Ringrazio
anche
solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Personaggi: Bulma, Goku.
Prompt: “Vegeta? È già andato ad
allenarsi”.
“Eeeeeeeh? Ma aveva detto che mi avrebbe
aspettato!”.
La coda dei saiyan
È
stato un crimine mettere all’asta il posto
tuo[1].
Bulma strinse con forza il manico aranciato del cacciavite e
avvitò un
bullone, facendolo entrare dentro una calotta di metallo. Si
leccò le labbra,
una ciocca azzurra le finì davanti al viso e si sporse in
avanti arcuando la
schiena. Piegò di lato il capo, fece un passo di lato
passando radente al
tavolo. Sentì un tonfo, si rizzò e si
voltò. Si passò il dorso della mano sulla
guancia lasciando una scia di grasso d’olio nera,
guardò Goku avanzare e
sorrise. Corse verso di lui, lo abbracciò e gli
appoggiò la testa sul petto.
Goku
sorrise,
piegando in avanti il capo e dimenò la coda.
“Bulma!” la salutò.
Bulma alzò la testa, sporgendola versa quella del saiyan,
allungando il collo.
“E’ così bello poterti rivedere. Sei
insostituibile per tutti noi” disse.
Goku si grattò la testa, spostò la testa di
fianco a lei e la sporse guardando
la porta. Si girò a destra e a sinistra.
“Urca, anche per me è bello essere
tornato” bofonchiò.
Bulma fece girare nella mano il cacciavite e si avvicinò
alla parete.
“Cerchi qualcuno?” domandò.
Goku incrociò le braccia dietro la testa, sorrise chiudendo
gli occhi e annuì.
“Vegeta?” chiese.
Bulma sporse il labbro inferiore, ticchettò con la punta del
cacciavite sul
braccio e alzò lo sguardo verso il tetto.
“Vegeta? È già andato ad
allenarsi” rispose.
Goku sgranò gli occhi, dimenò la coda e
abbassò le braccia.
“Eeeeeeeh? Ma aveva detto
che mi
avrebbe aspettato!” si lamentò.
Indietreggiò, sbuffò chiudendo gli occhi e si
portò indice e medio alla fronte. Visualizzò
l’aura di Vegeta, si teletrasportò
e batté un paio di volte le palpebre. Si guardò
intorno, si voltò verso destra,
verso sinistra e sorrise trovandosi davanti il viso del principe dei
saiyan.
“Mi avevi detto che mi avresti aspettato!” si
lamentò.
Vegeta premette un pulsante nero sopra il pannello di controllo della
Gravity
Room, la luce rossastra che illuminava l’ambiente si spense e
il principe dei
saiyan sbuffò.
“Gli altri potranno anche accoglierti a braccia aperte ogni
volta che riappari,
ma io non approvo le tue sparizioni continue”
sibilò.
Goku si grattò la guancia ed espirò dalle narici.
“Urca, lo sai che questa volta sono andato per il
drago” borbottò.
“Sei stupido a fare patti con draghi che ti
rapiscono” sibilò il principe dei
saiyan. Goku sporse il labbro inferiore, si sporse e guardò
la coda che si
muoveva alle spalle di Vegeta.
“E quindi ti è ricresciuta?”
domandò. Si slacciò i pantaloni sciogliendo la
cintura di stoffa. Si voltò e si guardò il
didietro.
“Guarda, anche la mia” disse. Dimenò la
propria coda un paio di volte e accentuò
il sorriso.
“Rivestiti!” strillò Vegeta.
Arrossì e sgranò gli occhi, indicò i
glutei del
più giovane con l’indice.
“Ora!” ordinò con voce gutturale.
“Tutto bene Vegeta?” chiese il Son. Si
girò, chinò il capo di lato e osservò
una goccia scendere sulla fronte di Vegeta sopra una vena pulsante.
“Bing….” sibilò il Briefs.
“D’accordo, d’accordo,
calmati”. Goku allungò le braccia, muovendo le
mani a
destra e sinistra. Si alzò il pantalone e
riallacciò la cintura. “Bulma come
l’ha presa?” chiese. Si sporse sulle punte degli
scarponcini blu facendoli
cigolare sopra il pavimento metallico.
“Inizialmente le ha fatto schifo…”
spiegò il principe dei saiyan. Sorrise
malizioso e gonfiò il petto stretto dalla camicia rosa.
“… dopo l’ha trovata
più che interessante” sussurrò con tono
roco.
“L’ha presa per un peluche?”
domandò socchiudendo gli occhi Goku.
Vegeta
strinse i
pugni, le vene sul suo collo si gonfiarono.
“Io non ci credo che tu sei così ingenuo. Sei il
fratello di quel donnaiolo di
Radisch! Il figlio di quello sciupa femmine di Bardack! Come puoi
essere uscito
così?!” urlò.
Goku si morse il labbro inferiore e si ticchettò sul mento.
“Non si sciupano le cose. Anche se non capisco come si faccia
con una ragazza…”
sussurrò.
Vegeta chiuse gli occhi, corrugò la fronte e si
passò la mano sul viso.
“Lascia perdere” borbottò.
Goku chiuse gli occhi e ghignò.
<
No, non lo
sono, ma mi piace vederti così imbarazzato >
pensò.
“Urca,
come sei
antipatico” piagnucolò.