Siamo Betta90
e Strana90: unendo
le nostre geniali (si fa per dire) menti, abbiamo creato la presente
fanfict.
La
lunga notte
dell'investigatore Mello
Matt,
canticchiando
sottovoce, si frugò in tasca, alla ricerca della chiave
della stanza che
divideva con Mello, felicemente ignaro della lunga serie di disgrazie
imminenti
che erano in agguato al di là della porta di legno.
Beata ingenuità.
"Dov'è?
Dov'è? TU! Dov'è?!?”
La
mascella di Matt
quasi toccò terra.
Mello,
gli occhi
sgranati in modo inumano, la bocca spalancata, e i capelli arruffati,
lo
fissava con lo sguardo tipico dei pazzi.
Il
comodino ribaltato
spiccava al centro della stanza, quasi
invocando vendetta, con i quattro cassetti brutalmente
estratti gettati
sul pavimento.
Una
miriade di
oggetti – penne, quaderni, cartacce, rosari, giochi
per
Mello,
inginocchiato
nel bel mezzo di tutto quel caos, sembrava quasi partecipare a qualche
strano
rito satanico.
Insomma, sembrava
più sciroccato del solito.
Matt,
ancora
shockato per una simile visione, fissò prima Mello, poi il
pavimento, poi
Mello, poi il comodino, per poi decidere che, forse,
era meglio
concentrare la sua attenzione sul biondo.
"Dov'è
cosa, Mello?” Si arrischiò, infine, a sussurrare,
preoccupato.
"La.Mia.Cioccolata”
"L'hai
finita?”
"No,
giammai! Io... L'ho persa”
Matt
alzò un
sopracciglio, perplesso.
"Hai
perso tutte, ma proprio tutte, le tavolette di
cioccolata che avevi nel
comodino?”
"Ehm...Ecco...Più
o meno”
Era un sì.
"Non
è
che le hai infilate da qualche altra parte, Mel?” Chiese
Matt, memore di quella
volta che il biondo le aveva ritrovate nella scarpiera.
"Potrei...”
Mello aggrottò la fronte, valutando attentamente le
possibilità.
Matt
si pentì quasi
istantaneamente di quella proposta.
Mello,
in preda a
qualche furia pseudo-omicida, si fiondò sull'armadio,
gettando tutti i vestiti
sul pavimento.
Matt,
decidendo che,
forse, era meglio lasciarlo fare, raccolse la sua
PSP, e, sedutosi sul
divano invaso da libri, iniziò a giocare.
Immerso
completamente nel gioco, non si accorse minimamente dell'apocalisse che
stava
avendo atto proprio nella sua camera, e persino le urla di Mello gli
arrivavano
stranamente ovattate.
Game Over.
Per
la terza volta
la scritta lampeggiò sul bianco dello schermo.
Matt
lo spense:
doveva essere piuttosto tardi.
Alzò
gli occhi.
Il
Giorno del
Giudizio si era manifestato in tutto il suo temibile caos.
Matt
già sentiva i
Cavalieri dell'Apocalisse galoppare in corridoio.
I
cassetti
spalancati vomitavano gli oggetti più disparati, il
pavimento si intravedeva
appena sotto montagne di vestiti neri o a righe –
c'erano persino un paio di
boxer a righe sul lampadario- , libri, quaderni, giocattoli
erano gettati
alla rinfusa ovunque.
E
Mello, seduto
nell'occhio del ciclone, - i capelli arruffati, le labbra
ansimanti, gli
occhi spalancati e lucidi- sembrava aver preso parte ad un
sabba.
"Mel...
Cosa è successo, qui?”
"Io...Non
la trovo. Capisci, Matt? L'hanno rapita...!” Mello sembrava
sul punto di
piangere.
"Dai,
domani è sabato, ti accompagno a comprarla”
"SABATO?!?
Tu pensi che sarò ancora vivo sabato?”
Mello,
scoppiando in
lacrime, si lasciò abbracciare da Matt, che
arrossì.
"Voglio
la mia cioccolata, e la voglio ora!”
Matt
sussultò quando
sentì qualcuno bussare alla porta.
"Avanti”
Disse, mentre cercava di calmare Mello.
"La
cena
è pronta” La voce incolore di Near
attraversò il caos della stanza.
Near,
una mano tra i
capelli bianchi, l'altra ancora sulla maniglia, gettò
un'occhiata ai vestiti
sparsi sul pavimento (i boxer sul lampadario sembravano dover
cadere da un
momento all'altro, e Near esitò a passarci sotto),
gli oggetti rovesciati
un po' ovunque, per poi fissare quei due, abbracciati.
"...Cos'è
successo.”
Mello,
abbandonando
la spalla di Matt per cercare una sorta di contegno (perso tra i mucchi
di
oggetti sparsi per la stanza), si alzò di scatto, e,
voltandosi verso la
finestra, disse:
"La
mia
cioccolata è sparita. Tu non sei stato visto per tutto il
giorno. Near, dove
l'hai messa?!?”
