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Autore: Bec77    03/07/2008    5 recensioni
L'ispirazione mi è venuta dall'immagine di un Rockin' Robin triste e pensieroso, che rivolge le sue riflessioni all'amica Cinnamon. E se fra i due ci fosse stato qualcosa? E se fosse proprio Robin il padre di Chocola?
[Robin/Cinnamon]
Genere: Generale, Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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© anime/manga appartiene alla creatrice di Sugar Sugar Rune,

 

© anime/manga appartiene alla creatrice di Sugar Sugar Rune,

Moyoco Anno. La storia è creata senza alcun fine di lucro.

 

Note Autrice (24/06/08)

Ammetto che scoprire alcuni particolari sul mondo di Sugar Sugar Rune, non ancora rivelati al pubblico italiano, è stato molto stimolante. Ma soprattutto mi è piaciuta l’ultima puntata trasmessa oggi: “Il sacrificio di Cinnamon”.

La storia che mi appresto a scrivere conterrà qualche spoiler (molti forse?). L’immagine di Rockin’ Robin che piange mi ha folgorata, e da qui è partita l’idea per la fanfiction: e se Robin avesse amato Cinnamon? (E se fosse lui il padre di Chocola?) Perché non si può non pensare altro vedendo Robin piangere, in questa puntata…

Buona lettura a coloro che hanno deciso di seguirmi,

Frozen_WhiteFox

 

 

“ Le due donne di Rockin’ Robin ”

 

 

 

 

Cinnamon. Che nome nostalgico per lui.

Robin sedeva sul davanzale della finestra della sua camera. Rifletteva sui fatti appena avvenuti, credendo impossibile ciò che la sua mente gli diceva. Era tornato indietro anni con quel ragionamento, che infine erano diventati settimane e giorni. Il profumo nostalgico avvertito all’uscita dalla casa di Pierre, il principe delle nevi… Quel profumo indimenticabile, che tante volte aveva avvertito sul cuscino affianco a lui, molti anni prima. Lo stesso sentito durante la festa di Walpurgis.

Scacciò dalla testa quei pensieri, stringendo in un pugno la rosa rossa che teneva fra le mani. Quei ricordi erano dolorosi quanto le spine che stava stringendo. Una lacrima si fermò sul bordo degli occhi, lacrima traditrice che voleva abbandonare i suoi occhi. Ma non l’avrebbe permesso.. aveva pianto già troppo la morte della sua amata Cinnamon, la madre di Chocola. La madre di sua figlia.

Sorrise beffardo a quel pensiero. Aveva lasciato Cinnamon quando aveva saputo che sarebbe diventata la Regina di Extramondo, non reputandosi all’altezza di essere suo marito. Sia chiaro, non aveva voluto divorziare, come usavano dire gli umani. Semplicemente si era allontanato da lei, stabilendosi in quel mondo privo di magia. Ma andava a trovare molte volte Cinnamon, stando attento a non farsi vedere da Chocola. Non si reputava all’altezza nemmeno di essere padre, figuriamoci! E così aveva perso l’infanzia di sua figlia.

Il suo pensiero volò a quella casa in cima a quell’altissimo palazzo, nella quale abitavano Chocola, Vanilla, Houx e Saule. Veder crescere spiritualmente e moralmente sua figlia era una grande gioia, anche se non poteva recuperare gli anni passati e poteva esserle utile solo da mentore; gli pesava non poterle rivelare di essere suo padre, come non poteva dire molte altre cose, che avrebbero sicuramente reso Chocola una ragazza ancora più allegra ed equilibrata. Come la presenza costante - ed incostante!, rifletté esasperato - di uno zio. Il fratello minore di Cinnamon, Duke.. o Poivre, per l’anagrafe.

Le spine della rosa facevano intanto colare il sangue dalle ferite. Ma Robin non vi dava peso. Si alzò dal davanzale scuro in volto, ed ancora immerso nei suoi pensieri. Si era diretto automaticamente verso il suo letto, stendendosi. Tenne la rosa sul cuscino a fianco al suo, tentando di ricordare qualcosa di più su Cinnamon… Ma non vi riuscì. Il sonno lo colse all’improvviso, proprio mentre nella sua testa affioravano i ricordi della nascita della sua unica bambina.

 

* * *

 

- È nata, Robin! -

Quell’urlo fu per lui una gioia. Un Poivre ancora giovane ed aitante si catapultò nella stanza dalle pareti un po’ lugubri.

Quell’ospedale era stato per lui il luogo meno accogliente di tutti, ma da quando Cinnamon aveva accusato i dolori di un parto imminente lo aveva eretto ad edificio dotato di una particolare luce e bellezza! E solamente perché su un lettino era sdraiata la sua Cinnamon.

