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Autore: Aanya    29/03/2014    3 recensioni
Alejandro e Heather stanno insieme. Ma come? Quando è successo? Come è possibile che questi due rivali abbiano capito finalmente che sono fatti l'uno per l'altro?
Curiosi?
Mia visione personale su come sono andate le cose...
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Alejandro/Heather
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Si trovarono davanti ad una porta di legno, uguale a tutte quelle presenti a quel piano. Alejandro armeggiò con le chiavi prima di aprirla.
-Prego- le disse, facendole segno con il braccio di entrare.
La ragazza superò la soglia e si ritrovò in un appartamento che, doveva ammetterlo, era ben arredato. Rimase senza parole.
-Non sei stato tu ad arredarlo immagino-
-Mi aspettavo più un “Bel posto!”...comunque a parte i mobili essenziali che ho trovato quando sono entrato..il resto è opera mia- concluse, come se si stesse dando delle arie. O probabilmente lo stava facendo veramente.
Davanti a lei un'ampia vetrata che costeggiava tutta la parete e che illuminava tutta la stanza. Un lungo mobile nero era appoggiato alla parete di sinistra. Sui ripiani troneggiavano parecchi libri. Heather si chiedeva se li avesse portati tutti con sé. Alejandro era intelligente, ma non riusciva a vederselo come uno che si trasferiva caricando uno scatolone pieno di volumi. Sul ripiano inferiore poggiava un largo televisore al plasma che la fece odiare quei piccoli schermi che aveva a casa. Davanti, su un bellissimo tappeto persiano, che stranamente non stonava per niente con l'ambiente, un divano rosso scuro con alcuni cuscini bianco panna appoggiati sopra. Un bancone, alla sua destra, divideva l'angolo cottura dal soggiorno. Un bel piano cottura in marmo e un lungo tavolo da sei posti, sempre nero.
-Cosa ci fai con un tavolo da sei posti?- gli domandò, voltandosi verso di lui.
Alejandro alzò le spalle.
-Mi piaceva talmente tanto che l'ho lasciato..poi sai..non si sa mai chi può venirmi a trovare-
Le sorrise maliziosamente.
Heather storse la bocca. Probabilmente non sarebbe mai cambiato.
-Eh dai chica..stavo scherzando- fece abbracciandola da dietro. Poi si staccò.
Heather si diresse verso le altre stanze. Diede un'occhiata al bagno. Straordinariamente in ordine e pulito. Non voleva controllare, ma immaginava che l'anta semiaperta del mobiletto accanto allo specchio nascondesse più prodotti di bellezza che quelle creme che aveva a casa lei. Anche se avesse contato insieme quelle di Erin. Alzò gli occhi al cielo.
La stanza davanti al bagno nascondeva un grande letto matrimoniale, rivestito da un copriletto blu oltremare. Alcuni mobili sobri, ma particolari, costeggiavano la camera. Alle finestre, delle tende color panna ricadevano con lunghe pieghe verso il basso.
-Ti tratti bene eh, Burromuerto?- commentò senza voltarsi, anche se sentiva la sua presenza dietro le spalle.
-Non è necessario dire che se ti piace così tanto puoi anche restare qui-
-Hey hey..dì al tuo cavallo bianco di fermarsi..sta correndo troppo- rispose squadrandolo, per ritornare poi verso il salone d'ingresso.
Si fermò davanti all'enorme parete, letteralmente, di vetro.
-Bello vero?-
Heather ammirava la vista che si vedeva da quell'altezza.
-Certo non sarebbe male vedere un po' più di verde..ma meglio di niente, no?-
Lei annuì, rimanendo in silenzio. Alejandro si portò dietro di lei e la cinse la vita con le braccia. Poi le si avvicinò lentamente all'orecchio.
-Poi di notte fa tutto un altro effetto- le sussurrò.
Heather rabbrividì. Il tono suadente con cui l'aveva detto l'aveva distratta dalla visuale esterna.
Le scostò alcuni capelli, lentamente, lasciando scoperta parte del collo. Il suo tocco la fece tremare di nuovo. Era un tocco leggero che appariva quasi vellutato sulla sua pelle. Si lasciò abbandonare ai teneri baci che le stava lasciando sul collo. Tutto per l'ennesima volta sembrava scomparire attorno a loro. Tutti i suoi pensieri, le sue paure, i suoi discorsi.
Riprese coscienza e si dette della stupida per il modo in cui si stava comportando. Era forse da lei?
Si staccò lentamente da lui e andò a sedersi sul divano.
-Che vuoi fare?- le domandò andandosi subito a sedersi accanto.
Heather alzò le spalle.
-Sei tu il padrone-
Alejandro la guardò stranamente. La ragazza spalancò gli occhi, rendendosi conto che il termine che aveva usato poteva dimostrarsi alquanto equivoco. Gli aveva appena offerto l'ennesimo appiglio per stuzzicarla.