Near
osservò
l'indice che Mello gli aveva puntato contro, senza smettere di
attorcigliarsi i
capelli.
"La
tua
cioccolata è stata rubata”
Non suonava come
una domanda, proprio no.
"Bene”
Prima
che Matt e
Mello potessero dire ah, Near aveva richiuso la
porta dietro di sé.
"Bene?!?”
Commentò Mello, gli occhi fuori dalle
orbite.
Matt avrebbe
giurato di aver visto l'ombra di un ghigno sul viso incolore di Near.
"Andiamo
a cena?”
"...Non
ho fame”
Grownnn...
Il
suo stesso
stomaco lo contraddisse.
"Dai
vieni, poi cercheremo qualcosa di dolce”
Mello
si lasciò
trascinare dall'amico in sala mensa.
A
cena, Matt notò,
con un certo nervosismo, che Mello sembrava squadrare sospettosamente
ogni
singolo ragazzo della Wammy's House.
L'espressione
accigliata del biondo si sciolse un po' solo in presenza di una
generosa fetta
di torta al cioccolato, che divorò in silenzio.
Una
volta in camera,
Matt si gettò di peso sul letto, frugando in tasca alla
ricerca di una
sigaretta per scaricare quella maledetta tensione.
Mello
artigliando
velocemente il primo quaderno che gli capitò a tiro, si
sedette accanto
all'amico, iniziando a sfogliarlo con gesti esageratamente plateali,
per
indurre il rosso a domandargli cosa stesse facendo.
"Cosa
stai facendo, Mel?”
Il
ghigno del biondo
non prometteva nulla di buono, proprio no.
(Nicotina...Nicotina...)
"Oggi,
ore 21:08, inizia ufficialmente l'operazione ROC”
"Rock?”
"Ma
che
rock e rock! Roc: R-O-C”
"E
che
vuol dire?”
"Rubber of chocolate,
naturalmente!”
"Naturalmente”
"Stai
attento, Matt: adesso scriverò l'elenco di tutti i possibili
sospettati, per
aiutarci nelle indagini”
"Indagini?
Che indagini? E, soprattutto, perché hai usato il
plurale?”
"Perché
io e te indagheremo per scoprire il colpevole di questa indicibile
nefandezza,
questo orrendo delitto, questa mostruosa...”
"...Per
scoprire chi ti ha fregato il cioccolato”
"Detto
in
modo nudo e crudo, ma sì, è sostanzialmente
esatto”
"Chi
comprende questo elenco?”
"Tutti
tranne me, ovviamente”
"Anche
io?”
"Bhè,
sì;
anche se, visto che sarai tu a spiare gli indiziati, e non credo tu
possa indagare
su te stesso, dovrò per forza escluderti dalla lista degli
indiziati. Che
imperdonabile leggerezza: spero che L non lo venga a sapere”
"...Lasciamo
perdere, và. Scommetto che il primo nome è
Near”
"Ovviamente”
"Scemo
io
che lo chiedo”
"Esamineremo
ogni sua mossa, spieremo ogni suo movimento, catalogheremo ogni suo
respiro...”
"In
pratica lo guarderemo mentre si arrotola i capelli:
appassionante”
"...E
lo
incastreremo grazie al mio intelletto superiore!”
"E
se non
fosse stato lui?”
"Bhè,
abbiamo un'altra ventina di persone da spiare, Roger compreso”
"'Azzo!
Ma sai quanto ci metteremo?”
"Inizieremo
stanotte, Watson! Sarà la notte
più lunga della nostra vita, ma darà i
suoi frutti, vedrai”
Per fortuna Mello non si esibì nella classica risata malefica che avrebbe preteso il copione; altrimenti, i nervi di Matt non avrebbero potuto sopportarlo.
Fine 1a Parte.
N.B. La lunga notte dell'investigatore Merlo è uno speciale fumettistico di Leo Ortolani, pubblicato nel marzo 1997 dalle Edizioni Bande Dessinée e successivamente ristampato su Special Events n. 29 nel maggio 2001 dalla Panini Comics. (Wikipedia)
.o°O.Angolo delle Autrici.O°o.
Betta e Strana stanno
leggendo il volume 13 di DN in inglese
Betta (leggendo il
profilo di Matt): cosa vuol dire “side kick”?
Strana: Credo qualcosa
come “guarda spalle”
Betta: giusto.
Strana (5 minuti dopo):
guarda spalle: coprispalle! *Risata da pazza*
*Segue immagine mentale
di Mello con un coprispalle a forma di Matt*
Betta (con tono scandalizzato): e questa come ti è
venuta?!? ... Dobbiamo scriverci una fanfict.
Strana: Già.