Il suo nome
era Michael Gauthier, un ragazzotto ricciolino francese da parte di
madre, da
cui aveva preso il cognome, e inglese da parte di padre.
Da piccolo
era un bimbetto paffutello ed allegro con i capelli biondi e degli
enormi occhi
marroni con pagliuzze verdi, molto espressivi.
Crescendo
era diventato un adolescente tormentato, alto e magro, troppo magro.
Sembrava
che i suoi ricci capelli castani non piacessero a nessuno, pareva che
lui
stesso fosse un fallito.
Questo non
perché non si applicasse, anzi, studiava con entusiasmo, era
sempre pronto ad
imparare nuove materie.
L'unico
problema che aveva era la sua dislessia: quel mostro che non gli
permetteva di
leggere. Le lettere si muovevano da sole e le note, quelle palline
birichine,
si assomigliavano troppo tra di loro.
Nonostante
questo, all'età di diciannove anni lo avevano preso per un
provino in cui
doveva cantare e suonare il pianoforte, che suonava ormai da tredici
anni.
Alla fine,
nonostante il suo modo di cantare non entrasse nei canoni della musica
di
allora, o forse proprio per questo, lo presero.
A vent'anni
pubblicò il suo primo album, che arrivò primo in
tutte le classifiche internazionali.
Aveva
inventato un nuovo sotto-genere musicale del pop.
Però,
nonostante fosse bravo e sapesse suonare in maniera eccellente il
pianoforte,
la chitarra ed altri strumenti, un giorno dovette smettere.
Era successo
tutto troppo in fretta.
Il suo ragazzo,
con cui stava insieme da ben dieci anni, lo aveva lasciato dopo una
lite
violenta.
Finì
sui
giornali di tutta Europa e per la prima volta la sua
omosessualità, che, grazie
a musicisti come Freddie Mercury e Mika, non gli era mai pesata, gli
sembrò una
condanna.
Non riusciva
più né a scrivere, né a suonare,
passava ore ed ore sdraiato sul letto a
piangere, piangeva per l'uomo che prima era per lui la luce e che poi
era
diventato un lontano ed oscuri ricordo.
Soffriva
come non mai e nemmeno l'affetto della sua numerosa famiglia lo aiutava
a
riprendersi.
Non
passò
molto prima che iniziasse a fare uso di droghe e alcool.
Passava le
sue serate nei pub ad ubriacarsi e portava a casa un ragazzo diverso
ogni
volta, ma nulla di questo servì a fargli dimenticare il
ragazzo che aveva
illuminato la sua vita. Continuava a chiedersi perché lo
avesse lasciato
nonostante -lo sapeva- lo amasse ancora.
Un giorno
sentì il suono del campanello e, pensando che fosse sua made
che, come al
solito, aveva perso le chiavi, aprì.
Si
trovò
davanti il suo ragazzo in tutto il suo splendore.
"James."
fu tutto quello che riuscì a dire.
Il ragazzo
biondo gli disse che non aveva smesso di pensare a lui per tutto quel
tempo,
che lo amava ancora e che avrebbe voluto stare ancora con lui.
James disse
a Michael che il problema era la carriera del cantante che era sempre
in giro
per il mondo e non passavano abbastanza tempo insieme.
"Riproviamoci."
disse Michael.
Detto questo
si scambiarono un lungo bacio pieno di passione.
Michael
lasciò da parte la carriera per un mese, due, poi
diventarono anni. Ancora oggi
rimane nell'ombra a vivere la sua vita felice con James.
E chissà che prima o poi non decida di tornare a condividere con l'umanità le canzoni che scrive per il suo ragazzo.
NOTA
DELL’AUTRICE:
Buongiorno :)
Volevo solo
dire che questa storia è un mio vecchio tema, spero solo che
vi sia piaciuta.
Bye-bye :)