Corse come una furia all’interno della sala, annunciando a Glass la nascita della sua bambina. Si catapultò infine nella stanza assegnata alla moglie, e la visione che lo accolse fu la più dolce e tenera di tutte.

Cinnamon, con i suoi stupendi e lunghi capelli biondo grano, teneva fra le mani il frutto del loro amore, una stupenda bambina dai corti e radi capelli rossi, dall’aria sana e vivace. La cullava come fosse qualcosa di fragile, ma era altrettanto vero che, secondo Robin, la teneva fra le braccia con una sicurezza invidiabile.

Si avvicinò lentamente, come avesse paura di spezzare quella visione angelica. Le due donne della sua vita si guardavano teneramente, studiando i rispettivi tratti. Madre e figlia finalmente si conoscevano; non si erano nemmeno accorte della sua presenza, probabilmente, prese com’erano. Ma non era esatto, in parte…

- Robin! - esclamò con voce stanca ma felice Cinnamon.

L’uomo la fissò per un istante, beandosi della sua visione. - Cinnamon.. siete stupende -.

Il tono con cui lo disse intenerì la strega, che con un dolce sorriso ed una mano tesa verso di lui, lo invitò ad avvicinarsi. Anche sulla soglia della stanza vi erano altre persone rapite da quella visione: Poivre e Glass, stupiti a quanto sembrava.

- Vieni tesoro. Vieni a vederla, è bellissima.. - lo invitò Cinnamon, sorridendo.

- Come te? - replicò Robin, abbagliato dalla bellezza celestiale di lei.

- Non lo so.. - rispose ridente lei, alzando lo sguardo su Robin.

Robin si avvicinò, potendo finalmente osservare da più vicino la sua bambina. I capelli rossi, che sicuramente sarebbero diventati una cascata di fuoco... meditò che probabilmente li aveva ereditati da qualche nonno, e sicuramente la bimba avrebbe avuto una vivacità ed una passione fuori dal comune; gli occhi non erano ancora di un colore identificabile, ma sotto al velo azzurro si poteva quasi intravedere il colore smeraldo.

Sì sicuramente sarebbe cresciuta forte e solare, pensò sorridente.

La reazione alla vista della bambina non era passata inosservata a Cinnamon, che intanto aveva invitato ad entrare anche il fratello minore e Glass. Anche loro fissavano la bimba.

Proprio in quel momento ella agitò le manine verso il padre, probabilmente desiderando di essere presa in braccio da lui. Robin sbiancò.

- Robin.. non ti fa nulla, non morde. - lo prese in giro la futura regina.

- Sì ma.. - cominciò lui, interrotto prontamente.

- Su, prendila in braccio! - lo esortò lei, porgendogli la bimba.

Robin ebbe qualche difficoltà, si sentiva impacciato come mai prima di allora, ma i gesti gli sembravano quasi familiari. Dopo un po’ riuscì finalmente a sentirsi più sicuro, e prese a cullarla con un sorriso paterno.

- È una bimba stupenda, Cinnamon. - mormorò all’indirizzo della moglie.

Ella sorrise, ammirandolo. Poi si riprese, e chiese: - Come la chiamiamo? -

- Già, come avete deciso di chiamarla? - chiese dubbioso Poivre, osservando la nipotina che si succhiava il piccolo pollice della mano destra. Sorrise, trovandola molto tenera.

- Non avete pensato ad un nome durante la gravidanza? - chiese invece Glass, guardando Cinnamon.

La strega scosse la testa. - No, volevamo sceglierlo al momento - disse.

Robin non ascoltò una parola, ancora assorto nella scelta di un nome. Intanto contemplava quella piccola creaturina, un futuro vulcano di vivacità.

- Lo sapevate che un nome può influenzare il carattere di un bambino? - chiese sorridente Poivre.

Cinnamon gli sorrise. - Davvero? Allora dovremo trovarle un nome stupendo, così diventerà ancora più bella! - esclamò allegra.

- Sono d’accordo. Magari un nome da saggia.. - propose Glass.

- Tu e i tuoi nomi da saggi! Fosse per te, la mia nipotina potrebbe trovarsi con un nome orribile e stravecchio! - ribatté acido il minore dei Meilleur. La maggiore invece rise, elegantemente.

- Cosa?! Non è vero, i nomi che scelgo sono sempre bellissimi ed aristocratici! - si infervorò l’altro.

- Come Glass, ad esempio?! - ribatté ironico Poivre.

- Sì, esatto! -

- Allora siamo a posto! Cinnamon, Robin, sceglietelo voi e non dategli retta! Al massimo chiedete consiglio a me! - esortò Poivre, indicandosi con un pollice ben alzato.

- O a me, ahahah! -.

