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Autore: SinisterKid    24/03/2014    1 recensioni
L’uomo che ha portato sulle sue forti spalle il peso del mondo, l’uomo che ha salvato milioni di persone, l’uomo che è più di uno straordinario eroe, gli ha appena detto che un giorno lo ammirerà. No, no, un momento. Non lo ammirerà semplicemente, lo considererà degno del suo rispetto. No, no, un momento. Lo considererà il suo eroe.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cross your heart

Gli occhi stretti in due minacciose fessure, la bocca tramutata in una serissima linea diritta che non lascia trasparire emozioni. L’adrenalina che pompa sangue nelle vene e arriva a disturbare la fugace tranquillità di un cuore ormai abituato a vivere grandi avventure ogni giorno. La rigidità silenziosa e forzata di un corpo che vorrebbe solo tremare e urlare. Una mano che stringe con estremo vigore e tenacia lo Scudo e l’altra che preme sull’auricolare dell’orecchio destro in attesa di nuovi ordini o sviluppi. Il capo si volta meccanicamente in ogni direzione: la minaccia potrebbe essere ovunque.
Gli occhi vengono colpiti da un improvviso guizzo. Oh Dio, arriva qualcuno. Il nemico, forse?
La tensione cresce e le braccia si preparano al feroce attacco. Lo stomaco è in subbuglio, il vomito sale velocemente alla gola. Il piede destro avanza con coraggio, l’altro resta nascosto per cautela dietro il tronco dell’albero. Il collo si inclina appena un poco: il nemico è vicino, troppo vicino, e va colpito immediatamente.
Diamine, è perfino armato!
“LANCIA QUELLO SCUDO ADESSO!”.
Nel momento in cui lo Scudo centra in pieno gli addominali scolpiti di un aitante sconosciuto, il piccolo Phil sente che potrebbe seriamente vomitare l’intera tazza di latte al cioccolato con cui ha fatto colazione stamattina. Quante volte papà gli ha detto di non gettare oggetti contro gli sconosciuti? Tante, ma proprio tante, ma tante inutili volte.
A Phil il cuore sta per scoppiare in petto per l’imbarazzo. E se gli avesse danneggiato un organo vitale? E se gli avesse provocato un danno irreparabile? E se questo grande uomo lo denunciasse alla polizia e lo facesse sbattere in un carcere minorile? No, no, no e poi no. Capitan America non vorrebbe mai incontrare e stringere la mano ad un ex galeotto, Phil lo sa bene (o per lo meno, crede di saperlo).
Lo sconosciuto, con immenso stupore di Phil, afferra lo Scudo con una tale agilità e prontezza di riflessi da lasciare il bambino senza parole e con la bocca spalancata. È stato terrificante, sembrava uscito da un fumetto! Phil avrebbe tanto voluto poter riprendere la scena per tramandarla ai posteri: episodi del genere capitano raramente, dannazione, e la sorte è stata così benevola da scegliere proprio lui come spettatore.
“Wow”, esclama soltanto.
Quando l’uomo guarda verso Phil, quest’ultimo si nasconde dietro il tronco dell’albero e con le unghia comincia a scorticarne la corteccia.
“Fa’ che non mi veda, fa’ che non mi veda, fa’ che non mi veda”, ripete spaventato chiudendo le palpebre.
L’incedere rapido e deciso dello sconosciuto diventa sempre più chiaro e Phil realizza che la sua fine è arrivata. Come ultimo gesto - con il cuore in gola che corre all’impazzata - prega sua madre affinché, dopo la sua morte, non getti via nessun fumetto, nessuna action figure e nessun poster del suo amato Capitano. Se osasse farlo, Phil sa già che la perseguiterà in eterno non appena diventerà un fantasma.
Il bambino segna una croce sul suo cuore e dà un colpo alla tasca che custodisce le sue preziose figurine. Qualunque cosa accadrà, morirà da eroe sul campo di battaglia.
“Questo bellissimo scudo appartiene a questo impavido giovanotto o sbaglio?”
La voce dell’uomo è di una gentilezza inaudita, date le circostanze. Phil sente che l’uomo sta sorridendo e si decide ad aprire gli occhi e a reggere il suo sguardo. I suoi pugni restano chiusi, lotterà fino alla fine.
“M- ma lei è …”
Le ginocchia tremano e restare in equilibrio è tanto faticoso quanto necessario. I battiti cardiaci si sono stabilizzati, ma Phil è convinto di averne persi almeno dieci. Non sa più parlare e anche se potesse farlo, non troverebbe le parole giuste da dire. Il discorso di dieci pagine che aveva scritto in onore del Capitano adesso è impossibile da ricordare e recitare, Phil potrebbe svenire solo provando a pronunciare una sillaba.
Lo sconosciuto lo zittisce ponendogli un dito davanti le labbra. Gli sorride teneramente affidandogli lo Scudo tra le braccia e rivolgendogli il saluto militare. Phil, pallido da far paura, trattiene il respiro e raddrizzandosi, ricambia con orgoglio il saluto. Dentro di lui impazza una gioia tanto irrefrenabile e selvaggia quanto pura e sincera.
Sapeva che sarebbe successo, lo sapeva da sempre.
“Ssh, la mia identità è un segreto, mio giovane Capitano”.
L’uomo gli stringe solennemente la mano e Phil giura tra sé e sé che niente potrà mai essere paragonato a questo momento. Nulla.
“Non sto sognando, vero?”, balbetta incredulo stringendo ancora più forte la mano del suo mito.
L’uomo annuisce sorridendo timidamente e, abbassando lo sguardo, si volta per andarsene. Il bambino guarda con infinita ammirazione la sua imponente figura svanire all’orizzonte e porta fieramente una mano sul cuore, come se stesse recitando l’inno nazionale.
“Sarai un grande, coraggioso e leale uomo quando ci rivedremo. Sarai il mio eroe, Phil Coulson”.
L’uomo che ha portato sulle sue forti spalle il peso del mondo, l’uomo che ha salvato milioni di persone, l’uomo che è più di uno straordinario eroe, l’uomo che Phil venera come nessun altro, gli ha appena detto che un giorno lo ammirerà. No, no, un momento. Non lo ammirerà semplicemente, lo considererà degno del suo rispetto. No, no, un momento. Lo considererà il suo eroe .
Non è assurdo? Phil Coulson sarà un eroe. E non un uno qualunque, ma addirittura quello del Capitano Rogers.
“La renderò fiero di me, Capitano. Glielo giuro”, grida Phil faticando a trattenere le lacrime.
Steve Rogers si volta nuovamente e fissa Phil dritto negli occhi. Emana una luce speciale che solo il piccolo riesce a cogliere.
“Croce sul cuore?”
Phil segna solennemente, per la seconda volta, una croce sul suo grande e coraggioso cuore e porta in alto lo scudo. Sapeva che sarebbe successo, lo sapeva da sempre.
“Croce sul cuore”.




Note: Proprio in questo periodo, essere riuscita a scrivere questa piccola storia significa moltissimo per me e spero davvero che possa emozionare almeno un poco chi ha la pazienza di leggerla. Questo incontro sarà stato un sogno o la realtà? Vi lascio con il dubbio :) Ah, e naturalmente un ringraziamento speciale a chi leggerà questa storia e l'apprezzerà.
   
 
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