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Autore: oneisnone    27/03/2014    1 recensioni
Ship: Kurt/Sebastian
E Sebastian non riesce a smettere di pensare. Perché ha quel sentimento ardente nel petto, che distrugge una parte di lui ogni giorno, ogni anno e ogni secondo trascorso. Ma sa di dover abbandonare la partita, lasciare ogni stupida speranza morire e marcire con quello che ne rimane dei suoi sentimenti. Ma Sebastian continua a pensare di essere quello giusto per Kurt, quel pezzo mancante. Sa di poterlo rendere felice, di poterlo amare con tutto se stesso. Perché, egoisticamente, vuole che Kurt scelga lui. Quattro anni prima, ieri, oggi e domani. Sebastian vuole, desidera che Kurt scelga lui sempre. Perché lo ama e nel profondo sa che Kurt prova lo stesso. […]
Ora rimane solo questo, un sentimento da gettare e una vita da rifare. Sebastian sarà solo un altro nome sbiadito dal tempo nella vita di Kurt, una foglia secca spazzata via dal vento e non rimarrà più nulla di lui. Di loro.
Genere: Angst, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Unspoken

Hurts - Unspoken

 

Sebastian punta gli occhi altrove; oltre la grande vetrata che si affaccia sull’immenso giardino del palazzo e i colori caldi del cielo che dipingono la lenta conquista della sera, lasciando spazio al blu.

Il vento tiepido e leggero di settembre soffia lentamente, liberando le cime degli alberi dalla perfetta immobilità di cui sono state prigioniere durante l’estate appena trascorsa.  Le foglie verdi si muovono sinuose, accarezzando il cielo, e Sebastian non desidera altro che uscire e lasciare che la brezza accarezzi anche la sua pelle accaldata.

Le punte della forchetta tintinnano contro il piatto di porcellana, spostando le briciole del pasto servito nemmeno quaranta minuti prima. Sebastian stringe le dita attorno alla lunga posata di argento e la lascia volteggiare tra le dita, producendo un suono stridente che gli fa storcere il naso.

È certo di non avere un bell’aspetto - non per uno degli amici dello sposo – seduto scomposto sulla sedia, il gomito sul tavolo e il palmo della mano premuto contro la guancia. A guardarsi dall’esterno, pensa Sebastian, deve sembrare più un invitato a un funerale che al matrimonio del suo migliore amico. Non deve essere il ritratto della felicità, comunque.

Non vuole tenere il muso, non davvero, non in un giorno tanto importante per il suo migliore amico. Qualcosa però gli impedisce di essere felice e non riesce a fingere che nulla è cambiato, che è tutto okay. Perché nulla lo è.

Forse quei quattro bicchieri di champagne non hanno fatto effetto. Forse ha bisogno di altro alcol perché riesce ancora a sentire i propri pensieri, riesce a sentire la ferita pulsare sotta la pelle, vicino al cuore. E sì, ha bisogno di qualcosa che lo distragga velocemente, perché i suoi occhi continuano a finire nel mezzo della pista da ballo immersa nella dolce penombra, sulle due sagome nere che si muovono un po’ impacciate, cullate dalle dolci note di una stupidissima canzone d’amore.

Sebastian sbuffa, distoglie lo sguardo e ferma un cameriere per rubargli una bottiglia di champagne dal cestello colmo di ghiaccio. Ignora gli sguardi di Santana e quelli sprezzanti -e quasi assassini- del resto delle ormai ex Nuove Direzioni. Sebastian sa di non essere il benvenuto a quel tavolo, e non ha nessuna intenzione di far cambiare loro idea.

Riempie il bicchiere con lo champagne e non ha nemmeno il tempo di pensare, le sue labbra sono già dischiuse sul bordo, pronte a ricevere il liquido che percorrerà la sua gola una volta chiusi gli occhi, bevendolo tutto d’un fiato.

 

***

 

Sebastian è al quinto –o forse sesto, settimo?- bicchiere quando sente una mano appoggiarsi delicatamente sulla spalla e qualcuno schiarirsi la gola. Ha la mente leggermente annebbiata, non è ubriaco ma è in quella fase di totale leggerezza, quando ogni movimento sembra rallentare e il mondo scorrere a rilento. Quindi per un momento crede di avere le allucinazioni, perché Kurt è davanti a lui e sorride, ed è la cosa più bella che Sebastian abbia mai visto in tutta la sua vita. Percepisce le labbra stendersi automaticamente in un sorriso, e il cuore quasi perde un battito quando vede Kurt fare lo stesso, luminoso più che mai.

