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Autore: St Lucry    27/03/2014    0 recensioni
Party Killer e Party Poison.
Party Poison e Party Killer.
Nessuno dei due voleva mollare quella guerra, tutti e due erano legati da qualcosa.: un tragico passato, che aveva distrutto le loro famiglie.
Lei era una bambina di soli 8 nni, lui ne aveva già 14. Decisero di lasciare tutto alle spalle, e che avrebbero fatto qualcosa.
Si nascosero, attesero che la guerra finisse.
La Better Living Industries vinse, ormai erano passati anni, Party Killer aveva ormai 18 anni, Party Poison ne aveva 24.
E insieme avevano deciso di combattere contro quella vita senza pericoli, che era a dir poco noiosa e monotona.
Misero su una squadra di ribelli pronti a morire per salvare il monto dalla BLI:
The Fabolus Killjoys.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Successe tutto molto in fretta.
I ragazzi balzarono fuori dalle scatole, puntando la raygun contro la persona che avevano davanti.
Nessuno sapeva se era un nemico o un amico, nella fretta di proteggersi non ci avevano badato.
Fu solo dopo aver dato un’occhiata minacciosa che si accorsero di non stare di fronte al famoso contatto di Korpse, ma bensì ad una graziosa cameriera dai capelli neri, raccolti in una coda alta che le ricadeva sulle spalle.
Il bel viso era sfigurato dall’espressione di spavento sul suo volto, gli occhi color ambra con le pupille dilatate dal terrore.
La prima ad abbassare l’arma fu Party Killer, che tirò un sospiro di sollievo.
-Ragazzi, è solo la cameriera! Marco dev’essere uscito.- Disse, poi si rivolse alla ragazza, parlando in un italiano impeccabile.
-Scusa se ti abbiamo spaventato, volevamo fare una sorpresa a Marco, lui non ci aspettava. Potresti dirci dov’è?
La ragazza li osservò, ancora spaventata, poi però tirò fuori una lavagnetta e vi scrisse sopra “Padron Marco è uscito di casa poco fa.”
Cancellò ciò che aveva scritto per sostituirlo con un’altra frase: “So chi siete, Padron Marco non gradirà questa visita. Tuttavia, voglio aiutarvi, non approvo i suoi metodi. Se cercate dei ribelli, vivono sulla collina a nord di qui, non è molto lontana.”
I ragazzi si scambiarono delle occhiate perplesse, poi decisero che era meglio andare a cercare l’accampamento della resistenza. Avevano bisogno di alleati e di persone che conoscessero bene la zona in cui si stavano muovendo.
 
Uscirono dalla casa e si diressero di soppiatto verso la zona che la cameriera aveva indicato loro.
Party Killer era quella che parlava meglio l’italiano, avendo i genitori originari di quel paese.
Cercarono per ore l’accampamento, scavalcando ruscelli e schivando trappole per catturare i ribelli.
La ricerca risultò infruttuosa, siccome si era fatta sera e i ragazzi non avevano trovato un bel niente.
-Io dico di piantare le tende e ricominciare domani, voi che dite?- Disse Black Pen, sedendosi per terra e scrutando il sole che se ne andava per un po’.
-Io non so, non mi sembra sicuro sostare qui allo scoperto… Per me dovremmo cerare anco… AAAAAAAAAAAAH!
Fun Ghoul non fece in tempo a finire la frase che cadde dentro il tronco di un albero particolarmente grosso.
I ragazzi si guardarono, poi corsero all’inseguimento di Fun.
Dentro al tronco vi era uno scivolo, Fun doveva averlo attivato quando si era appoggiato alla corteccia dell’albero, rivelando l’astuto nascondiglio.
I ragazzi scivolarono per metri e metri, al buio, finchè una luce non si avvicinò a loro, per farli sbucare davanti a dei ragazzi che li osservavano stupiti.
-Ma cos…- Disse uno di loro, quando tutti i Killjoys furono arrivati a destinazione.
Il ragazzo, che probabilmente era il capo, aveva un taglio di capelli molto particolare.
Due ciuffi castani gli ricadevano folti ai lati della faccia, ed i capelli biondi raggiungevano le sue spalle. Due dreadlocks gli partivano da sotto la folta chioma per raggiungere le ginocchia, una lunghezza inimmaginabile per persone normali.
Gli occhi erano rosso fuoco, e brillavano di una luce innaturale.
Aveva due piercing alla bocca, delle palline di metallo (degli snake bites).
Il ragazzo era molto alto, superava in statura tutti gli altri. Party Killer avrebbe giurato che arrivasse ai due metri d’altezza, o almeno c’era vicino.
Era vestito con una maglia grigia, su cui vi era stampato il teschio di un leone con la sua criniera.
Sopra, portava una specie di giacca senza maniche rossa con i bordi beiges.
Portava dei jeans lunghi, con una cintura che riproduceva la stampa della maglia.
Ai piedi, aveva degli anfibi neri lucidissimi.
Teneva in mano una falce enorme, che lo superava in altezza. La falce era circondata da degli strani fulmini neri, che erano di natura inspiegabile.
Il ragazzo aiutò i killjoys ad alzarsi, e poi parlò:
-Piacere, io sono Tetsugama, il capo dei ribelli. Non c’è bisogno che vi presentiate, la vostra fama ha raggiunto anche questo luogo abbastanza remoto. Siete i benvenuti, Fabulous Killjoys, nel nostro villaggio.
Kobra Kid fu il primo a farsi avanti e a stringere la mano di Tetsugama.
-Il piacere è nostro.- Disse.
Gli altri fecero come lui, e strinsero la mano al capo del vilaggio.
Party Killer fu l’ultima.
Era abbastanza in imbarazzo, perché, data la sua statura, non gli arrivava nemmeno alla spalla.
-Ehm… potresti abbassarti leggermente? Così faccio fatica a vederti negli occhi…- Disse, e tutti scoppiarono a ridere.
I ragazzi della resistenza italiana erano molto amichevoli, spiegarono tutta la situazione in cui si trovavano, che non era poi così diversa da quella in California.
-Abbiamo dovuto nascondere l’ingresso al villaggio perché altrimenti ci avrebbero decimato.
La piccola radura in cui ci troviamo ora è una vallata fra le colline, sormontata dai boschi e quindi al riparo di occhi indiscreti.- Spiegò Tetsugama.
-Insomma, qui nessuno ci ha mai trovati, e pensano tutti che siamo in una zona più accessibile. Devo ammettere però che risalire fino alle altre zone è abbastanza complicato, perciò abbiamo delle basi esterne, situate in punti strategici in cui si trovano altri ribelli. Ci diamo il cambio ogni mese, così da poter curare i feriti e far riposare i più stanchi.
Il villaggio era molto grazioso, le case erano dipinte in mimetico di modo da confondersi e ii tetti erano coperti di terra ed erba, così dall’alto sembravano un tutt’uno col paesaggio.
Tetsugama fece fare il giro del villaggio ai Killjoys, illustrandogli i vari negozi e strutture: la zona delle abitazioni, la piazza, l’ospedale, l’edicola, i piccoli supermarket dove si poteva comprare ciò che serviva per sopravvivere…
Non c’erano sentieri ne’ strade asfaltate, così da non far saltare la copertura del villaggio.
Non c’era nulla da dire, se non che sarebbero stati gli alleati più preziosi.
 
 
 
 
 

Hey gente eccomi tornata :D non ho molto da dire, quindi ci sentiamo al prossimo capitolo!
 

   
 
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