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Autore: pentolina    24/03/2014    4 recensioni
Stana e Nathan si rivedono dopo quattro anni...
Cosa succederà? Come cambierà la vita dei nostri personaggi in 276 giorni?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Family'
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Giorno 221
Ore 8.00 P.M. Gigi’s Pizza
“Vedo che abbiamo una new entry alla cena del venerdì!” Afferma Jon arrivando al tavolo dove Dylan, Stana e Nathan sono già seduti.
“Già… spero non ti dispiaccia.” Risponde Nathan facendo posto all’amico.
“Un po’ si. Eravamo abituati alla nostra intimità, vero tesoro?” Confessa Jon cercando l’appoggio dell’amica.
“In effetti si. Avevamo tutte le nostre cosine da fare.” Risponde Stana sta al gioco.
“Per curiosità cosa sono queste cosine?” Domanda Nathan.
“Sapessi… ci sono minori non si possono dire.” Afferma Jon.
“Dimmi Jon, vuoi che ti picchi ora o dopo cena?” Chiede Nathan sporgendosi in avanti verso l’amico.
“Ah… ecco la conferma che aspettavo!” Dice Jon strofinandosi le mani.
“È tornato?” Domanda a Stana.
“Già. Ti mancava vero?” Risponde lei accarezzando la coscia del compagno sotto il tavolo.
“Molto.” Conferma Jon.
“Di cosa state parlando?” Chiede confuso.
“Mr Fillion l’uomo primitivo è tornato tra noi. L’uomo più geloso al mondo.” Lo prende in giro Jon.
“Non sono un uomo primitivo!” Si difende Nathan.
“È la verità.” Controbatte Stana, ricevendo in risposta una linguaccia da parte di Nathan.
“Stana, abbiamo un problema.” Afferma Jon diventando serio all’improvviso.
“Che succede?” Domanda osservando nella direzione in cui sta guardando l’amico.
“Zio Dus!” Urla Dylan alzandosi in piedi sulla sedia per farsi vedere dall’uomo.
“Ok, restate qui.” Gli ordina Stana prendendo il figlio in braccio, andando incontro al fratello.
“Ehi… ciao. Che ci fai a Los Angeles?” Domanda Stana raggiungendolo.
“Ciao sorellina sono felice anch’io di vederti. Come state? Ciao campione.” Risponde prendendo il nipote in braccio.
“CIAO ZIO!” Esclama Dylan abbracciandolo.
“Stiamo bene. Tu? Cosa ci fai da queste parti?” Chiede curiosa Stana.
“Bene. Sono qui per un incontro di lavoro. Domani sarei passato a salutarvi. Con chi siete qui?” Domanda cercando di guardare oltre la donna per individuare il loro tavolo.
“Spostiamoci da qui… siamo un po’ in mezzo.” Afferma Stana trascinando il fratello più in la impedendogli così di vedere Nathan e Jon.
“Noi mangiamo la pizza.” Dichiara Dylan tutto contento.
“Buona. Potrei unirmi a voi, dato che sono solo.” Propone Dusan.
“Mi dispiace ma siamo qui con dei miei colleghi. Ma possiamo metterci d’accordo per domani. Che dici se…” Ma Stana viene interrotta dal figlio che tutto eccitato domanda allo zio: “Vuoi vedere il mio papà?!”
Stana a quelle parole si paralizza mentre Dusan cambia espressione diventando tutto serio.
“Il tuo papà? Allora è vero quello che dicono i giornali!?!” Domanda tra lo schioccato e l’incazzato.
“Dusan, prima che tu possa fare o dire qualcosa ascolta attentamente quello che sto per dirti: è stata una mia scelta e Dylan aveva il diritto di conoscerlo come lui aveva il diritto di sapere di avere un figlio. Ora per evitare sconvenevoli è meglio se fai finta di non aver sentito quello che ha appena detto tuo nipote e vai via. Ci vediamo domani, ok? Ti spiegherò tutto ma non ora.” Cerca di convincerlo Stana.
“Scherzi? Io non lascio che mio nipote, resti un’ora in più con quello stronzo.” Risponde arrabbiato.
