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Autore: Tinkerbell92    22/03/2014    7 recensioni
Freya, Dea dell'Amore e della Magia, è stata cresciuta alla corte di Asgard dai suoi genitori adottivi, Odino e Frigga, in seguito alla promessa fatta dal re degli dèi al padre di lei, il quale perse la vita, insieme alla moglie, durante la battaglia di Jotunheim.
Tutto procede per il meglio, fino a quando Odino non decide di unire in matrimonio Freya ed il Principe Odhr.
Nonostante il promesso sposo sia una persona buona e gentile, Freya non riesce a sentirsi felice per la futura unione, anche perchè, ormai da molti anni, prova segretamente qualcosa di molto profondo per uno dei suoi fratellastri...
NB: STORIA IN REVISIONE (devo assolutamente ricorreggere i vari capitoli)
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La mattina dell’incoronazione sedevo impassibile davanti allo specchio, mentre le mie ancelle si apprestavano a sistemarmi i capelli.
Meno tre giorni al matrimonio.
Bygul si strusciò contro le mie gambe nude, facendo le fusa. Avvertiva il mio stato d’animo e cercava sempre di tirarmi su di morale ogni volta che ero triste.
Gli accarezzai la testa riconoscente, cercando di non scoppiare in lacrime davanti a tutte le serve, e gettai una rapida occhiata all’elaborata acconciatura che stava prendendo forma sulla mia testa. Un intricato groviglio di trecce e spille d’oro e diamanti che confondeva solo a guardarlo. Sì, le semplici pettinature dell’adolescenza erano davvero un lontano ricordo.
- Potete alzarvi, Altezza – annunciò finalmente Hilde in tono basso.
Mi trascinai davanti allo specchio soltanto perché ormai ero abituata a fare così, ma degnai la mia immagine riflessa di uno sguardo appena. Sapevo già come stavo, che vestito indossavo – quello bianco e oro – e non mi sentivo proprio in vena di pavoneggiarmi.
Senza dire una parola, uscii dalla stanza, scortata da Bygul e Trjegul, tenendo la testa alta e cercando di non inciampare nella lunga gonna dell’abito.
La Sala del Trono era sicuramente molto affollata, riuscivo a sentire le chiacchiere degli invitati già dall’inizio del corridoio. Qualcuno mi posò una mano sulla spalla e, voltandomi, mi ritrovai faccia a faccia con Hefring.
- Secondo te, quanto si pavoneggerà Thor non appena sarà diventato re? – domandò con un sorriso, cercando di scompigliarsi un po’ la treccia rossa che le cadeva davanti la spalla, probabile tentativo di nostra madre di renderla presentabile.
Mi lasciai sfuggire un sorriso, accarezzando la testa di uno dei miei gatti: - Probabilmente finirà col farsi spuntare un becco e delle piume.
- Non gli starebbero affatto male – rispose mia sorella ridendo, porgendomi poi il braccio – Posso scortarti, Principessa?
- Fà solo attenzione a non inciampare nella gonna dell’abito, Capitano – la punzecchiai, sapendo quanto dovesse costarle indossare una veste femminile.
Non appena varcammo l’ingresso della sala, gli invitati cercarono di aprirci un passaggio verso le scale che conducevano al trono su cui sedeva Odino, ma erano così numerosi che faticammo parecchio a non strusciarci addosso alla maggior parte di loro in modo decisamente equivoco.
Sulle scalinate più basse che conducevano al trono erano già appostati i Tre Guerrieri e Sif, abbigliati elegantemente per la cerimonia. Frigga occupava il gradino più alto alla destra del trono, sul quale sedeva Odino con espressione impassibile, il lungo mantello rosso calato sulle spalle.
Hefring si posizionò opposta a nostra madre, mentre io, ovviamente, dovetti prender posto tra Loki e Sif.
Odhr e suo padre si trovavano in mezzo alla folla, ben distinti dagli invitati per via delle solite armature d’oro scintillanti, mentre le Norne e Hodras erano poco distanti da noi, dandomi modo di notare che il loro abbigliamento non era molto diverso dal solito.
Scambiai una rapida occhiata con Sif, che mi sorrise.
Lei non aveva bisogno di agghindarsi troppo per essere bella, anzi, perfino in veste da notte doveva essere stupenda, almeno a detta di Hefring. Non avevo idea del perché e del per come mia sorella avesse avuto modo di vedere la nostra amica discinta, ma di sicuro non stentavo a credere alle sue parole.
- Non nutrire false speranze – mi sussurrò una voce alla mia sinistra.
Mi voltai confusa, gettando a Loki un’occhiata interrogativa. I suoi occhi chiarissimi mi squadrarono con fare un po’ freddo.
