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Autore: my words_ my freedom    28/03/2014    1 recensioni
la regola dice: "lontano dagli occhi lontano dal cuore" ecco, per qualche strano motivo, con me non ha funzionato. l'amore che provavo per un ragazzo mi ha spinto a partire per la Spagna dove sono rimasta per cinque anni. quando finalmente credevo di essere guarita da quest'amore decisi di tornare a Roma ma...
volete sapere cosa è successo in realtà e chi è il ragazzo che mi ha preso il cuore? allora leggete la storia (e magari recensite)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1
 
Stesa sul letto con gli occhi chiusi, l’iPod in mano e il volume al massimo delle cuffie nelle orecchie.  Per terra c’è una valigia aperta, ho messo pochi vestiti dentro.
Perché non riesco a decidermi? Nella borsa ho un biglietto, destinazione: Roma, ormai ho scelto cosa voglio fare. Ma perché sto ancora qui allora? L’aereo parte alle dieci e mezza. Un occhiata all’orologio, 9:30. Cazzo! Ho dieci minuti per finire di mettere tutto in valigia, un cinque per farmi una doccia e finire di prepararmi e un quarto d’ora per arrivare all’aereo-porto. E mi basterebbero pochi attimi  per prendere quel biglietto e strapparlo. Invece me ne sto qui sdraiata e non concludo niente.
Dai forza! Di che cosa hai paura?!” mi alzo e finisco di riempire la valigia buttandoci dentro i vestiti. Mi fiondo sotto la doccia fredda che mi sveglia da questa dannata sonnolenza, e ritorno in camera per vestirmi, una camicia a quadri blu, bianchi e neri, un paio di jeans, e scarpe da ginnastica, non mi va di fare il viaggio con i tacchi e col rischio di rompermi un piede.
Din don. La porta, no! Non ho avuto il tempo nè di truccarmi, nè di pettinarmi. Afferro la spazzola e vado ad aprire.
-Hola Elena!-
-Hola Marta.- la saluto mentre tento di districare un nodo ai capelli.
Marta, una delle mie più care amiche. Quando ero arrivata in Spagna, cinque anni fa, dividevo la casa con lei finchè non sono riuscita a trovare lavoro, e finchè non mi sono resa conto che il via vai di ragazzi nel nostro appartamento mi stava davvero esasperando. Non do la colpa a lei se è così bella, e se tutti gli spagnoli venivano da noi con la scusa di dover studiare con lei e sperando di avere un appuntamento, solo che mi distraevo troppo dallo studio di medicina. Così ho trovato un altro appartamento a pochi isolati da quello dove abita la mia amica.
 -Como estas?- mi chiede mentre mi da un bacio ed entra.
-Bien- rispondo automaticamente. –No. Non è vero sono agitatissima.- dico buttando la spazzola sul tavolo.
-Che succede amore?- per fortuna capisce e parla l’italiano molto bene così non devo spiegarle tutto in spagnolo, anche se ormai non mi da più tanti problemi come cinque anni fa.
-Mi sembra di fare la cosa sbagliata, ma non puoi immaginare quanto sono felice di tornare a casa.- le spiego buttandomi sul divano. Lei si siede accanto a me e mi accarezza i capelli.
-Non ti puoi tirare indietro solo adesso…- inizia a dirmi con un tono quasi materno. –So quanto sei contenta di andare in Italia. Perché li rivedrai tutti: i tuoi amici, le amiche, i tuoi parenti e…- si ferma.
-E…?- la incalzo.
-E Mirko.-
Ecco il nome che mi fa scattare, mi rialzo velocemente mentre le grido –No, non è vero!- non so nemmeno perché reagisco così se dentro di me, molto in fondo, so che in realtà morirei per vederlo.
-Va be’. Dì quello che vuoi ma intanto l’aereo parte alle 10:30 con te sopra o no, e adesso sono precisamente le 10:00.- mi fa con quel suo tono da furbetta. Io mi rigiro verso di lei e le sorrido. Corro in camera prendo la valigia e la borsa. Ma mi rendo conto che sto dimenticando qualcosa. Guardo il letto e vedo l’iPod, lo prendo e lo metto dentro la borsa senza neanche arrotolare le cuffiette.
Quando torno di là vedo Marta con le chiavi dell’auto in mano. –Come farei se non ci fossi tu?- e la abbraccio.
 
***
All’aereo-porto c’è una confusione immensa. Chi saluta di qua, chi saluta di là, chi corre con le valige per non perdere l’aereo e chi se ne sta seduto tranquillo con la valigia accanto in attesa di prendere il proprio.
In macchina, io e Marta abbiamo riso tutto il tempo ripensando agli anni passati e immaginando il futuro. E nonostante cerca di nasconderlo so benissimo che le dispiace per la mia partenza. Quando le diedi la notizia tentò di trovare tutte le scuse possibili per farmi rimanere: finire l’università qua, rimanere per non far soffrire Carlos (ragazzo a cui piaccio ma a cui non ho dato chance), si era pure inventata che lei fosse incinta e che per questo la dovevo aiutare se no non ce l’avrebbe fatta… Ma ormai avevo deciso e non riuscì a farmi cambiare idea.
Guardo il tabellone degli orari, devo andare. Un ultimo abbraccio a Marta alla  quale scendono due lacrime, gliele asciugo.
-Ci vediamo presto.- le dico stampandomi nella mente quei suoi occhi verdi smeraldo.
-Allora a presto.- mi dice liberandosi dall’abbraccio. Le faccio segno di sì con la testa e mi incammino per uscire.
-Adios!- mi grida alle spalle. Mi giro senza fermarmi.
-Adios!- le dico io mentre mi sbraccio per salutarla. Lei mi segue con lo sguardo finchè non salgo sul pullman che mi porta davanti all’aereo.
Mi riprende la sonnolenza mentre salgo le scalette. Metto la valigia sopra il mio posto a sedere, spengo il cellulare, e solo adesso mi rendo conto di quanto mi senta sola.
Mi metto le cuffiette e riaccendo la musica. Non mi interessano le istruzioni dell’ hostes di bordo, le conosco già. Per un attimo riaffiora il ricordo di quando sono partita da Roma anche all’ora ero triste ma sapevo che il viaggio che stavo per fare mi avrebbe aiutato. Mentre adesso… non ne sono così tanto sicura.









salve lettori come vi sembra la storia? so che il primo capitolo è un po' corto ma è una sorta di introduzione. per qualsiasi cosa che non vi convinca scrivetemi e non mi offendo alle critiche. detto questo spero ti sia piaciuto. (aggiorno la storia ogni cinque recensioni)
baci. giua XD

 
  
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