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Autore: Helian    21/03/2014    2 recensioni
Dopo quella sera passano 3 mesi, 3257 baci, 133920 ore, 8035200 battiti di cuore che trascorrono inevitabilmente insieme. Nina si trasferisce in casa di Ed, un giorno, mormorando qualcosa su quanto la sua casa sembri troppo vuota e bianca senza l'aura di arancione che lui si porta ovunque vada. Ed fa spallucce, apre una birra e le dà un bacio sulle labbra.
|| OS Sheesbitt, buona lettura. :)
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Sheeran, Nina Nesbitt, Nina Nesbitt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è per te.
Scusa.

 
 
Will my love not be enough?
 
 

Ed Sheeran ha i capelli rossi - anzi, arancioni -, gli occhi azzurri o forse verdi, questo non saprebbe dirlo nemmeno lui. È basso, ha una barba troppo lunga per i suoi gusti e beve birra ventitré ore su ventiquattro. Nel tempo libero - cioè sempre - scrive canzoni e suona la chitarra, il suo unico vero amore. Ogni mattina si guarda allo specchio e parla da solo, convincendosi di dover cambiare stile di vita; dura fino al momento in cui apre il frigo e trova la confezione da dodici birre ancora intatta. Fa spallucce, stappa una birra, impreca e si dice che a lui va bene anche così


Nina Nesbitt ha i capelli biondi, gli occhi piccoli e scuri, non è bassa ma non è alta. 
Suona la chitarra dalla mattina alla sera, beve una birra ogni volta che ne ha la possibilità e ha sempre una risata a portata di mano. Ama far sorridere la gente e vorrebbe ricevere più abbracci, perché tutte le sere si sente un po' più sola della sera precedente. Scuote la testa, si avvolge nella coperta blu, si mangia le unghie e si dice che a lei va bene anche così. 


Ed e Nina, nonostante ci provino a non esserlo, sono un irrimediabile insieme di disastri. 
Forse è per questo che, quando Nina vede il tipo rosso seduto in un angolo del pub gli si avvicina, con un sorriso sulle labbra rosee. «Questo posto è occupato?» gli chiede, aspettando in silenzio una sua risposta mentre tiene una birra in mano. Ed distoglie lo sguardo dalla sua, di birra, e lo punta negli occhi castani della ragazza di fronte a lui. Gli manca il respiro per un attimo, dà la colpa alla sbronza e ricambia il sorriso. «No, no» si affretta a rispondere, accorgendosi solo in quel momento di averla fissata per svariati minuti. 
Lui fa sempre così: osserva, e parlare non gli piace. Probabilmente è uno dei tanti motivi per cui la gente lo considera strano. Nina inclina la testa scrutando i suoi occhi dalle sfumature azzurre e verdi, per poi «Come ti chiami?» domandare, con un pizzico di timidezza nella voce soave. «Edsheeran» risponde quello tutto d'un fiato, senza nemmeno rendersene conto. «Edsheeran..» ripete Nina, divertita dalla sua goffaggine. Ed arrossisce appena e beve fino alla fine la sua settima birra in quelle due ore. «Sì, ma tu puoi chiamarmi solo Ed. Qual è il tuo nome?» È convinto di non aver mai pronunciato una frase tanto lunga durante la sua esistenza, ma non ne è affatto dispiaciuto nel momento in cui la vede sorridere. «Nina». 


Ed ha in mano un rasoio e si guarda nel piccolo specchio del bagno: deve accorciare la barba o lo scambieranno per Gesù Cristo. 
Prende un respiro profondo e si convince che deve farlo per Nina. Dopo due settimane di incontri casuali al pub in cui si sono incontrati la prima volta, ha finalmente avuto il coraggio di chiederle di uscire con lui. E, «porco dio», non può fare brutta figura al primo appuntamento. 
Termina il lavoro sporco in fretta - tra imprecazioni varie che farebbero impallidire i santi - e sorride al suo riflesso, soddisfatto del risultato ottenuto. 


