Quello che non ho mai avuto
One shot, senza pretese, su Clarisse e Lupin del film d'animazione: "Lupin III e il Castello di Cagliostro".
Per appprezzarla al meglio, è consigliata l'intera visione del film.

Lupin stava correndo sul tetto.
Le pallottole fendevano l'aria, ma a lui non importava.
Doveva, doveva arrivare in tempo!
Strinse più forte l'anello blu che aveva il mano, quello stesso anello che apparteneva a LEI.
Non c'era tempo da perdere, altrimenti l'avrebbe persa per sempre.
Un' altro passo e un altro ancora, poco mancava alla meta.
Ce l'averebbe fatta, ne era certo! Non poteva non farcela.
Si avvicinò e finalmente la vide. Bellissima, anche in quella situazione la sua pura bellezza era sfolgorante.
Se non ci fosse stato quel losco figura con un strano copricapo a forma di caprone a tenerla in ostaggio a rovinare il quadretto, Lupin avrebbe detto che quella era la cosa più bella che avesse mai visto.
L'amava e sempre l'avrebbe amata e protetta, anche a costo della vita.
-Lupin, quanto tempo!- disse l'oscuro figuro.
-Lascia subito andare Clarisse, brutto maledetto.- urlò Lupin.
-Lupin, ma come siamo aggressivi... Innanzitutto, io non sono un brutto maledetto ma il conte di Cagliostro. Poi io Clarisse non la lascerò andare... a meno che tu non mi dia quell'anello!-
Lupin non se lo fece ripetere due volte: aprì la mano, posò l'anello esattamente nel pilastro che divideva lui da Clarisse e dal conte e aspetto che anche lui la lasciasse libera.
Il conte si precipitò a prendere l'anello mentre Clarisse correva verso Lupin e lui l'aspettava a braccia aperte.
Ma quella felicità  durò poco.
A spezzarla bastò un colpo di pistola.
Il conte era stato più rapido e, oltre agli anelli era riuscito a colpire Clarisse alla testa.
Lupin guardò la scena con uno sguardo impaurito e sconvolto.
Non ci poteva credere, se ne era andata, e lui non aveva potuto fare niente per impedirlo...

****

Si svegliò di soprassalto, facendo un grosso balzo.
-Allora era solo un incubo...- disse Lupin sorridente.
-Tutto ok, tesoro?- chiese una figura, accanto a lui.
Lupin si guardò intorno e finalmente mise a fuoco la persona che aveva davanti.
-CLARISSE!- urlò, abbracciandola con forza.
-T-tesoro, ti senti bene?!- disse lei alquanto stupita.
-Mai stato meglio, mia cara!- rispose lui, baciandola.
Un pianto, proveniente dalla stanza attigua, distrasse entrambi da quel momento.
-Mamma, papà!-
Un piccolo bambino che doveva avere all'incirca nove anni, con i capelli neri e gli occhi azzurri aprì di scatto la porta della stanza;- Cissy piange! Per favore, fatela smettere che domani ho il compito di matematica!-
-D'accordo Arsenio, ci penso io! Tu torna pure a dormire.- disse la donna con dolcezza.
-Si, mamma, buonanotte!- E, ubbidiente se ne tornò in camera sua mentre Clarisse si diresse verso la stanza accanto.
Lupin sorrise. Non si era mai pentito neanche per un attimo della sua scelta di non fare più il ladro per restare con lei. Ora era felice. Aveva una famiglia, una donna che l'amava e dei figli meravigliosi. Aveva ancora i suoi amici non che testimoni al suo matrimonio: Jigen e Gaemon. Era riuscito  mantenere un buon rapporto anche con Fujiko sebbene quest'ultima non sopportava sua moglie.(Forse GELOSIA?)  Perfino con Zazà era in buoni rapporti tanto che aveva smesso di dargli la caccia, dicendo che era felice perchè, finalmente, aveva messo la testa a posto. Inoltre era pure diventato l'Arciduca di Cagliostro e, visto che era una persona equa, era pure stimato da tutta la popolazione. Lupin era soddisfatto della sua vita, della sua scelta. Ripensò a quel momento di tanti anni fa, quello decisivo, che l'aveva portato ad ottenere tutto questo.

****

Su una collina, Lupin e Clarisse stavano osservando, da lontano, il castello di Cagliostro, dove era oramai giunta la polizia.
Ad un tratto la ragazza ruppe il silenzio e disse: -Adesso te ne andrai?-
-Eh, si. Ora sono arrivati i buoni e riprendo la mia strada.- rispose Lupin facendo un sorriso triste.
-Portami via con te! Non sono una ladra, ma posso imparare. Insegnami tu, ti prego, per favore!- disse lei abbracciandolo di sorpresa; -Voglio venire con te.-
Lupin rimase bloccato per un attimo per la sorpresa, poi si riprese e rispose all'abbraccio a sua volta. -Clarisse-; disse, staccandosi da lei; -La sai anche tu la risposta... Vuoi tornare a vivere nell'ombra? Adesso che sei alla luce del sole? Rifletti, la tua vita incomincia ora, una vita piena di felicità!-
Detto questo, Lupin tentò di andarsene ma una mano lo trattenne.
-Bene, d'accordo.- disse la ragazza con un tono così rassegnato che stupì il ladro; - Però, ora finalmente che sono alla luce del sole perchè non vieni con me? Potresti venirci anche tu, te lo meriti! Mi hai salvato la vita, non sei un criminale!-
-Io...- disse Lupin, spiazzato.
Clarisse fu più rapida e lo baciò. Un bacio semplice, ma pieno di significato In quell'istante Lupin capì che non se ne sarebbe mai andato e che sarebbe rimasto per sempre al suo fianco...

****

Clarisse rientrò in camera e lui si girò a guardarla. Era sempre bellissima, sebbene fossero passati oramai undici anni da quel giorno. E, continuando a guardarla, si disse  che aveva fatto proprio la scelta più giusta.

Fine

Eccomi tornata alla carica con un'altra one-shot, stavolta dedicata a un film che mi ha colpito molto: "Lupin e il castello di Cagliostro"! Questo è il mio finale alternativo,il finale che, con mia somma disperazione, non è mai arrivato... Lupin e Clarisse mi piacevano tanto insieme, erano affiatati. Inoltre Clarisse era pure una brava ragazza a differenza di Fujiko (detta anche Margot). Comunque, sebbene la storia sia sdolcinata, questo lo sò, aspetto lo stesso le vostre recensioni! Ciao, alla prossima!

Vale92