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Autore: my_everything    25/03/2014    4 recensioni
Mentre 'sto tizio tenebroso mi fa entrare, Quinn ci passa davanti sorseggiando um bicchiere di aranciata. Si ferma di colpo, poi fa retromarcia fino a noi.
«Justin?» Sbarro gli occhi, mentre Jhonny Bravo fa un cenno di saluto a mia sorella.
«Tu... Conosci questo tipo?» Gli domando, incredula.
«Certo, é il nostro baby-sitter.»
«Piacere, il mio nome é Justin Bieber, e tu... Dovresti essere Kimberly, giusto?» Oh, cazzo.
In men che non si dica, mi metto ad urlare con le mani sul viso, scandalizzata.
Tutto questo non sta realmente accadendo.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jaden Smith, Justin Bieber, Pattie Malette, Ryan Butler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. Prologo.


«State scherzando, spero.»

«No, non stiamo scherzando. Non sei ancora abbastanza matura per prenderti cura di ben quattro bambini per quasi un mese.» Mi annunciano i miei genitori, mentre io sbarro gli occhi di fronte alla loro decisione a dir poco assurda.

«Ma sono solo tre cavolo di settimane!» Dico alzando un pó la voce, gesticolando nervosa. «E poi... Una baby-sitter, ma siete seri?» Chiedo loro, sperando vivacemente di non aver capito abbastanza bene. Ma le mie speranze vengono frantumate all'istante, di fronte al loro volto impassibile. Papá sbuffa sonoramente, dopodichè mi guarda con un espressione di comprensione. Penso mi stia compatendo, perchè probabilmente la decisione non é nemmeno stata sua, ma della mamma che non si fida di me.

Cioé, ok che forse una volta ho rischiato di incendiare la casa perché ho provato ad aggiustare il forno (e lí stavo cercando di fare loro un favore, anche se questo non lo capiscono, pft), una volta ho anche spaccato il muro del garage con la macchina (infatti mi hanno ritirato la patente per due settimane), ed ho lasciato l'acqua della vasca scorrere mentre io ero in cucina a mangiare i biscotti (il ché é perdonabile, perché tutti sanno che i biscotti hanno la precedenza a tutto), innondando il bagno, ma questo é stato... Uhm, l'ultimo evento é stato una settimana fa. Comunque sia, le cose sono cambiate da allora, sono cresciuta! Peró loro no, ovviamente non si fidano. Ti pareva.

«Hai solo 17 anni.» Dice mia mamma, prima che papá apra bocca per consolarmi.

«Quasi 18.» La correggo, mentre lei ruota gli occhi.

«Certo, ma questo fra 11 mesi!» Incrocio le braccia al petto. Non capisco proprio. Perché dobbiamo essere a gennaio? E perché i miei mi hanno fatta nascere a dicembre? Accidenti a loro.

«Ma Brad? Non puó restare lui con noi? Lui ha 22 anni.»

«Kimberly, Brad é a lavoro e non tornerá molto presto.» Dice mio papá, palesemente piú calmo di mamma, che ad ogni mia affermazione sbuffa. Non le va proprio a genio che ci sia qualcuno che la contraddica, o che obietti le sue decisioni. Ma che ci vuoi fare, io ho preso piú da mia mamma che da papá. Infatti con lei non riesco mai ad instaurare una conversazione civile.

«Comunque.» Irruppe mia mamma, portandosi un ciuffo scappato dalla frangia dietro l'orecchio. «Abbiamo giá trovato qualcuno che si é offerto.» Mi volto verso di lei, incredula.

«Davvero? A Los Angeles c'é gente che si offre a fare da baby-sitter a tipi come noi?» Soffoco una risata, mentre mia mamma sospira.

«... Dicevo. Abbiamo giá trovato la persona adatta a questo ruolo, che conoscerai domani, vale a dire il giorno prima della nostra partenza. Voglio conoscerla di persona per assicurarmi che sia un tipo a posto.»

«Aha.» Annuisco distratta, senza enfasi e del tutto disinteressata a quello che sta blaterando mia mamma.

Ommioddio, mi spiegate perché c'é un vaso disegnato sul tappeto ed io non me ne sono mai accorta? Assurdo.

