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Autore: Blue_Rose13    21/03/2014    2 recensioni
Peeta era stato mietuto con Katniss Everdeen.
Lui l'amava da anni e lei lo aveva scoperto solo il giorno prima all'intervista.
Era arrabbiata, ma questo a lui non importava molto, l'unica cosa a cui pensava era proteggerla, perchè lui lo avrebbe sempre fatto.
Lei prima di tutto.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri tributi, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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LEI PRIMA DI TUTTO


50-49-48-47…
Il conto alla rovescia era cominciato.
La bocca della Cornucopia puntata davanti a me, sgorgava di armi. Ero nell’arena, era giunto il momento, ma non sarei cambiato per loro.
Cercai Katniss con lo sguardo. Non era molto distante da me, eravamo in cerchio attorno alla Cornucopia e lei era circa quattro tributi più in là.
Era concentrata. Seguii il suo sguardo e vidi a cosa stava puntando. Vicino alla bocca del corno gigante, a 100 metri di distanza da lei, c’era in bella vista un arco e una faretra piena di frecce. Intuii subito cosa avesse in mente: “corro, prendo l’arco, foresta, cercare acqua”. Dovevo impedirglielo, fra 10 secondi lì in mezzo ci sarebbe stato un bagno di sangue, DEVO PROTEGGERLA!
In quel momento mi vide, come se avesse capito che stavo pensando a lei. Le feci cenno di no con la testa sperando che capisse cosa intendevo. Lei, confusa, guardò l’arco e poi me.
In quell’istante il tempo era giunto a 0 e il gong del via era stato suonato. La vidi sfrecciare verso l’arco, così afferrai un pugnale che era lì vicino e mi affrettai a coprirle le spalle;  solo che, qualche passo dopo si fermò. I favoriti si erano impadroniti del centro della Cornucopia, uccidendo tutti i tributi che si erano gettati per rifornirsi. Scappò via, raggiunse uno zaino e scappò verso la foresta.
Avrei dovuto seguirla?
All’improvviso mi ritrovai circondato, i ragazzi dell’1 e del 2 mi fissavano, pronti per uccidermi, ma poi videro lei che stava scappando, così dissi: “ Non riuscireste mai a prenderla ora che è nel bosco”.
E tu ce la faresti?” domando Cato, il tributo del 2.
Si, ma …. Perché dovrei farlo?”
“Perché così potremmo risparmiarti la vita, … almeno per il momento”
Stavo per ribattere che non mi importava niente se morivo, ma poi pensai a lei. Finché sarei stato con loro, lei sarebbe sopravvissuta.
Accetto!”
Da quel giorno ispezionammo tutta la foresta: rifornivamo la Cornucopia che ci serviva come base e poi andavamo in giro cercando innocenti da uccidere, ma soprattutto cercando colei che agli strateghi aveva rubato un 11/12. Il tributo più pericoloso che ci fosse nell’arena.
È vero, lei era vista come una ragazzina con una non grande massa muscolare,  ma era agile e il suo coraggio le dava una forza e una determinazione che l’avrebbe fatta vincere. Sapeva badare a se stessa già all’età di 12 anni. Lei poteva, anzi doveva farcela e io l’avrei aiutata finché ciò non fosse stato reale.
Un giorno trovai una sua trappola per conigli, avvisai gli altri e ci indirizzammo verso il percorso più plausibile che lei avrebbe seguito. Non la trovammo, ma in compenso uccidemmo la ragazza del 7. Quella sera quando proiettarono l’inno non vidi il suo volto tra i morti. Questo mi rassicurò, ma eravamo ancora in troppi perché lei potesse farcela.
Il giorno dopo la trovammo. Annaspava nel laghetto in mezzo alla foresta. Appena ci vide scappò e noi la inseguimmo. Per fortuna riuscì ad arrampicarsi su di un albero che nessuno di noi sarebbe stato in grado di scalare. Stava soffrendo, le lo si leggeva in viso, (anche se solo in pochi riuscivano a capire i suoi stati d’animo guardandola)
Aspettiamola qui, dovrà scendere prima o poi per mangiare”
Ma era furba. Fece cadere un alveare di aghi inseguitori in mezzo a noi così scappammo verso il lago e lei riuscì a scendere. Vide l’arco con la faretra e si fermò a raccoglierli.
Poco prima di raggiungere il lago mi girai per tornare indietro ad assicurarmi che lei stesse bene, ma Cato mi vide e mi inseguì.
La vidi titubare sul corpo della ragazza dell’1 cos’ le urlai di scappare, Cato era poco dietro di me, quando mi vide era spaventata, le urlai nuovamente di andarsene e finalmente lei lo fece. Solo che a quel punto Cato aveva visto tutto, mi aggredì con la spada, cercai di difendermi ma mi colpì ugualmente la gamba lacerando pantaloni e carne. Con il pugnale riuscii a penetrargli il braccio destro, così mi liberai e scappai. Corsi al fiume e li rimasi mimetizzato finché lei non mi trovò e salvò la vita.

****
Nota dell'autrice
immagino non sia una grande one shot, ma avviso che è la prima storia che pubblico, quindi per favore siate clementi. aspetto commenti di ogni tipo e spero vivamente in consigli che mi permettano di migliorare. 
grazie della lettura
kiss kiss
Blue_Rose
  
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