Nina è nervosa e continua a mangiarsi le unghie, così tanto che teme le possano sparire da un momento all'altro. Usa la mano libera dalle sue torture per giocare con i fili scuciti della vecchia camicia che non ha mai avuto il coraggio di buttare; crede le porti fortuna
È seduta su una panchina al parco, in anticipo di tre quarti d'ora, e forse è la mancanza di alcohol a farla agitare così tanto. Si è costretta a non toccare una goccia di birra per quella sera perché le piacerebbe apparire lucida e intelligente agli occhi di Ed, ma ora ha una brutta sensazione e lo stomaco sottosopra per la paura di rovinare tutto. 
Quando lo vede attraversare il prato verde alla sua ricerca, sorride e il mondo smette di girare.


Ed e Nina sono costretti a rifugiarsi sotto una grande quercia quando le prime gocce d'acqua piovana iniziano a cadere sui loro visi. Ed smette di contare i minuti che passano nascosti dalle foglie di quel maestoso albero nel momento esatto in cui Nina comincia a ridere - «È il primo appuntamento più bello di sempre» - gli dice, e lui sorride perché sì, è l'appuntamento più bello di sempre
È passata più di mezzora quando decidono di passare lì la loro serata, così si siedono con la schiena appoggiata a quel vecchio tronco e parlano di tutto. 
Ed scopre che Nina ha una strana ossessione per i gatti e per i muffin - «e per i muffin a forma di gatto» -, suona la chitarra proprio come lui e le capita di parlare troppo: vorrebbe dirle di essersene accorto, ma sarebbe scortese, per cui sta zitto e scuote la testa. 
Nina, invece, viene a conoscenza della più grande passione di Ed: scrivere canzoni
«Vorrei.. ecco, vorrei ascoltare una delle tue canzoni» afferma timidamente, con le mani che iniziano a sudarle perché forse lui non vuole vederla più, forse spera che si tolga dai piedi il prima possibile, forse... «Vediamoci al pub, domani».


Ed non fa altro che pensare a lei. Alle sue labbra che si muovono veloci mentre parla, allo sguardo che non si ferma mai e alle mani che tortura in qualsiasi modo possibile. Sta imparando a conoscerla un passo alla volta, nonostante sia convinto che non smetterà mai di scoprire nuove straordinarie caratteristiche su di lei. Mentre le dedica i suoi pensieri, si rende conto che finalmente, dopo tanto tempo, si sente di nuovo... Ed
Senza alcuna via di mezzo. 


Nina pensa che lui sia un tipo strano. Non ha mai conosciuto un ragazzo tanto intelligente quanto ironicamente stupido come Ed. 
La notte si sente ancora un po' sola, però pensa subito ai suoi occhi e gli scheletri sembrano tornare nell'armadio. Nina, grazie a lui, ha riscoperto la felicità. Quella vera, che ti fa alzare la mattina con il sorriso stampato sul volto fino all'ora della buonanotte.


Quando Nina il giorno dopo arriva al pub - in ritardo di mezzora -, il tavolo dove loro solitamente si siedono è vuoto. Si guarda intorno e lo cerca, ma di Ed non c'è traccia. Sente la paura e il nervosismo farsi strada nel suo stomaco, come nel peggiore degli incubi. 
È andato via. 
Le sue mani si chiudono in due pugni e stringe così forte che le nocche delle dita diventano bianche. 
Forse non è mai venuto... 
Pensa che potrebbe scoppiare a piangere da un momento all'altro, lì davanti a tutti, proprio come una bambina; ma il silenzio si impadronisce della sala e sente il suono di una chitarra. Allora alza lo sguardo in cerca di una spiegazione e lo vede. È seduto su uno sgabello sopra il bancone del bar, tiene stretta una chitarra tra le mani e ha le guance rosse quasi quanto i suoi capelli. A Nina manca il respiro. 
«Uhm.. salve a tutti» mormora Ed timidamente, quando i suoi occhi incontrano quelli di lei. Nota il suo sguardo spaesato e le sorride, sono qui, le dice silenziosamente. 


