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Autore: Aelis    06/07/2008    1 recensioni
Nella squinternata Galassia Lontana, Lontana, gli epici eroi dimostrano (con gag involontarie degne del Ragionier Fantozzi) di essere mooolto più umani di quanto Zio George volesse farci credere... Insomma, Tarkin che si comporta come il Megagalattico Cobram, gli Imperiali che si azzuffano al tavolo del briefing come una banda di commessi viaggiatori, Darth Vader che va in giro inscatolato in una corazza che lo fa assomigliare ad una vecchia stufa, Obi-Wan che sbarca il lunario distillando grappa (vende solo quella che non riesce a trincarsi...).
Sconsigliato vivamente ai fanatici della Vecchia Trilogia.
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Han Solo, Luke Skywalker, Obi-Wan Kenobi, Principessa Leia Organa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Facciamo le piattole ad ANH….

E’ ingrato il compito di chi si assume l’onere di canzonare un capolavoro: è come andare a cercare tracce di peluria sul volto levigato ed estatico della Gioconda (Ohibò! Guardate qua! Monnalisa ci ha i peli nelle orecchie! E, osservate bene, ha pure una caccola che le penzola dal naso!!!!).
D’altra parte, fiumi di inchiostro e milioni di byte sono stati profusi in ponderosi scritti, serissimi, sulla Saga di Lucas (qualcuno ha tirato in ballo Edipo, le saghe nordiche dei Nibelungi, i cavalieri della tavola rotonda ecc, ecc) forse dimenticando che, spesso, nel dipanarsi delle loro terrene vicende, gli stessi personaggi paiono reclamare a gran voce quello che, effettivamente, sono: creature, più o meno umane, e come tali, talvolta, un po’ illogiche e squinternate.
Di questo vorremmo parlare…

La principessa Organa: una vescica di grasso ghiacciato..

Sua Signoria Senatrice Organa è una ragazza piccolotta e cicciotella, perennemente infagottata in un tunicone bianco, che sicuramente non la slancia, e mostra (come la madre, d’altra parte il sangue non è acqua) una predilezione per le pettinature ridicole (cosa porta sulle orecchie? Budini? Ciambelle? Mah?!), dai modi alteri, per usare un eufemismo, e dotata di una scarsa inclinazione alla diplomazia (a mio modesto parere, non è molto saggio dare, d’acchito, del fetente a chi ti tiene prigioniera su una stazione spaziale corazzata ad alto potere distruttivo…), la signorina rivelerà, in seguito, anche una sensibilità pari a quella di un vomere d’aratro (alle manifestazioni di cordoglio, per la morte del padre e la distruzione del loro pianeta natale Alderaan, da parte di un addolorato comandante Willard nella base ribelle di Yavin 4, Sua Altezza reagirà come se le avesse rammentato la dipartita del gatto…).

Il giovane Luke: un’imbranata speranza.….

Quel che si può, onestamente, dire sul figlio di Anakin è che era un ragazzo animato da buoni sentimenti, dall’affermare, poi, che fosse anche un tipo “sveglio”…ce ne corre…
Allevato dagli ziastri in un’amena località rurale, il giovane scalpita per lasciare la tranquilla vita del coltivatore d’umidità e seguire le fumose orme paterne… (cos’avrà avuto da mitizzarne la figura, il tenero Luke, se suo zio gli ha sempre raccontato che suo padre, durante la guerra dei Cloni, era ufficiale di Rotta su una nave da carico? Boh?! Oddio, se fosse venuto a conoscenza, in quel momento, della VERA STORIA di papà, probabilmente, si sarebbe buttato a capofitto nel Sarlacc, per la vergogna!). Ad ogni buon conto, improvvisamente, nella sua pacifica esistenza, irrompe l’immagine olografica (proiettata da un’unità C1 di cui teme, tra l’altro, l’incauto acquisto) di una misteriosa fanciulla, ammantata di bianco, che chiede soccorso…allora, va be’, che il poveraccio abitava nel deserto, siam tutti d’accordo che da quelle parti di “gnocca” ne girava ben poca…ma da lì ad invaghirsi della vescicona…! In ogni caso, il tapino rimane così intimamente turbato da quella soave (?) visione che si fa pure scappare il nuovo droide…
Più avanti, darà ulteriore prova del suo brillante acume facendo esplodere, con un colpo di blaster, il pannello di comando del ponte estensibile sulla Morte Nera mentre le truppe imperiali premevano dietro alla porta NON corazzata che aveva momentaneamente bloccato (e lì, per un pelo, l’isterica Principessa non lo buttava di sotto per il nervoso…).
Riuscirà, alla fine, a distruggere la temutissima stazione spaziale…se poi questo avverrà grazie alla sua percezione della Forza, o per la sua ereditaria abilità di pilota o se per una formidabile botta di culo…difficile a dirsi!

Obi Wan Kenobi: tales of an old trunkard..

