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Autore: nobodyishopeless    21/03/2014    0 recensioni
Emily e Hotch, un rapporto nascosto, vissuto in silenzio tra fredde lenzuola.
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aaron Hotchner, Emily Prentiss
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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The things aren’t how we want to be. Never was, never will be.

Reality.

 
La musica lieve dei Rolling stones alleggiava nell’aria dei sotterranei di San Francisco insieme a quell’aria di felicità che si sente quando la BAU ha concluso un caso senza inutile perdita di vite umane, infatti l’intera squadra aveva un sorriso sereno sulla faccia e avevano deciso di fermarsi per la serata per festeggiare con la nuova squadra appena conosciuta. La squadra era capitanata da Sam Cooper, un ottimo profiler grande amico di Hotch e conosciuto bene anche da Rossi. La collaborazione tra le due squadre era andata magnificamente, avevano collaborato facendo amicizia. Emily aveva rischiato grosso quella sera, l’S.I. aveva fatto finta di uccidersi, gettandosi giù da un palazzo, ma in realtà si era nascosto sul cornicione e non appena Emily era andata a controllare la attendeva con la pistola puntata e proprio quando ad Emily emerse il pensiero che era giunta la sua ora, ma uno sparo dall’edificio di fronte uccise all’istante l’S.I. che si accasciò per poi sprofondare nel vuoto per dodici piani, Emily alzò lo sguardo e scorse Mick Rawson che le sorrideva furbo, il sospiro di sollievo dell’intera squadra fu univoco.
Mick, durante le indagini, non aveva perso occasione per lanciare frecciatine all’agente bruna di Quantico, la quale rispondeva sempre con un’ alzata di occhi al cielo e uno sguardo incredulo.
Sotto la città di San Francisco le due squadre festeggiavano la riuscita dell’indagine, la salvezza di Jane e di suo padre e il nuovo ponte collaborativo creato tra le due unità.
Hotch osservò la sua squadra da lontano accanto a Sam Cooper, notò Derek che rideva con Gina la Salle, l’agente bionda della squadra dell’amico con cui aveva instaurato un buon feeling durante le indagini; Spencer e Dave stavano chiacchierando con l’agente Simms, detto “il profeta” riguardo a qualche rito zen e tecniche di meditazione, Reid ne sembrava molto interessato. Ma ciò che più di tutte le dinamiche attirò l’attenzione di Aaron, fu il dialogo tra Emily e Mick, che si stavano stuzzicando a vicenda per tutta la sera,  gli occhi del moro divennero due fessure ed Emily sentendo gli occhi del suo capo bruciarle la schiena, si voltò e incrociò gli occhi di lui.
-Scusami..- disse a Mick in un sussurro per poi allontanarsi e fermarsi appena fuori dalla stanza in cui stavano i colleghi, Aaron la seguì guardandosi intorno sperando che nessuno dei suoi colleghi lo vedessero, così fu e il capo poté raggiungere indisturbato Emily che lo attendeva appoggiata alla parete del corridoio buio, che odorava di chiuso.
-E’ stata una bella vittoria..- costatò Hotch appoggiandosi sulla parete accanto alla donna.
-Sì, è vero.- acconsentì lei annuendo con un mezzo sorriso.
Si leccò le labbra, aspettando qualcosa, qualcosa che arrivò presto.
Le labbra di Hotch furono su quelle di lei subito, Emily una notte le aveva confessato, che ad ogni ritorno a casa, dopo ogni caso concluso anche in modo felice, si sentiva completamente svuotata e l’unico modo per non sentire quel vuoto, quella voragine nel petto era sentire le labbra del suo amante sulle sue. Aaron da allora trovava ogni momento in cui erano soli ed isolati dal resto del team, per dare un bacio alla donna che amava per poterle dare un po’ di sollievo.
-Ho notato che Mick ci prova con te… gli hai fatto capire che sei off limits?- domandò Aaron staccandosi da poco dalle labbra perfette della collega.
-Non ha la minima speranza con me e tu lo sai.- sussurrò lei tornando a baciare il viso del capo.
 
