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Autore: lloydslips    28/03/2014    3 recensioni
"Il cervello le urlava di scappare via, il più lontano possibile da quei quattro, ma le gambe, paralizzate dalla paura, rimanevano ferme."
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"E fu allora che Luke decise che non l'avrebbe soltanto distrutta, ma l'avrebbe umiliata a tal punto che si sarebbe vergognata della sua stessa esistenza."
Genere: Drammatico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lost Souls.
I- Rabbia



 

A Cynthia e alle nostre chiacchierate sui limoni. Ti voglio bene, Sissi

 

Quando Ronnie arrivò nel vialetto della sua nuova casa spalancò la bocca, stupita. Quella che le si presentava davanti era una villa a due piani, la più bella che avesse mai visto. Questo doveva per forza essere il paradiso. Non che potesse paragonarlo con qualcosa di altrettanto bello: fino ad una settimana prima, quando i servizi sociali l'avevano strappata via a quel posto, viveva vecchio appartamento nelle vicinanze di Londra con sua madre, sempre ubriaca o fatta di chissà quali sostanze stupefacenti.
Prima della morte di Hank non era così, penso lei, ma questo non la fece stare meglio. Sua madre aveva rovinato una famiglia, proprio quella dove adesso lei stava andando a vivere.
Così, quando scese dal taxi con le sue tre valige, si stupì ancora di più nel vedere la padrona di casa aspettarla con un sorriso vero dipinto in faccia.
Era una bella donna, alta, bionda e con degli occhi chiari come il ghiaccio. Come aveva potuto Hank preferire sua madre a quella donna?
-Salve, io sono Ronnie Hamilton.-mormorò, a testa bassa. Di certo non si aspettava che lei la abbracciasse così improvvisamente.
Nell'ultimo anno, da quando Hank era morto e sua madre viveva alla giornata, non aveva ricevuto un singolo gesto di affetto da parte di nessuno, tanto da credere che non meritasse amore. Così si staccò dalla donna senza dare troppo nell'occhio.
-Piacere di conoscerti, piccola. Dammi pure del tu, il mio nome è Isabelle.-sorrise, facendo strada a Ronnie all'interno della casa.
-Quindi lei...tu...non ce l'hai con me?-mormorò timidamente Ronnie nell'entrata della casa.
Isabelle si girò, incuriosita dalla domanda della ragazza. Gli occhi le si inumidirono un po':-No, e neanche con tua madre. So quello che hai dovuto passare in quest'ultimo anno, dopo la morte di mio...di Hank. Ma un giorno capirai.-le disse.
Ronnie stava per replicare, ma la donna le diede le spalle, salendo al piano di sopra per mostrarle la sua camera. Come poteva Isabella non odiare la donna e la figlia che le avevano portato via suo marito e il padre di suo figlio?
-Questa è la stanza di mio figlio, Luke. Adesso non è in casa, arriverà più tardi.- disse Isabelle indicandole la prima stanza del corridoio.
A distanza di altre due camere si trovava la camera di Ronnie. Isabelle la lsciò lì, sola, dicendole che doveva andare a parlare con i servizi sociali per firmare qualche carta. In realtà voleva soltantop lasciarla un po da sola, per farla riflettere su tutto quanto: sulla sua nuova vita a Sydney, per pensare che quella casa aveva un odore di...pulito, diverso da quello dell'appartamento di Londra che sapeva di erba e ashish.
Forse era per questo che Hank, prima di morire, aveva voluto che in caso di disgrazie, Ronnie andasse a vivere da Isabelle.
Dopo circa un'ora Ronnie sentì la porta d'entrata aprirsi e pensò subito a Isabelle, ma invece ad inondare la casa furono delle voci maschili.
Cosa doveva fare, adesso? Rimanere chiusa in stanza o farsi vedere? E come avrebbe reagito quel ragazzo vedendola?
Troppe domande e nessuna risposta. Decise di uscire dala porta, fingendo di stare andando in cucina, in modo che il loro incontro non fosse sembrato tanto ovvio e imbarazzante.
Sulla scale incontrò quattro ragazzi. Immediatamente il silenzio fu sovrano.
Il cervello le urlava di scappare via, il più lontano possibile da quei quattro, ma le gambe, paralizzate dalla paura, rimanevano ferme.
Inspiegabilmente Ronnie aveva paura e non si trattava della paura del primo inconro con qualcuno, Era una paura paralizzante, che le fermava il respiro e i pensieri.
Uno di loro aveva un ciuffo tinto di bianco con delle meches blu, accanto a lui c'era un ragazzetto moro dalle probabili origini asiatiche; alla sua sinistra c'era un ragazzo con dei folti capelli biondo cenere e poi c'era...lui. Era ovviamente Luke, assomigliava troppo a Isabelle.
I suoi occhi color mare si indurirono improvvisamente.
SCAPPA!
-Ciao...-provò a salutare Ronnie, ma Luke le si gettò contro, inaspettatamente. L'impatto fu così forte che lei quasi cadde a terra.
-Non osare salutarmi.-le sputò contro Luke.
Dentro quegli occhi azzurri Ronnie potè distinguere le due emozioni che guidavano i suoi gesti:rabbia e incontrollata voglia di distruggere.
L'altro biondino provò ad allontanare Luke da Ronnie, con un pacca sulla spalla. L'asiatico e il ragazzo tinto invece, guardavano la scena con occhi di ghiaccio.
-Andiamo, Luke...-provò di nuovo il biondo, ma Luke se lo scosse di dosso.
-E' tutta colpa tua. E pagherai per questo.- disse lui. Rimase qualche altro istante su Ronnie, poi si scansò furioso per superarla e salire in camera sua. Il tinto e l'asiatico lo seguirono, l'altro biondo invece si grattò la nuca.
-E' solo...arrabbiato. Gli passerà.-le disse.-Io sono Ashton comunque, piacere.- e le porse la mano. Era così diverso dagli altri tre.
Ronnie si limitò a guardarla, come chiusa in una bolla tutta sua.
Era arrivata a Sydney da nemmeno un giorno e già aveva ricevuto le prime minacce che si era aspettata.
Avrebbe dovuto scappare di sopra quando glielo ordinava il suo cervello, scappare e chiudersi nella sua stanza fino ai 18 anni. Poi sarebbe ritornata a Londra e avrebbe saputo se sua madre si fosse ripresa.
-Io sono Ronnie.-mormorò semplicemente.
Poi salì nella sua camera e non ne uscì fino all'ora di cena.

Luke, come aveva immaginato, non c'era.




















LOOK AT ME
Buonasera:)
Eccomi qui con la mia seconda ff dedicata ai ragazzi. Questa è senza dubbio molto più...violenta rispetto all'altra, ma era da tanto che volevo scriverne una e adesso mi sono finalmente decisa. Ho già scritto il secondo capitolo e strutturato molti altri capitoli.
Non so se vi piaccia o meno, come ho detto è la prima volta che mi cimento a scrivere storie simili e non so se saranno all'altezza delle vostre aspettative, ma almeno ci sto provando.
Qualcuna di voi ha vinto i braccialetti? Se si, sono felice per voi e per chi non lo avesse vinto  e non ci andrà beh, mi dispiace, ma continuate a crederci sempre. Non ci andrò nemmeno io, ma li vedrò ad un concerto dei One Direction quest'estate quindi non oserò lamentarmi.
CONTINUATE A CREDERCI, SEMPRE.
Detto questo spero che mi lasciate qualche recensione, negative o positive che siano, voglio soltanto migliorare:)
Buonanotte e ,spero, alla prossima xx

  
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