“Mamma… ha detto una brutta parola.” Esclama Dylan puntando il dito contro lo zio.
“Dusan, per favore. Non è ne il momento ne il luogo adatto per fare una scenata. Ci vediamo domani.” Ribadisce Stana cercando di prendere Dylan.
“No, forse non hai capito. Prendete le vostre cose e andiamo via.” Afferma allontanandosi per impedire alla sorella di prendere il figlio.
“Noi non veniamo da nessuna parte. È mio figlio… è la mia vita. Decido io per me stessa e per lui.”
“Evidentemente non sei in grado di ragionare in questo momento quindi decido io per voi. Ora venite via con me. Subito!” Ordina Dusan superando la sorella e andando verso il tavolo per recuperare le loro cose.
Stana corre dietro al fratello cercando inutilmente di fermarlo.
“Bro, lascia parlare me.” Gli suggerisce Jon alzandosi in piedi vedendo Dusan venire spedito verso di loro.
“Dusan, è un piacere rivederti.” Lo saluta Jon.
“Spiacente per me no.” Risponde l’uomo afferrando la borsetta della sorella.
“Dusan, cosa ti ho detto? Noi restiamo qui. Fattene una ragione.” Afferma arrabbiata strappando la borsa dalle sue mani.
“Che succede?” Chiede Jon.
“Forse sei tu che non hai capito. Non ti ho dato una scelta. Andiamo.” Controbatte lui stringendo la presa su Dylan che sta cercando di scendere.
“Mi fai male…” Si lamenta Dylan allungandosi verso Stana.
“Lascialo andare.” Gli ordina Jon avvicinandosi pericolosamente all’uomo.
“Nessuno ha parlato con te.” Risponde Dusan. 
“Dusan, lascia subito MIO figlio.” Ordina Stana cercando ancora una volta di prendere il piccolo che sta per scoppiare a piangere.
“Adesso basta!” Urla Nathan alzandosi in piedi e avvicinandosi deciso al gruppetto.
“Che cazzo vuoi tu? Non hai nessun diritto di stare qui. Devi stargli lontano, capito!” Lo minaccia Dusan.
“Papà…” Singhiozza Dylan.
“Sei tu che devi lasciare stare la MIA famiglia.” Controbatte Nathan cercando di prendere il figlio dalle braccia dell’uomo.
“Non è la tua famiglia!” Controbatte Dusan non mollando la presa.
“Gli stai facendo male! Lascialo!” Grida Stana dando una sberla sulla guancia al fratello.
Dusan allenta immediatamente la presa portando una mano sulla guancia permettendo così a Nathan di prendere Dylan.
“C’è qualche problema signorina Katic?” Domanda il proprietario avvicinandosi.
“No, mio fratello se ne sta andando, vero?” Risponde Stana lanciando un’occhiataccia al fratello.
“Non è finita. Ci vediamo domani mattina.” Dice prima di andarsene.
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10.00 P.M. Nathan’s house
“Mi dispiace…” Si scusa Stana seduta sul divano con Dylan in braccio che sta bevendo la camomilla.
“Giuro che se mette ancora le mani addosso a Dylan lo prendo a pugni, anche se è tuo fratello!” Risponde arrabbiato sbattendo il pugno contro il mobile facendo sussultare Stana e Dylan.
“Nathan, per favore. Così lo spaventi e non mi sembra il caso.” Lo ammonisce lei.
“Perché non l’hai mandato via subito?” Chiede camminando avanti e indietro.
“Te l’ho già spiegato. Ci ho provato ma non è uno facile da intimorire.” Ripete per l’ennesima volta.
“Hai controllato che non abbia segni da qualche parte?” Domanda inginocchiandosi davanti a loro.
“Non ha niente. Puoi sederti e calmarti, per favore?!” Lo invita Stana.
“Meglio controllare un’altra volta.” Afferma con l’intenzione di spogliare il figlio ma viene bloccato.
“Smettila! Lo stai facendo agitare di nuovo.” Gli fa notare mentre Dylan stringe la presa sulla maglietta della mamma.
Nathan finalmente si siede, senza protestare, appoggiando la testa allo schienale chiudendo gli occhi.
