Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: Precious    04/07/2008    0 recensioni
E' la ricerca di un'identità, il bisogno di andare avanti senza perdere gli appigli di sempre. E' un legame inossidabile e potente, il timore inconfessabile, la strada verso la consapevolezza. E' un'estate alle porte ed un amore troppo stretto. Ma esiste una strada col terreno sicuro?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-------------------------------------------
Ciao a tutti! Questa storia è nata completamente da sè, in una notte in cui il sonno tardava ad arrivare. Scrivere è una delle cose che amo di più, benchè finora non sia mai riuscita a portare avanti un progetto sistematico e ben organizzato. Infondo la scrittura non è figlia di un'ispirazione passeggera? E, si sa, l'ispirazione muore come l'attimo che fugge, e non torna più. Invece, inspiegabilmente, le idee sono arrivate tutte insieme e anche per un tempo prolungato, consentendomi di metterle in ordine e tentare di trasformarle in parole, frasi, descrizioni, capitoli. Insomma, sto tentando di scrivere una storia. Questo che mi accingo a postare, non appena le mie dita si fermeranno, è una sorta di presentazione che funge anche da primo capitolo. La storia parte abbastanza lentamente, la trama si snoderà capitolo dopo capitolo ed avverto da subito che le cose non sono come potrebbero sembrare in un primo momento. Mi auguro di non deludere e che, soprattutto, vi piaccia!
-------------------------------------------










Era un’afosa sera degli ultimi di giugno e la scuola era ormai alle spalle. Eva non era mai stata una grande studentessa, distratta, negligente e chiassosa, ma si era ripromessa che il prossimo anno, l’ultimo del liceo, si sarebbe impegnata per portare a casa un buon voto alla maturità. Il suo migliore amico, Luca, la mandava in bestia. Le ore passate sui libri erano inversamente proporzionali ai risultati che lui riusciva ad ottenere. Luca era un ragazzo intelligente, se sentiva anche distrattamente un nome od una notizia sicuramente non se ne sarebbe dimenticato.
Si conoscevano dall’età di nove anni, quando nell’ottobre della quarta elementare un bambino gracile, dai grandi occhi smeraldo e lo sguardo smarrito, era entrato lentamente nella classe dondolandosi sulle gambe affusolate. Eva, imitando i compagni, si alzò dal suo ultimo banco e si mise a studiarlo. Era una bambina dal carattere forte, tenace e carismatica, e nonostante la socievolezza si dimostrava già a quell’età selettiva nelle amicizie. Sorrise ai movimenti nervosi del ragazzino, che si portava di tanto in tanto le mani ai capelli biondi per arruffarli, notando che nonostante la trasandatezza naturale non appariva affatto in disordine. Decise che le piaceva e a ricreazione le offrì metà del suo panino.

Iniziò così la loro amicizia, e da allora poco era cambiato. Erano cresciuti e nonostante il seno che cresceva in lei e la voce che mutava in lui, il loro intimo rapporto non accennava a perdere la sua particolare intensità. Passavano molti pomeriggi nella stanza di uno di loro, spesso Eva parlava e Luca l’ascoltava mentre passava in rassegna i libri e i cd. A volte stavano in silenzio, ma quell’assenza di parole non era né un muro né incomunicabilità. Era un tacito accordo, una complice intesa che li rendeva ancora più uniti.
Eva, col passare degli anni, acquistò ulteriore carisma, che aggiunto ai lunghi capelli biondi e ai vivaci occhi castani non la facevano passare inosservata. Era bella, aveva la sua schiera di ammiratori che invidiavano Luca, ma lei era inamovibile. La tendenza a selezionare le persone non si era affievolita e, nonostante il suo fascino, a diciotto anni appena compiuti aveva avuto solo una storia degne di essere ricordata, e un paio di esperienze brevi e irrilevanti. Era a tredici anni che aveva iniziato a fare attenzione ai ragazzi, abbandonando le salopette che era solita indossare e iniziando a comprare borse e ombretti da provare.
Allora aveva creduto di essersi infatuata di Luca, che giorno dopo giorno diveniva sempre più bello, ma dovette presto accorgersi che quel suo affetto non poteva mutare in altro. D’altronde, però, se Luca avesse dimostrato un qualche interesse, probabilmente si sarebbe tuffata senza indugio in una storia con lui. Ma non era mai successo. Luca cresceva e guardava dritto davanti a sé. Lo sguardo perso non se n’era mai andato, forse erano i suoi occhi grandi ed espressivi a suggerire che fosse un insicuro. Ma infondo non era solo una semplice impressione. Luca era insicuro, e gli altri non riuscivano a spiegarselo. Era maledettamente bello, slanciato quanto bastava, un viso dolce ed espressivo dominato da lineamenti delicati ed armoniosi, dove regnavano delle labbra rosse di una bella forma, il naso proporzionato e quei suoi occhi del colore dello smeraldo che avevano il potere di magnetizzare. Ed era anche intelligente, sveglio, disponibile e buono. Tutti lo adoravano, dai professori alle ragazze, e non aveva alcun motivo per chiudersi nella sua sfiducia. Eva tuttavia lo conosceva meglio di chiunque altro, e sapeva che il suo cronico scoraggiamento non poteva spiegarsi razionalmente. Lui era così, tendeva a chiudersi in se stesso, non si apprezzava molto, odiava la sua incapacità di essere forte e determinato e avrebbe desiderato agire invece di pensare sterilmente. Lei negl’anni aveva continuato a stargli vicino e a farlo sentire apprezzato, senza soffocarlo. A volte credeva che fosse invece proprio la bellezza, a soffocare Luca.
Erano ormai entrambi diciottenni e lui non aveva mai dato troppa importanza all’amore, o forse desiderava che così si credesse. Mai una storia seria, mai una volta che si fosse sentito davvero innamorato. Eva in ogni caso non lo forzava in nessun modo.