«Ha 19 anni. Al telefono mi é sembrata una persona matura. Aveva bisogno di un lavoro part-time, ed i suoi erano d'accordo con il fatto che questa persona stia da noi per qualche settimana.» Eh?

«Mi stai dicendo che la tua idea di ‘persona matura’ é qualcuno con un paio d'anni in piú di me? E cos'é questa storia che stará da noi? Non mi avete mai avvertito sul fatto che si trasferirá da noi.» Gli dico, buttandomi a sedere sul divano, fissandoli in piedi poco piú distanti da me.

«Certo che l'abbiamo fatto. Sei tu che eri troppo occupata ad allacciarti le scarpe a velocitá slowmotion.» Dice mia mamma, sbuffando.

«Quelle non erano delle scarpe, quelle erano le scarpe, ok? Te l'avró detto almeno sei volte.» Dico, sbuffando. Proprio non capiscono che quelle erano le mie cazzo di scarpe modello scozzese color verde acqua? Tsk, genitori del giorno d'oggi.

«Comunque sia, preparati per domani. E non farci fare strane figure.» Chiude in bellezza, mostrandomi un sorriso falso che piú falso non si puó, ed andandosene. Strane figure, eh? Certo, certo, come se lo abbia mai fatto.

Scherzo, dai.

Rimane solo mio papá, che sospira mandandomi uno sguardo di compatimento ed alzando le spalle, dopodiché anche lui la segue a ruota.

Incredibile. Ho una mamma diabolica.

 

«Cazzo, ma ci credi? Una baby-sitter! Chi se lo sarebbe mai immaginato? I miei genitori hanno una fantasia enorme, pazzesco!» Gesticolo nervosa attraversando il corridoio affiancata da Lynn.

«Kimmy, smettila di urlare, ci stanno guardando tutti.» Mi dice, facendomi osservare che in effetti parecchia gente si é girata verso di noi prendendoci per deficienti. Come se non lo fossimo, poi.

«Smettila di chiamarmi cosí, lo sai che lo odio.» Ruoto gli occhi.

«Comunque un po' i tuoi hanno ragione. Sinceramente non ti ci vedo a casa da sola per tre settimane. Con altri quattro bambini.» Sorride divertita. Probabilmente si immagina anche la scena, la stronzetta. Arriviamo davanti agli armadietti blu elettrico, apro il mio (che riconoscerei ovunque, siccome é l'unico riempito di pieghe per tutte le volte che l'ho preso a pugni) buttandoci dentro i libri che ho usato prima alla rinfusa, per poi prendere quelli per l'ora dopo.

«Beh, ma Quinn non é una bambina. Ha 15 anni.» Alza un sopracciglio, guardandomi scettica.

«No, ma é in piena fase adolescenziale, ed é peggio.» Sospira, riavviandosi i capelli biondi ed annuendo con aria saccente. Per la cronaca, la mia famiglia é composta da ben 8 componenti (infatti abbiamo la tavola chilometrica come quella nel film dove c'é Barbie ed altre 12 Barbie tutte identiche a parte l'età ed il colore dei capelli... O forse ce n'erano altre 11?): Bradley, il fratello maggiore di 22 ani, andato fuori cittá per questioni lavorative, io (mi chiamo Kimberly ed ho 17 anni, per chi non l'avesse capito); mia sorella Quinn di 15 anni, di tanto in tanto la incrocio nei corridoi della scuola ma non mi caga piú di tanto; Philip di 13 anni, in prima media insieme a Nicole di 11; ed infine Jake di 6 anni. Esatto, 3 maschi e 3 femmine, piú i nostri genitori. Non vorrei mai essere al posto della nostra futura baby-sitter.

«Cos'hai ora?» Mi chiede, guardandosi l'orologio da polso.

«Chimica, che palle.» Sbuffo.

«Ti capisco perfettamente. Io ho biologia.» Annuisco sconsolata, ma la nostra attenzione viene subito catturata da un branco di ragazze completamente impazzite intorno a qualcosa. Ci guardiamo spaesate, prima di avvicinarci a vedere la situazione, incuriosite.

In mezzo alla folla, un ragazzo nuovo.

«Capelli.» Mi chiede Lynn, lanciandomi uno sguardo d'intesa.

«9.»

«Occhi.»

«10.»

«Fisico.»

«9.»

«Altezza.»

«8.»

