Mi ricordo ancora quel giorno, rientrando a casa dalla panetteria, vedo Katniss seduto in salotto, mi è sembrato strano vederla perché di solito a quell'ora va sempre nella foresta, quindi ingenuamente le chiedo " ma non dovresti essere a caccia?", lei mi guarda, con un sorriso e una lacrima che le scende sulla guancia mi risponde " dovrei se non fosse per il bambino". La felicita che provia quel giorno era stato qualcosa di indescrivibile. Bene, oggi sono esattamenter 9 mesi dopo quel giorno, sono in panetteria come ogni mattina, quando ad un tratto sento urlare " PEETA!........PEETA!" E Haymich che sta correndo come mai prima d'ora. Entra dentro e, con il poco fianto che gli è rimasto, mi "È ORA, CORRI PIÙ VELOCE CHE PUOI!!!!" io capisco subito cosa vuole dire, è errivata il momento. Corro più velocemente che posso verso la nostra casa nel villaggio dei vincitori, entro, salgo di sopra e la vedo, Katniss, tutta sudata con le lacrime agli occhi,  si accorge di me, mi affera la mano e mi dice " Peeta, resta con me" io, con un sorriso sulla bocca le rispondo " per sempre". Dopo ore di travaglio, eccola, nelle mani di Katniss, la nostra bellissima bambina, e identica a lei tranne per i capelli che sono biondi come i miei. Appena la prendo in mano un senso di felicità mi attraversa tutto il corpo, tenere fra le mani questa splendida creatura è la cosa più bella che mi sia mai capitata. I giorni successivi sono un susseguirsi di visite di amici e parenti, i pochi che ci sono rimasti, e di nomi per la bambina, quando una sera, davanti al caminetto, mi viene in  mente il nome adatto, Primrose in memoria della sorella di Katniss, morta durante la rivolta. Il nome le piace. Prendo la bimba, la sollevò in aria e dico con voce fiera " Benvenuta in famiglia, Primrose Mellarck !".