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Autore: Lilith Darren    24/03/2014    3 recensioni
Mi chiamo Matt, ho 16 anni. Non sono un ragazzo come tutti gli altri. Non ho genitori e non ho amici... Tranne uno. Si chiama Darren... Ed è u demone.
Genere: Horror, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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Si prospettava notte buia.
Guardavo fuori dalla finestra la pioggia violenta che cadeva e alzava una gran polvere sulla terra rossa del mio giardino. Le finestre sembravano illuminarsi ad ogni lampo e io mi sentivo pieno di vita. La violenza di quella pioggia che batteva sul terreno produceva un energia particolare dentro di me. Odiavo la pioggia, ma non quella sera. Quella sera la sentivo parte di me. Con una mano aprii la porta a vetro e feci un passo in avanti verso il balcone. Tirava un vento fortissimo, il cielo era scuro  e confuso tra nuvole e lampi, gli alberi sembravano scheletri che si muovevano con il vento. La luna era coperta da numerose nuvole e la sua luce era scomparsa, tutt'intorno regnava l'oscurità. Una goccia d'acqua mi colpì la testa seguita da altre centinaia. Le sentivo come tante piccole schegge di ghiaccio infilate nel mio corpo. Ad un certo punto mi sentii paralizzato. Il vento si alzò all'improvviso. Sembrava mi volesse portare via. Mi aggrappai alla maniglia della porta a vetro e l'aprii con fatica. Rientrai nella stanza tutto bagnato, cercai il mio pigiama e mi addormentai.

Mi risvegliai al suono delle campane. Erano le sette e sembrava ancora notte. Almeno non pioveva più. Mi vestii di fretta, presi la cartella e andai a scuola.-Io odiavo la scuola. Quando non si hanno amici ogni posto con 'persone vere' è un posto orribile-. Soprattutto se quelle persone ti torturano da sempre. Entrai nella classe cercando di non farmi vedere da nessuno. Mi sedetti in aula per primo, prima del suono della campanella. *driiiiiin* Entrarono i miei compagni di classe. Durante l ora non riuscivo a distogliere lo sguardo da quel cielo, mi attirava, non  mi era mai successo. Alla fine dell'ora si avvicinò un gruppo di ragazzi al mio banco.
"Hei... Guardate chi è tornato, c'è Matt Faccia Di Culo. Come mai sei sparito per tutto questo tempo signorina?"
Ormai ci ero abituato, cercavo solo di non dare troppa importanza alle loro facce divertite. Ormai avevo imparato a placare la voglia di prenderli a pugni in faccia. Mi limitai a una risposta secca.
"Cazzi miei"

"Che cosa? Come ti permetti Finocchio? Ora ti faccio vedere io"
Mi presero la cartella e la buttarono fuori dalla finestra, in quella spaventosa oscurità. Poi scoppiarono a ridere in modo scomposto e uscirono dall'aula. Mi precipitai fuori dalla classe e per le scale, arrivai all'ingresso della scuola "Dove vai scusa?" Mi chiese il preside. Ero così arrabbiato che non riuscii a rispondere. Mi limitai a dargli una spallata e corsi fuori dall'ingresso principale. Era appena iniziata la pioggia, ovviamente, come se non bastasse. Cercai la borsa a lungo ma non la trovai. All'improvviso mi sentii chiamare con un tocco sulla spalla.
Mi girai.
"È tua questa?"
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Spazio autrice:
||SAREI MOLTO FELICE DI RICEVERE DAI LETTORI COMMENTI E CRITICHE. SOPRATTUTTO CONSIGLI SULLA STORIA, COSE CHE AVRESTE CAMBIATO E PERCHE'||
 
  
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