Preservativo: sottile guaina di gomma usata durante il rapporto sessuale, al fine di evitare la fecondazione.
Cazzate.
Forse per dei comuni mortali era questa la definizione corretta, ma per lui non poteva essere che una gran cacchiata.
Secondo il suo dizionario, quello era lo strumento di tortura psicologica più diabolico esistente in questo mondo e nell'aldilà.
Bhè, ovviamente era sottinteso che era quel diavolo incarnato di Near l'artefice del suddetto oggetto, o più probilmente un suo lontano lontano lontano antenato pedante come e più di lui.
Motivo di tali credenze per niente superstiziose?
Forse il fatto che aveva gli occhi stile serial killer fuori dalle orbite, forse il fatto che i suoi capelli erano stranamente arruffati come dopo una lotta con un obeso lottatore di sumo, forse il fatto che stesse sudando sette camicie nonostante non ne portasse neanche una -alias era completamente nudo- e fosse Dicembre inoltrato, forse il fatto che per la collera avesse tritrato le sue adorate barrette di cioccolato come Freddie Kruger.
O forse, più semplicemente, perchè quel dannato preservativo trasparente che stringeva convulsamente tra le mani lo stava talmente stressando che presto avrebbero dovuto rinchiuderlo in un manicomio.

'Peccato che in Inghilterra li abbiano chiusi'

In quel momento, Mihael Keehl, avrebbe soltanto voluto stritolare fino a farlo soffocare Matt. Il suo migliore amico e compagno di avventure, grazie a quella sua trovata, aveva contribuito a dimezzare la propria la vita.
Cosciente o no, Mello fece giuramento solenne di ammazzarlo molto lentamente, sempre se non fosse morto prima lui con una crisi di nervi.
Insomma, possibile che al momento cruciale delle loro esistenze se ne uscisse fuori con 'Oh, Mello a prosito potresti mettere il preservativo? Sai, per evitare inutili rischi'.
Sdeng!
Se si fosse trovato su un grattacielo alto trenta piani, senza ombra di dubbio avrebbe fatto il volo dell'angelo per poi diventare davvero un angioletto svolazzante che suona l'arpa e canta tra le rosee nuvole con una tunica bianca.
Fortunatamente -e di questo ringraziò Dio con le lacrime agli occhi- si trovava su un letto a due piazze cosparso di petali di rosa, con uno stereo accanto che emetteva la versione per pianoforte di 'First Love' della mitica Utada Hikaru -suo idolo indiscusso- e candele e incenso sparsi per la stanza.
Sì, decisamente un'atmosfera romantica per la prima volta sua e del rosso.
E allora perchè si ritrovava con un palloncino in mano, tendando invano di infilarselo nel ***** e con i denti quasi rotti da quanto li serrava?!
'No, no, no, Mello! Devi allargarlo e poi avvolgere il tuo...Coso...'
Se non avesse saputo che ridere in quel momento avrebbe generato una sonora risata da pazzo isterico, probabilmente l'avrebbe fatto.
Increndibile che il suo cagnolino puccioso ancora non riuscisse a pronunciare quella parola!
Eppure era pura anatomia maschile e, nel suo caso, che anatomia!
'No! Sbagli, se ti calmassi e portassi pazienza forse ce la faresti! Dai, concentrati!

'Scusa, hai detto di calmarmi e pazientare? Ecco, hai ufficialmente firmato la tua condanna'

Prese un respiro profondo, ma davvero profondo, fino a gonfiarsi le guance come due palloni.
E poi eccola, la bomba di Hiroshima.
'Calmarmi?! Hai idea di quante ore sono che mi destreggio con questo affare?! La mia cioccolata è morta a causa sua e al suo scassare le palle! E secondo, se credi di essere così pratico perchè non lo fai tu l'uomo?!'
Matt giurò di aver sentito lo specchio della camera incrinarsi per l'urlo del compagno, sette anni di guai.
Si pulì il viso dalla saliva sputata dal biondo durante una delle sue tante sfuriate, poi si schiarì la voce con fare garbato e pacato.
'Tanto per cominciare, sono solo dieci minuti che provi a infilarti quel pezzo di gomma sul...Coso. Poi, la tua cioccolata l'hai ammazzata tu, tu e la tua collera da toro inferocito. E infine, sbaglio o l'uomo qui dentro hai sempre sostenuto di essere tu? Perchè privarti di un tale titolo?'
Mello rimase basito, lo sguardo fisso sul ragazzo fumo-videogiochi-dipendente.
A rompere il silenzio solamente il fruscio della poca aria che filtrava dalla finestra aperta.

'Sembra la scena di un fumetto'

'Quindi, come la risolviamo?' chiese Matt, le mani sui fianchi scoperti dalla solita maglia a righe.
Mello deglutì.
Nel suo cervello cercava di elaborare una risposta decente, tanto per non perdere quel poco orgoglio che gli rimaneva.
Ma l'unica immagine che la sua mente procreava era quella di un maschio della specie che tenta di mettersi un preservativo inutilmente, mentre la donna sotto di lui si fa la manicure dandogli istruzioni sull'uso.
E poi, come un'illuminazione divina, la chiave a tutti i suoi problemi

'Una donna?'