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Autore: HaythamTacoKenway    25/03/2014    3 recensioni
Conosciamo tutti la storia di Connor, vero? E se le cose fossero andate diversamente? Cosa sarebbe successo se Connor avesse deciso di andare a cercare un'altra persona invece di recarsi dagli Assassini?
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Connor Kenway, Haytham Kenway, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ahoy lads! Tehehe pensavate che vi avessi abbandonato eh? E INVECE NO eheh dicono che sia veloce nell'aggiornare (seh come no) lol XD comunque chiedo venia per questo enorme ritardo è che la stesura del quarto capitolo ha messo a dura prova la mia pazienza e in più la mia Musa ispiratrice mi ha bidonato..non poche volte ma ora è tornata alla carica e mi ha colpita con il Mjöllnir di Thor EHEHEHEHE comunque, ora vi lascio a capitolo e spero sia di vostro gradimento! Un grazie in anticipo (più dei biscotti e dei pupazzetti di baby Connor) a chi mette tra le preferite/seguite, a chi recensisce o a chi legge soltanto! Ci vediamo in fondo al capitolo! *esegue il Salto della Fede atterrando sul dorso di un aquila e vola via lasciandosi dietro un arcobaleno*
                                                    

 
Finalmente arrivò l'ora di cena, Haytham e Connor si riunirono a tavola.
Mentre stavano mangiando, Haytham chiese "Connor, vorrei chiederti una cosa."
Connor alzò lo sguardo dal suo piatto "Cosa vorreste chiedermi, padre?"
Haytham congiunse le sue mani a mo' di preghiera "Ziio.. Ti ha mai detto cosa sono?"
L'indigeno si incuriosì "E cosa..sareste, padre?"
Haytham si sistemò meglio sulla sedia "Vedi, Connor..io sono un Templare"
Connor assunse un'aria confusa "Un Templare...? Non capisco padre"
Haytham, allora, si alzò e fece segno a Connor di seguirlo "Vieni Connor, dobbiamo parlare di un paio di cose" Il ragazzo si alzò e seguì il padre nel suo studio.
Appena furono dentro, Haytham si accomodò dietro alla scrivania e Connor si sistemò su di una poltrona di fronte al padre.
"Ecco, io sono un membro dell'Ordine dei Templari nelle Colonie Britanniche e per la precisione, sono il Gran Maestro. Noi Templari agiamo per portare ordine e libertà mantenendo, comunque, il pugno saldo sul controllo. La storia dell'Ordine ha radici lontane ed esistiamo da tempi immemorabili. Siamo da sempre sulle tracce dei Precursori, una civiltà venuta prima della nostra che possedeva tecnologie avanzate e conoscenze superiori alle nostre ma nonostante tutto, sono scomparsi nel nulla. Fortunatamente non ci hanno lasciati a mani vuote, infatti, hanno lasciato dei manufatti che testimoniano la loro esistenza, i Frutti dell'Eden. Questi oggetti hanno dei poteri enormi, Connor. Poteri che permettono al possessore di controllare menti, curare e diventare invincibile. Sono manufatti straordinari."
"Da come ne parlate, padre, questi manufatti devono interessarvi molto" mentre faceva quest'osservazione, Connor notò il tono della voce del padre.
La bocca di Haytham si piegò in un mezzo sorriso "Devo confessarti una cosa Connor. All'inizio, quando ero giovane, le storie sui Precursori non mi interessavano neanche. Ero scettico su queste cose. Poi, mentre ero in viaggio per raggiungere Boston, ho letto e riletto un libro su Coloro che Erano Venuti Prima di Noi. Credimi, Connor, quel libro ha cambiato le mie opinioni su di loro."
Connor annuì, sempre più curioso ed interessato "Ci sono altri uomini che collaborano con voi, padre?"
"Intendi altri Templari? Certo, Connor e li conoscerai presto." Haytham si appoggiò allo schienale della poltrona "Solo nel caso in cui tu voglia aderire alla nostra causa, ovviamente. Sappi, figliolo, che io non ti obbligherò.. certo, sarebbe bello vederti al mio fianco come membro dell'Ordine ma dipende tutto da te, dunque, lascerò che sia tu a scegliere quello che ti sembra giusto per il tuo futuro. Dormici sopra, va bene?"
