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Autore: Fantasy25    29/03/2014    4 recensioni
Rin se n'è andata. E se le succedesse qualcosa?
No, non poteva permetterlo.
L'avrebbe ritrovata, di questo era certo, e non l'avrebbe più lasciata andare.
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Ecco a voi la mia seconda One Shot, in cui vedremo Sesshomaru distrutto dall'assenza della piccola umana che ha stregato il suo cuore. Buona lettura.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Padron Sesshomaru, Rin è...” urlò correndogli incontro quello scocciatore di demone che continuava a seguirlo, nonostante lui non glielo avesse mai chiesto. Si sforzò a mantenersi calmo, placando i suoi sentimenti come gli era  stato insegnato fin da bambino.
“So già tutto Jaken. Ora smettila di agitarti e fai silenzio.” rispose duro, lanciandogli una stilettata con gli occhi.
“Ma, padrone...” insistette il demone, che si era fermato a qualche passo di distanza “la piccola Rin...”
“Silenzio, ho detto. Lei può fare ciò che vuole. Ormai ha raggiunto l’età umana per essere chiamata donna. Non ha nessun vincolo con me, o con qualunque altro demone, in quanto lei è umana. Ha deciso di stare con gli umani, e sia. Non possiamo imporle qualcosa che non vuole, non credi?”
Jaken assentì e tornò verso l’accampamento, lasciando il potente demone cane seduto su un masso ai piedi di un grande albero, nel mezzo della foresta.
Appena il servo scomparve dalla sua vista, Sesshomaru abbandonò dopo tanto tempo la sua compostezza, arrampicandosi sul vecchio albero e sistemandosi su un ramo, lasciando le gambe a dondolare sul sentiero sottostante. Chiuse gli occhi  e si appoggiò sul largo tronco con la schiena. Si scoprì a pensare che quel suo insulso fratellastro almeno su una cosa aveva ragione: era dannatamente rilassante stare lassù. Ora che ci pensava, l’ultima volta che l’aveva visto era stata due mesi prima, quando Rin strepitava per andare a vedere il secondogenito tra il mezzo demone e quella sacerdotessa sua moglie. Alla fine era stato costretto a portarcela, altrimenti quella sciocca umana ci sarebbe andata da sola... col rischio di farsi ammazzare da qualche brigante.
Spalancò gli occhi. Rin in questo momento era da sola, magari sperduta e disorientata in quella enorme foresta. L’aveva sentita andar via a mezzanotte di quella stessa sera, e sapeva che se non l’avesse fermata l’avrebbe persa per sempre. Però l’aveva lasciata andare, perché sapeva che la scelta doveva essere della ragazza.
Ma adesso vedeva  tutto da un’altra prospettiva, con gli occhi della paura. Saltò giù dall’albero richiamando Jaken (che dopo aver osservato il suo padrone  aveva capito che era meglio non fare domande) e dopo aver caricato Ah-Un  partirono verso il villaggio più vicino. Dopo un giorno di viaggio senza soste, arrivarono al paese, ma di Rin non c’era traccia, né nessuno l’aveva vista. Questo accadde per i successivi due anni e mezzo. Sesshomaru era caduto in depressione, iniziando a credere di averla lasciata morire solo per non mostrare debolezze. Era tormentato dagli incubi, i suoi occhi erano cerchiati dalle profonde occhiaie, il volto smagrito e lo sguardo spento, le vesti un tempo maestose ora cadevano appesantite dalla polvere sulle spalle gravate dal dolore.
Jaken l’aveva abbandonato un anno prima insieme ad Ah-Un, non sopportando di vedere il suo padrone così tormentato e non sostenendo i ritmi forzati della ricerca.
Ed ora il potente demone, mettendo da parte l’orgoglio, aveva deciso di chiedere aiuto a Inuyasha. L’avrebbe convinto con le buone o con le cattive, ma alla fine avrebbe vinto lui, ovviamente. O quanto meno ci sperava.
Dopo due settimane di viaggio arrivò nel paesino dove il fratellastro aveva messo su casa, e seguendo l’odore riuscì a localizzare l’odore di mezzodemone. Seguendo la pista arrivò a una radura dove c’erano tre bambini con delle orecchie da cane: i due maggiori si rincorrevano nel prato mentre la più piccina sedeva sull’erba a raccogliere fiori. Non doveva avere più di due anni... Inuyasha si doveva essere dato da fare con Kagome negli ultimi tempi. Si avvicinò alla bambina, che aveva i capelli neri e lunghi ma gli inconfondibili occhi dorati, e le chiese con tutta la gentilezza che gli era possibile dove si trovasse suo padre. Se voleva convincere il fratello, spaventare i suoi figli non poteva essere un buon inizio.
“Non lo so” rispose lei senza staccare gli occhi dalle sue preziose margheritine“la mamma dice che è partito, ma tornerà un giorno o l’altro.”
Il demone ebbe un moto di stizza, ma si tranquillizzò all’istante. Avrebbe aspettato pazientemente.
“Allora portami dove si trova tua madre.”
La mezzodemone alzò lo sguardo, poi si rizzò in piedi senza paura prese un dito del demone e iniziò a trascinarlo. Sesshomaru ne fu colpito: la piccolina aveva fegato. Inspiegabilmente gli piaceva.
Fu riscosso dai suoi pensieri quando la bimba batté ripetutamente il pugnetto sulla porta di una piccola capanna.
Ma ad aprire non fu la sacerdotessa, bensì un’altra donna.
“Hisoka, smettila di...” iniziò a dire la giovane quando i loro occhi si incrociarono.
“Rin... Finalmente ti ho ritrovata! Ho avuto tanta paura di averti perduta!” esclamò il demone, stringendola al petto. Poi si staccò di scatto, guardando la bambina.
“Lei... Lei...” disse spaesato “lei è...”
Rin  si inchinò e la prese in braccio, poi le alzò la frangetta. Sulla fronte di Hisoka si vedeva chiaramente una piccola luna azzurra.
A quel punto tutto era chiaro al demone. Aveva capito perché se n’era andata quella sera. Avevano parlato dei mezzodemoni, e lui le aveva detto che per lui potevano benissimo tutti morire, fosse anche per mano sua. Povera Rin, poteva solamente immaginare come potesse averla ferita con quella frase.
Riprese la sua freddezza naturale, poi le si avvicinò e lentamente sussurrò al suo orecchio una promessa.
“Non ti lascerò mai più andare via.”
Poi si presero per mano ed entrarono nella capanna che sarebbe rimasta per sempre la loro casa. Ora tra loro c'era un vincolo eterno, che mai si sarebbe spezzato.






ANGOLO AUTRICE
Salve lettori, spero che questa storia vi sia piaciuta ^_^
è la seconda che scrivo, quindi ditemi che ne pensate in modo che possa migliorare... saluti da Fantasy25 :D

 
   
 
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