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Autore: Girl Pumpkin    26/03/2014    8 recensioni
Tutti noi fan di GaLe abbiamo letto molteplici storie in cui Levy perdona di cuore Gajeel, ma io ho deciso di fare un versione completamente diversa;
mi sono detta "e se...":
e se Levy in realtà odiasse Gajeel fin nel midollo? e se non lo perdonasse ma non farebbe altro che andargli contro, serbano rancore?
se siete curiosi allora date uno sguardo alla mia storia^^
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil, Redfox, Levy, McGarden
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Più che amore, è odio.

Capitolo 1
Aveva il fiato corto e faticava a respirare, ma per quanto il suo corpo fosse diventato pesante e le energie la stessero abbandonando, continuava a combattere.
Il suo nemico la scruta con quei suoi occhi rossi, come se fosse una preda inerme, aspettando con ansia di saltarle addosso.
Perché non mi attacca? Perché non la fa finita?!
Continua a ripetersi; la forza del suo nemico supera notevolmente la sua, eppure lui rimane lì immobile, con quel ghigno raccapricciante, a fissarla.
Sta giocando con me…!
< < Fuoco!! > > l’attacco venne scagliato contro il nemico, che prontamente lo schiva all’ultimo momento.
Per un attimo la figura dell’uomo svanisce dalla visuale della ragazza, finchè non si ritrova scaraventata contro un albero da due possenti braccia che le stringono il collo.
Le mani di lui aumentano gradualmente la stretta, dando inizio a un agonizzante tortura.
La giovane posa lo sguardo sui suoi compagni stesi a terra, sanguinanti e privi di forze.
Le vista inizia ad offuscarsi, posa nuovamente lo sguardo sul suo assalitore.
Sta sorridendo, sorride con quel suo sorriso agghiacciante e tiene i suoi occhi rossi fissi in quelli di lei.
Cosa fa…? Vuole forse guardarmi soffrire…?
L’uomo si morde il labbro, come se stesse raggiungendo il culmine del piacere che quella lenta tortura gli provoca.
Ah, ma certo…si diverte a vedermi agonizzante, come il gatto col topo…
Si sofferma nuovamente sui suoi occhi, quegli occhi che non scorderà mai.
Cerca di cogliere ogni dettagli del suo nemico, promettendosi che un giorno attaccato a quell’albero ci sarebbe stato lui.
Un essere così….è davvero disgustoso!
< < M-maledetto… > > le parole le escono a fatica, ma della faccia lievemente sorpresa che ha fatto si capisce che le ha sentite.
< < Ugh! > > la stretta alla gola aumenta tanto da farla gemere.
< < Resisti ancora eh? Ghihihi che piccola fata tenace… > >
All’improvviso le mani robuste dell’uomo lasciano lesile collo della donna, che sull’orlo di perdere i sensi si lascia cadere ai piedi dell’albero.
Pensa che sia finita, ma alzando lo sguardo vede che il ragazzo carica un calcio che le arriva dritto sul viso scaraventandola lontano, sdraiata nel prato.
< < Ah…ah…!! > > il dolore è così allucinante che le toglie il respiro, riducendo le urla di sofferenza a grida quasi impercettibili.
Sente i passi del mago avvicinarsi a lei con estrema calma.
< < Non vedo l’ora… > > la voce roca le provoca un brivido lungo la schiena, capisce che il peggio è appena incominciato.
Il ragazzo la gira mettendola con la schiena a terra, e le sale sopra, bloccandola col suo peso al terreno.
< < …di spezzare le tue ali. > > dice troneggiando su di lei, con voce affilata e con sguardo paurosamente serio, come se quello fosse stato il suo obbiettivo fin dall’inizio.
Avvicina una mano alla camicetta della ragazza.
La giovane stringe i denti e pugni e con uno < < Tks! > > allunga la mano verso l’uomo e lo tira per la maglietta a pochi cm dal suo viso.
Il ragazzo rimane sbigottito dal gesto, ora sono lì occhi negli occhi, nelle pupille color miele di lei si legge chiaramente l’ira che scorre nelle sue vene.
Lui non dice niente, non sa cosa dire.
Ad un tratto i suoi occhi vacillano, chiudendosi, la piccola mano pallida lascia la presa sulla maglietta nera e il suo corpo torna completamente a terra, privo di sensi.
Il mago rimane lì, a guardarla, immobile.
Poi si alza e la trascina, portandola di nuovo a quell’albero al quale aveva stretto la sua gola.
E lì la appende in bella mostra, lei e i suoi compagni.


Non molto tempo dopo….


