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Autore: Ghen    27/03/2014    0 recensioni
Chiedete ad un ragazzo adolescente se vuole salvare il mondo. Risponderà senza pensarci, e in positivo ovviamente.
Ma chiedete a quello stesso ragazzo se andrà a dissotterrare il suo gatto morto per mettergli accanto una scatoletta di pesce per gatti. Beh, June, dopo tutto questo, lo ha fatto.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6. Vedere e guardare, velo, pezzi d’affetto, illusione, e i due innamorati


Quel giardino dov’ero finito era una delle meraviglie più belle che avessi mai visto. Vi erano innumerevoli sentieri e tante aiuole fiorite, sculture di pietra e grandi fontane. Erano altissimi i lampioni per illuminare le strade in ciottoli nella notte.
«Questa è l’ultima prova, June», mi sorrise talmente fiero, il mio caro gatto, che mi sembrò di essere ad un passo dall’aver vinto. «Trova gli innamorati e avrai la soluzione». Questa volta, come ormai da tempo non faceva, Pussy svanì dietro un albero e non lo vidi più.
Mi domandai se anche l’unico mio predecessore che non era caduto in inganno dal cuore ferito era stato là dentro a cercare gli innamorati.
«Dove potrebbero nascondersi mai due innamorati?», chiesi alla mia piccola compagna foglia.
«Questo posto è talmente romantico che anche noi due potremmo esserlo», arrossì la foglia che mi fece arrossire a mia volta. Era adorabilmente carina, anzi bellissima, e le sue piccole spine, quasi impercettibili ad occhio, la rendevano ancora più speciale, contornando la sua bellezza come dei piccoli gioielli.
«Forse siamo veramente noi», risi io, scioccamente. Iniziai un balletto fra i fiori di un’aiuola, quando lei mi interruppe.
«Ma due innamorati sono per sempre»
Me lo disse con un tono troppo serio che odorava di cattiva notizia e il mio ballo perse ritmo, cadendo a terra.
«Sì», risposi.
«Guarda bene, June, per quanto ti ami, non staremo mai insieme per sempre», sussurrava tentando di non incrociare il mio sguardo. «Io ti ho aiutato e tu hai aiutato me, ma non siamo gli innamorati che durano per sempre»
«C-Che vuoi dire…?». Nemmeno mi resi conto di quando cominciai a piangere e le mie lacrime fredde rigarono il mio volto. Ero un ragazzino, tonto per di più, che credeva a tante cose ma che non riusciva mai a vederle per com’erano veramente e confondevo tutto.
«Che devi trovare gli innamorati o la meteora spazzerà via ogni cosa. Anche l’amore vero»
«Tu sei l’amore vero»
«Apri gli occhi, June», sorrise, per l’ultima volta, e piansi ancora più forte. «Sto morendo»
Divenne presto vecchia e si sgretolò in tanti pezzi color arancio, che rimasero attaccati alla ferita nella mia mano per via del sangue. Urlai e sentii battiti d’ali di uccelli spaventati volare via.
L’amore era una cosa crudele ma la ferita non si riaprì questa volta, grazie ai suoi pezzi su di me.

Andare alla ricerca degli innamorati era l’unica cosa che poteva salvare tutto e aguzzai bene la vista. Vidi una scultura senza braccia, degli uccelli su un albero, una fontana con sopra un bimbo alato e fiori, tanti fiori. Dov’erano gli innamorati? Come potevo trovarli?
E scovai degli specchi, ma questi non mi aiutavano, riflettendo attentamente solo ciò che avevo già vissuto, nei posti in cui ero già passato.
Corsi per un breve pezzo finché una scultura non prese la mia attenzione e mi accostai. Erano un uomo e una donna, abbracciati, sembravano volersi scambiare un bacio.
Sorrisi fiero, pensando finalmente di averli trovati.
«Ancora alla loro ricerca? Il tempo scorre», si accostò dietro un cespuglio Pussy.
«No, guarda, credo di averli trovati», indicai orgoglioso quel pezzo di pietra scolpito, ma lo sguardo del gatto mi fece immediatamente capire di aver appena fatto la figura del povero babbeo.
«Sei sicuro in quello che dici?», miagolò scettico. «Guarda meglio»
«Cosa devo guardare?», mi accostai come potevo. «Stanno per baciarsi»
«Io ti consiglierei di guardare altrove per cercare gli innamorati, ma se davvero tu credi…»
«No, no, hai ragione, guarderò altrove», sbuffai. In fondo aver trovato quei due buffoni abbracciati non aveva cambiato per nulla la mia situazione attuale e per di più, quel mio bel gatto sembrava aver sempre ragione.
Ritornai ai miei passi per veder cosa mi ero potuto perdere per il giardino della notte, finché non rividi di nuovo quegli uccelli sopra un albero. Curioso decisi di dargli una possibilità e mi accostai. Avevano una buffa forma e capii così che doveva esserci qualcosa, in mezzo, che m’impediva di vederli chiaramente: allungai una mano verso il nulla finché realmente non toccai qualcosa e stringendolo lo tirai via. Un lungo velo, che fino a poco prima era niente meno che trasparente, era ciò che mi stava in mezzo da sempre. Tra me e il mondo, un velo che mi accorciava la vista.
Lo presi tra le braccia e fissai di nuovo quegli uccelli. Ora li vedevo, e sì, avevo trovato i miei due innamorati: due gufi si baciavano ed io sorrisi.
«Ehi», tentai di richiamare la loro attenzione. «Ehi, a voi! Siete innamorati, vero?»
La richiamai eccome, la loro attenzione, che subito mi fissarono torvi.
«Che cavolo vuoi tu, eh?», mi disse il primo.
«Fatti i fatti tuoi e torna a casa», mi rispose invece l’altro.
«Oh no, devo solo parlare con voi, non voglio disturbare»
«Si dia al caso, caro ficcanaso, che tu stia già disturbando», mi urlò sempre il primo, per poi sentire il secondo in replica.
«Fila via»

