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Autore: Eynis96    23/03/2014    5 recensioni
Cosa sarebbe successo se il nostro amato Finnik non fosse morto ma anzi, vivo e vegeto fosse andato a trovare dopo la Rivolta Katniss e Peeta nel Distretto 12?
E se non fosse stato da solo?
E se scatenasse domande particolarmente spinose per la nostra eroina preferita?
Leggete e lo scoprirete ;)
P.S. recensioni costruttive ben accette ;)
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Katniss si precipitò fuori dalla casa, salvo poi chiedersi da che parte andare dato che non aveva la minima idea di dove potesse essere Peeta, infatti non aveva visto la direzione che egli aveva preso dopo la scambio di... “effusioni” con Delly, ad un tratto però sentì dei rumori pochi metri più avanti, non aveva dubbi: provenivano da casa sua, e d'istinto si diresse verso quella direzione.

La porta era aperta, ma prima di entrare Katniss prese un respiro profondo, aveva la sensazione di essere sull'orlo di un precipizio in cui poteva raggiungere l'altro lato solo camminando su un tronco sottilissimo.

Quando varcò l'ingresso scorse immediatamente la figura di Peeta di spalle accanto alla finestra, inondato di luce, anche lui sembrava appena arrivato, ma sentendola entrare si voltò immediatamente.

Si fissarono per un momento in silenzio, senza sapere bene come comportarsi, tra di loro non c'era mai stato alcun tipo di imbarazzo, ma ora le cose stavano diversamente, tutti e due avevano sbagliato, ed ammetterlo era difficile, soprattutto per Katniss, la quale era rigida come un pezzo di legno e rischiava di strapparsi il labbro inferiore a forza di mordicchiarlo con i denti.

Dopo qualche minuto Peeta riemerse dai suoi pensieri e si decise a parlare:-Kat, ho preso una decisione- disse avvicinandosi, il cuore della ragazza perse un battito:-Io so che tu tieni ancora molto a Gale, e non ti si può biasimare dato che è il tuo migliore amico, ma voglio che tu sappia che io non sono disposto a rinunciare a te e che, se necessario, farò anche a cazzotti con lui, perché nessuna mia esistenza ha senso senza di te e non ho intenzione di farmi da parte senza combattere- prese fiato per un attimo:-E volevo dirti che se tu vuoi restare con me io sono disposto a passare sopra al vostro bacio e ricominciare tutto da capo...-.

Katniss smise di ascoltarlo per un momento, bloccata in quella frase.

Le stava per caso rinfacciando qualcosa che aveva fatto anche lui? Non era una cosa da Peeta e da quello la ragazza dedusse quanto dovesse pesare per lui quell'insignificante bacio, e si sentì in colpa per ciò che aveva fatto.

Tuttavia la lingua le pizzicava per quello che aveva da dirgli, e solo allora si rese conto di quanto dovesse essere stato difficile per Peeta sopportare la sua pseudo-relazione con Gale, se era solo metà del fastidio che provava lei al ricordo di Delly che sfiorava il suo volto...beh era ora di fare presente al signorino Mellark che nessun'altra al di fuori di lei poteva accarezzarlo in quel modo!

Improvvisamente decisa e fissando negli occhi il suo ragazzo del pane gli disse:-A proposito di baci!Non credo di essere l'unica ad essere inciampata nelle labbra di qualcun altro o mi sbaglio?!- Katniss gli si avvicinò lanciando lampi maliziosi dagli occhi.

Peeta avvampò, nella sua testa si affollavano diecimila domande: Come aveva fatto a sapere del bacio? Che cosa doveva dire ora a sua discolpa? L'avrebbe lasciato vivere ancora?

-Kat, io...non...non...è come pensi!- biascicò il ragazzo sulla difensiva, cercando di spiegare tutto e di salvarsi dalla ira della sua dolce metà:- Delly in realtà non voleva baciarmi, o meglio sì, però non per il motivo che pensi tu, quindi...mmmh...è complicato da spiegare, diciamo che era uno scambio di saluti tra amici ecco...-

-Ah tu saluti sempre così tutte le tue amiche?! Devo cominciare a preoccuparmi Mellark?- Katniss lo fissava con le braccia sui fianchi, il pensiero di Peeta avvinghiato ad un'altra le faceva torcere le viscere, e probabilmente doveva avercelo scritto in faccia perché il giovane si rilassò un attimo e si aprì in un sorriso, colto da un'idea tanto folle quanto inspiegabilmente verosimile.

-Kat? Sei per caso...gelosa?- non importava cosa avrebbe risposto, tutti e due sapevano che aveva ragione, vista da questa prospettiva la sua reazione esagerata acquisiva molto più senso, pensò il ragazzo.