Levy si gira e rigira nel letto, il suo sonno sembra essere tormentato.
Ad un tratto si tira su di colpo con il fiato corto, si guarda introno per accertarsi di essere nella sua stanza, poi tasta il suo corpo per assicurarsi che non vi siano possibili ferite.
Niente….
Dopo aver preso un profondo respiro si alza dal letto, visto che le è impossibile riprendere sonno, e, dopo aver evitato tutti i libri sparsi sul pavimento, raggiunge il bagno.
Passa velocemente davanti allo specchio, i suoi occhi sono stanchi, quella era la terza volta che faceva un incubo….un incubo su di lui.
Al solo pensiero prova un scarica di odio, per lui e per se stessa, per aver permesso ad un uomo..un mostro che non vedrà mai più ti toglierle il sonno.
Controlla accuratamente il viso, si scioglie i capelli lasciando la chioma blu libera e selvaggia.
Dopo di che si sveste del pigiama e si getta sotto la doccia.
Odia fare quei sogni, ogni volta la sua mente si svuota e lei si sente debole e inutile, proprio come il giorno che è successo l’accaduto.
Colpisce decisa una mattonella.
Smettila! Riprenditi…oramai lui non c’è più, era solo un sogno! Riprenditi!
Chiude l’acqua calda ed esce dalla doccia coprendosi solo con un asciugamano blu corto.
Dopo essersi asciugata i capelli quanto basta per non farli gocciolare torna in camera e si veste.
Indossa un paio di pantaloncini e delle calze nere che le arrivano al ginocchio e una maglietta bianca a maniche lunghe, ma di tessuto leggero.
Prende su la sua borsa e poi esce per dirigersi alla Gilda.


Dopo dieci minuti è arrivata a destinazione e nota con sorpresa che il portone è chiuso, ma può chiaramente sentire il vocio di persone da dentro. Nonostante la cosa sia insolita apre il portone con sicurezza.
< < Buongiorno a tutt- > > ma le parole le muoiono in bocca.


< < Figli miei > > Makarov era in piedi sul cornicione del secondo piano, affiancato da una figura nascosta dall’ombra.
< < Abbiamo un nuovo Nakama > > annuncia attirando l’attenzione dei membri vari della gilda.
La figura si mostra alla luce;
porta lunghi capelli neri e molteplici piercing sul volto, pesanti stivali neri e una maglietta sbracciata color grigio.
I suoi occhi rossi vagano per tutta la sala osservando le facce sbigottite delle persone al piano di sotto.
< < Il suo nome è Gajeel Redfox! > >
Conclude quasi con allegria il Master di Fairy Tail.

Gajeel non può fare a meno di sorridere compiaciuto delle facce sbigottite che lo guardano dal basso verso l’alto.
Makarov, vedendo lo sconcerto dei figli, riprende parola.
< < Ecco vedet- > >
< < CHE DIAVOLO STAI FACENDO, MAKAROV!?!?! > >
Tutti i membri si volta esterrefatti verso la voce che ha parlato.
Levy è ancora lì sulla soglia dell’entrata con il fiatone per la sforzo che le ha provocato il grido. La borsa con dentro i suoi preziosi libri è riversata a terra. La blu alza lo sguardo senza distogliere gli occhi dal vecchietto, i pugni stretti lungo i fianchi tanto da far schioccare le nocche, le lacrime minacciano di scenderle dal viso, ma le trattiene poiché non è il momento di piangere.
Tutti i membri sono sorpresi del modo in cui la maga si è rivolta al Master della proprio gilda.
Erza emerge dalla folla con aria decisa e severa.
< < Ohi Levy, non mancare di rispetto a Master Mak- > >
< < Si può sapere cosa ci fa quella bestia qui?! > > la blu ignora completamente la possente Titania, che tutti temono, e si rivolge a Makarov puntando il dito verso Gajeel con sguardo di ghiaccio, ricevendo da lui una smorfia infastidita per il modo e l’appellativo usato verso di lui.
< < O-ohi Levy… > > questa volta a parlare fu Jet, uno dei suoi migliori amici.
< < D-devi calmarti…Levy > > lo sostiene Droy.
La maga del Solid Scrip li guarda sbigottita, si aspettava che loro, i quali avevano ricevuto lo stesso trattamento da Gajeel, le dessero man forte.
< < Ma che dite ragazzi?! > >
Levy li guarda severa e adirata, ma i due abbassano lo sguardo sul pavimento; solo allora la blu si accorge che tutti membri della gilda avevano la stessa identica reazione.
< < Ma…che…? > >
Tradita, ecco come si sentiva, tradita dai suoi stessi compagni…dai suoi stessi nakama.
< < No…! > > Levy riprese le forze e la determinazione e guardò ancora Gajeel con odio.
< < Io mi- > >
< < Levy, potremmo parlarne nel mio ufficio….in privato? > >
La ragazza strinse i pugni e, riluttante, seguì il vecchietto nel suddetto ufficio.