Tornai ai miei passi sbuffante: ora avevo trovato i miei innamorati, ma erano dei gufi scorbutici che non volevano starmi a sentire. Mi riaffacciai agli specchi e vidi come, di striscio solamente, l’uomo che tentò di uccidermi era in verità molto magro e piccoletto.
«Mio caro campione, hai trovato ciò che cercavi?», Pussy mi raggiunse.
«Sì, e questa volta li ho trovati davvero», indicai i gufi. «Ma non vogliono starmi a sentire»
«Se non stanno a sentire te, June, è finita. Non abbiamo altro tempo»
A quelle parole strinsi i denti e tornai indietro a passi veloci: nemmeno quei due gufi potevano ignorare la fine del mondo.
«Oh, è tornato», mi sbottò sempre il primo, fissandomi appena; facendo finta di nulla credeva non l’avessi sentito.
«Sentitemi bene, voi due! Io non voglio disturbarvi, ma qui c’è in gioco la fine del mondo», tentai di scandire bene le parole, questa volta, tanto che quei due, per l’amor di Dio, non potevano ignorarmi ancora.
«Oh, la fine del mondo dice lui», mi sussurrò il secondo.
«Cosa non si dice per farsi gli affari degli altri e disturbare la vita altrui», commento aspro il primo.
«Ma io dico davvero. Dovevo solo trovare due innamorati e voi lo siete. Perché mai dovrei disturbarvi e farmi gli affari vostri?»
«Non saprei, diccelo tu», aggiunsero in coro.
«Tutti state qui a fissarci e a sparlare alle nostre spalle», proseguì il primo gufo.
«Tutti che commentate cosa è giusto e cosa è sbagliato, senza lasciarci vivere in pace», terminò il secondo gufo.
«Io non vedo cosa commentare, siete solo due innamorati», sorrisi. «Ma se gli spettatori vi disturbano, ho la soluzione per voi». Guardai il velo e pensai che, in fondo, a me non era mai servito e a loro di certo poteva esser molto più utile. Lo alzai al cielo, sorridendo. «Aprite bene questo velo e sistematelo sopra l’albero: vi vedranno più soffusi e nessuno avrà più da commentare»
Li vidi scambiarsi occhiate complici e il primo planò verso di me per afferrare il velo con le zampe. «Sai», mi sussurrò lui in confidenza. «Non ci dà fastidio se qualcuno ci guarda, per carità; ma la lingua è lunga e affilata, di chi non vuol capire». Prese il velo e lo portò sull’albero. Mentre il primo sistemava, il secondo planò verso di me e mi consegnò qualcosa, ed io felice capii di aver raggiunto l’obiettivo. «Un regalo per averci aiutato», mi sorrise, per la prima volta, arricciando in modo strano quel becco fine. «Noi gufi non dimentichiamo mai chi ci ha prestato favori»
Poi volò via sull’albero e sotto il velo sapevo che si sarebbero baciati ancora, i miei innamorati. Pussy mi raggiunse e aprii la mia mano, scoprendo ciò che mi aveva regalato il secondo gufo: uno spillo.














***

So bene che questa storia è scritta male. Mi piaceva l’idea che mi ero fatta della trama e sì, mi piace ancora, ma non sono riuscita a scriverla come avrei voluto e adesso più che rileggere e correggere qualche errore dovuto alla distrazione non sto facendo altro, non credo che la riprenderò mai per riscriverla daccapo. Lo dico giusto per correttezza (ormai manca un solo capitolo alla fine), l’ho scritto anni fa, non so come l’avrei scritta oggi.

Bando alle ciance, come sempre passate il mouse per leggere cos’ho scritto su questo capitolo…
June amava la foglia e la foglia amava June. È il primo amore e, come spesso accade, non va sempre come previsto. Qui la foglia è morta ma rappresenta semplicemente l’amore che muore in una giovane coppia. La foglia tuttavia si sgretola nel diventare vecchia e morire, lasciando dei pezzetti sulla ferita, impedendole di aprirsi e recare a June del dolore: anche se l’amore è finito gli è rimasto qualcosa che lo consola e non si dispera.
June deve trovare gli innamorati, non c’è ancora molto tempo e quando scopre la statua di due che stanno per baciarsi crede di averli trovati. Ma due che si stanno per baciare sono per forza innamorati? Prende una cantonata, non vede bene e scopre il perché quando trova i due gufi: c’è un velo. Il velo rappresenta i pregiudizi, i preconcetti che la società tutti i giorni ci bombarda e ci offusca la vista. I due gufi infatti sono innamorati ma a prima vista non ci avrebbe mai fatto caso perché sono semplicemente dei gufi. I gufi infatti sono stufi della gente che si fa i fatti loro e li giudica, rappresentando tutte quelle persone che ogni giorno vengono giudicate, in questo caso per il loro amore.
I gufi prendono il velo e lo usano per mostrarsi semplicemente uguali a tutti gli altri.
“Non ci dà fastidio se qualcuno ci guarda, per carità; ma la lingua è lunga e affilata, di chi non vuol capire”
La lingua, quello che si dice, fa male alle persone. E quelle che appartengono alle persone che giudicano senza conoscere lo sono ancor di più. Bisogna sempre stare attenti a ciò che si dice.

Arrivederci al prossimo e ultimo capitolo, che s’intitolerà “Riflessione, ultimo capitolo, ala, arcobaleno, rinascita, vita, scatoletta di pesce per gatti”!
Ciao, ciao da Ghen =^___^=
   
 
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