-E anche se fosse?Perchè tu non lo sei? O devo cominciare anche io a salutare tutte le persone del distretto baciandole?- Peeta rimase con un palmo di naso.

Come al solito l'aveva sottovalutata e in quattro e quattr'otto aveva rigirato la frittata a suo favore, ponendogli davanti una domanda che era ovvia e alla quale non poteva sottrarsi.

Si rifiutò tuttavia di darle quella soddisfazione anche se aveva vinto di nuovo lei e lo sapevano bene tutti e due, quindi le si avvicinò prendendole il volto tra le mani, gesto che aveva desiderato fare dal momento in cui Katniss era entrata dalla porta della loro casa.

Anche la ragazza abbandonò l'atteggiamento di difesa che stava ostentando e gli strinse leggermente i polsi vicino al suo volto, la distanza tra di loro era qualcosa che non era mai riuscita a tollerare e poterla colmare le provocava un senso di sollievo infinito.

Peeta appoggiò la fronte su quella di Katniss con gli occhi chiusi, lasciando fare ai gesti quello che le parole non potevano esprimere, e ispirando il suo profumo di bosco, quando si sentì pronto aprì i suoi occhi color del cielo ed incontrò immediatamente quelli grigi della ragazza che ora erano più lucidi.

Peeta sentiva che la giovane era sul punto di dirgli qualcosa e che stava lottando internamente con il suo orgoglio, perciò decise di non forzarla e di lasciarle tutto il tempo che necessitava, quindi richiuse gli occhi e le accarezzò lentamente i capelli mossi, singolarmente non raccolti nella loro solita treccia.

Ad un certo punto Katniss ruppe il silenzio sussurrando:-Mi dispiace Peeta, non dovevo rinfacciarti di aver baciato Delly, perché tu ne avevi tutti i diritti dopo che io per prima ti avevo ferito con la storia di Gale, cosa che non dovevo, e credimi, non volevo nemmeno fare, perciò scusami, puoi ancora perdonarmi e provare a condividere con me la restante parte della tua esistenza?-

Il ragazzo era sbalordito, non aveva mai sentito pronunciare da Katniss niente che potesse suonare simile a delle scuse né tanto meno una dichiarazione dei suoi sentimenti per lui, e conoscendola bene sapeva quanto doveva esserle costato tutto questo, perciò cercò di dimostrarle quanto avesse apprezzato quel gesto stringendola a se ed avvolgendola con le sue braccia forti.

Katniss gli strinse le spalle ancora di più, sapeva che aveva fato bene a dire quelle parole, per Peeta significavano molto e infondo nemmeno per lei era stato così difficile pronunciare ad alta voce quello che pensava, forse perché era la verità, di certo evitava tensioni, rancori e notti insonni.

A quel punto però la ragazza si accorse che Peeta non le aveva ancora risposto, allora si staccò velocemente da lui e sollevò il mento pronta a sopportare qualsiasi risposta:-Non mi hai ancora detto che cosa vuoi fare però...- disse con malcelata paura.

Il giovane la guardò serio per qualche secondo, poi scoppiò a ridere e la baciò con trasporto, ancora con il sorriso sulle le labbra, dopodiché la sollevò in aria e la fece roteare strappandole un urletto di sorpresa.

-Ma davvero me lo stai ancora chiedendo? Certo che voglio passare il resto della mia vita con te Everdeen e non mi interessa tutto quello che dovremo affrontare, io voglio solo te- le disse fissandola negli occhi, poi sottovoce, come per paura di sporcare quelle parole le sussurrò: -Ti amo-

-Anche io Mellark- rispose la ragazza con gli occhi umidi.

Nell'udire la risposta della giovane il cuore di Peeta si riempì di felicità, la strinse di nuovo a se e Katniss cercò nuovamente le sue labbra, ancora piegate in un sorriso, dopodiché il ragazzo la prese in braccio e tra le risate la portò al piano di sopra, dove il rumore di una porta che sbatteva era il simbolo del loro desiderio di chiudere tutto il mondo fuori e iniziare una nuova vita coltivando il prezioso e raro fiore della felicità.

 


Angolo autrice:
Vi prego non uccidetemi!!!!!
Sono in un ritardo spaziale e ne sono consapevole, ma a mia discolpa posso dire che la scuola mi soffoca e questo capitolo è stato difficilissimo da scrivere perché, ebbene si, è il penultimo... ;,(
Allooora fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo particolarmente ;) Ringrazio tutte le buone anime che mi seguono e che mi recensiscono ogni santa volta, siete fenomenali!!!!!

un abbraccio
Eynis96
  
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