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Autore: Wise girl    22/03/2014    5 recensioni
Ho pensato a un modo alternativo, a quello scritto nel libro, di come a inizio la Percabeth.
Tutto si svolge un giorno dopo il compleanno di Percy.
Buona lettura
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lezioni di surf

Lezioni di surf


SPLASCH! Fu il rumore che ormai avevo sentito troppe volte in quel giorno.

"Basta, non ce la faccio più!" urlai aggrappandomi alla tavola una volta riemersa dall’acqua.

"Ah ah il surf non è lo sport che fa per te mi sembra, vero sapientona?" Disse Percy.

"No appunto non fa proprio per me, acqua e saggezza non stanno bene insieme" affermai, seccata dopo avergli lanciato un occhiataccia.


"Certo... Capisco" disse il ragazzo quasi affranto e iniziò a incamminarsi verso la riva, ma per le sue doti da figlio di Poseidone sembrava quasi che corresse, ed io non riuscì ovviamente a raggiungerlo.


Che stupida che sono stata a volte non mi sentivo degna di essere figlia della dea della saggezza, perché il sentire qualcuno che mi facesse notare di non essere brava in qualcosa mi faceva parlare senza pensare.


Si lo ammetto odio non essere capace in qualcosa, credo che sia uno dei miei difetti più grandi, voglio sempre essere la migliore in tutto.


Raggiunsi la cabina tre e non appena davanti alla porta bussai. Ma non aspettai un invito a entrare.


Quando aprì la porta lo trovai con dei pantaloncini e la maglietta del campo, naturalmente asciutto e questo mi seccava un po’ anche perché io ero completamente fradicia.


Decisi però di lasciar perdere questo dettaglio e passare alle scuse.

"Percy, scusa... Non sono arrabbiata con te e che sai come sono, una perfezionista e sai bene che odio non essere capace in qualcosa.


"Lo so bene" rassicurò.


Io mi sedetti sul letto accanto a lui e ci fu un lungo periodo in cui tutti e due restammo zitti.


"Sai qualche volta penso a come sia difficile dire ciò che si pensa" ebbe il coraggio di dire lui rompendo il silenzio.


"Si.." Lo incitai.

"Ed ecco... Beh, insomma...Annabeth noi da quant’è che ci conosciamo?" Domandò.

"Quattro anni otto mesi e ventinove giorni, vuoi sapere anche i minuti e i secondi?" chiesi ironica.

Lui rise "guarda che te li saprei dire Testa D'Alghe" commentai.


"Lo so è proprio questo che mi piace di te" dichiarò prima di darmi un bacio veloce.

"Scusa, non mi picchiare" si affrettò a dire una volta staccato dalle mie labbra.


Le sue labbra erano perfettamente morbide ma allo stesso tempo dure per il sapore del sale dell'acqua di mare.


In quel momento io ragionai solo d'istinto quindi lo aggrappai per la maglietta e lo tirai verso di me per un bacio molto diverso da quello dato nel labirinto l'anno precedete, quello era un bacio pieno di sentimento.


"Come mai questo bacio, non sto per combattere un esercito di mostri".

"Infatti non è un bacio porta fortuna testone, questo segnalava che l'amicizia è finita e che può trasformarsi in un sentimento più grande" spiegai, sperando con tutta me stessa che lui fosse d’accordo.


Quindi stai dicendo che… insomma…vorresti metterti con me?” chiese timidamente.


Io persi un po’ di sicurezza quando sentì il suo tono incerto.


Tua madre mi ucciderà, sai?!” disse poi facendomi passare la paura e sorridere.


Allora vorrà dire che moriremo in due ma felici” dichiarai prima di ricominciare a baciarlo.



  
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