"Certamente padre" Il ragazzo annuì ma sapeva già cosa era giusto per il suo futuro.
Dopo aver parlato con Connor, Haytham si sentiva più rilassato. L'aveva fatto per il bene del figlio e non voleva avere segreti con lui.
Haytham e Connor lasciarono lo studio e si diressero al piano superiore dove il padre congedò il figlio con un "Buonanotte, figliolo e rifletti su quello che ti ho detto"
"Lo farò di sicuro, padre. Buonanotte." rispose Connor.
Successivamente, il ragazzo fece una cosa che colse Haytham impreparato: lo abbracciò.
Da una parte, Connor voleva sentirsi al sicuro, voleva colmare l'assenza della figura materna con quella paterna e con quell'abbraccio voleva assicurarsi che tutto quello che stava vivendo non fosse solo un sogno. All'inizio, percepiva che il padre non stava ricambiando l'abbraccio e cominciò a pensare che forse quel gesto l'aveva irritato.
Dall'altra parte, Haytham non sapeva cosa fare. Quella dimostrazione d'affetto lo aveva colto impreparato e sorpreso. Sul suo volto vi era un velo di confusione che si tramutò in un caldo sorriso non appena l'uomo abbassò lo sguardo sul figlio. Ben presto, l'uomo si rilassò e ricambiò l'abbraccio.
Anche Connor si rilassò, sentendo che il padre aveva ricambiato l'abbraccio. Si disse che i suoi timori erano infondati.
"Sono contento di essere qui con voi, padre" disse poi il nativo.
Questa frase riscaldò un po' il cuore dell'inglese "Non sarai più solo d'ora in poi figliolo perché farò in modo che tu non ti senta più in quel modo. Te lo prometto."
Dopo questo breve momento padre e figlio, i due si ritirarono nelle proprie stanze. Entrambi parevano soddisfatti della piega che aveva preso la giornata.
Haytham non riuscì ad addormentarsi subito. Troppi pensieri affollavano la sua mente, si chiedeva quale sarà la decisione del figlio. Era curioso e agitato allo stesso tempo.
Nella stanza affianco, Connor stava guardando il soffitto. Sapeva già quale sarebbe stata la sua risposta, avrebbe voluto stare al fianco di suo padre e la causa dell'Ordine l'aveva incuriosito. Sapeva che con la sua risposta, la sua vita sarebbe cambiata per sempre.


Il mattino seguente, Haytham si svegliò all'alba. Lo aspettava una cavalcata intorno alla sua proprietà e un'allenamento con la spada. Quando gli capitava di tornare a casa, Haytham andava a cavallo e si allenava ogni mattina. Anche se aveva già superato la quarantina, cercava di mantenersi in forma e si esercitava con la spada. In questi tempi non si è mai troppo cauti, soprattutto dopo aver visto una figura incappucciata sul tetto di un edificio durante il trambusto di Boston. Haytham la conosceva bene quella figura e per lui, venir colto fuori allenamento, poteva essere fatale.
Il Templare indossò una camicia, il solito panciotto rosso, un paio di pantaloni bianchi e il solito paio di stivali. Legò i capelli con un nastrino rosso ed uscì di casa per dirigersi alle stalle dove sellò uno dei cavalli, montò in sella e partì al trotto.
Mentre cavalcava, Haytham si riempì i polmoni con l'aria frizzante ed osservò rilassato le nuvolette di condensa che si formarono mentre respirava.
Il paesaggio attorno a lui era ancora avvolto da una leggera nebbiolina e si stava lentamente schiarendo. Non ci volle molto prima che i primi raggi del sole lambissero la sua faccia. Nonostante la sua età, Haytham era ancora un uomo affascinante; certo non mostrava più lo stesso fascino di quando giunse a Boston. A quei tempi era solo un ventottenne. Ora aveva quarantaquattro anni e li portava alla grande. Terminata la cavalcata, l'inglese lasciò il cavallo nelle stalle, rientrò in casa dove tramite un passaggio segreto nel suo studio, scese lungo una scala e si ritrovò nello scantinato della casa.