La nostra vecchia conoscenza vive, da parecchi anni, in un luogo molto isolato ed inospitale nel bel mezzo della desolazione dello Jundland sul remoto pianeta Tatooine. Ormai è un uomo anziano e, per dirla tutta, ci appare anche un po’ rincoglionito (se per le “botte morali” inflittegli dalla vita, o se per via degli ettolitri di alcol scolati, non ci è dato sapere). Di cosa fosse campato, poi, per tutto quel tempo, rimane, ugualmente, un mistero.
Già, dove avrà trovato i soldi per mantenersi il nostro Kenobi? Il Senatore Organa gli aveva, generosamente, accordato un aiutino finanziario prima di depositarlo sulla superficie del pianeta? Oppure avrà attinto a “fondi neri” dell’Ordine? Si sarà mantenuto scommettendo alle corse dei Pods? Oppure si possono avanzare altre ipotesi? Per esempio che quella struttura, che si intravede nel cortile della sua abitazione, non fosse un normale vaporatore di condensa, come ce ne sono tanti su quell’arido mondo, bensì un distillatore di grappa…e ciò spiegherebbe, semplicemente, molte altre cose.
Comunque sia, il vecchio ex-jedi raccatta sotto casa il giovanissimo figlio del suo antico padawan, che ha avuto un incontro non entusiasmante con il soliti Tusken, e subito non perde occasione per fornirgli una sua personalissima versione (leggasi: un sacco di balle) della guerra dei Cloni, dei Jedi, dei suoi rapporti con Anakin e delle circostanze relative alla sua morte.
Ingenuo e decisamente incuriosito, il ragazzo si beve tutto quanto e non esiterà a seguirlo dopo aver scoperto di essere diventato orfano per la seconda volta (le truppe imperiali gli avevano, nel frattempo, bruciato casa e garage…e pure gli zii, tiè!).
Dopo di che, la prima cosa che farà il nostro Kenobi sarà trascinarlo in un bar…(non ditemi che sono maliziosa, eh, ANH l’avrete visto 2 o 3 volte pure voi, no?). E dai lì in un sacco di altri guai…

Ma non è che ‘sti Jedi portino un po’ sfiga?

Ian e Chewbacca: che ss’a da fa pe’ campà!..

Durante la visione del film facciamo conoscenza con i due personaggi più simpatici di tutta la Saga: i due contrabbandieri male in arnese, che tirano a campare, guadagnandosi il pane con la loro scalcinata astronave (più che Millenium Falcon avrebbe dovuto chiamarsi Mangy Chicken…) I poveracci hanno la sfortuna di frequentare le stesse bettole battute da Kenobi, ed è proprio in una di quelle topaie che vengono ingaggiati dal vecchio beone per quello che sembrerebbe un lavoretto facile, facile…Non tarderanno a capire che le cose erano molto diverse dal previsto, e che l’anziano signore è praticamente un generatore di sfiga…ma ormai sarà troppo tardi. Il pragmatico Solo cercherà di rifarsi delle spese impreviste partecipando al salvataggio della Principessa che, si dice, essere ricchissima…così ricca…da sembrare quasi bella…soprattutto se uno ci ha ancora delle rate da pagare…

Darth Vader, Tarkin e gli allegri Imperiali..

L’allegra combriccola di militari impazza negli spazi siderali a bordo della nuova, e fiammante (in tutti i sensi) super stazione corazzata di distruzione di massa, ultimo prodigio della tecnologia bellica (oddio, che il progetto fosse vecchio di, almeno, 23 anni e che la sua costruzione fosse durata più di un cantiere della Reggio-Salerno…sono solo trascurabili dettagli…). L’infernale trappolone è comandato dal funereo Grand Moff Tarkin: un tipo dalla divisa inamidata come i lineamenti del suo volto; costui regge, con pugno di ferro, l’ordine tra i sistemi dell’Impero e anche tra i suoi ufficiali sottoposti, che non perdono occasione per azzuffarsi (né più e né meno, come una banda di rappresentanti alle riunioni di area) al tavolo del briefing.
L’altra, tenebrosa, figura che lo affianca in questo gravoso compito è il temuto Lord Darth Vader…ex-jedi e braccio destro dell’imperatore…un essere misterioso che se ne va in giro inscatolato in una vistosa armatura…uno che se fosse transitato (nelle sue infinite peregrinazioni) nel quartiere Sanità a Napoli si sarebbe beccato, inevitabilmente, il nomignolo di "Geppino tub'e stufa"…(thx Cal). Il nero, lungo mantello raccattapelucchi (sarà stato per quello che i corridoi della Morte Nera erano così lustri? Mah?!) e un respiratore automatico, che lo fa sbuffare come un mantice d’organo da chiesa, completano il suo bizzarro look.
Ciò nonostante, l’atmosfera che, globalmente, si respira sulla Death Star è un misto tra la tracotanza dovuta allo strapotere tecnologico e lo scazzo più totale…infatti, dopo le zuffe tra le gerarchie superiori, scopriamo che, anche tra la bassa forza, le manovre belliche non sono prese troppo sul serio…si preferisce chiacchierare amabilmente sull’ultimo modello di Blaster mentre un vecchio Jedi alcolista sabota il raggio traente…
Domanda lecita: e se, visti i personaggi antagonisti, invece di combattere la dittatura con armi convenzionali, i Ribelli avessero tentato la strategia alternativa del rincoglionimento mediatico? Le sorelle Lecciso (o sgallettate analoghe) al posto dei Caccia Ala-X? Le truppe Imperiali rimbambite dalla De Filippi? Si sarebbero bruciati, ugualmente, molti neuroni ma si sarebbe versato meno sangue…

Conclusione..

Dopo la battaglia, i nostri eroi, se ne vanno tutti in ferie in un hangar nascosto in una montagna e la storia finisce a tarallucci e vino…
Assistiamo, pure, alla distribuzione delle medaglie…anche se non si capisce perché non ne sia toccata una anche al povero Chewabacca (va be’ che assomigliava ad un vecchio scendiletto…però la sua parte l’aveva fatta anche lui…).
Quindi tutti amici, e grandi pacche sulle spalle, fino alla prossima puntata…
  
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