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Autore: FrancyF    26/03/2014    4 recensioni
Lui e Lea ne’ avevano passate così tante assieme, ma assieme avevano anche resistito.
Non avevano dato retta ne' ai paparazzi ne’ alle critiche.
Ma, soprattutto, non avevano mai smesso di credere in loro.
Nel loro Amore.
Cory sorrise tra se’, ripensando a come era iniziato tutto.
Con una semplice frase di una canzone dei Journey: Don’t stop believin.
_Basata sulla mia precedente one-shot: "You're my life".
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cory Monteith, Lea Michele, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Chi è il bambino più bello del mondo eh? Chi è? Sei tu Andrew!-Cory non la smetteva di stringere suo figlio al petto, camminando avanti e indietro per la stanza d’ospedale e di fargli mille facce buffe.
Lea si stava finendo di truccare.
Cory e Andrew erano una meraviglia assieme: Cory era sempre stato dolce, ma nei suoi occhi quando stava con il bambino si leggeva un altro tipo di dolcezza, che Lea adorava.
-Pronta per andare a casa tesoro?- i genitori dei ragazzi e Shaun  entrarono nella stanza.
-Di ciao allo zio- Cory passò il bambino a suo fratello.
-Ciao piccoletto. Mi spiace non potermi fermare di più, ma deve tornare in ufficio domani-.
-Non ti preoccupare- Lea gli sorrise comprensiva e lo abbracciò.
-Io e la mamma ci siamo per tutto Lee- Marc prese Andrew fra le braccia, sottraendolo a Shaun.
-Esatto- Ann scattò l’ennesima foto –e anch’io mi fermerò in albergo per una settimana. Chiamate per qualsiasi cosa-.
-Avete fatto proprio un bel ometto ragazzi!- Edith finì di sistemare il seggiolino per la macchina.
-Su Marc, lascialo salutare anche a me a Ann. Lo hai tenuto tutto il giorno tu…-
-Si ma non era sveglio ieri…-
-Cosa centra?-
-Ok- Lea si intromise fra i genitori e sistemò Andrew nel seggiolino –torniamo a casa-.
Lei e Cory si scambiarono uno sguardo divertito: di certo i prossimi giorni non sarebbero stati per niente tranquilli e rilassanti come avrebbero voluto loro.
 
Andrew aveva compiuto una settimana di vita quando le visite di amici  e parenti cessarono definitivamente.
Finalmente Lea e Cory potevano godersi in santa pace la loro famiglia.
Col passare dei giorni i mille dubbi di Lea su Cory e sulla paternità svanirono. Come aveva predetto Dianna, Cory era un padre nato.
Durante le prime due notti, quando Andrew piangeva, era Cory ad alzarsi per andare a calmarlo o per dargli il biberon. Sempre. Anzi era lui stesso a pretenderlo, lasciando a Lea il tempo per riposarsi dopo il parto.
Lei e Cory iniziarono ben presto una nuova routine: lui si alzava e stava in piedi fino alle sei di mattina, poi preparava la colazione e tornava a dormire, quindi era Lea a occuparsi di Andrew fino al risveglio di Cory.
Di solito si alzava per l’ora di pranzo così mangiavano tutti assieme oppure uscivano in un ristorante assieme a Jon o a qualche altro amico.
La stampa per loro non era un problema: il loro matrimonio un anno prima era stato sulle principale testate mondiali, sarebbe stato sciocco preoccuparsi di tutelare eccessivamente la loro privacy. All’uscita dall’ospedale avevano concesso ai paparazzi qualche foto e avevano firmato autografi ai fans. Volevano condividere la loro gioia. Furono sempre prudenti però. Inoltre, anche quando erano tutti e tre fuori Cory si assicurava sempre che i fotografi non circondassero eccessivamente ne’ Lea ne’ Andrew, ma che si tenessero a debita distante. Finora, grazie forse anche alla sua imponente stazza, era riuscito nel suo intento.
 
-E’ dannatamente perfetto- Cory era sdraiato nel lettone con Lea stretta a lui, al caldo sotto le coperte. Ma fra i due ragazzi c’era una dolce creaturina che dormiva profondamente.
-Si lo è. Dio non mi stancherò mai di osservarlo-
Lea baciò la testolina al piccolo
-E’ il nostro piccolo Andy-
Cory le sorrise, con un luccichio negli occhi: c’era qualcosa di assolutamente perfetto in quel prezioso momento, loro tre sotto le coperte; lui, Lea e il loro tanto desiderato primo figlio.
Non resistette e appoggiò delicatamente la sua mano sul piccolo, come per proteggerlo: Andrew era così piccolo che la mano del padre era così grossa da coprilo tutto, tranne la testa.
-Cavoli vorrei davvero che restasse tutto così- Lea sospirò pesantemente.
-Così come?- Cory le lanciò un rapido sguardo interrogativo, per poi subito focalizzare la sua attenzione su Andrew.
-Così. E’ piccolo, ma prima che c’è ne accorgiamo andrà già a scuola, poi si farà la ragazza, poi andrà al college e noi saremmo in questa grande casa vuota…-
-Dio Lee hai saltato un po’ di tappe-
-Ok lo so, solo che lui è il mio bambino. Non voglio che cresca!-
-Io invece non vedo l’ora sai?- Cory le sorrise.
-Che? Perchè?-
Lea sembrava scandalizzata dalla sua opinione.
-Sarà fantastico invece: i primi compleanni, le mattine di Natale, le volte che vedrà Glee e ci prenderà in giro per come siamo invecchiati. Sarà stupendo vedere Andy trasformasi in un giovane uomo che segue i suoi sogni-.
Lea lo baciò sulle labbra, lentamente: si sentiva ancora la donna più fortunata dell’universo, tanto più che adesso accanto a lei c’erano i suoi due uomini.
 
