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Autore: Elicia Elis    23/03/2014    1 recensioni
La sua Touko... La sua migliore amica, sin dall'infanzia, l'aveva abbandonato per cercare la persona che, secondo lui, non era altro che un ragazzo troppo misterioso, enigmatico e a dir poco inaffidabile. Era questo il principio della sua inespressiva rabbia o della sua freddezza, intolleranza. Tutto questo aveva solamente un nome: N.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Komor, Touko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Cheren era appena diventato Capopalestra di Alisopoli. Non faceva altro che chiedersi, non appena si svegliava fino al momento in cui rientrava in casa, la sera, come poteva esserci riuscito. Si, si era impegnato tanto nell'inseguire i suoi ideali e ci era riuscito alla perfezione, però ancora continuava ad avere dubbi su chi fosse veramente. E soprattutto, questi erano aumentati non appena Touko se ne era andata.

La sua Touko... La sua migliore amica, sin dall'infanzia, l'aveva abbandonato per cercare la persona che, secondo lui, non era altro che un ragazzo troppo misterioso, enigmatico e a dir poco inaffidabile. Era questo il principio della sua inespressiva rabbia o della sua freddezza, intolleranza. Tutto questo aveva solamente un nome: N.

Era suscitata nel suo cuore la gelosia che, puntualmente, ogni giorno si impossessava del suo corpo. Voleva proteggere la sua reputazione ed il suo orgoglio lo costringeva a doversi rinchiudere nella sua camera per abbandonarsi ai ricordi della sua Touko, del momento in cui l'aveva abbandonato per inseguire N, di quanto la amava e, con una punta di amarezza, ricordava e rimpiangeva il suo amore per la ragazza, non ricambiato, ovviamente. Il tutto, che si svolgeva molto spesso, veniva sempre accompagnato dal rumore dei suoi leggeri singhiozzi che riecheggiavano nel silenzio, mentre le lacrime si ribellavano ai suoi sforzi, scendendo senza riguardo di niente e di nessuno, provando ad essere piu silenziose che mai. Ma nonostante ciò, la liberazione del ragazzo non causava altro che un'ennesimo peso che avrebbe dovuto portarsi dietro per sempre, da solo, senza alcun aiuto.

Cheren si trovava davanti alla finestra del suo ufficio della Palestra, dato che era anche una scuola; Era accasciato sul davanzale e le sue guance sprofondavano nelle sue mani richiuse in un pugno. Gli occhi teoricamente fissavano i suoi alunni che giocavano, ma praticamente erano fissi nel vuoto, o meglio nel passato, per mezzo della sua mente. Gli unici rumori nella stanza erano i suoi sospiri, mentre il ragazzo pensava a tante cose, tanti avvenimenti che avevano come protagonista Touko. Gia, era caduto in una tremenda depressione ed ancora si chiedeva come avrebbe potuto continuare ad amare la persona che reincarnava la sua condanna, il suo dolore perenne, colei che aveva causato una ferita tanto profonda che sarebbe stato impossibile rimarginare del tutto. Eppure piu ci pensava, piu soffriva ed amava insieme, mentre il suo corpo cedeva alla tristezza.

Giorni e giorni che aspettava che la ragazza ritornasse da lui, anche solo per dirgli addio per sempre, almeno avrebbe potuto inseguirla e non commettere lo stesso errore che aveva commesso due anni fa. Le cose sarebbero cambiate, esattamente come era cambiato lui, Unima e la ragazza in questione.

Il cielo si stava ormai tingendo di un rosso ramato, arricchito dal bianco delle poche nuvole sparse qua e la. Era arrivato il momento di tornare a casa e, esattamente come il cielo, la piccola luce di speranza stava per spegnersi nel cuore del ragazzo che si mosse un poco, dopo un bel po di tempo, passandosi la mano nei capelli corvini. Decise di aspettare ancora un poco.

I suoi occhi violacei e arrossiti un poco dalle lacrime che spingevano insistentemente nel grande muro che aveva creato per non permetter loro di scendere e far si di mostrarsi debole difronte ai suoi allievi, si concentrarono, con la coda dell'occhio, su una ragazza che ben conosceva, che avrebbe riconosciuto tra mille. Il suo cuore perse un battito, per poi cominciare a battere ancora piu forte. Le palpitazioni erano quasi insopportabili ma a Cheren non importò. O almeno fino a quando non fu colto dalla delusione piu totale, che lo distrusse totalmente: Fu un colpo basso, ma quella non era la sua Touko, era solamente Mei, una delle sue allieve.

Tirò un sospiro che lo liberò un'attimo dai suoi pensieri. Capì che Touko non sarebbe tornata indetro, o se lo avrebbe fatto, non per lui. Era persuaso dall'idea che nella sua vita fosse soltanto l'amico da sfruttare nei momenti del bisogno, niente di piu. Se Touko sarebbe tornata indietro, Cheren avrebbe continuato a patire in silenzio per sempre.

  
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