Stana gli passa una mano fra i capelli spettinandolo.
“Mi dispiace… per le cose che ti ha detto.” Confessa Stana.
“Non chiedermi scusa… non è colpa tua, amore.” La rassicura alzando la testa per guardarla, allungando una mano per trovare quella di lei.
A Stana si forma uno splendido sorriso all’udire del nomignolo.
“Cosa c’è? Perché sorridi?” Domanda Nathan portando il viso accanto a quello di lei.
“Niente, AMORE.” Risponde Stana baciandolo.
“Ah è per quello, AMORE…” Dice baciandola di nuovo.
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Giorno 222
8.00 P.M. Nathan’s house
“Mamma…” La chiama Dylan strofinandosi gli occhi.
“Sono qui, amore.” Risponde Stana sedendosi sul bordo del letto e accarezzando il piccolo.
“Dove vai?” Domanda vedendola vestita con la borsa in mano.
“Devo uscire ma torno presto. Tu, torna a dormire c’è qui papà, vedi?” Gli fa notare accarezzando il braccio di Nathan che dorme beatamente.
Dylan allunga le braccia verso la mamma facendo una smorfia di disappunto.
“Amore, devo andare…” Bisbiglia Stana sollevandolo.
“Cosa state facendo? È presto… tornate a dormire.” Borbotta Nathan stiracchiandosi.
“Nate, dovrei andare ma il signorino qui non è intenzionato a mollarmi.” Spiega Stana accarezzando su e giù la schiena del piccolo che l’abbraccia forte.
“Ha ragione. Torna a dormire con noi.” Risponde aprendo a fatica gli occhi e rotolando vicino a loro.
“È questo il tuo modo di aiutarmi?” Domanda spettinandogli i capelli.
“Dove devi andare?” Domanda Nathan appoggiando la testa sulla gamba della donna.
“Devo vedermi con Dusan… Voglio andarci da sola per evitare ulteriori scenate.” Spiega Stana.
“Potrei venire con te.” Si autoinvita Nathan.
“Sul serio? Ti sembra il caso dopo la scenata di ieri?”
“Siamo o no una famiglia?” Chiede sfiorandole la guancia.
“Lo siamo…” Risponde baciandogli il palmo della mano.
“Dammi cinque minuti per svegliarmi e cinque per vestirmi.”
“Ok… Io chiamo Tam e vedo se è libera.”
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10.00 P.M. Coffee Bar
“Che cazzo ci fa lui qui?” Domanda Dusan raggiungendo la sorella al tavolo.
“Dusan, siediti.” Lo invita Stana.
“Non mi siedo al tavolo con lui!”
“Che ti piaccia o no lui resta quindi se vuoi parlare con me ti devi sedere.” Afferma Stana cercando di star calma.
“Ok… ma con lui non parlo.” Chiarisce sedendosi di fronte ai due.
“Tranquillo… parlo io. Tu mi devi solo star a sentire.” Spiega Stana bevendo un sorso di caffè prima di iniziare il suo discorso.
“Partiamo dal fatto che sono delusa dal tuo comportamento di ieri sera. Lasciami finire.” Lo blocca vedendo il fratello pronto a controbattere.
“So che l’hai fatto con buone intenzioni ma, non permetterti mai più, di portarmi via mio figlio. L’hai spaventato per non parlare del fatto che poteva farsi del male. Secondo non osare insultare o dire qualcosa di inappropriato su Nathan quando Dylan potrebbe sentirti. E sai perché ti dico questo?! Perché io e Nathan stiamo insieme. Siamo intenzionati ad andare a vivere assieme e vogliamo dare a Dylan la famiglia che si merita. Quindi ti avverto e, farai bene ad avvisare anche gli altri uomini Katic, che non voglio sentire o vedere comportamenti scorretti nei suoi confronti. Sono adulta, decido IO con chi stare e decido IO con chi sta mio figlio. Chiaro?” Afferma severa non staccando mai lo sguardo da quello di Dusan.
“Non approvo affatto questa cosa che c’è tra di voi ma so che non posso farti cambiare idea.” Risponde Dusan.
