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Autore: Martillaaa    29/03/2014    1 recensioni
Sono solo Nico, non basto mai. Non basto neanche a me stesso.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nico di Angelo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero seduto sulla collina del Campo, esattamente sul limite della barriera, a metà tra fuori e dentro la protezione e la mia "casa". Già, casa. Non ho mai sentito il Campo come un posto mio, il posto a cui sono destinato; avete presente no? Quando si è nel posto a cui si è destinati ci si sente bene, felici, tranquilli... a me non succede mai.
Sono immerso nei miei pensieri quando qualcuno si getta di peso accanto a me sbuffando; sono certo di vedere Percy, ma appena mi volto mi ritrovo faccia a faccia con Leo Valdez.

- Che ci fai qui?

Dalla sua faccia capisco di non essere sembrato molto amichevole, e in fondo avrei potuto parlare con più calma, ma andiamo! Io e lui non abbiamo mai parlato se non per cortesia ed ora viene a sedersi dove sono io, quando ha un intero Campo a disposizione? Ho tutto il diritto di trattarlo come voglio.
Forte delle mie convinzioni continuo a fissarlo con i miei occhi neri, impenetrabili e cupi; come mi aspettavo, Leo Valdez cede subito al mio sguardo e si passa una mano sul collo visibilmente imbarazzato.

- Scusa... è che non mi piace stare solo e pensavo che forse anche tu avresti voluto un po' di compagnia...

E' ufficiale: Leo Valdez è fuori di testa e io non so cosa fare; di essere sincero non se ne parla, non mi va di parlare di me ad uno sconosciuto. Punto ad ingannarlo, magari va via.

- E invece no, non ho bisogno di nessuno, tantomeno di uno sconosciuto come te, Leo Valdez
- Ma se mi hai chiamato per nome non sono poi così sconosciuto

Apro la bocca per parlare e la richiudo, sconfitto. Leo Valdez mi guarda sogghignando e tutto ciò a cui penso quando inizio a parlare è che devo riuscire a togliergli quell'aria di vittoria che gli si è dipinta sul viso da almeno cinque minuti. Solo a questo penso, e sputo fuori tutto quello che mi viene in mente senza quasi rendermene conto.

- Si che sei uno sconosciuto, il fatto che io sappia il tuo nome non ti autorizza ad avvicinarti a me come se fossimo anche lontanamente amici. Non sai niente di me e io non so niente di te, quindi vattene e cerca di non morire o dovrò rivederti negli Inferi.
- Mi chiamo Leo Valdez, sono un figlio di Efesto con qualche... diciamo... "anomalia". Ho perso mia madre da piccolo e sono sempre stato convinto fosse colpa mia, passo ancora ogni singola notte con gli incubi di quella sera. Ecco, ora mi conosci meglio di chiunque altro.
- Io sono Nico Di Angelo e non ho nessuna intenzione di conoscerti, quindi ciao.

Mi alzo ed inizio ad allontanarmi, ma Leo Valdez si alza subito dopo di me e mi segue, anche se lui è dentro il Campo e io fuori dal confine.

-La smetti di venirmi dietro? Che c'è, ti serve compagnia? Prova da Percy è lui quello bravo qui!
- Ma io non ti sto seguendo, sto soltando camminando accanto a te.

Sbuffo sempre più innervosito e mi fermo a guardare tutti i semidei del Campo nel pieno delle attività, riconoscendo Margaret, la figlia di Athena più bella del mondo; gli occhi grigi e i capelli castani, quasi rossi, che le accarezzano le spalle. Ma è una figlia di Athena, è abbastanza intelligente da tenersi alla larga da me.

- Allora è questo il problema! Una ragazza!
- Sei ancora qui? Devi andartene!
- No ascolta... se stai così male da diventare uno strazio per chi ti sta intorno, perché non vai a parlarle? Magari riesci anche a non fare il lupo solitario per un po'

Sono con le spalle al muro. Tanto vale dirgli la verità, altrimenti non se ne andrà mai.

- Mi chiamo Nico Di Angelo e sono un figlio di Ade; per mio padre non valgo niente, sono una disgrazia, mia madre neanche la ricordo, Percy è troppo occupato con Annabeth per poter dare retta a me e l'unica che mi abbia mai voluto bene è morta, mia sorella Bianca. 
- Non capisco... non c'entra nulla con l'andare a parlare con quella ragazza, che problema hai?

Prendo un respiro profondo. Non ho mai detto tutto questo a nessuno eccetto la Signora O'Leary, neppure Percy, Annabeth o Grover sanno niente, neanche Bianca. E sto per confessarlo ad un ragazzo petulante al solo scopo di mandarlo via; anche se io so che non è tutto, non lo faccio solo per cacciarlo; voglio che almeno una persona sappia chi sono, prima che io parta per sempre. Ho già in programma di sparire, senza salutare... lascio il messaggio a qualcuno e vado via, tanto non sono mai stato davvero parte del Campo Mezzosangue. Respiro ancora profondamente, fisso lo sguardo sulla figlia di Athena evitando accuratamente quello di Leo Valdez, e poi inizio a parlare.

- Sono solamente Nico, niente di più. Un figlio di Ade emarginato sociale, detestato dalla maggior parte perché porto addosso la morte, il suo odore e la sua tristezza. Per mio padre non valgo niente, non sono mai stato un vero figlio per lui e non credo lo sarò mai, lui ha sempre preferito Bianca a me ed ha ragione, io sono un disastro. Non sono abbastanza per nessuno, non sono abbastanza neanche per me, nessuno vuole avere a che fare con me perché sono scontroso, ma in realtà lo faccio solo per proteggermi, non voglio restare deluso ancora. Ho visto la morte più di chiunque altro, riesco ad evocare gli spiriti dagli Inferi e questo spaventa le persone. Anche tu dovresti essere spaventato.

Mi volto verso di lui aspettandomi di trovare il vuoto, ma Leo Valdez è ancora lì, all'interno della barriera del Campo, e mi guarda con uno sguardo indecifrabile. Quando i nostri sguardi si incrociano un lampo di comprensione gli balena negli occhi, ed è esattamente ciò di cui ho bisogno; non pena o compassione, comprensione. Lui capisce, mi capisce e non dice nulla, sa che non ci sono parole in grado di esprimere quello che mi porto dietro.
Leo Valdez mi scruta a fondo negli occhi neri, ormai non più impenetrabili, mi afferra per un braccio e mi porta dentro la barriera del Campo. Io mi lascio trascinare e, stranamente, sento quasi di essere parte di qualcosa, parte di una famiglia, parte del Campo Mezzosangue. Non voglio andare via, probabilmente non l'ho mai voluto, avevo solo bisogno di qualcuno che me lo facesse notare.

- Grazie.

In fondo avere un amico non deve essere così male. Magari posso anche parlare con qualcun altro. Forse anche con Margaret.






Salveee
so che non dovrei presentarmi con questa storia quando ancora non ho pubblicato il capitolo di "Best friends or More Than This?", ma mi è uscita di getto e l'ho pubblicata :)
Lasciate qualche recensione per favoreee, io corro a vedere Amici <3
Marta Xx 
  
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