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Autore: ribrib20    24/03/2014    3 recensioni
Corri nella notte senza stelle, il respiro affannato, nelle orecchie solo il battito assordante del tuo cuore.
Ignori i rami che ti graffiano le braccia e le gambe, cerchi di non dar ascolto al dolore e al sangue.
Non pensi a nulla.
Corri e basta.
Partecipa al contest a turni "1 su 24 ce la FA!" di ManuFury.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Katniss Everdeen, Rue
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nick sul forum/ Nick su EFP: Ribrib20
Tributo: Rue
Turno: Secondo turno
Titolo Storia: Senza sogni
Pacchetto: Zaino Verde Scuro
Genere: Triste
Rating: Arancione
Avvertimenti: What if?, Lemon
Pairing: Rue/Katniss (FemSlash)
Note: Quando ho visto il pacchetto, la prima cosa che è pensato è stata "sono fregata o.o". 
Ho dovuto quindi adottare il "what if": qui Rue è maggiorenne e ha vinto gli hunger games al posto di Katniss. Tutti gli episodi presentati nel secondo e nel terzo libro non sono mai avvenuti. Ogni anno ci sono gli hunger games, come sempre.
 
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A volte la paura di soffrire fa più male della sofferenza stessa.


Corri nella notte senza stelle, il respiro affannato,  nelle orecchie solo il battito assordante del tuo cuore.
Ignori i rami che ti graffiano le braccia e le gambe, cerchi di non dar ascolto al dolore e al sangue.
Non pensi a nulla.
Corri e basta.
Corri per sfuggire da loro.
Sai che ti stanno inseguendo, sentono l'odore del tuo sudore sulla pelle, l'odore della tua paura.
Puoi sentire il rumore delle foglie secche sotto le loro zampe, l'odio e la rabbia nei loro occhi è un'immagine terribile che vive nella tua mente.
Non è colpa mia.
Non è colpa mia!

Non riesci a pensare ad altro, mentre volti la testa per guardare dietro di te, distogliendo l'attenzione dal terreno.
Piangi, ma non ci fai caso.
Nel buio della foresta, distingui il manto marrone di uno di loro.
Sempre più vicino, sempre più terribile.
Inciampi e cadi.
Li vedi spiccare un balzo inumano verso di te, ombre oscure che si confondono con il cielo notturno.
Ti sono addosso.
E tu non puoi far altro che gridare.
Quando spalanchi gli occhi per il terrore, la tua mente impiega qualche secondo per realizzare che niente di quello che credevi è vero.
Era solo un incubo.
L'ennesimo da quando hai vinto gli hunger games.
Scosti le coperte da un lato e ti siedi, passandoti una mano ancora tremante sulla fronte imperlata di sudore.
Chiudi gli occhi, cercando di controllare i battiti del tuo cuore, così forti che temi possa uscirti dal petto.
Stai calma Rue. Era solo un altro incubo.
Fai dei respiri profondi, contando mentalmente fino a dieci e cercando di ignorare il rumore del vento, fuori dalla finestra.
Non è nulla. Sei al sicuro.
Prendi coraggio e allunghi il braccio per accendere la luce appoggiata sul comodino e in un attimo il buio abbandona la tua stanza, consentendole di mostrarsi a te in tutta la sua scarna bellezza.
Fai vagare lo sguardo in giro, ritrovando nella tua memoria tutti i dettagli che caratterizzano il poco arredamento in legno e sospiri.
Vorresti farti una tisana calda, ma non hai il coraggio di mettere il piede fuori dal letto: svegliare la tua famiglia per l'ennesima volta non è una delle prospettive più affascinanti, al momento.
Chiudi gli occhi e ti rannicchi come un piccolo riccio, tirando le coperte fin sopra la testa.
Ti illudi di aver superato la crisi di panico, ma sai che non è così.
Nel'assordante silenzio della tua stanza, è ancora il battito accelerato del tuo cuore, l'unico protagonista della serata.
Fa così male... Tutto quell'odio. Tutta quella rabbia... è sbagliato. Fa così male che sento il mio cuore piangere lacrime di sangue.
Stringi forte i denti, cercando con tutte le tue forze di pensare a qualcosa di bello.
Katniss.
Subito il tuo pensiero vola a quella ragazza.
Katniss, così forte e decisa.
Katniss, che nel momento del bisogno non ti ha abbandonata, aiutandoti a uscire viva dall'arena.
Semplicemente Katniss.
Con quel nome nella mente e sulle labbra, distendi i muscoli e in un attimo scivoli di nuovo nel sonno.