- Vorrei rassicurarmi che tu non ti sia fatta qualche illusione riguardo l’incoronazione di Thor – spiegò in tono calmo – Intendo… sai che non potrà cancellare il tuo imminente matrimonio?
Alzai gli occhi al cielo, trattenendomi dall’impulso di imprecare: - Tu credi davvero che mi sia fatta sfiorare da un simile pensiero?
- Chiedevo e basta – replicò lui con un’alzata di spalle – Non mi sembra di aver detto nulla di male.
Gli gettai un’occhiata critica: - Senti, pensa al tuo copricapo assurdo invece che agli affari miei. Sembri un toro con quell’elmo cornuto, Loki…
Il mio fratellastro aprì la bocca per rispondere, ma una risatina gli sfuggì dalle labbra a tradimento.
Mi osservò con un mezzo sorriso e disse: - Tu invece sembri un lampadario.
Avrei voluto restare seria e non dargli soddisfazione, ma non riuscii a trattenere un sorriso. In effetti, aveva ragione.
Ci guardammo per un po’ e, per qualche secondo, mi sembrò che tutto fosse tornato come prima, quando non avevamo paura di incrociare gli sguardi e sorridere.
Un boato improvviso annunciò l’arrivo del futuro re di Asgard, interrompendo quel breve attimo di sollievo dalla dura realtà.
Thor avanzava fiero in mezzo agli invitati, l’inseparabile martello Mjolnir alzato sopra la testa.
Mi sembrò strano pensare a lui come il nostro futuro re: giovane, irresponsabile, anche un po’ arrogante. Non avevo idea del perché Odino avesse deciso di cedere il posto ad uno come lui.
D’accordo, in qualità di figlio maggiore Thor era il primo in linea di successione dinastica, ma dubitavo fortemente che nostro padre non avrebbe fatto uno strappo alla regola per il bene del regno. Forse faceva tutto parte di uno dei suoi piani intricati, o magari sperava che un incarico così importante avrebbe aiutato Thor a maturare…
Con un’espressione decisamente tronfia, mio fratello si inginocchiò davanti la scalinata, strizzando l’occhio a Frigga. Sì, cominciavamo proprio bene…
Lasciai scorrere lo sguardo lungo tutto il perimetro della sala, perdendomi metà del breve discorso di Odino. Mi resi conto di essere diventata decisamente distratta in quegli ultimi tempi…
- Giuri di sorvegliare i Nove Regni?
La voce di nostro padre, più grave del solito, mi scosse dai miei pensieri. Il giuramento era iniziato.
Thor sorrise orgoglioso, rispondendo semplicemente: - Lo giuro.
- E giuri di preservare la pace? – continuò Odino, incalzante.
- Lo giuro – affermò Thor, con maggiore zelo.
- E giuri di mettere da parte ogni ambizione egoistica e di prodigarti per il bene dei Regni?
A quel punto, la voce di mio fratello rimbombò per tutta la sala in maniera quasi assordante: - Lo giuro!
L’occhio sinistro del vecchio sovrano indugiò enigmatico sul volto del figlio maggiore. Accanto a me, Loki emise uno strano sibilo.
- In questo giorno – proseguì nostro padre - Io, Odino, Padre degli dei, ti proclamo…
Thor tenne lo sguardo fisso sul genitore, carico d’aspettativa, attendendo impaziente l’ultima parte della frase, attendendo quelle parole che da anni desiderava udire.
Parole che non arrivarono mai.
Il volto di Odino s’irrigidì, mentre l’atmosfera s’impregnava di inquietudine e ansietà. Dalle labbra del Padre degli Dèi uscirono soltanto quattro tremende parole: - I Giganti di Ghiaccio!

- Principessa, sicura di non aver bisogno di nulla?
I grandi occhi castani di Frida mi squadrarono con una certa ansietà.
Di sicuro, uno dei motivi del suo disagio c’entrava con la mia decisione lasciare le spille ed i gioielli in camera. Probabilmente non avrebbe avuto un’espressione molto diversa se mi fossi denudata davanti a tutti.
- Sto bene, Frida, davvero – la rassicurai, mettendole in mano l’ultima spilla – Porta tutto nella mia stanza.
Mentre la mia ancella si allontanava, un rumore sospetto attirò l’attenzione di Bygul e Trjegul, che cominciarono a correre verso la Sala dei Banchetti.
Li seguii immediatamente, pregando che i miei fratelli non stessero combinando una delle loro.
