Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Ricorda la storia  |      
Autore: Lovelyguns    27/03/2014    3 recensioni
I close my eyes and pray.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                                                         Pray.

 
                                 
"Jenny ti prego raccontala un'altra volta!" . Annie, una bambina di appena sette anni che avevo conosciuto lì in ospedale, mi stava pregando di raccontarle la storia della 'Sirenetta' - che naturalmente avevo già raccontato pochi minuti prima. 
Ovviamente non c'era mica solo lei a ripetermi quella frase, anzi, in realtà mi trovavo nel posto dove fino a poco tempo fa' non avrei nemmeno immaginato di mettere piede, cioè il reparto di pediatria, precisamente dove si trovavano tutti quei bambini malati di cancro, tra cui Annie.
Annie era una bambina davvero molto dolce, un tempo aveva dei bellissimi capelli biondi e dei grandi occhi color cioccolato, mentre adesso le erano restati solo quei grandi occhioni dove ti ci perdevi dentro. Mi salivano le lacrime agli occhi solo al pensiero che poteva andarsene da un momento all'altro.
Io quei bambini li conoscevo tutti, ma Annie era veramente qualcosa di unico, mi aveva accolta a braccia aperte la prima volta che ero stata lì, ovvero tre mesi fa, quando aveva ancora i capelli.
Non sapevo niente di loro, se non come si chiamassero.
"Jenny ma almeno ci stai ascoltando? Ci sei? Sei connessa? Terra chiama Jenny!" Ululò George, prolungando la ipsilon del mio nome. Mi limitai a scompigliarli i capelli e provai anche a dare una risposta, ma la voce stridula di Annie mi precedette in partenza. 
Mi girai per vedere chi aveva chiamato e per poco non mi cadde la mascella per terra. Maria vergine, non era assolutamente possibile.