La canzone che Ed ha scritto per Nina l'ha intitolata 'cold coffee', perché ogni volta che la vede ridere si sente bene come quando beve il caffè freddo la mattina, dopo aver esagerato con whisky e coca la sera prima. Fissa gli occhi nei suoi e comincia a pizzicare le corde di Nigel, canta con tutta la voce che ha in corpo e spera che lei capisca che le parole che gli stanno raschiando la gola con così tanta emozione da far male alle corde vocali, non sono per nessun altro se non lei.
Crede che non sarà facile dimenticare l'espressione sul viso di Nina quando lo guarda e le lacrime scivolano sul suo viso candido, perché l'ha capito


Nina sta ferma in un angolo del pub, le mani ancora strette in due pugni e gli occhi fissi su di lui. 
Non ci crede. Non è così egocentrica da considerare l'idea che quella canzone sia per lei, ma più lo guarda e più se ne convince. 
Ogni singola parte del suo corpo trema, i brividi le percorrono la schiena ed è ormai sicura che le lacrime le stiano macchiando il viso per via dell'eyeliner: non riesce a curarsene. Vuole solo correre da Ed e baciarlo, baciarlo fino a quando il cuore non le farà male. 


Ed sta fermo sullo sgabello, ha finito la canzone e tutti stanno applaudendo. Non ha il coraggio di alzarsi. Vede Nina piangere nell'angolo del pub e vorrebbe abbracciarla, dirle che lui andrà via solo quando lei si stancherà di averlo tra i piedi. Si è chiesto tutta la notte se quella fosse davvero la cosa giusta da fare: "è troppo presto?", "è troppo sdolcinato?", "è troppo stupido?". 
Ormai il gioco è fatto, si dice, mentre scende dal bancone e sistema la chitarra dentro la custodia. La mette in spalla e con le mani che sudano, le gambe che tremano e le guance arrosate, si avvicina a lei. «È una canzone bellissima», gli dice Nina, quando sono abbastanza vicini da poter coprire i rumori del bar con le loro parole. «Grazie» mormora Ed in risposta, e si chiede se lei l'abbia capito davvero. «È per te» continua tutto d'un fiato, come la prima volta che le ha detto il proprio nome. Nina annuisce e senza pensarci due volte lo abbraccia, lo abbraccia così forte da sentire i muscoli delle braccia tirare.
Lei è tra le sue braccia e tutto è perfetto.


 
She'll make me shiver without warning
And make me laugh, as if I'm in on joke


 
Dopo quella sera passano 3 mesi, 3257 baci, 133920 ore, 8035200 battiti di cuore che trascorrono inevitabilmente insieme. Nina si trasferisce in casa di Ed, un giorno, mormorando qualcosa su quanto la sua casa sembri troppo vuota e bianca senza l'aura di arancione che lui si porta ovunque vada. Ed fa spallucce, apre una birra e le dà un bacio sulle labbra. 


La prima volta che fanno l'amore, le coperte del letto di Ed puzzano di alcohol e caffè, ma Nina ha modo di scoprire che nonostante tutto non le dispiace affatto


La loro vita insieme è piena di prime volte, e Nina si ritrova a sperare che non siano anche le ultime. 
Ha imparato a conoscere Ed, ad apprezzarne i difetti e persino ad amarli, e ora ha paura che un giorno tutto questo possa finire. Sua madre le diceva sempre che "le persone vanno e vengono, e noi non possiamo far niente per fermarle, darlin'". Nina, però, spera che Ed sia l'eccezione alla regola. 


Ed Sheeran qualcosa di così forte non l'aveva mai provato. L'affetto che prova verso Nina, la sua ragazza, non l'aveva mai avvertito per nessuno. Ogni tanto vorrebbe schiaffeggiare sé stesso, piazzarsi davanti allo specchio e urlarsi contro che non è un più un ragazzino di quattordici anni; è un uomo, si dice, ma sa di star solo raccontando balle.