Il Master entrò e si mise comodo a gambe incrociate sulla scrivania, subito dopo arrivò anche Levy.
< < Prego mettiti comoda > > le disse con un sorriso calmo.
La blu per tutta risposta gli lanciò un’occhiata nervosa per poi distogliere lo sguardo.
Makarov accettò quello sguardo e ignorò la cosa.
Tra i due calò un breve silenzio che venne spezzato dalla porta che si aprì con poca delicatezza.
Gajeel superò la soglia come se nulla fosse e si mise con le spalle al muro dall’altra parte della stanza vicino a una finestra.
< < E lui che ci fa qui? > > disse Levy mantenendo a stento la rabbia.
< < Beh il nostro discorso riguarda anche lui > > spiegò calmo il Master.
La maga stinse di nuovo i pugni, frustrata.
< < Hmf! Più che un discorso, io direi problema > > disse cercando di restare calma.
< < Eh eh eh > > ridacchiò il vecchietto che si sentiva un po’ colpevole per la situazione creatasi.
< < Vedi Levy…ho deciso che questo ragazzo farà parte della nostra gilda, come compagno e non come nemico > >
E ora si che la blu non ci vedeva più dalla rabbia, si avvicinò alla scrivania e sbattè le mani su di essa.
< < Si sbaglia se si aspetta che io accetto questa situazione come se nulla fosse! > >
< < Ma Levy vedi, questo giovane- > >
< < Ma quale giovane e giovane! Questo qui è una bestia selvatica!  > >
< < Ohi come mi hai chiamato?! > > questa volta a farsi sentire fu la voce di Gajeel, che si era staccato dal muro avvicinandosi a Levy.
< < Ohhh, per essere un Dragon Slayer sei parecchio duro di orecchie, eh? Ti ho dato della B-E-S-T-I-A! > > disse facendo lo spelling dell’insulto che lo aveva alterato.
< < Tu piccola! > >
< < Cosa?! Io cosa?! > >
< < Ehi….Redfox non ti ci mettere anche tu, ok? > > disse Makarov al quale stava sfuggendo la situazione di mano.
I due si guardarono negli occhi con aria di sfida per qualche minuto.
< < Hmf! Allontanati da me, non voglio respirare la tua stessa aria! > > disse Levy allontanandosi dal moro e rispostando la sua attenzione sull’uomo, mentre Gajeel faceva di tutto per mantenere i nervi saldi.
< < Master….si spieghi per favore… > > disse seria e calma.
< < Mm! Come forse saprai Phantom Lord è caduta per sempre, i suoi membri o sono deceduti o se ne sono andati. Quando Juvia si è unita alla famiglia mi ha raccontato di Gajeel. > >
< < Juvia? Juvia Loxar? È entrata a far parte di Fairy Tail? > >
Gajeel ascoltava la conversazione osservando la piccola maga dai capelli blu, si sorprese di non vedere fastidio nel sapere che Juvia, ex membro della sua stessa gilda, era diventata una nakama della gilda.
< < Oh, già! Tu eri in missione quando si è unita a noi. > >
< < Mmmm, capisco, vada avanti > >
< < Dopo aver saputo che Redfox era stato abbandonato a se stesso, ho deciso di chiedergli di far parte della nostra gilda. > >
< < Ohi, qui nessuno è stato abbandonato, vecchiaccio!  > >
Disse Gajeel che non digeriva che si parlasse di lui come un cane abbandonato.
< < Porta rispetto per il Master, bestia! > > disse Levy guardando il moro con severità.
< < Ehhhh?! > >
La blu fece qualche passo verso di lui e gli puntò un dito contro.
< < Ascoltami bene Gajeel Redfox, figlio del drago Metallica, ed ex membro di Phantom Lord. > >
Il Dragon Slayer la guardò un po’ sorpreso.
< < Ora sei un membro di questa gilda! Sulla tua pelle vi è il nostro marchio! E hai ricevuto la benedizione del Master…ma…non credere che io ti possa mai considerare un nakama!  > >
Levy diede le spalle al moro e si diresse verso la porta fermandosi sulla soglia.
< < Per me resterai sempre il mostro di quella notte. > >
Disse con sguardo gelido.
Quella frase fece uno stano effetto su Gajeel e la cosa lo sorprese non poco.
Poi si voltò verso Makarov e disse.
< < Se lei pensa che io accetti quest’uomo come membro della mia famiglia, allora non ha tenuto conto del mio rancore….Master. > >
E detto questo uscì, chiudendo dolcemente la porta alle sue spalle.