Mentre la stupida del villaggio, cioè io, continuava a tenere la bocca aperta, Jason faceva il suo ingresso nel stanza con Annie appollaiata alla sua gamba.
Ok, in quel caso potevano esserci solo tre opzioni; 
Era suo padre. 
Suo fratello.
Suo cugino.
Ok, eliminiamo padre.
"Fratellone mi sei mancato tanto!" , esclamò mentre faceva le fusa alla gamba di quello stra maledetto figo. La risposta non tardò ad arrivare da parte di quest'ultimo, ma non a parole, infatti la prese tra le sue braccia stringendola affettuosamente. 
Lui poteva essere definito forse il ragazzo più misterioso della scuola, deriso da tutti, sempre chiuso in se stesso, non sorrideva mai ed effettivamente non avrei nemmeno lontanamente pensato che potesse dare segni d'affetto un giorno.
Ma adesso avevo finalmente capito tutto e pensai che anche lui avesse capito chi fossi dato che puntò improvvisamente lo sguardo su di me, cogliendomi in flagrante a fissarlo.
E improvvisamente diventai paonazza dalla testa ai piedi, ma non per quello mi costrinsi ad abbassare lo sguardo.
Era bello, forse troppo. 
Aveva due occhi che ti toglievano il fiato anche se li incrociavi per  un attimo, color caramello forse, ma se guardavi bene si scorgeva anche un po' di verde; per non parlare di quelle labbra a cuoricino. 
Sarei passata a descrivere qualcos'altro se non fosse stato per la sua ombra che improvvisamente mi stava sovrastando.  Quando alzai lo sguardo per puntarlo sul suo viso, non potei che rattristarmi al ricordo di lui che era stato picchiato circa un mese fa' dai 'popolari' della scuola, infatti un livido dalle sfumature ormai giallognole  poteva ancora essere notato sulla sua guancia destra, dove quel cretino di Dylan ci aveva sferrato un pugno, me lo ricordavo bene. 
Continuai a stare nel mio mondo fino a quando la sua voce non mi riportò alla realtà. 
"C-cosa?" , chiesi iniziando a deglutire nervosamente. "Ho detto che non devi azzardarti a farne parola con nessuno di questo incontro, tanto so cosa farai appena uscita di qui, andari dalle tue fottute amichette senza cervello e mi deriderai come tutti gli altri. " Sibilò quelle parole con così tanto disprezzo che quasi mi si drizzarono i peli delle braccia. Ero rimasta abbastanza sconcertata per quell'offesa gratuita verso le mie amiche, ma evitai di darci tanto peso. 
"E perchè dovrei prenderti in giro scusami? Solo perchè hai fatto visita alla tua sorellina? Se magari ti apriresti un po' di più, le persone potrebbero aiutarti invece dell'effetto contrario. " , iniziai con tono di superiorità, per cercare di spaventarlo, ma la cosa non risultò tanto riuscita, dato che mi trascinò letteralmente fuori dalla stanza, riuscì a distinguere a malapena Annie che ci chiedeva dove stessimo andando. Non riuscì nemmeno a rispondere a causa di quel contatto con le nostre mani che mi mandò fuori di testa.
Lo avevo toccato solo una volta, per sbaglio.
Questa era stata la seconda.
E non per sbaglio.
Sbattè la porta del stanza non molto delicatamente, tanto che la segretaria del piano fu costretta ad alzare gli occhi dal libro posato sul bancone, chiedendomi con lo sguardo cosa stesse succedendo.
Feci appena in tempo ad indicarle di andare dai bambini, che subito girammo in un corridoio più appartato, dove poi mollò la presa dalla mia mano, e la magia finì.
" Tanto per cominciare, " si lasciò scivolare sul freddo pavimento, passandosi poi una mano nei capelli biondi, " tu non sei nessuno per dirmi cosa devo e non devo fare." Sobbalzai al suono di quelle parole, ma non dissi nuovamente niente. Fece una risatina nervosa e poi continuò, " ero riuscito così bene a nascondere questa cosa, ma poi sei spuntata tu e hai rovinato tutto, adesso avranno un motivo in più per prendermi in giro. " E da lì non riuscì più a contenermi. 
" Ma cosa diavolo stai dicendo? Tanto per cominciare ti sei fatto un filmino mentale infinito. Seconda cosa io non ho rovinato proprio nulla, anzi, in realtà ho aiutato tua sorella a non abbattersi quando aveva notato che le stavano cadendo tutti i capelli, signor so' tutto io. E poi ti ripeto che non potrebbero mai prenderti in giro per questa cosa. " Dissi convinta e incrociando le braccia al petto. 
Lui in tutta risposta si alzò improvvisamente e piombò su di me, pronunciando parole, purtroppo, vere.
" Lo capisci si o no che il bullismo non è una cosa su cui scherzare?! Questa si che sarebbe una cosa perfetta per mandarmi sotto terra direttamente! Tu non capisci, perchè non hai mai provato tutto il dolore che sto provando io! " Concluse mettendosi le mani nei capelli, mentre alcune lacrime stavano iniziando a rigarli il volto. " Mia sorella è l'unica cosa per cui sono ancora qui in questo mondo di imbecilli, ma purtroppo ne sono consapevole persino io che non ce la farà." Lo guardai con le lacrime agli occhi, allungando esitante le braccia verso di lui, per poi stringerlo a me, mentre anche il mio visto si stava bagnando lentamente. Lui non fece nulla; non mi allontanò e non provò nemmeno a ricambiare.
" Non dire così, pregheremo per lei, vedrai che Dio ci ascolterà. " 
" A volte non basta chiudere gli occhi e pregare. "


Un anno dopo.


Aveva ragione, a volte non bastava pregare. 
Annie era morta due giorni prima, e come se non bastasse Jason non rispondeva al telefono. Non me la sentivo di andare a casa sua, anche se c'ero stata già un paio di volte e avevo conosciuto i suoi genitori.
Non avevo ancora realizzato che non ci fosse più, ma poi mia madre mi riportò alla realtà con un singhiozzo che non riuscì a trattenere; continuavo ad osservare da lontano la madre e il padre di Annie che piangevano sulla sua bara, ma di Jason nemmeno l'ombra.
Mi passai una mano sulle braccia fino a quando il mio cellulare mi avvisò con un tremolio dell'arrivo di un messaggio.
Da: Jason

'Ciao piccola.
Mi dispiace non poter essere lì con te, davvero, ma altrimenti non sarei riuscito a fare la cosa che compirò appena finito di scrivere questo messaggio per la mia seconda principessa preferita.
Ti ricordi quando mi dicevi di restare sempre forte, qualunque cosa capitasse? Ecco, forse io non lo sono abbastanza. O forse non lo voglio essere.
Non riesco ancora a realizzare che Annie sia morta, e in questo momento il dolore mi sta mangiando vivo. Mi dispiace, mi dispiace davvero tanto e non lo ripeterò mai abbastanza. Ti prego, ora tocca a te, devi restare forte per noi due, per noi tre. Non ti abbattere mai e non commettere lo stesso errore che sto per fare io. 
Ti auguro il meglio piccola mia.
Ah, ti amo e lo farò per sempre.
Ciao amore mio, prometto che ti saluterò Annie.'


Ti amo anche io Jason.


Angolo autrice.

Una piccola one-shot per le depresse come me.
Niente, a voi i pareri.



      
 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: Lovelyguns