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Autore: _Fawkes_    28/03/2014    1 recensioni
[Tate/Violet] 699 parole.
Sdolcinata fanfiction sulla mia OTP preferita, i Violate.
" Volevo solo dirti che sei stata la luce in un buio infinito, che mi hai permesso di amare anche dopo che ero morto, di provare altri sentimenti oltre…alla sofferenza o al dolore.
Volevo dirti che sei stata la primavera dopo un inverno lungo ed interminabile, una risata dopo un pianto disperato, il sole cocente dopo una giornata di pioggia.
Volevo dirti che ti amo, Violet. Solo questo."
-Attenzione la storia è smielata, alcuni di voi potrebbero vomitare-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tate, Langdon, Violet, Harmon, Violet, Harmon
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                             Ma c'eri e resti

Quanti anni erano passati ? Uno, tre, dieci ?
Ma in fondo che importanza aveva una cosa così blanda come il tempo nella vita di chi aveva il dono di essere immortale ? E poi, questo era davvero  un dono ? c’è  gente che desidera l’immortalità  ma non sa come passare il sabato sera a casa quando piove, quindi chi mai poteva considerare fortunati gli abitanti di quella casa ? Certo, la famiglia Harmon viveva momenti di tranquillità e felicità (se essa può essere considerata tale) ma c’erano altri spiriti in quella casa maledetta che passavano le loro giornate nel dolore e nella sofferenza, rintanati in un angolo del seminterrato.
Tate era uno di questi. Trascorreva quelle giornate infinite piangendo, nell’angolo più buio della casa. Il dolore era l’unica cosa che gli era rimasto di umano, la capacità di soffrire, di provare rimorso e di desiderare era ciò che gli era rimasto della vecchia vita. Lui desiderava una cosa, e la desiderava più di ogni altra cosa al mondo : Violet.
Violet, la ragazza che l’aveva mandato via e che l’odiava. Erano anni che non si parlavano più, un tempo infinito e Tate la osservava da lontano, memorizzando e scolpendo nella sua mente ogni suo gesto.
Non avrebbe mai avuto il coraggio di andarle vicino o almeno, così credeva.
Perché in un freddo giorno di gennaio, uscì dal seminterrato e si recò nella sua stanza. La trovò lì, sul letto con il computer sulle ginocchia e le cuffie nelle orecchie.
Non l’aveva notato, e lui ruppe quel denso silenzio dicendo: << Sei su Youtube, vero ? >>
Lei, si voltò e lo fissò per alcuni istanti che parvero infiniti, poi annuì.
<< Ho imparato, sai. Adesso so che si scrive con la y. >>
<< Tate, cosa vuoi ? >> gli domandò bruscamente lei.
<< Niente. Volevo solo dirti che sei stata la  luce in un buio infinito, che mi hai permesso di amare anche dopo che ero morto, di provare altri sentimenti oltre…alla sofferenza o al dolore.
Volevo dirti che sei stata la primavera dopo un inverno lungo ed interminabile, una risata dopo un pianto disperato, il sole cocente dopo una giornata di pioggia.
Volevo dirti che ti amo, Violet. Solo questo. >>
Lei lo guardò intensamente negli occhi, osservandolo, guardandolo come per se fosse la prima volta poi disse: << Non posso perdonarti, Tate. E’ carino quello che dici ma non posso perdonarti, hai stuprato mia madre e io…io non posso…>>
Il silenzio alleggiava come un’oscura presenza in mezzo a loro poi Tate lo ruppe con un singhiozzo.
In preda alle lacrime ebbe, però, ancora il coraggio di parlare.
<< Ho capito, Violet. So che adesso vivrò un inverno infinito, so che nella mia vita non ci sarà altro che dolore e sofferenza. So che ho sbagliato e che non merito il tuo perdono ma io, davvero, non posso stare senza di te. Sei tutto ciò di cui ho bisogno, tutto ciò che voglio…sei la vita che ho perso, Violet… >>
Le lacrime gli rigavano il viso  liscio, lasciavano un solco indelebile sul suo volto, aveva capito ormai che era tutto perduto, che non l’avrebbe mai più riavuta indietro.
Si girò per andarsene, ma Violet gli prese la mano e lo fermò.
<< Sono davvero così importante per te ? >> Lo guardava con occhi impietositi, e sussurrava le sue parole come se nessun’altro dovesse udirle.
<< Si,sei la cosa più importante che io abbia mai avuto. >>
La ragazza sorrise, sorrise per la prima volta dopo mesi, forse anni. Prese il volto di Tate fra le sue mani e appoggiò le labbra sulle sue, bagnate di lacrime salate.
<< Non so se potrò mai perdonarti, Tate. Ma io voglio provare. Voglio essere quella risata dopo un pianto disperato, voglio illuminare la tua vita, anche se non può essere più considerata tale, voglio essere la tua primavera e ti giuro non farò mai e poi mai, tornare l’inverno. >>
Si abbracciarono, donando l’uno il proprio cuore all’altro, anche se ormai essi avevano smesso di battere. Si accucciarono sul pavimento e si coccolarono dolcemente, forse stettero così per ore, per giorni o per anni.

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*angolo della pazza autrice

Ed eccomi quà con una storia da diabete incentrata sui Violate che OMG COME SONO DOLCI *fangirleggia*
Signori e signori per la prima volta, UN HAPPY ENDING ! Cosa assai insolita da parte mia visto che io, come tutti i miei scrittori preferiti, faccio suicidare tutti e uccido chiunque.
Ma avevo deciso di cambiare un po' genere ed ho scritto ciò.
Spero recinsiate in molti  e la aggiungiate tra i seguiti/preferiti/ricordati. (sempre se la storia vi è piaciuta !)
Ringrazio anche chi leggerà solamente. <3

Bene ora vado a guardare Harry Potter
 
   
 
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