Il destino. Incredibile cosa è capace di fare. Può decidere di cambiare completamente la tua vita in un attimo. E la cosa più assurda è che... Neanche ce ne accorgiamo.
Chissà se fosse destino che quel giorno mia madre prendesse quella decisione. Chissa se è stata solo una coincidenza.
Fatto sta che, a distanza di anni, quell'avvenimento non lo cancellerei per nulla al mondo.
Anzi.. Lo difenderei con i denti.
Perché quel giorno... Quel giorno è stato l'inizio di ciò che mi ha permesso di iniziare il lungo percorso che mi avrebbe portato a conoscere me stessa.
Tutto grazie a te.
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Smise di mangiare di colpo e la forchetta le cadde di mano, rimbalzando sul tavolo.
< C-cosa hai detto? > Chiese Nicole sconcertata.
< Hai capito bene > Rispose la madre < Inizi tra due settimane >
La ragazza rimase impietrita, con gli occhi sgranati.
< Anzi ti consiglio di preparare già le valigie. Portati tanti vestiti, potrai tornare a casa solo due volte al mese... >
A quel punto balzò in piedi dalla sedia.
< NON HO NESSUNA INTENZIONE DI PASSARE L'INTERA ESTATE AD UN CORSO DI DANZA! >
La madre sbuffò, nonostante si aspettasse una reazione del genere.
< Non è un corso di danza, è un'accademia che offre soggiorni estivi >
< Un accademia di danza > Ribadì la figlia < E se sono "soggiorni" perchè ci sono lezioni di ballo obbligatorie? >
< Perchè fanno parte del corso... >
< Ah! Allora lo ammetti che è un corso! > Disse puntandogli l'indice contro.
< Non emh... Ok, è un corso. Ma sarà educativo, farai nuove amicizie, tante esperienze e ti divertirai un sacco >
< Non se ne parla! >
Girò i tacchi per dirigersi dritta in camera sua.
< è inutile che protesti Nicole. É già tutto pronto... >
< Ma perché? > Rimbeccò dalle scale < Dimmi solo perché? Che ho fatto di male per meritarmelo? >
< Cosa hai fatto? Ieri sei tornata a casa dopo l'ennesima rissa con delle ragazze... Sono stufa del tuo comportamento. Ti avevo avvertito se non sbaglio. “O cambi atteggiamento da sola o ci penserò io”. Ecco. Ci ho pensato. Se non impari con le buone, ci penserà una scuola ad insegnarti >
< Ti prego > Supplicò la figlia < Mandami in un accademia militare. A scavare il carbone in miniera. A fare la volontaria in Congo... Ma a danza NO! Lo sai che la odio con tutta me stessa >
< Lo so cara. É proprio per questo che ci andrai. Soltanto uno sport disciplinato come la danza può insegnarti ad essere femminile, educata e gentile. Vedrai che mi ringrazierai. Inoltre è una delle scuole più esclusive di tutta New York. Sai quante ragazze vorrebbero essere al tuo posto? >
< Ecco... Di pure a queste ragazze di prenderselo il mio posto perché io... Ripeto... NON. CI. ANDRO'. >
***
E così eccola lì. Due settimane dopo. In una calda giornata di metà giugno, con una valigia in mano, a percorrere il corridoio principale di quella lussuosa e prestigiosa scuola di danza.
“Questa non te la perdonerò mai mamma”
Digrignò a denti stretti mentre con lo sguardo era in cerca della sua futura stanza d'alloggio.
Non sapeva che, più avanti, avrebbe ringraziato sua madre fino alla morte.