-Non sapevo fossi il tuo padrone- fece, sorridendole maliziosamente.
Appunto.
-Scemo..intendevo che io sono l'ospite e tu il padrone di casa, che vai a pensare?- fece, tirandogli uno dei cuscini vicino a lei. Poi lo guardò seriamente.
-Ma cosa hai detto ai tuoi quando volevi trasferirti qui?-
Alzò le spalle.
-Semplicemente che volevo andarmene a vivere un po' da solo-
Heather non sapeva neanche perché gliel'avesse chiesto. Alla fine anche lei non viveva più con i suoi, non era una cosa strana.
-Perché? Pensavi che avessi detto loro che venivo qui perché volevo incontrare la ragazza che mi ha rubato il cuore?-
Heather, senza volerlo, arrossì.
-Ma fammi un piacere!- replicò.
Alejandro le sorrise.
-Poi a loro do sicuramente meno fastidio se resto qua..e quando troverò un lavoro potrò ripagare quanto mi hanno prestato-
-Tu? Che lavori?- esclamò lei sorpresa. Un'espressione canzonatoria in viso.
-Dovrò pur mantenermi, o no? Non possiamo sperare di vincere un milione per sempre...-
-Già...- ammise con aria triste, guardando fuori dalla vetrata.
-E all'università ci avevi pensato?-
Alejandro annuì.
-Già l'anno scorso, ma non ho provato nessun test d'ammissione..ora come ora non penso mi serva a nulla continuare a studiare-
Heather rimase un po' sconvolta nel sentire le sue parole. Alejandro era sprecato per non andarci. Insomma. Dopotutto era un ragazzo molto intelligente, proseguendo gli studi probabilmente le sue doti non avrebbero fatto altro che migliorare. Probabilmente poi Alejandro era uno di quei ragazzi a cui bastava leggere una volta e ricordavano tutto per filo e per segno.
-Perché? Tu invece volevi andarci?-
-Beh...- iniziò un po' spaesata -Mi piacerebbe entrare a giurisprudenza...- terminò con tono calante, come se non volesse far capire quello che stava dicendo.
-Avvocato immagino...- si fermò come se stesse pensando a qualcosa, poi sorrise -Wao..ti ci vedo proprio..Io almeno mi farei difendere
da te- continuò, sorridendole maliziosamente -Sai..quasi quasi lo divento anch'io-
-Non ci provare neppure!- disse indicandolo -Non voglio un altro rivale ruba-clienti tra i piedi-
Alejandro rise.
-C'è poco da ridere-
-Hai fame?- le domandò ancora con il sorriso sulle labbra.
-Alle 11? Hai già fame?-
-Chiedevo..magari ti andava qualcosa...sono piuttosto bravo a cucinare-
-Fammi indovinare..un tuo secondo cugino è chef in un ristorante a tre stelle Michelin-
-No...mio padre-
Heather lo guardò socchiudendo appena le palpebre.
-Non posso crederci..- disse lasciandosi cadere pesantemente sul morbido divano.
-Sai..quando t'innervosisci sei ancora più bella- fece, sorridendole con scioltezza, come se le avesse appena detto che il tempo fuori era bello.
Heather lo squadrò. Quando parlava in quel modo così serio non riusciva a capire se la stesse prendendo in giro o se stesse dicendo la verità.
-Non mi credi vero?-
Lei si domandava se sapesse anche leggere nel pensiero. Ormai non si sarebbe stupita più di nulla. Rimase in silenzio a guardarlo.
-Non mi sono mai sforzato per avere ragazze intorno a me..è stato tutto sin troppo facile..- fece, poggiando la testa sul cuscino del divano, ma non staccando lo sguardo dal suo.
Heather si chiedeva se con questa sua sceneggiata volesse dirle che doveva sentirsi fortunata a stare con un ragazzo affascinante come lui.
-Eppure non mi sono mai innamorato-
Non voglio immaginare quante ragazze abbia sedotto fingendo di esserlo!
Alejandro gli poggiò delicatamente una mano sulla guancia.
-Poi arrivi tu e mi sconvolgi l'esistenza-
Heather, senza volerlo, arrossì.
-Sembri una ragazza come tante...eppure non ti fai mettere i piedi in testa da nessuno, combatti per sostenere le tue opinioni e non cedi facilmente...- si fermò un attimo -Forse è proprio questo tuo cuore impenetrabile e questo tuo carattere freddo che mi hanno spinto a cercare un possibile tuo punto debole per conquistarti, per dimostrare che eri debole e che anche tu saresti caduta tra le mie braccia come tutte le altre..diciamo che eri una sfida-
Heather cercò di controbattere, le tempie che le pulsavano, ma il ragazzo le pose un dito davanti alla bocca.