Alla notizia che uno gruppo sparuto di Giganti di Ghiaccio era penetrato nel castello, sfuggendo alla sorveglianza di Heimdall e riuscendo quasi a recuperare lo Scrigno degli Antichi Inverni, Thor aveva praticamente dato di matto, facendosi prendere dai suoi soliti vaneggi da guerrafondaio. Naturalmente, Odino aveva subito freddato il suo entusiasmo proibendo spedizioni punitive contro Jotunheim e cose varie ma, dopo tanti anni, conoscevo mio fratello troppo bene per credere che se ne sarebbe stato buono e obbediente a lungo.
Come previsto, nella Sala dei Banchetti era in corso una specie di complotto, dato che Thor, Loki, Sif, Hefring ed i Tre Guerrieri stavano discutendo tra loro con i volti illuminati da un’espressione entusiasta.
-Che sta succedendo qui? – domandai con un sospiro, varcando la soglia della grande stanza.
Thor mi sorrise con fare sbrigativo: - Oh, non credo ti interessi, niente faccende amorose, è una cosa tra guerrieri. Puoi tornare a sistemarti i capelli…
- Lasciala stare, Thor – mormorò Loki annoiato – Sul serio, non sei divertente.
- Andiamo a Jutunheim – spiegò Hefring, beccandosi un’occhiataccia da nostro fratello maggiore – Spedizione punitiva, naturalmente.
Alzai gli occhi al cielo, accarezzando distrattamente la testa di Trjegul: - Questo l’avevo immaginato. Ma penso che risulterei una guastafeste se dicessi che nostro padre ci ucciderà tutti quando lo scoprirà.
- Ci?- mi interruppe Thor – Non vorrai mica venire con noi…
- Oramai so il vostro piano. Odino mi farà fuori comunque visto che sono coinvolta. Preferisco morire per qualcosa di dignitoso, piuttosto che come una spia mancata. Certo, potrei sopravvivere se gli andassi a raccontare tutto ora…
- D’accordo, sei dentro – si affrettò a rispondere mio fratello, rigirando Mjolnir tra le dita, a metà tra il nervoso e l’eccitato – Ora muoviamoci. Indossiamo gli abiti da guerra e troviamoci tra dieci minuti all’ingresso. Dopodiché ci resterà soltanto da convincere Heimdall ad attivare il Bifrost.
- Oh, non penso ci vorrà molto – sorrise Sif, posandogli una mano sulla spalla – Basterà usare la leva giusta.
Scambiai una rapida occhiata con Loki mentre ci dirigevamo verso il corridoio principale.
Non mi disturbava l’idea di affrontare una battaglia, ma mi suonava un po’ strano che uno come lui non fosse riuscito a convincere Thor a rinunciare all’attacco. Dopotutto, doveva esserci una ragione se Odino aveva espressamente proibito qualsiasi spedizione diretta a Jotunheim e dubitavo che l’avesse fatto per pigrizia o paura…
Aprii la bocca per chiedere spiegazioni, ma la richiusi all’istante. Probabilmente non sarebbe servito a nulla, Loki ormai non rivelava i propri segreti a nessuno, nemmeno a me.
- Pronta a fare marmellata di Giganti di Ghiaccio? – mi sussurrò Hefring con aria allegra, chiaramente entusiasta del fatto di potersi cambiare – E’ da un po’ che non combatti. Ti senti arrugginita?
- Spero di no – borbottai, giocherellando distrattamente con una delle trecce che mi cadeva lungo la spalla – Anche se mi preoccupa un po’ la reazione di nostro padre quando scoprirà la cosa…
- Non deve scoprirla per forza – rispose lei, gettando un’occhiata al gruppetto dei nostri amici – Anche la sua onniscienza ha dei limiti… ad esempio non sa che io…
Attesi che terminasse la frase, ma lei, dopo aver riflettuto per qualche secondo, scosse le spalle bruscamente.
- Non sa che tu… cosa? – incalzai, osservando con sospetto l’espressione colpevole che colorava il suo volto. Hefring arrossì leggermente, dal movimento della sua guancia capii che si stava mordendo la lingua con fare nervoso.
- Hefring?
- Non è nulla di importante – rispose spiccia lei, assumendo un’espressione sollevata non appena vide che eravamo giunti davanti alla mia stanza – Non metterci ore a prepararti, mi raccomando.
Sospirai, alzando gli occhi al cielo, mentre Bygul e Trjegul si fiondavano sul mio letto.
Chiusi la porta lentamente, poi mi avviai verso un baule sigillato, lasciato in un angolino remoto della camera. Non pensavo l’avrei mai più aperto.