«Un bel bocconcino, insomma.» Conclude, guardando il tipo che é seguito da 3 altri ragazzi: uno di colore, uno moro ed uno biondo.

«Giá.» Annuisco, guardandolo. É abbastanza alto, con i capelli biondo cenere leggermente rasati ai lati, ed un fisico niente male. Indossa una maglietta a maniche corte bianca semplice che risalta i suoi addominali e fa intravedere le miriadi di tatuaggi che ha sul braccio sinistro, un paio di pantaloni a vita molto bassa, ed ai piedi delle Supra oro. In mano tiene una giacca di pelle nera, mentre si guarda in giro alla ricerca di chissá cosa, scostando le ragazze che gli si avvicinano con fare annoiato. Davvero un gran bel ragazzo, non c'é che dire. Peccato io sia fidanzata, altrimenti ci avrei fatto un pensierino. Certo, non che me lo potessi permettere, probabilmente con la statura del cavolo di tutte le ragazze che mi sono intorno, non mi avrá nemmeno notata. Insomma, non che sia nana, io sono di altezza media, sono queste zoccole dalle gambe chilometriche che gli stanno attorno, che sono alte.

Vengo distratta dai miei pensieri dal suono della campanella, che annuncia l'inizio di un'altra ora di tortura, soprattutto se nel mio caso si tratta dell'ora di chimica. Saluto Lynn che ricambia con un sorriso, prima di voltarmi.

Mi faccio spazio tra i corpi cercando di raggiungere l'aula di chimica e, una volta arrivata, abbasso la maniglia notando che, come sempre, la professoressa Felds é giá in classe, in attesa che tutti arrivino.

«Buongiorno professoressa, passato bene il weekend?» Dico allegra, entrando in classe.

«Signorina Perez, spero per lei che non voglia che giá il primo giorno della settimana venga mandata dal preside, quindi prenda posto.» Mi dice, indicandomi, come al solito, l'ultimo banco vicino alla finestra. Mi conosce molto bene, sa dove preferisco sedermi, e siccome non é molto vecchia, ma é una donna di mezza etá, a volte mi piace stuzzicarla perché sa stare al gioco.

«Come desidera, sua maestá.» Faccio un inchino seguito da un applauso generale della classe, dopodiché mi dirigo verso il mio banco, pronta ad iniziare la lezione.

 

Supero i cancelli dell'uscita da scuola, ma vengo fermata da una voce.

«Ehi, Kim!» Mi volto verso Lynn che sta correndo verso di me.

«Ciao, Lynn.» Gli sorrido, dopodiché mi appoggio allo stipite del cancello.

«Mi sono informata sul ragazzo misterioso.» Dice con enfasi, come se mi stesse annunciando di esser stata lei a scoprire l'acqua calda. Ruoto gli occhi. «Frequenta l'ultimo anno, e si é trasferito qui da poco, anche se vedo che ha giá fatto parecchie amicizie...» Conclude, facendomi sorridere.

«In effetti.» Concordo, annuendo.

«Di che stavate parlando?» Sento delle braccia a me molto familiari cingermi la vita, dopodiché Mick lascia un bacio sulle labbra.

«Oh, niente di che.» Gli dico, facendogli segno con la mano di lasciare stare.

«Del ragazzo nuovo.» Annuncia Lynn, euforica. Tanto per dire, lei é euforica per tutto. Se cade un meteorite sulla scuola, lei é euforica; se vede una mucca, lei é euforica; se corre, lei é euforica; se un'UFO la rapisce, lei é euforica. Insomma, lei é constantemente felice, finché non si tratta di studiare, anche se complessivamente ha una buona media scolastica. Al contrario di qualcun altro come...

Uhm, fatemici pensare un attimo...

Ah giá, me.

«É arrivata voce anche a voi?» Mi domanda Mick, al mio fianco.

«Tutt'altro, noi lo abbiamo visto con i propri occhi.» Dice Lynn, battendo le mani.

«Ah, sí? E com'era?» Mick mi prende la vita con una sola mano, avvicinandomi a sé.

«Niente male.» Dico, mentre Mick mi manda uno sguardo confuso.

«Niente male?»

«Niente male.» Annuisco di conferma, ma lui mi manda uno sguardo ancora piú confuso. «Mentirei se dicessi che non é un bel ragazzo.» Mi guarda contrariato.

«Meglio di me?»