-Invece non me ne hai dato l'occasione..anzi..sei tu che mi hai fatto maledettamente innamorare di te-
Il viso della ragazza, prima teso, si rilassò.
-Mi hai fatto soffrire come nessuna aveva mai fatto..-
Ora si sentiva quasi in colpa. Quasi.
-Ma con te mi sono sentito vivo..ho provato emozioni che non avevo mai provato..e ora sei qui con me..-
Le sorrise.
-Non sei un po' troppo romantico?- disse lei flebilmente.
-Non ho mai detto che non lo ero..avevo detto semplicemente che non l'avevo mai detto a nessuna-
Le si avvicinò, posandole le calde labbra sulle sue.
-Devi imparare a rilassarti Heather- le sussurrò prima di baciarla di nuovo.
La ragazza si lasciò trasportare dal caldo e dolce contatto. Non gliel'aveva detto, ma anche per lei era la prima volta che provava tali sensazioni, così amplificate. Era forse così che ci si sentiva quando si era innamorati di qualcuno? Non lo avrebbe mai pensato, non almeno con un ragazzo come Alejandro. Eppure ora erano lì, ad assaporare ogni singolo bacio.
Il cellulare, poggiato sul basso tavolino di vetro davanti a loro, cominciò a vibrare, seguito da alcune note energiche di chissà quale canzone.
Alejandro si staccò da lei di malavoglia, incenerendo il suo telefono con lo sguardo.
-Non rispondi?-
Il ragazzo sbuffò e lo raccolse. Guardò lo schermo. Non aveva salvato quel numero in rubrica.
-Pronto?..sì sono io-
Assunse un'espressione interrogativa mentre guardava Heather. Poi si spostò verso il bancone della cucina, rimanendo in silenzio.
-Mmh...quindi sono obbligato a venire?-
Il silenzio che regnava nell'appartamento faceva incuriosire Heather ancora di più.
-Tutto pagato?-
Cercava di sforzarsi di intercettare qualche suono che provenisse dalla conversazione che stava intrattenendo con lo sconosciuto al telefono, ma era troppo distante anche solo per intuire qualcosa.
-Mmh...-
Non riusciva a capire se fosse dubbioso o stesse considerando qualcosa.
-Ok...che giorno sarebbe la partenza?- rimase qualche secondo in silenzio -Così presto?!- sembrò urlare, dato il tono quasi percepibile usato prima.
-Ok..ok..ho capito...- fece, ritornando verso la ragazza -Non si preoccupi..ci sarò..arrivederci-
Poi posò il cellulare nuovamente sul tavolino di fronte a lui. Heather lo guardava con un'accentuata espressione interrogativa. Era troppo curiosa.
-Era uno dei produttori del reality-
-E?- fece avvicinando il viso.
-Mi hanno detto che sono uno tra gli ex-concorrenti scelti per partecipare alla speciale sfida finale-
Heather corrugò la fronte.
-Ma l'ultima puntata andrà in onda in diretta mercoledì-
Era lunedì.
-Appunto..mi hanno detto che devo partire domani con l'areo che metteranno a disposizione-
-Domani?..aspetta...un aereo? Da quando Chris ha racimolato i soldi per comperarsene uno nuovo?-
Alejandro alzò le spalle, dimostrando che anche lui si stava facendo la stessa domanda.
-Mi hanno detto solo che dovrò esserci perché nelle clausole del contratto è prevista una ricomparsa nel gioco da non concorrenti-
Già. Heather lo sapeva.
-Quindi ci sono anche altri concorrenti?-
-A quanto pare sì-
La ragazza cercò di non fare trapelare nulla, ma era invidiosa del fatto che lo avessero scelto e lei fosse rimasta esclusa.
-Però io non voglio andarci se non puoi venire anche tu- fece, accarezzandola.
Da una parte Heather si sentì sollevata, sperava che lui rifiutasse, ma d'altronde sapeva che sarebbe stata una richiesta egoistica in quel momento.
La vibrazione del cellulare, nella tasca dei pantaloni, la fece sobbalzare. Lo prese in mano, mentre sul display compariva un numero che poteva essere quello di chiunque. Alejandro la guardò, sorridendole eccitato.
-Pronto?- fece, portandosi il telefono all'orecchio.
-Sì certo, ma lei chi è?-
Il ragazzo la fissava immobile.
-Ah..ah...-
Heather si era ammutolita.
-E devo partire domani immagino-
La ragazza guardò il latino mostrando un'espressione di sufficienza verso l'interlocutore.
-Eh..non posso che aspettarmi questo da tutti voi- replicò sarcastica con una punta di acidità.
-Sì sì..va bene..ho capito...mi chiedo come mai mi chiamate solo adesso..quanti altri concorrenti avete contattato prima di me?-
Alejandro alzò gli occhi al cielo.