-Dio Lee stai benissimo! Non sembra che hai appena partorito un mese fa. Ma hai già iniziato la dieta?- Jon era passato a salutare.
In effetti Jon passava sempre a salutare quando era nelle vicinanze di casa Monteith. E, da quando era nato Andrew, ogni scusa era buona per sedersi sul divano con la sua migliore amica e coccolare suo nipote.
-Ma che dici? Nessuna dieta, non finchè allato almeno. E’ solo che cammino. Molto. Ogni giorno io e Cory usciamo a passeggiare per il quartiere con il passeggino.-
Lea bevve un lungo sorso di aranciata, mentre osservava Jon che canticchiava un motivetto a Andrew, stretto al petto del ragazzo.
-E’ adorabile-
-Si lo è. Davvero. Io e Cor di notte ci fermiamo a fissarlo. Non riesco ancora a credere che questo piccolo angelo sia tutto nostro. Be’ in realtà Andy dovrebbe dormire nella sua culla, ma non riesco a separarmene-.
Jon sorrise.
-Siete davvero bravi. Ehi ma dove è quel perticone di Cory?-
-Oh in teoria dovrebbe essere uscito con Justin per aiutarlo a ristrutturare casa, ma in pratica credo che si stiano dando alla pazza gioia…-
-Ti aiuta con il bambino?-
-Oh si!- a Lea brillarono gli occhi, adorava parlare di quanto era bravo Cory come papà, era certa di gratificarlo molto –lo tiene sempre in braccio ed è diventato un maestro nel cambiargli il pannolino-.
Risero entrambi.
Andrew emise un gorgoglio e Jon gli sorrise, facendosi stringere un dito dalla manina del piccolo.
-Ehi-
Entrambi i ragazzi si voltarono: Cory era appena tornato.
Il canadese baciò Lea, poi il suo sguardo si posò su Jon e Andrew. Un sorriso enorme gli si dipinse sul volto. Da quando era diventato padre Cory aveva sempre il sorriso sulle labbra: tutte le sue ansie e preoccupazioni si erano dissolte nel momento in cui l’aveva tenuto in braccio per la prima volta.
Cory si sedette accanto a Jon e gli sottrasse il bambino.
Stingerlo a se’ gli dava una sensazione di pace che, fino a quel momento, non aveva mai provato in vita sua.
-Ciao Andy…hai fatto il bravo con la mamma e lo zio?- il piccolo emise un gorgoglio e Cory sorrise soddisfatto -lo sai piccoletto che hai la mamma più brava del mondo?-
Andrew aprì gli occhietti, sbadigliando assonnato.
-E hai anche i nonni più buoni di questo mondo- lo sguardo del canadese indugiò sulla pila di regali che Marc, Edith e Ann avevano lasciato sul tavolo del soggiorno –davvero. Sei fortunato Andrew-.
Lea sorrise, prendendo in mano il suo I-phone.
-Ok ragazzi- disse rivolta a Cory, Jon e Andrew –sorridete su. Voglio mettere su twitter una foto degli uomini che preferisco in tutto il mondo-
 
Dopo due mesi Cory capì che la nascita di Andrew era stata una benedizione per lui. L’aveva tenuto lontano dai guai.
Quando teneva in braccio suo figlio si sentiva finalmente in pace con se stesso.
Appoggiato allo stipite della porta della nursery osservava incantato Lea, seduta sulla poltrona accanto alla culla intenta ad allattare Andrew.
Il piccolo aveva smesso di poppare e Lea lo teneva stretto a se’, vicino al volto, sussurrandogli parole dolci. Andrew aveva gli occhietti aperti e osservava tutto, mentre con le manine cercava di afferrare i capelli della madre emettendo dei gorgogli soddisfatti.
Lea alzò lo sguardo.
-Ma che fai amore piangi?-
Solo in quel momento Cory si accorse che lacrime silenziose stavano scivolando lungo il suo volto.
Ma  non rispose e si limitò a sorriderli. Dio, l’aveva cercati così tanto.
Si avvicinò a loro e baciò prima sua moglie e poi loro figlio.
-Va tutto bene amore. Te l’ho detto che sarebbe andato tutto bene-
Lea gli accarezzò i capelli.
Cory la baciò di nuovo.
-Mi avete salvato la vita. Grazie-.


Ciao a tutti gleeks!!!!
Pubblico il penultimo capitolo con il mio nuovo e fiammegiante computer! ;)
Vi ringrazierò tutti uno per uno nell'ultimo capitolo, davvero sono molto felice che abbiate seguito e recensito questa storia che per me significa davvero tanto.
Comunque ci vediamo per l'ULTIMO capitolo SAB 29 MAR.
Baci, vado a vedere Glee
FrancyF
   
 
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