Poco dopo tutti si salutarono ed ognuno andò nella propria stanza da letto.
-Non vedo l’ora di fare una bella dormita.- mormorò Spencer in auto sbadigliando sonoramente. Derek ridacchiò di fronte a quella visione. In effetti, tutta la squadra non dormiva da tre giorni ed erano parecchio stanchi, ma dagli sguardi che Emily rivolgeva ad Hotch, per loro due si stavano formando diversi programmi.
La verità è che Emily amava Hotch da molto, moltissimo tempo. I suoi sentimenti non le avevano dato pace per anni, dal primo momento in cui lei aveva incrociato gli occhi virili di Aaron, ne era rimasta schiava e inizialmente si sentiva una vera poco di buono, Hotch era ancora sposato e c’era Jack che era piccolo, poi Ely se n’era andata via e Emily aveva trovato il coraggio di farsi avanti, Hotch inizialmente si era sentito fottutamente in colpa, sia nei confronti di Ely che in quelli di Jack, ma anche in quelli di Emily, perché all’inizio lui ci andava a letto solo perché aveva bisogno di uno sfogo sessuale, Emily era una donna molto attraente e brillante, ma aveva imparato ad amarla solo dopo la morte di Ely, la loro storia era ancora un segreto però, ed entrambi sapevano che sarebbe dovuta rimanere tale, i loro capi non avrebbero mai capito quanto stava accadendo fra loro. Dopo qualche minuto Hotch parcheggiò il grande suv nel parcheggio dell’hotel Shutter.
-Buonanotte ragazzi!- esclamò Spencer salendo in camera seguito da Derek che saliva le scale altrettanto stanco. JJ e Rossi erano già andati in camera a dormire e Hotch non poteva non solidarizzare con la stanchezza dei colleghi. Anche Emily ed Hotch salirono nelle rispettive stanze, con la promessa di vedersi presto. Aaron entrò nella stanza con un grosso sospiro di sollievo, era sempre una grande vittoria quando un caso veniva risolto in così poco tempo, salvando le vittime rapite, e lui sapeva che era un evento più unico che raro.
Non ci volle molto prima che Emily venisse a bussare alla sua porta, Aaron la aspettava con ansia, bramoso di lei, del suo profumo dolce, di vaniglia, bramoso di toccare la pelle candida e perfettamente liscia, bramoso di incontrare quelle due perle nere che la collega aveva al posto degli occhi. L’uomo aprì la porta di legno bianca e sorrise alla donna che aveva addosso un accappatoio celeste, dell’hotel.
-Buonasera capo!- esclamò in un sussurro la donna. Nei loro giochini erotici Emily lo chiamava sempre capo, il che era strano dato che nella vita lavorativa normale non usava mai quell’appellativo. Hotch sorrise mentre lei lo sorpassava per entrare nella stanza, la donna fece cadere l’accappatoio facendo mostrare il vestito succinto che indossava. Era formato da un corpetto nero che le strizzavano i seni facendoli risaltare più del solito.
Hotch chiuse la porta dopo aver dato un rapido sguardo al corridoio con quell’orrenda e consumata tappezzeria rossa.
Emily sorrideva mentre si addentrava  nella stanza del capo. Lui le arrivò da dietro dopo aver chiuso a chiave la porta di mogano, la abbracciò stretta per la vita e la baciò sul collo inalando il suo profumo, di lavanda, era un odore che Hotch si trovava a ricordare e a desiderare nelle sue notti di incubi frutto dei suoi desideri repressi, con le sue fantasie sporche, talvolta malate che avevano come protagonista lei. Emily rovesciò la testa all’indietro con un gemito lieve, era il suo modo per dare il permesso al suo amante di procedere con quella che sarebbe stata una lunga, lunga notte.
Le mani di Aaron scorrevano bollenti sul corpo di Emily che sorrideva furba pregustando quanto sarebbe accaduto. Lui la sollevò facilmente, mentre la bruna si ancorava con le gambe alla sua vita, cominciando ad avvertire un lieve riscaldamento nel bassoventre, mentre le viscere ribollivano per l’emozione.
