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Autore: Mirella__    30/03/2014    3 recensioni
E se il detective o lo shinigami avessero pronunciato quelle parole, non sarebbero stati ammutoliti ad osservare Light, che in quel momento non sembrava più Kira, ma un soldato conscio del prematuro arrivo della propria fine.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: L, Light/Raito, Ryuuk
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dio, o soldato?
 

Il frastuono dei tuoni, l’incessante caduta della pioggia, l’impetuoso soffiare del vento mi riportano indietro, mentre il quaderno che stringo contro il petto mi tiene ancorato al presente.
La mano stringe la penna, ma la presa si sfalda ed essa cade a terra con tre rimbalzi.
Alzo il viso al cielo e chiudo gli occhi, restando in attesa di un sottile cambiamento nei suoni che mi circondano.
Nulla.
“Forse eri pazzo davvero, Ryuzaki”. Dico ad alta voce, chinandomi a riprendere l’oggetto.
In cima a questo grattacielo i rumori di chi sta in quell’inferno non arrivano, non mi toccano.
E la penna riprende ad incidere le pagine di un futuro che viene inesorabilmente designato.
C’erano così tanti modi per scrivere il tuo nome.
Maledetta esitazione, maledetta luce.
Un dio non deve avere tentennamenti, non ha bisogno di chiarezza per vedere, lui già sa cosa deve fare.
La mano si ferma, l’inchiostro ha tracciato l’ultima lettera di una vita che sta per finire, e la pioggia bagna il viso, scivola fin sotto la maglietta, ancora e ancora fino a lambire il corpo esile, mentre le labbra si schiudono e il volto viene reclinato dolcemente all’indietro per rimirare ciò che sta al di sopra di esso.
“Io sarei il pazzo,” constata una voce proveniente da chissà dove, “ma il ragazzo che è qui a parlare con i morti e a cercar di sentire le campane non sono io, Yagami”.
Le labbra del diciottenne si stirano nell’ennesimo sorriso sforzato e le guance vengono rigate dalla pioggia ancor più insistentemente.
“Sta' zitto”. Sussurra in maniera appena percepibile.
“E non sono io a piangere la morte…”
“Sta' zitto”. Ripete ancora.
“Da me stesso causata”.
“Sta' zitto”.
“Non mi va di stare zitto”.
“Non sto piangendo, è la pioggia”. Dice a voce più alta.
“Riesci a mentire anche a te stesso”.
“Sì, Ryuzaki, sono diventato abbastanza bravo”. Adesso parla normalmente.
“Già, questo devo riconoscerlo”.
 
Ryuk guardava la scena in silenzio.
Light un tempo gli aveva detto che il potere del quaderno faceva perdere il senno, che bisognava avere una mente fuori dall’ordinario per riuscire a controllarlo.
Al dio della morte, però, sembrava l’esatto contrario. Quanto più una mente era geniale, tanto più velocemente si avvicinava alla pazzia.
“Non resisterà per molto”.
E se il detective o lo shinigami avessero pronunciato quelle parole, non sarebbero stati ammutoliti ad osservare Light, che in quel momento non sembrava più Kira, ma un soldato conscio del prematuro arrivo della propria fine.

 
Angolo dell’autrice
Piccola flash sul mio personaggio preferito.
Il ragazzo, a parer mio, è stato perfettamente consapevole di ogni sua azione, ragion per cui dubito fortemente che Light credesse che Kira avrebbe vissuto a lungo.
Tutto qui, adoro cogliere parti del personaggio più dello scrivere sulla sua intera personalità. Mi sembra di trattarlo meglio.
E voi che ne dite?
Ringrazio chiunque si sia fermato a leggere, spero vivamente che questa flash vi sia piaciuta.

  
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