-Certo..certo..ho capito- continuò, guardando il ragazzo e scuotendo la testa rassegnata -Non sono nata ieri..può dire ai suoi amichetti che ci sarò...arrivederci- terminò, schiacciando subito il pulsante di fine chiamata.
-Irritanti- commentò guardando Alejandro.
-Hai visto? Lo dicevo che non potevano fare qualcosa senza di te-
-Quando lo avresti detto?-
-Era sottinteso no?- le disse sorridendo.
-Certo..certo...comunque non ho molta voglia di presentarmi-
-Perché?-
Heather alzò le spalle.
-Non ha molto senso presentarsi ad un gioco se non puoi giocare-
-Intendi giocare nel senso stretto del termine o vincere?-
Heather lo guardò, facendogli intendere che il suo pensiero era notevolmente evidente.
-Sai una cosa? Freghiamocene per una volta dei soldi-
La ragazza lo squadrò, chiedendosi se aveva davanti il vero Alejandro o meno. Lui le mise le mani sulle braccia.
-Ascolta...perché non ci divertiamo questa volta? Abbiamo già provato ad inseguire quel denaro invano. Ora non possiamo farci più niente, non possiamo tornare indietro. Abbiamo fallito e dobbiamo farcene una ragione. Ok. Quindi tanto vale farci un viaggio che per non si sa quale ragione è pagato, partecipare a qualche stupida sfida in cui non dovremo scannarci per raggiungere un obiettivo e, cosa più importante, mostrarci a testa alta, far vedere che noi possiamo ancora metterci in gioco..non ti pare?-
Heather alzò un sopracciglio, pensierosa. Probabilmente stava analizzando la coerenza o meno di quello che le era stato appena proposto.
-Heather metti da parte l'ascia di guerra e vieni con me. Insomma..il reality non ha fatto vincere il denaro né a te, né a me...ma vedi...ora noi siamo qui e ora come ora non m'importa se non ho vinto perché comunque il reality mi ha dato te- terminò sorridendole, anche troppo teneramente.
-Perché devi essere così persuasivo?-
Sembrava combattuta.
-Perché ho ragione mi amor- le disse, avvicinandosele. Poi le mise l'indice appena sopra il naso.
-E poi se continui a prendertela per tutto ti verrà una ruga profonda proprio qui- disse sorridendole.
-Idiota-
-Come immaginavo- disse, fingendo un'aria preoccupata.
Heather alzò gli occhi al cielo.
-Ok per stavolta mi arrendo- fece poggiando le spalle contro il divano.
Alejandro le si avvicinò nuovamente, cercando la sua bocca. Poi si scostò a malapena.
-Vedi?..sei già più bella- fece, sorridendole.
-Scusa non avevi forse detto che ero più bella quando m'innervosivo?- domandò lei alzando un sopracciglio.
Alejandro finse di pensare.
-Mmh...allora cambio la mia deposizione...sei più bella ora-
Heather voleva trattenersi, ma le scappò un sorriso, prima di ricongiungere le labbra con le sue.





Angolo autrice

Ciao a tutti! Finalmente sono di nuovo qui...mi scuso per essere così in ritardo rispetto ai miei termini, ma in queste settimane sono sommersa dagli impegni e poi, come se non bastasse, ci si è messa di mezzo anche l'influenza-.- ...comunque non preoccupatevi finirò questa storia..quando comincio qualcosa non posso non portarla a termine...spero di aver rimediato un pò con questo capitolo..a proposito..che ve ne pare? Lasciate un commento se vi va. Spero come sempre di non aver fatto errori di contesto o grammaticali..nel qual caso..sono qui...segnalate.
Ho teorizzato (per mio volere) che i personaggi abbiano sui 20 anni, ecco perché il riferimento all'università (o meglio college) e la possibilità verosimile di vivere da soli. Se non sbaglio in un episodio della terza stagione (quello delle cascate e delle coppie sposate per intenderci) Chris dice che i concorrenti non possono essere ammessi al casinò perché ancora minorenni. Ora..so che ogni serie non si ripete a distanza di un anno dalla precedente, ma presupponendo questo e che i conocorrenti avessero sui 17 anni circa, ora si potrebbe concludere che in questo capitolo essi abbiano sui 19/20 anni ("Total Drama" è una serie televisiva animata canadese e nella maggior parte del Canada la maggiore età si raggiunge a 19 anni, ma tenendo conto che molti più paesi adottano i 18 ho generalizzato). Ok, so che questa spiegazione senza senso non serviva, ma ci tenevo comunque a precisare:)
Comunque...se avete qualcosa da riferire scrivete;)...ora direi..alla prossima;)
Un bacio
Aanya

 

   
 
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