“Forse non hai capito… questa cosa, come la chiami tu, è amore. Noi ci amiamo e so che siete tutti incazzati con me per quello che le ho fatto e avete ragione ma ti assicuro che questa volta non succederà niente di tutto ciò. Questa volta è diverso. Non sono più il coglione di quattro anni fa. Io amo Stana e Dylan più della mia vita e ti giuro che sarò un ottimo padre, un ottimo fidanzato e forse in futuro, se tua sorella vorrà, anche un ottimo marito. Dusan, ti do il permesso di uccidermi se solo farò tanto così del male a tua sorella.” Assicura Nathan guardando l’uomo mentre Stana, vicina a lui, gli stringe la mano sorridendo.
“Non mi serve il tuo permesso. Falle del male e sei un uomo morto.” Lo avverte puntandogli il dito contro.
“Che belli questi discorsi da uomini primitivi di famiglia.” Scherza Stana afferrando entrambe le mani dei due.
“Devo andare ho un appuntamento di lavoro tra mezzora.” Afferma Dusan alzandosi.
“Grazie Dusan per averci ascoltato.” Lo saluta Stana abbracciandolo e baciandolo.
“Ti tengo d’occhio!” Avverte Dusan stringendo la mano a Nathan.
“Ci conto.” Risponde lui.
“Non è andata poi così male…” Afferma Nathan stringendola a se mentre guardano Dusan uscire dal locale.
“Direi che ti è andata più che bene. Uno dei miei ex, i miei fratelli, lo hanno lasciato a testa in giù per un giorno intero in mezzo al bosco.”
“Oddio… posso ritirare quello che ho detto prima?” Domanda preoccupato.
“Cioè? Vorresti rimangiarti il ti amo? Sei proprio un fifone!” Dice scandalizzata colpendogli accidentalmente le parti basse.
“Amore, se vuoi un altro figlio stai attenta!” L’avverte Nathan bloccandole le mani.
“Non so se voglio avere un altro figlio da te.” Afferma arrabbiata.
“Ma scherzavo, amore. Anche se dovessero appendermi per una settimana a testa in giù io ti amerei comunque.” Dichiara baciandole le labbra imbronciate.
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Giorno 225
5.00 P.M. Tamala’s house
“Wow… siete stupendi!” Dichiara Tamala ammirando a bocca aperta la coppia vestita di tutto punto.
Stana indossa un vestito lungo nero che le lascia tutta la schiena nuda e i capelli raccolti in un morbido chignon mentre Nathan veste un elegante smoking nero, camicia bianca, farfallino nero e dal taschino fuoriesce un fazzolettino color oro che richiama il colore dei dettagli del vestito della compagna.
“Siete fantastici!” Inizia a complimentarsi Tamala.
“Sarete la coppia più bella della serata!” - “Oddio… guarda questi dettagli in oro sul tuo vestito!” - “Per non parlare delle scarpe… sono altissime e incantevoli!”
“Direi che le siamo piaciuti.” Commenta Nathan sottovoce mentre Tamala non smette di complimentarsi.
“Grazie Tam.” Dice Stana sorridendo.
“Manca ancora una cosa!” Afferma Nathan recuperando un cofanetto dalla mensola e aprendolo davanti agli occhi della compagna.
“OH MIO DIO!” Strilla Tamala vedendo la raffinatissima collana d’oro accompagnata da due splendidi orecchini con la stessa trama.
“Nate!” Sussurra sorpresa Stana coprendosi la bocca con le mani.
“Tam, me lo puoi tenere?” Chiede Nathan consegnando all’amica il cofanetto.
“Certo!” Risponde prendendo l’oggetto mentre lui estrae la collana.
“Nate… non serviva.” Dice Stana lasciando che l’uomo gliela metta.
“Non serviva… mai io volevo.” Risponde baciandole la spalla nuda e guardandola nel riflesso dello specchio.
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6.00 P.M. Tamala’s house
“Amore, mi raccomando fai il bravo con la zia e quando arriva l’ora di andare a letto niente capricci, ok?” Dice Stana sbaciucchiando il piccolo.
“Sei bellissima!” Dichiara Dylan sorridendo.