In verità, quello era il posto in cui si allenava e custodiva la maggior parte delle sue armi.
Al centro del locale vi era un manichino di legno e paglia che Haytham usava come bersaglio. L'uomo si tolse il panciotto, prese una spada e cominciò a volteggiare intorno al bersagio, colpendolo in punti strategici come le braccia o le ginocchia e affondando la spada nel sacco da farina pieno di paglia che doveva funzionare da ventre del manichino.
Continuò ad allenarsi finché non sentì una porta chiudersi: doveva essere la governante, la signora Botts, che rientrava dal suo unico giorno libero. Così, Haytham ripose la sua arma, si asciugò la fronte, si rimise il panciotto e salì al piano di sopra.
Una volta entrato in cucina salutò la governante. "Buongiorno, signora Botts."
"Buongiorno, signor Kenway. Noto con piacere che è di buon umore 'sta mattina." disse la donna mentre stava preparando la colazione.
"Lo sono, signora Botts. Inoltre, terrei informarvi che abbiamo un ospite in casa. Un ospite molto importante." disse Haytham mentre si accomodava su di una sedia.
La donna stava preparando una crostata di mele e dopo aver infornato il dolce, si voltò verso Haytham "Per caso è venuto a far visita il signor Lee?" chiese la donna incuriosita.
L'inglese scosse la testa "No, non è Charles. Vede signora Botts, vorrei raccontarle di ieri ed è una storia piuttosto lunga perciò, le consiglierei di accomodarsi"
La signora Botts si accomodò su di una sedia accanto ad Haytham, sistemandosi il grembiule. Haytham cominciò a parlarle delle cose accadute a Boston, dell'incontro con il ragazzo e di quello che ne seguì.
Come aveva detto Haytham, la storia era lunga ma fortunatamente, la signora Botts era una brava ascoltatrice.
Intanto al piano di sopra, Connor si stava svegliando.
Aprì gli occhi lentamente e si guardò attorno. All'inizio non riconosceva la stanza ma quando mise a fuoco la vista annebbiata dal sonno, si ricordò di dov'era.
Il giovane nativo si alzò dal letto, andò a lavarsi la faccia e si rimise gli stessi indumenti di ieri; uscì dalla stanza e scese le scale dirigendosi in cucina dove pensava di trovare il padre.
"Buongiorno padre, vorrei risp-" esordì il ragazzo varcando la soglia della cucina ma s' interruppe subito notando che oltre a suo padre c'era un'altra persona a lui sconosciuta.
"Ah, eccoti qua Connor. Stavamo giusto parlando di te. Vieni ti presento la signora Botts, la governante della casa. Normalmente è lei che si occupa di tutto in casa ma ieri non era presente perché era il suo giorno libero" disse il padre facendogli segno di avvicinarsi. "Signora Botts, ecco l'ospite di cui le parlavo. Lui è Connor, mio figlio." continuò poi, rivolgendosi alla donna.
La governante si alzò dalla sedia ed andò ad abbracciare il ragazzo "È un piacere conoscerti, Connor. Come ha detto tuo padre, io sono la governante di questa casa. Se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiedere, va bene?"
Connor si era irrigidito quando la signora lo aveva abbracciato, in fondo non la conosceva. Guardò bene la signora.
La signora Botts era una donna sulla..cinquantina. Aveva una corporatura robusta ma non in modo eccessivo, gli occhi chiari contrastavano i capelli castani e il suo sorriso era caldo, rassicurante.
"Piacere di conoscerla...signora Botts..." Il ragazzo esitò nel rispondere e Haytham se ne accorse.
"È piuttosto timido con le persone che non conosce ancora bene ma sono sicuro che avrete il tempo per conoscervi meglio" disse l'uomo alzandosi dalla sedia "Ora la lasceremo lavorare signora Botts. Vieni Connor, andiamo nel mio studio"
La signora Botts annuì sorridendo "Troverete la colazione pronta al vostro ritorno"
Haytham uscì dalla cucina e fece segno a Connor di seguirlo.
