Ringrazio
anche solo chi legge.
È
il Remake di con me o contro di me.
Dedicata
a chi l'aveva recensita.
Reciproco
disprezzo
Il
volto, il voto, il
vuoto che c’è.
Bulma
ticchettò con la scarpa sul
pavimento, si portò alle labbra un pasticcino alla crema e
vi conficcò
gl'incisivi. Staccò un pezzo della pasta morbida e si
sporcò il labbro
superiore della sostanza bianca dolce. Espirò dalle narici e
guardò lo schermo
digitale dell'orologio. Alzò il capo, si riportò
alla bocca il dolce e ne
mangiò metà. Dei pezzettini di fragola le scesero
giù per la gola. Udì dei
miagolii di sottofondo e guardò le stecchette bianche, che
formavano il numero
sullo schermo nero dell'orologio, tramutarsi in un cinque al posto del
quattro.
"Ieri
non è venuto... Due giorni fa
neanche e la settimana scorsa ho aspettato inutilmente fino alle due di
notte..." rifletté Bulma. Finì il pasticcino e si
leccò le labbra,
togliendo il rossetto rosso carminio. Incrociò le braccia,
guardò un sette
comparire come ultimo numero sull'orologio. Si sporse, prese due
biscotti dal
vassoio sul tavolinetto e se li portò alle labbra,
sgranocchiandoli. Si alzò in
piedi, camminò avanti e indietro davanti al divano.
"Ah,
stupido idiota. Io Yamcha non lo
aspetto più" ringhiò. Si mise una ciocca azzurra
dietro l'orecchio e si
diresse verso la porta. Prese le chiavi, aprì e
uscì a passo cadenzato veloce.
"Me
ne vado al cinema e peggio per
lui" sibilò. Si richiuse l'uscio alle spalle e
passò accanto al principe
dei saiyan.
Vegeta
tirò un paio di calci a vuoto, si
fermò e socchiuse gli occhi fissandola.
Bulma
sorrise, si mise la mano sul fianco
e ancheggiò. Le iridi d'ossidiana del principe dei saiyan si
scurirono e
strinse le labbra.
<
Mi sta davvero guardando? > si
domandò la Briefs. Si passò una mano tra i
capelli e gli fece l'occhiolino,
arrossendo.
"Ti
piacciono i miei capelli?
Sicuramente sì, con tutta la cura che ci ho messo"
mormorò.
"Orridi,
sembrano una nuvola"
ringhiò Vegeta.
"Screanzato.
Maschi, tutti
uguali" si lamentò Bulma, allontanandosi.
"Tsk"
borbottò Vegeta,
guardandola andar via.
*********************
"Bulma
scusa il ritardo..."
biascicò Yamcha. Si piegò in due appoggiando le
mani sulle ginocchia e ansimò,
i capelli corti gli finirono davanti al viso e un rivolo di sudore gli
colò al
lato della cicatrice. Boccheggiò, strinse gli occhi e li
riaprì rimettendosi in
piedi.
"Bulma?"
domandò. Guardò a
destra vedendo la televisione spenta, a sinistra osservando i divani.
Proseguì
lungo il salotto grattandosi la testa. Sentì il frigorifero
aprirsi nella
cucina, andò nella stanza accanto ghignando.
"Ecco
dove ti nascondevi,
furbetta" disse, guardando la superficie bianca dell'anta del
frigorifero.
Quest'ultima si chiuse e Vegeta si voltò guardando l'altro
uomo.
"Ah,
sei tu" sibilò Yamcha.
Vegeta
ghignò, aprì la lattina di birra e
la portò alle labbra.
"Pensi
che una con quella faccia un
voto di obbedienza a un idiota vuoto come te, degno quanto le sue
mancanze agli
appuntamenti? È solo una gallina e tu un mollusco" disse
acido. Incrementò
l'aura facendo tremare gli stipetti della stanza e sorseggiò
il liquido ambrato
guardando il terrestre rabbrividire e deglutire a vuoto. Lo
osservò sudare,
stringere i pugni e indietreggiare.
<
Suvvia insetto, attaccami. Ho una
gran voglia di uccidere tutti gli ipocriti che come te non hanno il
coraggio di
dirmi in faccia quello che pensano e si nascondono dietro Kakaroth come
se
fosse la gonna di una madre > pensò.
"Credevo
te ne fossi andato"
borbottò Yamcha.
<
Non vedo l'ora di vederti morto,
maniaco della guerra > si disse.
Vegeta
finì il contenuto della lattina e
la premette, accartocciandola.
"Non
temere, me ne andrò da questo
stupido sasso" sibilò.
"Goku
ti sconfiggerà come in passato.
Quelli malvagi come te non durano a lungo" ringhiò Yamcha.
Alzò il mento,
rizzò le spalle, il principe dei saiyan centrò un
cestino con la lattina.
"Bene,
male; bianco e nero. Siete
così prevedibili, se vi va bene cogliete solo le sfumature.
Il rosso e la
diversità vi sfuggono. Fate pena" sussurrò
Vegeta. Si voltò e raggiunse la
porta.
"Spero
che Bulma ti butti
fuori!" gridò il terrestre.
"Quella
donna non è così stupida da
non capire che la spazzatura da gettare fuori da questa casa
è altra"
sussurrò mellifluo Vegeta.