“Grazie amore.” Risponde baciandolo ancora.
“Tesoro, tranquilla. Se succede qualcosa vi chiamo, se ho bisogno di qualcosa vi chiamo e se non rispondete lascio detto a Emily. Alle dieci lo metto a letto ma prima gli do la camomilla, gli faccio fare la pipì, lavare i denti e mettere il pigiama. Se non si addormenta subito gli leggo la storia, quella del grillo, mi ricordo anche di mettergli le mutandine per la notte così se fa la pipì non si bagna. Non gli do dolci altrimenti si ricarica e non dorme più. Ho dimenticato qualcosa?!” Afferma Tamala sapendo esattamente tutte le raccomandazioni che ogni volta le fa l’amica prima d’uscire.
“Ha imparato la parte a memoria, signorina Jones?!” Scherza Nathan recuperando il cellulare.
“Scusa… sono un po’ apprensiva, lo so. Mi dispiace.” Dichiara Stana sentendosi ripetere dall’amica tutte le cose che di solito dice lei.
“Scherzi?! Non ti devi scusare… lo capisco. Chi non sarebbe apprensivo con un figo così come figlio!” Scherza Tamala.
“Meglio se andiamo altrimenti rischiamo di arrivare in ritardo.” Afferma Nathan controllando l’orologio.
“Ok… ciao amore!” Dice Stana salutando per l’ultima volta il figlio.
“Buon divertimento, ragazzi. E buon debutto come coppia.” Dice Tamala accompagnandoli alla porta.
“Grazie. Ciao Grillo!” Salutano prima di raggiungere la limosine che gli aspetta.
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7.30 P.M. Beverly Hilton Hotel
“Ok… siamo arrivati. Sei pronta?” Domanda Nathan vedendo le centinaia di fotografi ai lati del red carpet davanti all’ingresso.
“Prontissima.” Risponde stringendogli la mano.
Una volta fermata la limosine un ragazzo apre lo sportello permettendo a Nathan di uscire per primo.
Nemmeno il tempo di scendere che Nathan viene chiamato a gran voce lui sorride e saluta cortesemente per poi rivolgersi a Stana.
“Mia signore!” Dice Nathan porgendo la mano per aiutarla ad uscire dalla macchina.
Stana fa un respiro profondo e agguantando la mano del compagno esce dal veicolo.
Centinaia di flash immortalano il momento dell’uscita dalla macchina della donna mentre Nathan le offre il braccio pronto a percorrere il tappeto rosso.
“Stana!” “Stana!” “Nathan!” “Giratevi!” “Di qui!” “Nathan!” “Stana!” “Da questa!” “Stana!” “Stana!” “Nathan!” “Giratevi!” “Di qui!” “Nathan!” “Stana!” “Da questa!” “Siete bellissimi!”
I fotografi iniziano a chiamarli a gran voce da destra e da sinistra.
Stana e Nathan si concedono volentieri da entrambi le parte non staccandosi mai l’uno dall’altro e non smettendo mai di sorridere.
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Una volta entrati nella hall Emily gli accoglie.
“Ciao ragazzi, siete stupendi! Allora ho già parlato con i giornalisti… ho detto loro che risponderete solo ed esclusivamente a domande riguardanti la serata di beneficienza ma sono sicura che vi faranno anche domande personali. Vedete voi come gestire la cosa.” Spiega la manager accompagnandoli nella zona delle interviste.
“Grazie Emily. Conto nel tuo, solito, intervento quando ti accorgerai che le domande stanno andando oltre.” Risponde Stana.
“Ok. Andiamo.” Afferma per poi rivolgersi al primo giornalista.
“Ciao Harold, come promesso gli faccio partire da te. Mi raccomando hai cinque minuti.” Dice Emily al giornalista per poi lasciar campo libero per l’intervista.
Nathan e Stana rispondo a tutte le domande poste dai reporter e dopo mezzora d’interviste arrivano all’ultima giornalista. Una loro famosa conoscenza dei tempi di Castle che ha sempre tifato per lo e la loro relazione. Una Stanathan convinta fin dai primi anni della serie tv.
