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Autore: Camilla_2000    23/03/2014    0 recensioni
'Questa volta però era diverso e non perché era successo qualcosa in particolare,ma perché me lo sentivo,era nell'aria.'
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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'Bea,svegliati,sennò farai tardi il tuo primo giorno di scuola!',era mi madre che mi stava chiamando dalla cucina.
In realtà pure lei sapeva che non mi sarei mai svegliata al primo richiamo,così,dopo pochi minuti arrivò in camera,portando con sé l'odore dei muffin appena usciti dal forno,aprì la finestra e io mi coprii gli occhi con la coperta ricamata a mano da mia nonna.
In fretta,ma sempre con delicatezza,mi tolse la coperta dal viso e mi diede il buongiorno.
Mi girai ed infine mi sedetti sul bordo del letto,pensierosa ed ancora mezza addormentata.
Guardavo il riflesso della luce che entrava dalla finestra e sentivo le voci delle signore che compravano il pane,proprio nel negozietto sotto casa mia.
Mi alzai e mi avviai verso la cucina,portandomi dietro quella poca energia che avevo di prima mattina.
Mangiai il mio muffin con le gocce di cioccolata e bevvi la spremuta di arance,sorso dopo sorso sentivo l'odore della Sicilia e raffiorarono nella mia mente fantastici ricordi.
Era una mattinata particolare,e non solo perché da lì a poche ore dovevo affrontare volti nuovi di ragazzi mai visti in vita mia,ma perché la casa era piena di odori e suoni diversi.
Jason,mio fratello maggiore,arrivò in cucina di fretta,prese una mela,salutò me e la mamma e si avviò a lavoro.
Tornai in camera e mi vestii prendendo le prime cose che trovavo:un paio di jeans e una camicetta a fiori.
Mia madre mi disse di stare tranquilla e di non essere troppo timida,come lo ero di solito.
Mi infilai le mie converse,presi gli auricolari ed il telefono e scesi di corsa le scale,diretta alla fermata del pullman.Ero ansiosa così accesi il telefono e misi la prima canzone nella playlist.
Mi trasferivo spesso da una città all'altra d'Italia perché mio padre si doveva spostare per lavoro,questo non era un peso per me,ormai ero abituata.
Questa volta però era diverso e non perché era successo qualcosa in particolare,ma perché me lo sentivo,era nell'aria.
Arriavata alla fermata vidi un ragazzo solo con un cappuccio in testa che ascoltava la musica e mi sentii tranquilla perché pensavo che la fermata brulicasse di persone,ma quando arrivò il bus tutto cambiò:era pieno di studenti di tutte le età e non c'era un briciolo di spazio.
Entrai e,per fortuna,trovai un angolo vuoto e stetti lì per tutto il tragitto,cercando di non incontrare lo sguardo degli altri studenti. 
Entrai a scuola,era proprio bella,grande,tutto era grande,dalle finestre ai banchi,passai dal corridoio e sentii gli sguardi di tutti i ragazzi venirmi incontro e,ad un certo punto,una ragazza bionda con gli occhi vispi mi fece:'sei quella nuova?',con aria di superiorità,io abbassai la testa ed annuii,lei riprese:'ti hanno tolto la lingua?!',rise e fece un cenno ai suoi amici che la raggiunsero.
Io,per cercare di chiudere il discorso,dissi che ero occupata e dovevo sbrigare alcune faccende importanti in segreteria e,prima che potese aggiungere altro,avevo già varcato la soglia della stanza.
Ero in salvo,per ora.
  
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