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Autore: Umbe99    21/03/2014    1 recensioni
Due sconosciuti corrono per una loro meta, affrettati, presi e rubati dal tempo. Non sanno che per colpa di uno sbadato incidente si ritroveranno a...
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Si svegliò. Era nel suo solito ed accogliente letto, le coperte messe male, il cuscino sul pavimento e la trapunta scompigliata; ormai era così ogni mattina, ci fece l'abitudine. Alzandosi si stiracchiò, pensò di avere tutto il tempo del Mondo per prepararsi, per andare al lavoro, fare colazione, lavarsi, vestirsi, insomma, la sua routine quotidiana...ma non fu così. Mentre si diresse in cucina notò che l'orologio segnava le otto, era in ritardo. La sua espressione cambiò radicalmente, da assonnato ad affrettato, così si mise a raccattare i primi vestiti che trovava, bere in velocità una tazza di latta, darsi una sciaquata al viso ed uscire fuori. Si ricordò, mentre scendeva le scale dell'appartamento, che la macchina era a riparare...doveva fare l'unica cosa insensata e possibile per non arrivare tardi, correre.

Dall'altre parte del vialetto, lei era tra le coperte a sonnecchiare beata, tra le calde coperte che tanto la scaldavano. Purtroppo, uno squillo assordante della sveglia la fece sobbalzare dal letto; guardò, seccata e mezza addormentata, l'ora, notando che aveva impostato male la sveglia e che in quel momento doveva già essere con i mano i documenti della giuria e lo sguardo deciso, pronta per vincere un'altra causa davanti al tribunale. Per non arrivare in ritardo, balzò dal letto, prese la valigia e si vestì, correndo fuori; l'auto l'aveva prestata ad una sua cara amica, perciò dovette muovere le gambe e correre più veloce che mai.

Correva, nonostante fosse affannato. Non smise mai di muovere quelle gambe e resistere, resistere sapendo che se avesse ritardato anche una sola volta si sarebbe beccato cinque ore di lavoro e di indaffaramento in più, dietro a quelle chiamate, a quel computer, a quella stampante. Non si accorse che un'altra persona stava compiendo, involontariamente, il suo stesso percorso per un lavoro diverso.

Era stanca, ma decisa. Decisa ad arrivare in perfetto orario, non poteva arrivare tardi, ce l'avrebbe fatta. Mentre correva era determinata solo su un punto fisso, il tribunale, che già da lontano riusciva a vedere; fu per questo che non riuscì ad accorgersi dell'altra persona che percorreva la stessa strada, nonostante fosse opposta a lei.

Non avrebbero mollato. La fretta li stava assalendo, divorando, ma il lavoro era la cosa principale per loro, e in quel momento il lavoro che tanto desideravano era minacciato dal tempo e dalla fretta...e proprio mentre giungevano davanti ai loro arrivi, i due furono coinvolti in un momento inaspettato ed imbarazzante: inciamparono involontariamente e, dato che erano ormai ad un centimetro di distanza, caddero uno sopra l'altro, baciandosi senza volerlo.

Fu un momento imbarrazante per loro. Due perfetti sconosciuti con le labbra appiccicate, i corpi a contatto, ma rigidi. Entrambi, in quell'attimo inaspettato, si guardarono negli occhi e notarono sul viso dei leggeri arrossamenti, come non si poteva averli? Si staccarono subito dopo, guardandosi imbarazzati.Fu lei a parlare.

-S-scusa...- balbettò la ragazza -N-non volevo...- -S-scusami tu...- rispose il ragazzo, passandosi una mano tra i capelli, impacciato.  
  
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