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Autore: SkarletRaven    23/03/2014    3 recensioni
Come è "realmente" andata la scoperta del secondo nome di John secondo me. XD
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Unico
 

Pov John
 
Sembrava una mattina come le altre a Baker Street, ero immerso in un resoconto del nostro ultimo caso quando Sherlock entrò nella stanza con una decina di sigarette in bocca. Anche attraverso il riflesso del monitor del pc riuscii a vedere la sua faccia accigliata e ne capii subito il motivo. Mi sono sempre presentato a tutti come John Watson e adesso scopriva l’esistenza di una “H”.
 
- John “H” Watson?
- Yep!
 
Il suo sguardo su di me diceva chiaramente che voleva saperne il significato, ma io restai nel mio silenzio. Tutto mi sarei aspettato tranne che Sherlock, sfruttasse la mia riluttanza a rivelare il mio secondo nome, come una sfida personale. Da quel giorno i pochi momenti di pace che trascorrevamo a Baker Street, tra i miei impegni in clinica e i suoi casi, divennero un vero inferno. Per me ovviamente. Perché sospettavo che Sherlock si stesse divertendo un mondo, visto che fino alla fine non gli ho sentito dire neanche una volta “Bored”.
Il primo tentativo di indovinare il mio nome arrivò già la mattina dopo, mentre me ne stavo tranquillamente seduto a tavola a leggere il giornale e bere una tazza di The. Anche assorto nella lettura potevo sentire il suo sguardo su di me, mi osservava, studiava cercando di capire solo dal mio aspetto quale fosse il significato di quella maledetta “H”.
 
- Henry?
- Shut Up!
 
 
 
Pov Sherlock
 
Addentai il biscotto, che avevo tenuto in mano fino a quel momento, aspettando una qualche reazione per capire se mi fossi anche solo avvicinato al suo secondo nome, ma nulla. La riluttanza di John a rivelarlo era palese, ma dovevo ancora capire se fosse per la bruttezza del nome o per un qualche significato più personale. Nonostante tutto sarei riuscito a scoprirlo a qualunque costo.
Cominciai a prendere nota di tutti i nomi maschili che iniziavano con la “H”. Non gli avrei dato tregua, se non fossi riuscito ad indovinarlo io, me lo avrebbe confessato lui per l’esasperazione.
John era seduto nella sua poltrona preferita assorto nella lettura del quotidiano, era il momento giusto per colpire, sollevai gli occhi dal microscopio, con cui stavo lavorando, e chiesi:
 
- Humphry?
- Shut Up!
 
Dannazione!
 
 
 
Pov John
 
Dopo quei tentativi andati a vuoto ci fu un periodo di calma nel quale mi convinsi che Sherlock in qualche modo si fosse arreso. Non avevo ancora capito quanto mi sbagliassi.
Quel giorno ero intento a rilassarmi sotto la doccia, eravamo tornati da poco da una delle nostre indagini, il responsabile dell’omicidio aveva tentato la fuga per i vicoli di Londra, inutile dire che una volta preso eravamo tutti e due sporchi e sudati. Sherlock si era ritirato in camera sua dopo la doccia per finire di vestirsi lasciandomi finalmente libero il bagno. Ero finalmente sotto il getto bollente intento a rilassarmi quando dall’altro lato della porti sentii chiedere:
 
- Higgins?
- Go Away!
 
Non riuscivo a crederci, altro che arreso tentava di colpire nei momenti meno opportuni per cogliermi di sorpresa. Uscii dalla doccia e lo trovai in soggiorno intento a fissarmi di traverso, con un’espressione che poteva solo dire “Lo scoprirò John, tanto vale che confessi”.  
Alcuni giorni dopo lasciai il nostro appartamento per andare a cena con Becky. Ci frequentavamo già da un po’ e sembrava che non le importasse delle continue interruzioni nelle nostre serate dovute a Sherlock. Eravamo intenti a cenare quando arrivò il primo sms.
 
- Hadrian? - SH
 
Ignorai il messaggio.
Bip Bip
 
- Harold? - SH
 
Dann… era più testardo di quanto volesse ammettere.
 
- Sherlock sono ad un appuntamento!
- Lo sto solo rendendo più divertente John! Harvey? – SH
 
Ero così stizzito dalla sua risposta che presi il cellulare, misi la vibrazione e lo infilai in tasca ignorandolo per il resto della serata. Cosa non facile visto che vibrava ogni 30 secondi.
Finalmente uscimmo dal ristorante e Becky mi invitò a casa sua. Erano settimana che aspetto questo momento, finalmente avrei scaricato la tensione di questi giorni con un po’ di sano sesso.
Appena entrati in casa cominciammo a baciarci raggiungendo la camera da letto, Becky mi chiese qualche minuto e si dileguò in bagno. Nel frattempo mi tolsi la giacca e il cellulare cadde sul materasso. Il display visualizzava 13 sms tutti da Sherlock. Per quanto fossi convinto del contenuto dei messaggi, ovvero tentativi di indovinare il mio secondo nome, la quantità mi lasciava interdetto. Cominciai a pensare che fosse successo qualcosa e Sherlock stesse richiedendo il mio aiuto per una scena del crimine. Presi il cellulare in mano e cominciai a leggere.
 