Una sera di Agosto si ritrovano sul tetto a guardare le stelle. La testa di Nina è poggiata sul petto di Ed, e potrebbe giurare di sentire il suo cuore battere a mille, come se da un momento all'altro potesse esplodere in mille fuochi d'artificio. D'un tratto, poi, dopo aver visto l'ennesima stella cadente, si decide a parlare. I desideri non si avverano mica da soli.
«Senti, Ed.. tu sei mai stato innamorato?» e non sa esattamente perché glielo chiede, però sente il suo petto alzarsi in un sospiro e si dice che ora lui sarà costretto a correre via a gambe levate da quel casino ambulante che è Nina Nesbitt. 
«Della musica», risponde poi, dopo qualche secondo di silenzio, sentendosi un po'  bastardo. Non sa se ama Nina. Non sa cos'è l'amore, non l'ha mai saputo, però pensa che sia un sentimento molto vicino a quello che prova per lei. 
«E pensi di poterti innamorare di me, un giorno?» Nina è innamorata di lui, può dirlo per certo. Nina si innamora ogni giorno. Si innamora di lui, del tè che ogni mattina le prepara, delle sue espressioni buffe e delle melodie che compone quasi quotidianamente. Nina, con lui, ci passerebbe la vita. Con lui vorrebbe creare quel 'per sempre'  a cui mai ha creduto. 
«Io.. penso di averlo fatto già, Nee.» 


Passano altri due mesi quando hanno la loro prima lite. 
Ed non sa di chi sia la colpa, non sa quando hanno iniziato a tirarsi oggetti addosso, ma sa che ha una paura folle che Nina scivoli via dalla sua vita così come ci è entrata. Vorrebbe chiederle scusa. Vorrebbe dirle che la ama e che odia litigare con lei; prende una birra, invece, e si chiude nel suo studio. 


Nina piange da 13 ore. 
Di seguito, e le lacrime sembrano non finire mai. Ed non le parla da 14 ore e 93 minuti. 
Si rintana nel letto, si gira e si rigira cercando di dormire, si dice che se non spegne il suo cervello quello farà 'BOOM', ma non smette di pensare a lui. Non può. Non può perché il suo odore impregna le lenzuola, non può perché tutto quello che vuole ora è trovare protezione nelle sue braccia, non può perché spera che si apra la porta rivelando la sua presenza, non può perché vuole sentire il calore di Ed fin dentro le ossa


Il giorno dopo Ed si risveglia sul pavimento dello studio, la chitarra accanto e nove bottiglie di birra sparse per terra. Il mal di testa e i dolori alle ossa lo fanno imprecare, mentre si solleva chiedendosi che cazzo ci fa lì dentro. Poi ricorda. E poi vorrebbe scordare


Passano tre settimane di silenzio e Nina è allo stremo delle forze. Si dice che può capitare, in una relazione, di litigare. Si dice che tra poco tornerà tutto a posto. Continua a ripeterselo mentre prepara le valigie per tornare nel suo vecchio appartamento, e continua a ripeterselo anche quando lascia un biglietto sul comodino accanto al letto di Ed. 'Sarai sempre nel mio cuore, Edsheeran', e forse le scappa una lacrima, e forse dà la colpa alla troppa polvere presente in quella stanza. E forse, poi, appoggia la propria chiave sopra il biglietto e si promette di sparire dalla vita del ragazzo con cui era pronta a passare la vita. 


Ed e Nina, nonostante ci provino a non esserlo, sono un irrimediabile insieme di disastri
Forse è per questo che, quando Ed la vede in un angolo del loro pub con gli occhi lucidi le si avvicina, con la chiave del loro appartamento tra le dita. «Questo posto è occupato?».
 

And stay with me forever
Or you could stay with me for now.
  
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