Una volta arrivati nello studio del padre, Connor non diede neanche il tempo a Haytham di accomodarsi dietro alla scrivania che annunciò di voler dare la sua risposta riguardo alla proposta di ieri. "Padre, vorrei comunicarvi la mia decisione riguardo alla vostra proposta"
Il momento era arrivato e Haytham era ansioso si scoprire quale sarebbe stata la decisione del figlio.
"Ecco io.. Sì, padre. Vorrei aderire alla vostra causa ed agire per il bene dell'Ordine al vostro fianco" esordì il nativo. Nella sua voce si percepiva sicurezza e grinta.
Haytham sorrise. Era davvero felice della scelta del ragazzo e decise che lo avrebbe addestrato lui stesso. Lo avrebbe addestrato nel combattimento con la spada, lo avrebbe educato come suo padre aveva fatto con lui.
"Sono lieto che tu abbia deciso di unirti a noi, figliolo. Sappi, però, che prima di entrare a far parte dell'Ordine in modo effettivo dovrai prima svolgere delle commissioni per nostro conto. È per vedere se sei davvero fedele alla causa. Sarò io stesso ad addestrarti e se vuoi, possiamo cominciare già da oggi"
Connor annuì "Vorrei cominciare oggi stesso, padre" poi la sua pancia cominciò a brontolare e il ragazzo arrosì.
Il padre rise lievemente "Meglio fare colazione prima di iniziare. Forza, andiamo."
I due uscirono dallo studio ed andarono in cucina dove trovarono la signora Botts impegnata ad impiattare due fette di crostata.
Haytham si accomodò sulla stessa sedia di prima e si versò il tè nella tazza mentre Connor si sedeva accanto a lui. Il ragazzo guardò la sua fetta di crostata e venne travolto dal suo buon profumo; quel misto di mele e cannella era una festa per il naso.
"Assaggiala Connor, l'ho preparata io stessa" disse la governante con un sorriso stampato sul volto.
Connor prese la forchetta, tagliò un pezzo della fetta e lo mangiò. Oltre ad essere una festa per il naso, era una festa anche per il palato. Il giovane parve illuminarsi e continuò a mangiare la crostata con gusto. Alla signora Botts fece piacere il fatto che a Connor piacesse la sua crostata.
Intanto Haytham aveva assaggiato anche lui la crostata e fece i complimenti alla donna "È davvero ottima, signora Botts. La prego, si unisca a noi per la colazione." Il Gran Maestro era davvero di buon umore
"La ringrazio signor Kenway." la signora Botts si accomodò e prese anche lei una fetta di crostata mentre Haytham le versava il tè nella tazza.
Haytham rivolse, poi, l'attenzione sul figlio e notò che Connor portava ancora gli stessi indumenti del giorno precedente.
"Signora Botts?"
"Si, signor Kenway?" rispose la signora prima di sorseggiare dalla sua tazza di tè.
"Le dispiacerebbe procurare al ragazzo dei vestiti nuovi? Conservi, però, i vestiti che indossa ora."
La governante annuì "Certamente signor Haytham. Più tardi provvederò a prendergli le misure" poi finì in fretta di fare colazione e si congedò "Mi dispiace non potermi trattenere a lungo con voi, signor Kenway ma ho alcuni impegni"
"Capisco. Stia tranquilla signora Botts, le auguro buona giornata" Haytham sorrise cortesemente alla signora che si alzò ed augurò una buona giornata a Connor e a Haytham prima di uscire dalla cucina. I due Kenway continuarono a fare colazione in silenzio.
"Allora. Che ne pensi della signora Botts?" fu Haytham il primo che ruppe il silenzio.
Connor mandò giù il boccone di crostata prima di rispondere "Non saprei...dovrei conoscerla meglio prima di esprimere le mie impressioni sulla signora Botts, padre."
Il Templare sorrise compiaciuto "Molto bene"
La colazione proseguì in religioso silenzio e ben presto, i due finirono di mangiare.
Haytham si alzò per primo "Allora, Connor. Sei pronto per l'addestramento?"
Il giovane scattò in piedi "Sono pronto padre"
"Bene allora seguimi. Dobbiamo recuperare alcune cose nello studio" detto questo, Haytham uscì dalla cucina e camminò verso lo studio, seguito a ruota da Connor.