Come previsto dopo le solite domande sulla serata di beneficienza a cui stanno per partecipare la donna passa all’attacco con le domande su la loro vita privata.
“Abbiamo visto le vostre foto sui giornali mentre uscivate dallo zoo. Cosa potete rivelarci sulla vostra relazione?” Chiede Jennifer.
“Eccola… Chissà perché ma immaginavo che tirassi fuori una delle tue domande.” Scherza Nathan.
“E sei stata brava… sono passati già quattro minuti dall’inizio dell’intervista e solo ora sei passata a questo tipo di domande. Anni fa ci chiedevi di noi e poi della serie tv.” Aggiunge sorridendo Stana.
“Sono migliorata.” Risponde Jennifer ridendo.
“Sulla nostra relazione possiamo dirti che stiamo assieme. Ti basta?!” Afferma Nathan facendo ridere le due donne.
“Grazie, Nathan. Molto gentile da parte tua rivelarci qualcosa di già comprovato. Ad esempio, potreste dirci qualcosa su Dylan: è vostro figlio?” Domanda curiosa la donna.
Stana e Nathan si scambiano uno sguardo e come spesso accade riescono a capirsi anche senza parlare.
“Jennifer, stasera è la tua serata fortunata.” Inizia Nathan.
“Risponderemo alla tua domanda ma poi ci devi promettere di lasciarci andare.” Continua Stana.
“Certo!” Risponde eccitata la giornalista curiosa della risposta.
“Si, Dylan, è nostro figlio.” Ammette Nathan.
La donna fa un urlo di gioia saltellando leggermente sul posto attirando l’attenzione di tutti.
“Wow… sembri contenta.” Commenta Stana.
“Altro che… per me e per molti fan che da anni sognano di vedervi assieme questo è un miracolo. Non solo state assieme ma avete anche fatto assieme un bambino!” Spiega Jennifer elettrizzata.
“Jennifer, te li devo rubare. La cerimonia sta per iniziare.” Interviene Emily.
“Ciao ragazzi… alla prossima!” Gli saluta con un sorriso enorme Jennifer.
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9.30 P.M. Beverly Hilton Hotel
“Stana!”
Si sente chiamare da qualcuno.
“Guarda chi si vede!” Esclama Stana vedendo l’uomo avvicinarsi.
“Ciao splendore!” La saluta George abbracciandola e baciandola sulla guancia.
“Ciao George.” Risponde ricambiando i saluti.
“Ti trovo bene.” Commenta Stana sistemandogli la giacca.
“Anche tu. Bellissima e in forma come sempre!” Afferma ammirandola.
“Immagino che quell’uomo laggiù sia il tuo accompagnatore?!” Dichiara indicando dietro di lei.
“Indovinato. Aspetta che te lo presento altrimenti fa il geloso per tutta la sera.” Dice prendendolo sottobraccio e portandolo verso Nathan.
“Nathan, ti voglio presentare George.” Dice Stana.
“Salve piacere di conoscerla signor Clooney. Sono Nathan… Nathan Fillion.” Saluta stringendo la mano all’uomo.
“Ciao Nathan. Dammi del tu. I nostri padri quando non donano soldi passano il tempo a giocare a golf assieme.” Lo informa George ricambiando la stretta.
“Giusto. Vuoi unirti a noi?” Domanda educatamente Nathan.
“No, grazie. La mia accompagnatrice si è già sistemata in un altro tavolo. La stavo giusto raggiungere e poi non vorrei mai mi uccidessi durante il pasto.” Scherza l’uomo.
“Cosa?” Chiede confuso Nathan.
“Ti ho visto lanciarmi una decina di maledizioni quando ho abbracciato la tua ragazza per salutarla… e hai perfettamente ragione. Sarei geloso anch’io. Anzi ti consiglio ti tenere gli occhi ben aperti… qui ci sono tanti vecchi pieni di soldi, soli ed annoiati che non vedono l’ora di trovare una giovane e bella donna da conquistare.” Spiega George facendo ridere tutti.
“George, è stato un piacere rivederti!” Ammette Stana.
“Anche per me. Vado prima che mi soffino la ragazza.” Scherza salutando e lasciandoli soli.