***
 
«Ti senti sola?»
Lasciami dormire.
«Sei tanto stanca, vero?»
Voglio riposare...
«Non puoi Rue.»
Perché? Perché non posso abbandonarmi al nulla? Si sta così bene qui, lontano dal dolore e dalla morte...
«Non è giusto Rue, e tu lo sai meglio di me.»
Agiti la mano davanti a te, cercando di scacciare quella fastidiosa presenza che non vuole farti riposare.
Senti uno spostamento d’aria sul viso e, nonostante tu sia restia a farlo, apri gli occhi.
E lei è lì, seduta accanto a te, che ti guarda dolcemente.
«Buongiorno.»
Ti sollevi, ancora stordita e ti guardi intorno, cercando di capire dove ti trovi: non c’è vento, le foglie verdi degli alberi sono immobili, così come i ciuffi d’erba che ti solleticano i palmi delle mani, poggiati a terra.
In lontananza, le ghiandaie imitatrici fischiano un motivetto che conosci bene. Poi, il suono si fa più vicino al tuo orecchio.
Ti giri in quella direzione e allora la vedi.
E il tuo cuore perde un battito.
Katniss è la stessa di quando le hai detto addio nell’arena: la lunga  treccia castana le ricade morbida su una spalla, lo sguardo attento non ti perde un attimo di vista.
Ti sorride, ma la felicità non raggiunge i suoi occhi.
«Ciao.»
«Ciao Katniss.»
«Ne è passato di tempo, vero?»
Annuisci, ma cerchi di capire dove ti trovi e cosa ci faccia lei accanto a te.
Dovresti essere morta.
La vedi abbassare la testa, la frangia le copre gli occhi.
«Mi hai chiamata tu, Rue. Sono qui per questo. Perché tu hai bisogno di me.»
Sai benissimo che nella notte, quando la tua famiglia dorme e tu rimani sola nel buio della tua camera, appena inizi ad avere gli incubi è il suo nome, quello che esce dalle tue labbra.
Ripensando a questo, ora ti senti stupida, a coinvolgerla sempre nel tuo dolore, quindi non puoi far altro che fissare il prato sotto di voi, sussurrando parole di scusa.
«Perché mi chiedi scusa?» la sua voce ti giunge come miele alle orecchie.
Stupida, sciocca bambina, è così difficile ammettere quello che provi?
Prendi un grande respiro e accumulando tutto il tuo coraggio sollevi il viso verso di lei.
E nel momento in cui leggi affetto nei suoi occhi, non puoi più trattenerti: scoppi in lacrime, affondando nel suo abbraccio.
«Ho così tanta paura, Katniss. Paura di perdere i miei cari, di vederli nei prossimi hunger games.»
Ti accarezza i capelli dolcemente, aspettando un seguito alla tua affermazione ma quando vede che non arriva nulla, ti stringe ancora più forte.
«Anche io. Anche io avevo paura, quando sono entrata nell’arena. Paura di perdere tutto ciò per cui avevo sempre lottato…»
«Paura di soffrire…»
Rimanete in silenzio a scambiarvi carezze e tu ti senti così bene, così in pace con la tua anima.
Prendi un respiro profondo, riempiendoti del suo buonissimo profumo.
«Io ti ho amato, Katniss. Ti ho amato di quell'amore innocente e dolce e senza tempo tipico dei più bei romanzi d’amore. Ti ho amato e vorrei che ora tu fossi vicino a me. Per superare i momenti di sconforto insieme e per sorridere della vita.»
La vedi staccarsi da te e subito ti penti della tua sincerità.
Non sparire, ti prego.
Non ne sopporterei il dolore.
Katniss piega la testa di lato studiando il tuo viso per qualche secondo, prima di rispondere: «Ma Rue, io sono vicino a te.»
Sorridi triste.
“No, non lo sei” vorresti risponderle. Invece chiudi gli occhi e annulli la distanza che c’è tra i vostri visi.
Nel vostro bacio scarichi tutto il tuo dolore, la rabbia e l’amore per quella ragazza che tanto ti ha aiutata quando eravate nell’arena.
Senti le sue mani farsi strada sulla tua nuca, mentre il bacio si fa più profondo.
Ti aggrappi alla sua giacca con tutte le tue forze, come se da quel contatto dipendesse la tua intera sopravvivenza, ed in effetti è proprio così: questa è la prima volta che, dopo tanto tempo, puoi affermare di essere serena.
La prima notte senza incubi.
Il tempo sembra rallentare, dandovi tutto il tempo di amarvi come non avete potuto fare in passato, e per un attimo – solo per quel singolo momento che stai vivendo nei tuoi sogni con Katniss – puoi mettere da parte la paura della sofferenza.
I vestiti scivolano per terra, le carezze si fanno più audaci, scoprendo parti del corpo che non credevi avresti mai mostrato a nessuno, mentre lentamente ti lasci andare.
Io ti ho amata, Katniss. Perdonami se non ho saputo salvarti.
E a questo pensiero, una lacrima scivola libera dai tuo occhi, rigandoti la guancia.

«Kat, io non voglio soffrire di nuovo. Ho tanta paura…»
«Lo so Rue. E credimi, sarà difficile. Ma tu sei una ragazza forte, non lasciarti sopraffare dal dolore. Hai il potere di cambiare tutto questo. Devi solo stringere i denti e andare avanti. E se non ce la farai… chiamami. Io verrò sempre da te. »
Chiudi gli occhi, godendo del suono della sua voce, del suo profumo e delle sue carezze sul tuo corpo nudo.
«Questo è un addio? »
Ti bacia, seria.
«È solo un arrivederci.»
***
 
Quando ti svegli, il sole è già alto in cielo e le ghiandaie imitatrici cantano allegramente, ignare delle condizioni in cui versano le persone che abitano nel distretto.
Tieni gli occhi chiusi, le coperte tirate sopra la testa. 
Hai paura che, appena uscirai dal tuo letto, il ricordo del sogno e dei momenti passati con Katniss potrebbero svanire come fumo al vento ma poi ti ricordi delle sue ultime parole e allora stringi i denti, ancora una volta, e ti alzi.
Non sono sola.
Lei sarà sempre al tuo fianco. Lo sai.
 
   
 
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