Capitolo 1
Angie's POV
Angie's POV
Era una notte buia e fredda.
Camminavo per le vie di Londra, senza ombrello, sotto la pioggia battente.
Avevo i vestiti zuppi, i capelli appiccicati al viso e le guance rigate di lacrime.
Vagavo da ore, senza una meta in particolare; una folata di vento gelido mi fece rabbrividire, mi sitemai meglio la sciarpa attorno al collo e continuai a camminare.
Di tanto in tanto mi guardavo attorno, per vedere se qualcuno mi stesse seguendo, negli ultimi mesi ero diventata molto paranoica.
Svoltai in un vicolo stretto e poco illuminato; pensai di essermi persa, ma riconobbi un vecchio portone di legno scuro.
Per qualche assurda ragione le mie gambe mi avevevano condotta a casa di Jamie, il mio migliore amico, probabilmente l' unico, in grado di capirmi in una situazione delicata come quella.
Bussai alla porta un paio di volte ed attesi.
Pochi istanti dopo Jamie comparve sulla soglia, indossava un paio di pantaloni neri di una vecchia tuta ed una maglia grigia a maniche lunghe, teneva i capelli raccolti in dietro con un' elastico.
I suoi occhi azzurri come il mare si fissarono nei miei.
-Dio! Angie! Che ci fai qui!?- Mi chiese in tono sorprso.
Non risposi, mi limitai a fissarlo.
-E' successo qualcosa vero? Dai entra, così mi racconti tutto e ti metti dei vestiti asciutti-.
La casa di Jemie era caldissima, il fuoco crepitava allegro nel caminetto e si respirava un dolce e piacevole odore di pastafrolla e cioccolato.
-Stavi fecendo i biscotti?- Chiesi sedendomi sul divano di pelle nera posizionato al centro del salotto, Jemie annuì.
-Allora, vuoi dirmi cosa ti è successo?-
Sospirai ed iniziai il mio racconto.
-E' colpa di Taylor... oggi, quando sono tornata a casa l' ho trovato a letto con un' altra; ho svalvolato... ho dto di matto, ho fatto le valige e le ho portate da mia sorella, poi sono uscita sotto la pioggia, e beh... eccomi qui-.
Osservai Jamie mordersi distrattamente il labbro inferiore, aveva un' espressione calma, molto calma, sicuramente troppo calma.
-Prega solo che non me lo ritrovi tra i piedi quell' imbecille- disse lui in tono neutro prima di sparire nella sua stanza.
Mi sfilai la giacca di pelle e la gettai sul pavimento, mi tolsi le scarpe e mi rannicchia sul divano con le ginocchia strette al petto.
Anch se in casa c' era un piacevole tepore, io mi sentivo gelare fin dentro le ossa.
Jamie tornò in salotto con in mano una sua felpa, me la lanciò dicendo: -vai in bagno, fatti una doccia calda e cambiati, poi avverti tua sorella e dille che questa notte resti da me-.
Il tono di Jamie era dolce ma allo stesso tempo molto deciso.
Raccolsi la felpa, andai in bagno e dopo essermi spogliata mi infilai sotto il getto d' acqua bollente.
Spazio all' Autrice: Finalmente dopo tanto tempo sono riuscita a pubblicare la versione riveduta e corretta della precedente storia che si chiamava "Non ho mai smesso di pensare a te".
In questo primo capitolo conosciamo Angie, la ragazza che parla nell' introduzione.
Fatemi sapere cosa ne pensate, spero che leggerete e recensirete in tanti.
Kisskiss
Nasty_Shadowhunters
Camminavo per le vie di Londra, senza ombrello, sotto la pioggia battente.
Avevo i vestiti zuppi, i capelli appiccicati al viso e le guance rigate di lacrime.
Vagavo da ore, senza una meta in particolare; una folata di vento gelido mi fece rabbrividire, mi sitemai meglio la sciarpa attorno al collo e continuai a camminare.
Di tanto in tanto mi guardavo attorno, per vedere se qualcuno mi stesse seguendo, negli ultimi mesi ero diventata molto paranoica.
Svoltai in un vicolo stretto e poco illuminato; pensai di essermi persa, ma riconobbi un vecchio portone di legno scuro.
Per qualche assurda ragione le mie gambe mi avevevano condotta a casa di Jamie, il mio migliore amico, probabilmente l' unico, in grado di capirmi in una situazione delicata come quella.
Bussai alla porta un paio di volte ed attesi.
Pochi istanti dopo Jamie comparve sulla soglia, indossava un paio di pantaloni neri di una vecchia tuta ed una maglia grigia a maniche lunghe, teneva i capelli raccolti in dietro con un' elastico.
I suoi occhi azzurri come il mare si fissarono nei miei.
-Dio! Angie! Che ci fai qui!?- Mi chiese in tono sorprso.
Non risposi, mi limitai a fissarlo.
-E' successo qualcosa vero? Dai entra, così mi racconti tutto e ti metti dei vestiti asciutti-.
La casa di Jemie era caldissima, il fuoco crepitava allegro nel caminetto e si respirava un dolce e piacevole odore di pastafrolla e cioccolato.
-Stavi fecendo i biscotti?- Chiesi sedendomi sul divano di pelle nera posizionato al centro del salotto, Jemie annuì.
-Allora, vuoi dirmi cosa ti è successo?-
Sospirai ed iniziai il mio racconto.
-E' colpa di Taylor... oggi, quando sono tornata a casa l' ho trovato a letto con un' altra; ho svalvolato... ho dto di matto, ho fatto le valige e le ho portate da mia sorella, poi sono uscita sotto la pioggia, e beh... eccomi qui-.
Osservai Jamie mordersi distrattamente il labbro inferiore, aveva un' espressione calma, molto calma, sicuramente troppo calma.
-Prega solo che non me lo ritrovi tra i piedi quell' imbecille- disse lui in tono neutro prima di sparire nella sua stanza.
Mi sfilai la giacca di pelle e la gettai sul pavimento, mi tolsi le scarpe e mi rannicchia sul divano con le ginocchia strette al petto.
Anch se in casa c' era un piacevole tepore, io mi sentivo gelare fin dentro le ossa.
Jamie tornò in salotto con in mano una sua felpa, me la lanciò dicendo: -vai in bagno, fatti una doccia calda e cambiati, poi avverti tua sorella e dille che questa notte resti da me-.
Il tono di Jamie era dolce ma allo stesso tempo molto deciso.
Raccolsi la felpa, andai in bagno e dopo essermi spogliata mi infilai sotto il getto d' acqua bollente.
Spazio all' Autrice: Finalmente dopo tanto tempo sono riuscita a pubblicare la versione riveduta e corretta della precedente storia che si chiamava "Non ho mai smesso di pensare a te".
In questo primo capitolo conosciamo Angie, la ragazza che parla nell' introduzione.
Fatemi sapere cosa ne pensate, spero che leggerete e recensirete in tanti.
Kisskiss
Nasty_Shadowhunters