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Autore: BuildingBribery    23/03/2014    1 recensioni
Il loro rapporto è un circolo vizioso che nessuno dei due riesce a spezzare. Stasera si incontrano di nuovo lì, dove si erano conosciuti per la prima volta e dove era iniziato tutto.
"Ma stasera si ritorna al punto di partenza. Lui ha bevuto parecchio, ma io posso vantarmi di aver mandato giù più alcol."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Con lui era stato così fin dall'inizio: un gioco che non poteva avere vincitori.

Era uno scambio di sguardi, un comunicare esclusivamente con il linguaggio del corpo, ed io che provo disagio ogni volta che mi vedo allo specchio sento di essere in svantaggio.

Ma stasera si ritorna al punto di partenza. Lui ha bevuto parecchio, ma io posso vantarmi di aver mandato giù più alcol. Siamo seduti sulle scale che portano alle camere del secondo piano e nonostante tutte le persone che fanno avanti e indietro e ci lanciano sguardi sorpresi e talvolta complici, lui si avvicina a me, un centimetro alla volta.

L'ultima sera che ci eravamo visti era quando mi aveva detto di non essere interessato a me. Adesso il risentimento è oscurato dalla mia superbia: la parte di me che non gli aveva creduto quella volta adesso ride dell'ipocrisia con cui lui avvolge un braccio attorno alle mie spalle.

La ristretta cerchia di persone che sanno di noi e di quello che era successo sembrano ignorare di proposito quello che stiamo facendo. La vergogna che provo non mi permette comunque di incrociare i loro sguardi: il mio timore è che mi pensino debole.

Ma quando appoggio la testa sulla sua spalla e lui mi stringe spostando il braccio intorno ai miei fianchi mi sciolgo. Sì, questo ragazzo è la mia debolezza e io sono dipendente da questa sensazione di vulnerabilità.

È quando riesco ad ammettere questa verità che ritrovo il coraggio di alzare gli occhi e fissare i suoi; li trovo così vicini che non faccio in tempo a reagire che le sue labbra stanno già accarezzando le mie.

Al risveglio del giorno dopo lui è tornato il solito: è scostante nonostante il suo avambraccio sia incastrato tra il letto e il mio fianco. Lo sto stringendo ma rispetto il suo messaggio e lo lascio andare, cercando di velare la mia riluttanza nell'abbandonare quella parte del suo petto su cui avevo riposato la testa così tante volte.

Quando mi alzo sono già perfettamente conscia del fatto che siamo tornati al punto di partenza per l'ennesima volta. I nostri sguardi sembrano esitare e non volersi incrociare e una sensazione di stanchezza mi assale.

Lui raccoglie il preservativo con un fazzoletto e io mi rifugio in bagno e mi guardo allo specchio. Sul mio collo trovo due macchie violacee, ma l'iniziale soddisfazione si attenua immediatamente quando sento la porta della stanza chiudersi. Lui se n'è andato.

E mentre mi rinfresco il viso mi faccio la solita promessa per il prossimo incontro, una frase che mi sono ripetuta talmente tante volte da essere diventato un mantra, e che la sua presenza ha reso, rende e per sempre renderà inutile: ancora un ultima volta.

 

  
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