Nell’ufficio calò il silenzio.
< < Ehh, mi sa che non sarà facile farsi accettare da lei, ragazzo mio > >
Gajeel a braccia incorociate guardò l’uomo
< < Non voglio la sua approvazione > >
Makarov guardò l’uccisore di draghi e sorrise con saggezza.
< < Davvero? Io invece credo che vorresti la sua approvazione. > >
< < Eh?! > > 
< < Beh alla tua età si vuole sempre le cose che ci vengo negate. > >
< < Tks! > > Gajeel uscì innervosito e sbattendo la porta.
Il Mater rimase lì in silenzio nello studio
< < Nella situazione in cui ti trovi ora….vuoi solo il perdono > > disse un po’ malinconico.

Appena uscito tutti gli puntarono gli occhi addosso.
Dopo aver fatto un lungooo e esasperato sospiro si diresse verso l’uscita. Per quanto tosto fosse non poteva sostenere tutti quegli sguardi, a pochi passi dall’uscita il suo piede inciampò in qualcosa, abbassò lo sguardo e si ritrovò un libro dalla copertina rossa poco distante da lui.
Deve essere della tizia di prima…
Senza neanche pensarci lo prese su e uscì del tutto dalla gilda.
Fece un passeggiata per schiarirsi le idee, tutto questo era troppo per lui che è bravo a pestare e basta.
In primis, perché cavolo aveva accettato di unirsi a quella massa di cretini?! Lui non era uno da cose tipo nakama o robe così…frivole.
E poi c’era quella tipa, cavoli quando aveva accettato l’offerta del vecchio non si aspettava certo che un persona così piccola potesse portare così tanto rancore.
Gajeel ripensò istintivamente a quella sera, a quello sguardo che lei gli aveva dato quando lui ha cercato di….
I suoi pensieri si fermarono, cazzo avrebbe davvero fatto una cosa così?!
Da quando Phantom Lord lo aveva lasciato si sentiva diverso.
Forse perché non c’era più Master Ivan a influenzarlo.
I suoi occhi si posarono sul libro e per noia iniziò a sfogliarlo e rimase sorpreso dal contenuto.

Levy si mise hai piedi di un albero e sbatte la borsa pesante a terra. Poi prese un libro e inizio a leggere.
…..
< < E’ inutile! Non ci riesco!! > > si alzò in un lampo e inizio a prendere a calci tutto quello che gli capitava sotto tiro; sassi, erba perfino l’albero, anzi si fermò solo quando colpì quest’ultimo.
Ci volle un po’ di tempo perché il dolore la raggiungesse e quando lo fece la portò a piccole imprecazioni.
< < Cavoli! Mannaggia! Merda! > >
< < Wow stai facendo progressi. > > al sentire quella voce roca Levy si tirò su in piedi e si trovò davanti Gajeel.
< < Che ci fai qui? > >  disse lei, tenendo la guardia alta.
Lui non disse niente, semplicemente le porse il libro.
La blu osservò la copertina rossa, riconoscendo subito l’oggetto, e poi tornò a guardare il moro.
Allungò lentamente la mano, a quel gesto chissà perché, ma Gajeel si sentì un passo più vicino ad avere il suo perdono….non che lui lo volesse, chiaro.
All’ultimo la ragazza colpì il libro scaraventandolo a terra.
Il moro la guardò confuso.
< < Non voglio niente che venga da te…o anche solo dalle tue stesse mani! > > disse con risoluto disprezzo.


Angolo dell’autrice:
Slave a tutti, eccomi qui con un'altra storia, so cosa state pensando “ ma questa qui non è la tizia che a lasciato in sospeso alcune sue storie senza più degnarle di uno sguardo?! “
Beh mi scuso in anticipo, ma vedere l’ispirazione per quelle storie non mi è ancora tornata :’(
Ma torniamo a noi, allora che ne dite? Questa idea mi saltava in testa già da un po’ di tempo e così ho deciso di provare a pubblicarla XD
Apprezzerei se mi deste dei commenti e dei consigli nelle recensioni, perché sono piuttosto insicura se continuarla o no O.o.
A presto Gente Allegra <3

 

 

 

  
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