Con le dita quasi tremanti tirai fuori i vari pezzi della mia vecchia armatura da guerra, la stessa armatura che una volta apparteneva a mia madre e che Odino fece riadattare per me, cambiando anche il colore dall’oro all’argento. Dopo averla indossata, legai i capelli in una singola treccia e mi coprii le spalle con una mantella pesante color blu scuro.
Frugai nel baule, fino a trovare un altro oggetto che non usavo da parecchio tempo: la mia asta di metallo. Sembrerò sentimentale, ma provai immediatamente un senso di completezza e potere non appena le mie dita si serrarono attorno ad essa.
Ero in procinto di ammirarmi per l’ultima volta allo specchio, quando la porta della stanza si aprì lentamente. Sulle prime pensai fosse Thor, visto che era solito entrare nelle stanze altrui senza bussare, invece mi ritrovai davanti il volto austero di Sybilla.
- Ciao – le sorrisi – Immagino tu sappia cosa stia per succedere…
- Lo so – si affrettò a rispondere lei – E so anche che in fondo ti senti entusiasta della cosa. Da quanto non prendi in mano un’arma?
Abbassai lo sguardo, arrossendo un po’. I miei occhi si soffermarono sulle pieghe della sua veste cremisi.
- Stiamo per fare una stupidaggine, non è così?
Sybilla sospirò, le mani serrate a pugno: - C’è bisogno di chiederlo, Freya? Tutto dipenderà dalle azioni di Thor.
- Allora siamo messi bene – borbottai, serrando le dita attorno all’asta con fare nervoso – Posso fare qualcosa per fermarlo?
- E credi che ti ascolterebbe? – replicò Sybilla, alzando un sopracciglio.
Scossi la testa sospirando: - No… ormai nessuno ascolta più nessuno qui. E pare che tutti abbiano dei segreti che non possono o non vogliono rivelare. Odio questa situazione. Adesso perfino Hefring non parla più con me…
- Hefring? – ripeté la Norna aggrottando la fronte.
Mi limitai ad annuire debolmente: - Ho il sospetto che sia innamorata di uno dei nostri amici… cosa che naturalmente non si può permettere dato il suo voto, quindi capisco che faccia di tutto per nasconderlo. Ma sono sicura che tempo fa non si sarebbe fatta problemi a confidarsi con me.
Gli occhi obliqui di Sybilla si socchiusero con fare enigmatico: - Le persone cambiano, Freya. Il tempo è un sovrano crudele, che cerca sempre di modellare le cose a suo piacimento. Credo stia a noi tentare di contrastarlo. E, se la cosa può consolarti, c’è chi ci sta in qualche modo riuscendo. Qualcosa sta per cambiare.
- Speriamo che il cambiamento avvenga in meglio allora – risposi stringendomi nelle spalle, quando dei colpetti leggeri alla porta distolsero la mia mente da enigmi e preoccupazioni.
Fandral fece capolino sorridendo, gli occhi azzurri e vivaci accesi di entusiasmo: - Freya, sei pronta? Thor ci sta già aspettando all’entrata.
Annuii, gettando un’occhiata a Bygul e Trjegul comodamente seduti sul mio letto: - Fate i bravi. Tornerò presto… spero.
Finsi di ignorare lo sguardo piuttosto esplicito che si scambiarono Fandral e Sybilla e, stringendomi nella mantella, varcai la soglia della stanza, attraversando il corridoio a passi rapidi e decisi.
Sapevo che stavo per abbracciare la causa idiota di un guerrafondaio impulsivo, ma, mio malgrado, non potevo fare a meno di sentirmi in qualche modo eccitata all’idea di poter scendere in campo di nuovo. Ogni dubbio era sparito non appena avevo stretto la mia amata asta tra le mani dopo tanto tempo e, in un certo senso, mi sentivo fiera di ciò. A quanto pareva, né il tempo né le opinioni altrui erano riusciti a spegnere la mia indole battagliera.
Finalmente ne ero certa: la Dea dell’Amore poteva benissimo essere una guerriera.

***
Angolo dell’Autrice: Quanti di voi mi odiano? Ho lasciato passare un’eternità prima di postare il nuovo capitolo ed il risultato è stato abbastanza disastroso, visto che oltretutto  mi sembra corto e poco interessante. Vi chiedo scusa, cercherò di farmi perdonare nel prossimo, purtroppo i capitoli di “passaggio” faccio sempre una fatica tremenda a scriverli.
Comunque, siamo entrati nel vivo degli eventi narrati nel primo film, ma naturalmente alcune cose cambieranno.
Spero che il prossimo capitolo vi piaccia di più, scusate ancora!
Ps: Sto scrivendo in contemporanea una ff al presente, quindi se trovate qualche tempo sbagliato ditemelo pure, perché potrei essermi confusa XD
  
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