«Forse.» Sogghigno, sapendo che lo avrebbe fatto irritare.

«Avanti, non mi puoi ridurre cosí!» Mi dice, esasperato. «Ho una dignitá anche io, cosa credi.»

«Te la prendi per cosí poco?» Ruoto gli occhi. «Femminuccia.» Lo prendo in giro, ridacchiando. «Non sono sicura se in questa relazione sia io la donna, o tu.»

«Grazie tante.» Ruota gli occhi. Ecco una cosa che non mi piace molto di lui: non sa stare al gioco e tenermi testa fino alla fine, dopo un po' si arrende e finisce anche per offendersi. Mick lo conosco solo da un anno circa, e stiamo insieme da 4 mesi. La nostra non é esattamente una relazione ‘stabile’, o perlomeno per me non lo é. Non mi é piaciuto molto all'inizio, ma con il passare del tempo ho scoperto che lui ha una cazzo di cotta per me, e bla bla. Quindi ora eccoci qui, stiamo insieme. Da 4 mesi. Lo so, la nostra non é proprio una storia da film, ma... É una storia. Non molto interessante ed entusiasmante, ma lo é.

«Uh, ragazzo nuovo a ore sei.» Ci interrompe Lynn, come se avessimo dietro John Lennon che é resuscitato.

Mi volto verso la direzione indicata da Lynn, notando poi il ragazzo dal ciuffo biondo. Che poi, mi sembra Johnny Test senza le sfumature rosse alle estremitá dei capelli. Sí, in effetti un po' di somiglianza c'é.

Oh no, anzi. Johnny Bravo. Gli mancano gli occhiali da sole perennemente sugli occhi, che siamo apposto.

É appoggiato alla recinzione della scuola, con delle cuffie nelle orecchie ed il cellulare in mano, sul quale scrive talmente veloce che mi sembra che ogni suo dito sia un Bolt in miniatura. Certo che fa strano immaginarsi questo genere di cose. Tira fuori degli occhiali neri dalla tasca (sono un cazzo di genio, ora sembra davvero Jhonny Bravo), poi stacca la schiena dalle sbarre di ferro, e si dirige verso una macchina.

«Che carino.» Lynn distrae la mia attenzione. Mi giri verso di me notando che ha la bocca aperta e fra poco sono sicura che mi ritoverò a fissarle il rivolo di saliva che gli scenderà dalla bocca.

«Pft.» Se ne esce Mick. «Kimmy, io vado. Ci sentiamo.» Oggi ce l'hanno tutti con questo soprannome di 'sta minchia! Che palle. Mi lascia un bacio sulla guancia, poi sale sulla sua auto e parte. Vaffanculo. Nemmeno un passaggio mi potevi dare.

Ruoto gli occhi.

«Non lo sopporti proprio, eh?» Lynn mi sorride cercando di consolarmi.

«Ma va, cosa dici! É il mio ragazzo, certo che lo sopporto.» Mi gratto il collo imbarazzata.

«Ti conosco io piú di quanto tu conosca te stessa.» Dice, ovvia.

«Sai chi non sopporto? Non sopporto te quando fai cosí.»

«Certo, certo.» Annuisce, dopodiché io ringhio ed entro nella mia 500 nera.

É il mio ragazzo. Sto con lui da 4 mesi.

 

Aloha a todosss! I'm back, miei amati!

*grilli e cespugli secchi che rotolano per le strade deserte*
Mi scuso enormemente per chi mi seguiva già, ma l'altra storia l'ho dovuta cancellare, anche perchè non mi piaceva molto, in più questa mi sembra più originale e diversa dalle solite ^^
Alooors, che ne dite di questo capitolo? 
Spero vivacemente che ci sia qualcuno che caghi questa storia, perchè ho iniziata a scriverla da un bel pezzo, e, dopo tanti "pensa Pooh, pensa" ho deciso di pubblicarla.

Questi sono i personaggi:


KIMBERLY PEREZ.


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LYNNDALINE RONALDS.


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MICKAEL MARTINS.

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JUSTIN BIEBER (amorino mio pelosetto lol).

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Forse in futuro compariranno altri protagonisti, ma fino ad allora... Grazie per aver cagato questa storia e alla prossima, chiquite! Vi amo tanto :*


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Giustino truzzino :3

   
 
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