Avvertimento:
la
storia ha accenni voyeur. Se la cosa vi dà fastidio,
potete cliccare
sulla prima freccina in alto a sinistra del monitor e non leggere. Ad
ogni
modo, non c'è assolutamente nulla di particolarmente spinto
(o il rating
sarebbe stato rosso, no?)
Nota: l’idea generale è presa anche dal video della canzone Your love is a lie, di non-mi-ricordo-chi. Ma credo che voi lo sappiate molto meglio di me.
Guardare – la vita che
passa
Quando va alle mostre, si perde in altri labirinti della sua
mente, e sebbene preferisca non andarci mai da solo, per una questione
di facciata,
è solo che resta davanti a un quadro o una scultura. E la
osserva rapito, quasi
eccitato, gli gira attorno, per coglierne ogni
aspetto, da ogni
prospettiva.
C’è stato
un tempo in cui credeva di essere innamorato.
Lei era giovane, più piccola di lui, più
spensierata e più
malinconica, sempre felice di vederlo. Sfoggiava abiti colorati e
sempre
diversi – qualche volta super femminili, altre quasi
maschili. Era una continua
sorpresa, lui poteva stare a guardarla per ore e ore, senza pensare a
nulla,
solo cercando di capirla, di conoscere tutti i suoi passati misteri.
Era bello
vederla arrossire per queste attenzioni, vederla chiudersi in se stessa
per
cercare di non mostrarsi troppo, per cercare di non perderlo. Infine si
era
lasciata conquistare, e più di una volta si era
inginocchiata ai suoi piedi.
Ma lui, in realtà,
non l’amava. E questo aveva importanza.
Nessuno dei due aveva pianto, mentre si stringevano la mano
illudendosi che quella parola – amici? – potesse
essere vera. Non lo erano mai
stati, non lo sarebbero certo diventati ora. Ora che lui non se la
sentiva più,
perché lei lo aveva aiutato a capire di non volerla
più per sé.
Sa che lei ora si vede con un
altro ragazzo.
Ha chiesto in giro, pare che lui – il nuovo lui - sia
sinceramente interessato, che lo fosse già da tanto tempo.
Ha chiesto in giro,
pare che lei sia felice. Li ha visti in giro, mentre camminano nel
caldo e non
se ne accorgono e si sfiorano e parlano e si guardano e ridono e si
baciano e
tacciono.
La prima volta una piccola morsa gli ha bloccato i pensieri,
ed era il ricordo delle labbra di lei sulle sue, della sua risata calda
tutta
per sé, nel buio della sua stanza.
Quello che ha scoperto da poco
è che lui – il nuovo lui -
abita nel palazzo di fronte.
Quello che vede ora è loro sotto la sua finestra, lei che
sorride nascondendo il dolore di dover percorrere strade conosciute. Li
vede
sparire sotto il portico, ricomparire dopo poco in una delle finestre
del terzo
piano. Li vede abbracciarsi, accarezzarsi, senza curarsi del resto del
mondo.
Li vede sdraiarsi sul letto, in una stanza attigua, e mentre le
loro
gambe si intrecciano e confondono, torna quella vecchia sensazione di
aver sbagliato
qualcosa.
Quando lui – il nuovo
lui – si alza per tirare le tende in
cerca di una intimità che sente violata, lei gli si avvicina
cauta, sorridendo,
rassicurandolo. Ricomincia a baciarlo dolcemente, mentre guarda in
alto, verso
quella finestra dove lui riesce a sentire sulla sua pelle ciascuno di
quei baci
bollenti, ricordo di una vita passata, e non riesce a smettere di
fissarli,
mentre tornano a sdraiarsi ed amarsi.
è che a lei piace
essere guardata.