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Autore: LittleEevee    30/03/2014    2 recensioni
Antonio cammina per il centro di Madrid per andare a bersi un caffé nel suo bar preferito. Diluvia, ma non ha un ombrello con sé. Arriva fino ad un semaforo, e lì la sua attenzione viene monopolizzata da una ragazza con un ombrello rosso a pois.
La storia prende spunto dalla canzone '' L'ombrello rosso a pois'' del cantante Paolo Meneguzzi, vi consiglio di ascoltarla prima di leggere.
Dal testo:
''- Detto no, fatto si...- disse con tono scherzoso, mentre Antonio la guardava in modo perplesso – sei proprio scemo, non ti sei accorto della pioggia? Quella giacca non basterà mica a coprirti...- ''
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belgio, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L'ombrello rosso a pois

Era una mattina di primavera ed Antonio camminava per il centro di Madrid, diretto verso un bar. Lo spagnolo passeggiava sotto la pioggia, privo di ombrello; da pochi minuti aveva iniziato a piovere, ma ciò non fece sparire il solito sorriso dal volto dello spagnolo.
Procedeva a passo calmo, non si sarebbe fatto rovinare la giornata dal maltempo; si sfilò la giacca e con essa tentò di coprirsi la testa, cercando di non bagnarsi troppo. Sapeva che tentare era inutile, ma tanto valeva provarci.
In lontananza iniziò a scorgere il semaforo, con esso le strisce stradali; sono poche le persone che attendono l'arrivo del verde, ma solo una di esse attirò specialmente la sua attenzione.


La identificò giù da lontano, aveva uno splendido ombrello rosso a pois bianchi.
Antonio raggiunse il semaforo e si mise a pazientare per il verde, che tardava ad arrivare. L'attesa sembrava infinita.
Guardò la ragazza con l'ombrello a pois, si era girata verso di lui ed aveva accennato un piccolo sorriso. Lo spagnolo sfruttò l'occasione per dare un sbirciatina al look della ragazza.
Aveva dei bellissimi occhi verdi, color smeraldo, ed un'espressione solare sul volto. I suoi capelli erano biondi, lunghi fino all'altezza delle spalle; erano un pochino vaporosi per colpa dell'umidità dovuta alla pioggia, ma Antonio li considerò lo stesso come divini.
Camminò verso di lei, cercando una scusa per attaccar bottone, cercando un modo per conoscerla prima che fosse tardi.


- Buenos dìas – la salutò con calma – certo che il semaforo è proprio lento, lei che dice?-
- Che sei uno scemo!- rispose con una vivace risata
- E perché? Non mi sembra di aver detto nulla di sbagliato – ridacchiò lui, capendo a che gioco stesse giocando la ragazza
- Detto no, fatto si...- disse con tono scherzoso, mentre Antonio la guardava in modo perplesso – sei proprio scemo, non ti sei accorto della pioggia? Quella giacca non basterà mica a coprirti...-
- Non importa, la mia destinazione non è lontana... e poi, non mi farò rovinare la giornata solo da un po' di brutto tempo- le sorrise
- E dimmi... dove siete diretto? - chiese mostrando la sua curiosità
- Al bar qui vicino, e voi?-
- Lo stesso. Dai...- si avvicinò a lui – vieni qua, ci penso io a coprirti con l'ombrello- sorrise solarmente e senza che lui potesse controbattere iniziò a coprirlo con l'ombrello rosso a pois.
- Tranquilla, non sei obbligata-
- Lo so, ma mi va... chissà, se ti andrà poi potrai farmi un po' di compagnia – fece un sorriso da furbetta.
Antonio intuì il messaggio criptato che la ragazza voleva mandargli, e senza opporsi si limitò a ringraziarla – Muchas gracias! Sarò incantato di farvi compagnia- e con garbo le baciò una mano, per poi iniziare a coprirsi sotto l'ombrello di lei.


L'ombrello non era molto grande, per coprirsi entrambi dovevano stare vicinissimi, i corpi a contatto tra loro; potevano benissimo sembrare una coppietta nata da poco.
Una sensazione di tepore pervase il corpo di entrambi, poi il semaforo scattò, dando posto al verde. Dovevano attraversare, non c'era un cavalcavia, così camminarono pian piano sulle strisce stradali.
La ragazza ad un tratto inciampò e cadde a terra, Antonio la aiutò a rialzarsi, ma purtroppo era già tutta bagnata, le gocce di pioggia che le avevano imperlato il viso.
Si diressero verso il bar,lei chiuse l'ombrello, lui aprì la porta e la fece entrare per prima. Cercarono un tavolino vuoto, poi si accomodarono.
Arrivò il barista chiedere cose volessero ordinare; la ragazza chiese un latte caldo, invece Antonio chiese un caffé. Approfittarono dell'attesa per presentarsi.


- Yo soy Antonio ... e tu bella signorina?-
- Io mi chiamo Emma, piacere!-
- Encantado- le baciò poi la mano
Arrivò poco dopo il tipo dietro al bancone, che portò i rispettivi ordini. Ci fu un piccolo errore: portò un latte caldo anche ad Antonio. Lo spagnolo stava per alzarsi ed andare a digli del piccolo errore, ma si fermò per non disturbare.
Una signora entrò nel bar, si levò la giacca e si diresse verso il bancone; diede una bacio appassionato al barista. Antonio non se la sentì di interromperli.
- Sai, non ti ho mai vista da queste parti, non per sembrare invadente...- iniziò a porgerle una domanda prima di bere un po' di latte – dov'è che vivi?-
- Mi sono trasferita da poco, abito al 303 – rispose con un sorriso e finì di bere il latte caldo.
Emma prese il giornale ed andò sulla pagina dell'oroscopo, intenta a guardare il segni zodiacali.
- Dimmi... tu di che segno sei? -


Suonarono le campane, subito dopo lei diede un'occhiata all'orologio.
- Scusami, è tardi... io devo andare..- mi disse un po' dispiaciuta, poi prese un foglietto e ci scrisse qualcosa – Tieni, questo è il mio numero... chiama quando vuoi – mi diede il foglietto e mi sorrise
- Ti chiamerò, stanne certa – ricambiò il sorriso


Infine se ne andò; lui guardò dalla finestra e si chiese per quanto tempo sarebbe ancora piovuto. Forse per tutto il giorno, o forse anche per più tempo.
Guardò l'orologio che aveva al polso, e guardò l'oro: tra un po' sarebbe arrivato il treno che doveva prendere. Si alzò in piedi e vide che sull'altra sedia c'era l'ombrello rosso a pois.
Capì che Emma aveva scordato apposta l'ombrello, ed in cuor suo fu certo di una cosa: molto presto l'avrebbe incontrata di nuovo, le avrebbe restituito l'ombrello rosso a pois.

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Salve a tutti ^^
Ho ascoltato varie volte la canzone, e così mi son detta ''perché non provare a farne una storia?''
purtroppo però che mi sie più difficili seguire una canzone che scrivere una fanfiction basandomi solo sui personaggi >...<
Duuunque... per chi stesse leggendo innanzitutto: grazie per aver letto u...u
In caso possa interessare... vi consiglio, se vi va, di andare a leggere un'altra mia storia riguardante Hetalia '' Un amore oltre la dimensione della realtà''.
Ora saluto a tutti, ciauuuu!

  
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