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11.30 P.M. Beverly Hilton Hotel
“Sei un ottimo ballerino.” Si complimenta Stana.
“Grazie, tutto merito di Nat.” Spiega Jeff.
“A proposito di Nate chi è quella?” Domanda Stana vedendo una donna seduta al suo posto accanto al suo uomo.
“Vuoi che menta o vuoi sapere la verità?” Chiede Jeff.
“Devo risponderti o sai già la risposta?!” Risponde lei.
“Ok… è la sua ex. Michelle. Sono stati assieme sei mesi… è stato il rapporto più lungo che ha avuto dopo di te.” Racconta lui.
“Era innamorato?” Domanda lei senza mai staccare gli occhi dalla coppia.
“Penso di si ma Stana non è paragonabile al vostro amore.” Chiarisce lui stringendo la presa sulla mano continuando a ballare.
“Jeff, sei molto gentile a difendere tuo fratello ma in questo momento potrei commettere un omicidio se quella non smette di toccarlo.” Dichiara Stana osservando con sguardo assassino Michelle che passa una mano sul petto di Nathan.
“E dopo dici a noi Fillion che siamo gelosi e possessivi…” Commenta Jeff cercando di tirarla al centro della pista da ballo per distrarla.
“Cosa pensi di fare?” Domanda opponendo resistenza.
“Stana, sono io l’uomo dovrei guidare io.” Le spiega lui.
“Si bravo… inventatene un’altra… forse sarai più fortunato. Non mi sposto da qui fino a quando quella non se ne va.” Chiarisce Stana.
“Non facciamo prima ad andare lì ad interromperli?” Propone Jeff.
“Non credo proprio… sto cronometrando quanto ci mette quella tipa ad alzare i tacchi. Così poi potrò interrogare tuo fratello per sapere cosa si sono detti e sul perché ci ha messo così tanto a liberarsi di lei.” Spiega lei costringendo Jeff a restare su quel lato della pista dove la visibilità è ottima.
“Sempre detto che voi donne siete diaboliche.” Afferma sorridendo.
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“Sono già quindici minuti che è lì!” Afferma irritata.
“Possiamo andare a sederci? Sono stanco.” Ammette Jeff.
“Tu, resti qui. So che se ti lascio andare ti precipiti da tuo fratello e inizi a fare gesti per fargli capire che deve liberarsi di quella donna. Sono una donna, Jeff, cerca di non dimenticarlo.” Lo ammonisce Stana guardandolo negli occhi.
“Si nota fin troppo…” Commenta lui.
“Dove sono finiti! Non ci sono più!” Dice allarmata guardandosi attorno.
“Cambio ballerino!” Esclama Nathan apparendo alle spalle di Stana e prendendo il posto del fratello.
“Sappi che la tua donna mi mette ansia… ha di quelle idee omicide allucinanti.” Scherza Jeff lasciandoli soli.
“Ehi…” Sussurra Nathan.
“Ehi…” Risponde sorridendo.
“Vuoi uccidermi?” Chiede.
“Non ora… Adesso c’è la nostra canzone e voglio solo ballare con te.” Ammette Stana sentendo le prime note di “Can’t Help Falling In Love” (Elvis Presley).
Nathan sorride, baciandola sulla fronte e stringendola a se mentre lei appoggia la testa sulla sua spalla godendosi le note della loro canzone e il calore dell’abbraccio del compagno.
 

Like a river flows surely to the sea (Come un fiume scorre verso il mare)
Darling so it goes (Tesoro va così)
Some things are meant to be (Alcune cose sono destinate a essere così)
Take my hand, take my whole life too (Prendi la mia mano, prendi anche la mia intera vita)
For I can’t help falling in love with you (Perché non posso fare a meno di innamorarmi di te)

Nathan canta dolcemente all’orecchio di Stana mentre lei emozionata gli slaccia la giacca e passando le braccia attorno al bacino stringendosi ancor di più a lui.
“Ti amo…” Sussurra lei al termine della canzone perdendosi nel mare azzurro dei suoi occhi.
“Ti amo…” Risponde baciandola delicatamente sulle labbra.
  
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