-Ero geloso prima.- sussurrò Aaron all’orecchio della donna che stava stendendo sul letto.
-Geloso di chi?- domandò Emily anche lei in un sussurro appena udibile.
Aaron cominciò a slacciare i nastri del corpetto rosso del vestito della donna, la seta scivolava tra le sue dita stanche, levigate dal lavoro, probabilmente ancora piena di residui di polvere da sparo.
-Di Rawson.- confessò lui mordendosi il sottile labbro inferiore, Emily sbarrò gli occhi sorpresa.
-Di Mick?- chiese ancora lei.
-Lo chiami per nome ora?- chiese Hotch con aria di rimprovero corrugando la fronte.
-No, Hotch non farai sul serio?- domandò lei rispondendo a tono mettendosi sui gomiti.
Lui si alzò dal letto e rimase vicino a lei ma con un’ espressione rigida sul viso.
-E poi tu lo sai..- esordì la bruna lacerando quel velo di silenzio, con voce dolce.
-So cosa?- chiese lui.
-Che ho occhi solo per te.- continuò lei con un mezzo sorriso.
Il viso di Hotch nell’udire quelle parole si tramutò in un espressione di gioia, gioia e leggerezza si fecero largo dentro di lui, Aaron si chinò nuovamente sulla sua amante e  cominciò a baciarla sulle labbra, era da settimane che non lo facevano, lei si aggrappò alle spalle muscolose di lui e introdusse la lingua fra le labbra di Hotch, i baci che continuarono a scambiarsi erano tutto tranne che casti. Il vestito di Prentiss fu il primo a sparire, lasciandola in completino intimo nero, semplice ma comunque sexy agli occhi di Aaron.
Dopo poco lo stesso Hotch si trovò senza vestiti, Emily gli tirò giù i boxer bianchi, mentre lui era impegnato ad affondare il viso nel seno prosperoso della mora che lasciava nell’aria piccoli gemiti di piacere, dopo qualche attimo Hotch cominciò ad affondare nella carne bollente di Emily, per loro due i preliminari non erano mai stati una priorità nei loro rapporti, ma si svolgevano sempre nello stesso modo, nelle stesse posizioni. Emily stava sotto con le gambe spalancate, mentre lui sprofondava dentro di lei trattenendo a stento i gemiti, Emily invece non si controllava gemeva ad un tono elevato, impiantava le unghie sulle spalle muscolose di lui e sussurrava il suo nome cosa che eccitava parecchio Hotch. Gocce di sudore imperlavano la fronte di entrambi. Emily raggiunse l’orgasmo per prima, come avveniva spesso, urlando a squarciagola tutto il piacere che Hotch, con la sua virilità, le provocava. Hotch invece tardò al raggiungimento dell’orgasmo, gli piaceva godersi ogni rapporto con Emily, perché era il miglior sesso della sua vita, venne dentro di lei con un urlo strozzato, per poi accasciarsi sul seno bianco di Emily che si alzava e abbassava al ritmo del suo respiro affannato. Emily avrebbe voluto tanto che la loro storia si evolvesse, che non fosse solo sesso, avrebbe voluto camminare con Aaron mano nella mano,  uscire insieme, tornare a casa insieme dopo i casi, poter stare veramente insieme, ma sapeva che l’amore lo provava lei e che lui non avrebbe mai accettato una cosa simile, sapeva che la realtà non sarebbe mai potuta essere migliore di quella che stava vivendo, sapeva che la realtà era amara e pesante, che Hotch non sarebbe stato pronto ad affrontare una relazione, per di più con lei, una sua collega nonché subordinata. La realtà per Emily era sempre stata un problema.
 

My corner:
Personalmente la coppia Hotch/Emily è il mio ship preferito in criminal minds.
Non ho altro da dire spero che questa OS vi piaccia.
A presto, Mar.

 
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