L’abito elegante nero gli cade perfettamente lungo il corpo, i capelli ancora in ordine e un leggero strato di sudore ad imperlargli la fronte.

Sebastian continua a sorridere e sa di sembrare un perfetto idiota, perché sono ancora lì, in silenzio, e Kurt stringe la sua spalla in modo quasi possessivo.

Sono migliori amici, Sebastian e Kurt. Non lo sono sempre stati ma con il passare del tempo hanno imparato a conoscersi e rispettarsi, e a volersi bene. E Sebastian non sa dire con certezza quando è accaduto, a dir la verità… Quando Sebastian Smythe si è perdutamente innamorato di Kurt Hummel.

Non è poi più così strano ammetterlo, si è abituato all’idea di poter provare sentimenti veri ormai da molto tempo.

Si è innamorato del suo migliore amico, lo stesso che ora è davanti a lui nel giorno del suo matrimonio.

«Vuoi ballare?» la voce di Kurt lo riscuote dai suoi pensieri. Vuole ballare? Non lo sa, ma forse quella è l’unica possibilità che ha di stragli vicino in quel giorno. Così sorride di nuovo e afferra con sicurezza (forse un po’ instabile sulle proprie gambe) la mano morbida e calda di Kurt, lasciandosi trascinare al centro della stanza tra tante altre coppie che li circondano. Le luci sono basse e quando si fermano –uno difronte all’altro- una nuova canzone inizia, sovrastando il brusio allegro e alticcio degli invitati. Sebastian sorride tristemente mentre le prime note invadono la sala, perché non esiste canzone più perfetta di questa in quel preciso momento per lui. Per loro.

 

Things will never change and our hearts will always separate.
Forget about you.
I’ll forget about you.
The things we never say are better often left alone.
Forget about you.
I’ll forget about this time.

 

Kurt afferra la sua mano, si avvicina velocemente a lui e avvolge le braccia attorno al suo collo. I primi passi sono incerti, insicuri, ma dopo qualche secondo iniziano a muoversi con lentezza, i piedi che sfiorano il pavimento e l’ondeggiare dei loro corpi un po’ a caso e un po’ a tempo con la musica. Sebastian sta semplicemente cercando di non cadere o schiacciare i piedi di Kurt.

«Allora,» inizia Kurt, la voce bassa e le labbra improvvisamente tese in una linea retta, «Cosa c’è che non va?»

Forse per colpa dell’alcol, per una frazione di secondo Sebastian prende seriamente in considerazione l’idea di rivelargli tutto. Ma non lo fa, perché sa che non servirebbe a nulla. Così chiude gli occhi per un secondo e sente il pavimento vibrare sotto i suoi piedi, ha solo bisogno di un momento per costruire la maschera di cui ha bisogno. E forse si sta maledicendo un po’ perché l’alcol lo rende vulnerabile e scoperto.

«Mi stai chiedendo cosa c’è che non va?» inizia Sebastian, gli occhi sicuri e un sorriso sghembo sulle labbra. Ogni traccia d’insicurezza scomparsa dal suo volto. «C’è che ho dovuto passare l’intera giornata al tavolo con quegli idioti dei tuoi amici, c’è che mi sto annoiando, non c’è abbastanza alcol e questo posto è ridicolo, Kurt.»

E devono essersi fermati, perché quando finisce di parlare i suoi piedi non si muovono più, proprio come la stanza e la sua testa. Ma deve essere riuscito a convincere Kurt, perché sta sorridendo di nuovo ed è quello che Sebastian desidera vedere ogni volta su quel volto angelico. I piedi riprendono vita e loro tornano a ballare, in silenzio.

 

And nothing that I do will ever be enough for you.
Whatever I do, whatever I do.
Take me as I am.
I’ll never be the other man.
Forget about you.
I’ll forget about this time.

 

Per un maledetto minuto, immagina di essere al posto di Blaine, di poter essere il bellissimo e nuovissimo marito di Kurt e di poterlo baciare proprio lì, in mezzo alla sala, mentre gli invitati fischiano felici e applaudono entusiasti. Riesce a vederlo dietro alle palpebre e sembra così reale nella sua testa che può quasi sentire la consistenza delle labbra di Kurt sulle proprie; forse perché Sebastian sa come sono le labbra dell’altro, conosce il loro sapore e ne ricorda la morbidezza, e fa più male di ogni altra cosa.

Perché Sebastian ricorda il loro primo ed ultimo bacio, lo ricorda come se fosse ieri.