La voce proveniva dal corridoio, da cui fece ben presto la sua entrata Corn Meilleur, tutto giulivo per la nascita della sua nipotina.

- Allora, dov’è questa bellissima bimba? - chiese euforico, facendosi spazio.

- È in braccio a Robin, papà - gli indicò Cinnamon.

Corn si fece spazio, spingendo più in là il figlio minore, che borbottò scocciato di quell’intrusione e per i modi poco educati del padre. Ma ormai ci aveva fatto il callo in tutti quegli anni, quindi gli passò in fretta. Intanto, il nonno della piccola se la stava ben rimirando, adocchiando tutti i particolari. Infine fece un gran sorrisone, e prendendola dalle braccia di uno scioccato Robin l’alzò al cielo.

- “Chocola”! -

Tutti lo guardarono stupiti e con espressioni interrogative.

- Volevate un nome, no? “Chocola” non va bene? - chiese sorridente, tenendo la bimba nella stessa posizione.

Cinnamon e Robin si guardarono, e Poivre e Glass fecero lo stesso. Infine guardarono di nuovo il signor Meilleur, con facce neutre.

- Allora? - fece quello.

- Allora.. Bé, non ci aspettavamo trovassi un nome così bello, papà - ebbe l’insolenza di dire Poivre, con espressione di scherno. Lo stava prendendo in giro, e tutti fecero un sorrisino di complicità.

- Giovane screanzato! - fu la risposta di Corn, che diede uno scappellotto al figlio.

- Signor Meilleur, il nome è stupendo. È proprio adatto a lei.. - mormorò estasiato Robin, osservando la figlia.

- Allora è deciso, il suo nome sarà Chocola Meilleur! - fece esaltato l’uomo, mettendo in braccio la bimba alla madre, che venne prontamente abbracciata teneramente dal marito, ancora su di giri per l’avvenimento…

 

* * *

 

La sveglia suonò in quel momento, interrompendo il momento stupendo che Robin stava rivivendo. La nascita della figlia era stato in assoluto il momento più felice, il raggiungimento di una pace assoluta. Mai era stato così esaltato, estasiato, entusiasta..

Avrebbe potuto continuare all’infinito se la sveglia magica non gli avesse intimato di alzarsi.

Sbadigliando sonoramente si organizzò la mattinata, riuscendo a trovare lo spazio per fare un salto a trovare le pretendenti al trono. O meglio, LA pretendente. La sera prima non ci aveva pensato, ma in quella casa ora non ci abitava più anche Vanilla... Si rattristò, pensando al viso della giovane figlia solcato dalle lacrime e dalla tristezza per la perdita della sua migliore amica. Inizialmente, quella notte, le aveva dato quei consigli per farla sentire meglio, ma.. infondo non ci aveva creduto nemmeno lui. Chocola non avrebbe mai anteposto nulla alla sua amicizia con Vanilla!

 

Quel giorno Robin non riuscì a liberarsi dagli impegni, e non poté andare a trovare la figlia e le sue due giovani guardie. Rimandò di ancora un paio di giorni, ma quando arrivò alla casa era troppo tardi: Chocola, Houx, Saule e Poivre (Duke) erano già partiti alla volta del Deserto Cacao. Sorrise stancamente, pensando che quella bambina era davvero troppo somigliante alla sua bella Cinnamon..

Con ben stampato in mente i due profumi della sua vita (cioccolato e cannella), Robin si preparò a ricevere una visione nello specchio della Regina Candy…

 

 

Note Autrice (3/07/08)

In realtà non sapevo come farla terminare, così ho optato per questo tipo di finale, che si collega direttamente alla puntata “La Strega del Deserto”, quando Robin si mette in comunicazione con la Regina Candy, chiedendole di valutare il viaggio di Chocola come una prova. Ho trovato in questo anche un buono spunto per il suo lato di “padre”.

Sinceramente io non penso che Rockin’ Robin sia il padre di Chocola (anzi, ne sono sicura dato che ho appena trovato gli spoiler!), ma l’ho ipotizzato per questa one-shot. Mi era parsa una buona idea, ed ero ispirata quando mi si era tratteggiata in mente la storia (il flashback è quindi totalmente di mia invenzione). =D

Per chi si sta chiedendo perché Robin, nella fanfict, scelga proprio i profumi di Cioccolato e Cannella, è semplice: il profumo di Chocola è al cioccolato, mentre quello di Cinnamon è alla cannella. Ho notato che molti personaggi dell’anime fanno riferimento ai profumi soprattutto per identificare una persona con cui hanno un forte legame affettivo (altra fonte di ispirazione, per me =D).

Detto questo, un bacio a tutti, e grazie in anticipo per i commenti!

Frozen_WhiteFox

   
 
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