< Luca, ho una bella notizia! >, disse in tono acceso Eva, mettendoglisi davanti mentre l’altro sorseggiava una birra spagnola

< Sarebbe? Hai incontrato l’uomo della tua vita? > scherzò lui, zittito dal mugolio fintamente infastidito di Eva,

< No, però quest’anno la casa al mare è tutta per noi. >, lo guardò alzando le sopracciglia e mordendosi il labbro inferiore,

< Vale a dire? >, insistette Luca,

< Vale a dire niente genitori! Partono con dei miei zii, e li ho convinti a lasciarmi la casa, sloggerà anche mia sorella, pensa! >, concluse.

Era da anni che in estate Luca si univa alla famiglia di Eva per le vacanze estive. Possedevano una piccola casa in un paese marittimo che distava due ore di macchina, che occupavano nei due mesi estivi di luglio ed agosto. Ormai conoscevano molti ragazzi che come loro trascorrevano ogni anno lì le loro vacanze, ed insieme si divertivano un mondo. A Luca venne in mente la prima esperienza sessuale di entrambi, che era avvenuta proprio lì, l’anno precedente. Eva era fidanzata dal maggio precedente con un coetaneo di nome Alessandro che conosceva da alcuni anni giacchè, appunto, in estate sostava in quello stesso paese. A luglio, una settimana dopo l’arrivo di Eva e Luca, giunse anche Alessandro ed insieme con lui la famiglia di suo zio. Presentò sua cugina Carla e ben presto si ritrovarono ad uscire in quattro. Dopo un mese di permanenza Eva era attanagliata dalla paura, perché temeva che Alessandro si attendesse da lei qualcosa che ancora non aveva avuto. Luca l’aveva consolata e poi arrivò la proposta: un weekend in una famosa località lì vicina. Accettarono e al ritorno sia Eva che Luca avevano compiuto il grande passo. Eva era rimasta con Alessandro fino al dicembre scorso, mentre Luca, alla fine delle vacanze, aveva deciso di non continuare a frequentare Carla. Le piaceva, sì, ma non ne era affatto innamorato.

< A che pensi? >, lo richiamò Eva,

< Mh, >, si fermò, < che ci tocca rivedere Alessandro… >, lasciò in sospeso lui.

La fine della loro storia era stata inaspettata e traumatica, per Eva. Non abitavano vicini e si vedevano una o due volte a settimana, ma credeva che le cose andassero bene. Invece, pochi giorni prima di natale, mentre Eva tornava a casa stringendo tra le dita la busta del regalo di Alessandro, le arrivò un sms. L’ sms con il quale lui la lasciava.
Aveva pianto per giorni con Luca, strappando la felpa che gli aveva comprato e non chiamandolo per orgoglio. Una settimana dopo lo vide per strada, si fermò di fronte a lui e guardò a bocca aperta il suo occhio destro: era completamente viola. Lui strinse le labbra e la guardò duramente. “Maledetta te e quel cretino”, disse. Da allora era diventata una barzelletta.

< Ah, non me ne parlare! >, rise.


  
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Precious