Una volta giunti nello studio, Haytham si avvicinò alla libreria e prendendo un libro di storia medioevale, azionò un meccanismo che fece spostare a lato l'intera struttura della libreria, rivelando delle scale che portavano nello scantinato.
Haytham scese giu per le scale mentre Connor esitò un momento prima di seguire il padre. Si chiedeva cosa ci poteva essere là sotto.
Una volta arrivato, la prima cosa che Connor notò fu il manichino per gli allenamenti.
"Cos' è questo posto, padre?" chiese il giovane guardandosi attorno. C'era un tavolo su cui vi erano sparse diverse mappe e altre scartoffie.
"Questo, figliolo, è l'armeria. Qui custodisco tutte le mie armi e ogni mattina vengo qui ad allenarmi con la spada. Inoltre, qui custodisco i documenti più importanti. Lo studio non è il posto più adatto per custodirli perché sarebbero, poi, alla mercé di tutti." spiegò Haytham indicando il tavolo con le mappe e i documenti.
"Capisco" Connor annuì.
Il padre sorrise e di diresse verso un'altra stanzetta dove teneva le armi. "Forza Connor, vieni a scegliere la tua spada"
Il volto di Connor si illuminò e si avvicinò rapidamente a suo padre "Davvero posso cominciare con le spade, padre?"
Haytham sorrise "Vedi Connor, sono sicuro che tu sia abbastanza prudente e poi dopo una certa età si deve imparare ad allenarsi con una vera spada, no?"
Il ragazzo annuì.
"Bene, ora scegli una spada. Corta o lunga?" Haytham prese due spade, in una mano, stava reggendo una spada corta mentre nell'altra, una lunga.
Connor le osservò per un momento poi scelse la spada lunga.
"Ora che hai la tua spada, andiamo ad allenarci su quel manichino, che ne dici?" Haytham indicò il manichino al centro della stanza.
"Certamente, padre!" Connor non vedeva l'ora di cominciare il suo addestramento. Non vedeva l'ora di apprendere, di diventare un Templare e di lavorare al fianco di suo padre. In quel momento, sapeva che stava per aprirsi una nuova porta solo per lui.
Haytham era molto contento nel vedere suo figlio così entusiasta e volenteroso. Non vedeva l'ora di comiciare a plasmarlo, di addestrarlo per farlo diventare un Templare abile e astuto. Stava per aprire una grande porta che arrecava una croce rossa su di essa solo per suo figlio.

 
                                             


Tadaaaaaan eccoci qua *musichetta allegra* che ne pensate? La crostata di mele mi ha fatto venir fame *badum tss* Ora volgo la domanda del nostro Mr. Haytham "My hat is a taco" Kenway a voi miei cari Assassini e Templari (inutile negarlo, ci dev'essere qualche Templare tra di voi teheheh~ ) che ne pensate di questa signora Botts? Ammetto che all'inizio volevo farla sembrare a Jessica Fletcher HAHAHA poi ho detto nah meglio di no lol. Comunque spero vi sia piaciuto questo capitolo ^^ Un sincero grazie (più biscotti e pupazzetti di baby Connor) a chi mette tra le seguite/preferite/recensisce/legge. ALLA PROSSIMA!

Angolo Random Time: Come sapete, la Ubisoft ha rilasciato da pochi giorni un video grazie al quale abbiamo potuto sbirciare l'ambientazione di Assassin's Creed: Unity , cominciare a sbavare per poi essere trafitti dalla cruda verità: sarà disponibile solo per ps4 e xbox one. Da qi le cose sono precipitate nel fandom ed entrando su tumblr noterete tutto va a fuoco proprio come il villaggio di Connor (che bel paragone). Voi che ne pensate? Io sto giusto andando dalla Ubisoft con un lanciafiamme (o 3 o)/

Angolo dei ringraziamenti: Ringrazio di cuore freewolf, Kiku28,  Dalia_ e Talin per aver recensito ^^ ps.spero di non avervi delusi, a presto! (^□^)/
 
 
  
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