- Hayden? – SH
- Herman? – SH
- Howard? – SH
- Hector? – SH
- Dai John, rispondi! – SH
- Mi sto avvicinando? – SH
- Hartwin? – SH
- John, non ignorarmi! – SH
- Hartmann? – SH
- John? – SH
- Holm? – SH
- John! – SH
- JOHN! – SH
 
Proprio mentre leggevo l’ultimo “John” arrivò un nuovo sms.
 
- Ma si può sapere che diavolo stai facendo di così importante da non poter rispondere? – SH
 
Possibile che non ci arrivasse? O era solo una finta per rovinarmi la serata e farmela pagare per il mio silenzio? Di getto risposi:
 
- Sesso Sherlock, ecco cosa sto facendo. E continuerò ad ignorarti per il resto della serata. Potrai continuare a tormentarmi domani quando tornerò a casa.
 
Non attesi risposta, spensi il cellulare e lo rimisi in tasca. Avrei pensato domani alle conseguenze, stasera volevo solo rilassarmi.
 
 
 
Pov Sherlock
 
Sbalordito! Ecco cos’era. Sbalordito!
John stava ignorando i suoi messaggi, il loro gioco, per il “SESSO”!
Non poteva crederci.
Inviò all’istante un altro sms.
 
- John, per quanto tu sia sessualmente frustrato è inaccettabile che ignori i miei sms “solo” per questo. – SH
 
Attese qualche minuto ma non arrivò risposta.
 
- John questo comportamento da parte tua è oltremodo infantile. – SH
 
Ancora nulla. Che avesse esagerato?
Non conosceva nulla della natura umana e ancor meno di cosa spingesse la gente comune ad accoppiarsi. Forse John si era sentito offeso in qualche modo.
 
- Ok, forse ho esagerato. Non volevo dire nulla di offensivo. – SH
 
Niente. Nessuna risposta.
Continuò ad inviare messaggi sperando che John gli rispondesse, ma quando fu evidente che l’altro lo stesse ignorando inviò l’ultimo.
 
- Ok! L’hai voluto tu! - SH
 
Dopo anni di silenzi e odio reciproco si accinse a chiedere un favore all’unica persona a cui non avrebbe mai voluto chiederlo. Suo fratello Mycroft.
 
 
 
Pov John
 
Non potevo crederci, 32 sms. 32 sms dalla sera prima e tutti uguali, con tentativi di nomi e richieste sempre più chiare di non essere ignorato. John continuò a leggere i vari testi finché, tra i vari “John, non ignorarmi” e “Harry? Herbert? Hank?”, John lesse gli ultimi e sorrise dei suoi goffi tentativi di chiedere scusa per le insinuazioni. Sorriso che scomparve appena lesse l’ultimo. In tutta fretta inviò un messaggio a Sherlock, l’ultima cosa che voleva era un coinquilino vendicativo. Soprattutto uno che non dormiva e trafficava in veleni nella loro cucina.
 
- Sherlock?
 
Niente.
 
- Vado a fare la spesa. Ti serve qualcosa?
 
Nessuna risposta. Forse si era addormentato dopo la notte in bianco a scrivere sms. John ci sperava. Si diresse al supermercato cercando di schiarirsi le idee e preparandosi al peggio, prima di tornare a casa.
Mentre saliva le scale del 221B, verso il loro appartamento, John riuscì a vedere il profilo di Sherlock, appoggiato all’arco della porta, che gli dava le spalle. Tentennò un attimo e infine si decise a salire. Se era sopravvissuto in guerra poteva farcela anche col suo coinquilino.
Attraversò la soglia e subito la sua attenzione venne catturata dal foglio che Sherlock aveva in mano. In lettere grandi, al centro del foglio c’era il suo nome. Il suo nome “completo”.
 
John “Hamish” Watson
 
- That’s... my birth certificate?
- Yep!
 
Era a bocca aperta. Il suo certificato di nascita. Si era procurato il suo certificato di nascita. Ma come? Poi un lampo… Mycroft. Sherlock doveva aver chiesto al fratello di procurarglielo e tutto perché lui l’aveva ignorato. Doveva capirlo da subito che contro Sherlock Holmes non si poteva vincere.
Maledetto!
  
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