"Contro tale minaccia è compito dei Cavalieri Jedi guidare l'esercito della Repubblica appena formato. E quanto più infuria la guerra tanto più prode si dimostra uno dei più valenti allievi della Forza". E Anakin, che era già un tipetto esaltato di suo, si gasa ogni giorno di più…

A Coruscant, nell'ufficio del tipo che si strozza dal ridere ingollando pop-corn, si discute se sia il caso di colpire le fabbriche di droidi del Clan Bancario sul suo pianeta-sede, il mondo urbanizzato in stile “Sede Banca d’Italia” a nome Muunilinst.
Yoda propone di affidare ad Obi-Wan Kenobi il comando dell'esercito che dovrà conquistare il pianeta; Palpatine spinge perché ad Anakin venga affidata la guida dei caccia che combatteranno in orbita. Obi-Wan si oppone perché saggiamente ritiene che se i banchieri si incazzano, lui, il suo fido in banca se lo può scordare, e i baristi di Coruscant non gli faranno più credito, venendo immediatamente ripagato dal giovane Skywalker con uno sguardo ostile (“Mae’, lo sanno fino su Dantooine che tazzi…cerca di trattenerti almeno davanti al Cancelliere”, gli sibila…)
Yoda ammette che il posto di un padawan è accanto al maestro (almeno lo può raccattare nel caso, assai probabile, che alzi troppo il gomito…), ma... ma Palpatine forza la mano ai Jedi e taglia corto: è deciso. Yoda e Kenobi non possono far altro che incassare.

Legioni di cloni e camminatori della Repubblica vengono caricati a bordo dei soliti incrociatori cuneiformi per preparare l'assalto al pianeta delle banche, mentre Obi-Wan osserva in quale gran casino stia precipitando la galassia e riflette sul fatto che nemmeno Qui-Gon Jinn, che in quanto a deliri non scherzava, si sarebbe potuto immaginare un simile bordello…allora è proprio vero: i Jedi portano sfiga!!!!!!!!!!!

Anakin decolla con il suo caccia Jedi, da lui stesso costruito nel sottoscala del tempio su un vecchio progetto sottratto a Watto (con somma gioia di Windu che non riusciva più a fare la pennichella per via del frastuono dei reattori proprio sotto la sua finestra).

Quando passa davanti al palazzo dell'amata Padmé, i due giovani si scambiano un silenzioso reciproco “vaffa’” (“Sempre in giro a sparare e bombardare con i suoi amichetti! Pfui!” pensa lei. -“La cretina s’è inventata un’altra pettinatura idiota: ‘sta volta sembra un uovo di pasqua!”, borbotta lui.)