Ricorda l’odore di alcol e gli occhi liquidi e annebbiati di Kurt, il corridoio vuoto dell’appartamento condiviso al college e, Dio!, le labbra di Kurt, morbide e piene premute improvvisamente sulle sue. La lingua calda, il respiro veloce e le mani curiose di toccare ovunque. E il secondo dopo era tutto finito, perché Kurt era ubriaco, triste per la rottura con Blaine, e Sebastian non voleva essere un rimpiazzo, per lui e per nessun’altro.

Non c’era più nessuna brama, non c’era più nessuna urgenza, e Sebastian era rimasto con un pugno di mosche, le lacrime del migliore amico e la cascata di scuse che lo sommerse il mattino seguente.

E forse, pensa Sebastian mentre si muove seguendo il ritmo lento della musica, quello è il momento esatto in cui si è reso conto di provare qualcosa per Kurt.

Sbatte le palpebre, staccandosi definitivamente da quel ricordo dolce e amaro. Ma Kurt è ancora lì, tra le sue braccia e Sebastian riesce a sentire il suo profumo inebriarlo, gli invade il corpo e il cervello.

«Sicuro di stare bene?» Kurt allunga la mano e accarezza con la punta delle dita la guancia di Sebastian, «Sembri scosso.»

Sebastian deglutisce vistosamente, gli occhi scuri e pensierosi, e ignora completamente le parole di Kurt.

Ha una domanda che freme da troppo tempo sulla punta della lingua.

 

So won’t you save this conversation
And find a better time?
Don’t you ever understand
That if it hurts I’ll do whatever I can?

 

«Sei felice?» è improvvisa, Sebastian quasi non si rende conto di aver veramente parlato e per la prima volta il suo cervello tace, in attesa.

«Sì» Kurt si ferma, le braccia scivolano da dietro il collo di Sebastian e le mani scendono in una lunga carezza, posandosi sulle sue larghe spalle. Crede di poter leggere mille domande in quell’azzurro immenso, mille dubbi, e Sebastian sa che Kurt sta veramente pensando ad una risposta sincera, qualcosa che non sia solo uno stupido . Alla fine Kurt abbassa lo sguardo e fissa attentamente la punta delle proprie scarpe. «Sì» dice ancora, «Lo sono.»

E Sebastian non riesce a smettere di pensare. Perché ha quel sentimento ardente nel petto, che distrugge una parte di lui ogni giorno, ogni anno e ogni secondo trascorso. Ma sa di dover abbandonare la partita, lasciare ogni stupida speranza morire e marcire con quello che ne rimane dei suoi sentimenti. Ma Sebastian continua a pensare di essere quello giusto per Kurt, quel pezzo mancante. Sa di poterlo rendere felice, di amarlo veramente. Perché, egoisticamente, vuole che Kurt scelga lui. Quattro anni prima, ieri, oggi e domani. Sebastian vuole, desidera che Kurt scelga lui sempre. Perché lo ama e nel profondo sa che Kurt prova lo stesso.

Ma lui quella scelta l’ha già fatta, quando ha detto Lo voglio, quando dopo averlo baciato si è scusato per il terribile errore. Kurt ha già scelto e Sebastian l’ha sempre saputo.

Ora rimane solo questo, un sentimento da gettare e una vita da rifare. Sebastian sarà solo un altro nome sbiadito dal tempo nella vita di Kurt, una foglia secca spazzata via dal vento e non rimarrà più nulla di lui. Di loro. Perché fa male, da morire.

Ed è quando la canzone termina, loro ancora stretti lì, in silenzio, che Kurt parla ancora e dice qualcosa che destabilizza Sebastian, gli occhi sgranati e le mani strette sui fianchi snelli dell’amico.

«E tu, Sebastian, sei felice?»

 And leave the rest unspoken.
I’ll never change my mind.

 

Come può rispondere senza mentire? L’unico modo per non mentire è non rispondere, semplicemente. Prende un respiro profondo e accarezza la guancia morbida di Kurt, disegna il contorno delle labbra piene e poi quello del mento, e rimane lì in silenzio. Un debole sorriso sulle labbra.

Si china leggermente, le palpebre che lentamente si abbassano quando percepisce il respiro di Kurt spezzarsi e infrangersi sulla propria bocca. Sebastian sorride tristemente, accarezza il collo di Kurt e bacia delicatamente l’angolo delle sua labbra.
Per l’ultima volta.

 

So just let me go.
I won’t change my mind.
I’d rather be lonely than be by your side.
And nothing you say could save us this time.
I’d rather be lonely.

   
 
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