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Autore: Dian87    12/12/2004    3 recensioni
Le schegge sono quasi tutte riunite, solo l'ultima è celata, ma sarà molto difficile riprenderla
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- Tsk, e così, Myoga, dovrei andare a salvare quel cretino di mio fratello Inu Yasha, giusto?-

- Esatto, signorina Aki, suo fratello è in grave pericolo: ha voluto affrontare da solo Anuhea, la spirito inferiore del mare e ora si trova sott’acqua senza la Tessaiga.-

- Va bene, Myoga, andrò a salvarlo, ma non dimenticare chi mi ha ucciso già una volta.-

 

Kagome, Sango, Miroku, Shippo e Kirara videro una ragazza in scarpe nere, calze bianche, pantaloni neri, camicia bianca, cravatta nera e gilet blu avvicinarsi a loro. La giovane aveva lunghi capelli argentati e due occhi ambrati.

- Scusate, in che punto è sparito il vostro amico?- chiese la ragazza, con un fare disinteressato, allentando la cravatta.

- In quel punto.- rispose Kagome.- Ma chi sei?-

- Uno che conosce e odia Inu Yasha.- la ragazza alzò le spalle e si tolse il gilet.- È stata una malefica pulce a parlarmene, se dipendesse da me non lo salverei, ma siete fortunati che non sia così.-

- Insomma, signorina Aki, non ha ancora perdonato suo fratello per averla mandata qui siccome era l’unico modo per salvarla?- chiese Myoga, saltando fuori all’improvviso.

- Un’altra parola e te lo vai a salvare da solo, quell’idiota!- ribatté Aki, tirandosi via le scarpe e le calze.

La ragazza si tuffò in acqua e raggiunse velocemente il fondo dell’oceano. Era incredibile fino a dove si erano spinti i frammenti di quella maledetta Shikon no Tama, ma quello non era ancora il punto più lontano, sebbene Naraku, prima di sparire, ne avesse raccolti la maggior parte. Aki vide lo spirito inferiore e il fratello che cercava di raggiungere la superficie.

- Mi chiedevo se saresti venuta a salvarlo, Aki. Sembra che tu non possa abbandonarlo tanto facilmente perché è uno dei tuoi fratelli.-

- Senti, Anuhea, è stata quella malefica pulce di Myoga a chiedermelo, se fosse per me te lo lascerei, ma ho visto anche i suoi amici e com’erano in pena per lui, quindi lascialo andare.-

- Non sai quanto vale un mezzo spettro al mercato degli schiavi? Non sai quanto me lo pagherebbero gli inglesi?-

- Tsk, l’hai voluto tu, Anuhea, non lamentarti dalla mamma se hai la bua.-

Anuhea ebbe come un’intuizione e lasciò Inu Yasha legato con le alghe, scappando nelle profondità marine, quelle in cui Aki non poteva seguirla. Intanto la giovane liberò l’hanyou e lo portò in superficie, accompagnandolo dai suoi amici e dopo lasciandolo con loro.

- Aspetta, Aki, non andartene!- la chiamò Inu Yasha, mentre la sorella si rimetteva calze e scarpe.

- Scordatelo, non ti ricordi più che mi hai ucciso? Avevo solo quattro anni e tu ne avevi sette e senza pensarci mi hai fatto fuori. Non ho alcun bisogno di te né te di me.- ribatté dura la sorella, rimettendosi il gilet e stringendosi la cravatta, senza guardarlo.- Addio, idiota.-

Aki se ne andò e Inu Yasha rimase fermo. Mai aveva sospettato che fosse stato lui a uccidere la sorella, quando l’aveva trovata era già morta e Sesshomaru, che allora aveva undici anni, si era spontaneamente offerto di portarla in un posto sicuro dove l’avrebbe fatta tornare in vita e dove l’avrebbero cresciuta.

- Chissà cosa le ha messo in testa Sesshomaru.- disse a mezza voce l’hanyou, vedendo sparire Aki dietro a delle piante.

 

- Meu, Kaw, Iko, venite qui.- ordinò Aki e delle volpi volanti le si appoggiarono sulle braccia, aperte, a testa in giù.

- Ehi, Aki, stai ancora addestrando quelle volpi volanti?- chiese una ragazza con capelli rossi, occhi verdi e un pareo molto colorato.- Non sei stufa di stare con quei pipistrelli?-

- Ah, ciao, Dabry. Meu, fa’ un otto in verticale nell’aria, Kaw, il segno dell’infinito sempre in verticale, Iko, fa’ un cerchio attorno a loro due.- ordinò Aki e le tre volpi volanti eseguirono gli ordini, dopo si appoggiarono sulle spalle e sulla testa di Aki, che raggiunse la ragazza, che era accompagnata da un’altra che aveva un altro pareo.- No, si fidano di me come io mi fidavo di quell’idiota, solo che io non le ucciderò mai, nemmeno se al college me lo ordinano, in quel caso le lascerò libere come sono già ora.-

- Aki, siamo sicure che non sia stato lui a ucciderti.- disse l’altra ragazza, che aveva un semplice pareo bianco.

- Avete le prove? Sapete che credo solo a quelle. Ah, non vi ho visto a economia, dov’eravate finite?-

- A cercare le prove che tu vuoi a ogni costo, Aki, hai mai sentito parlare di Naraku?-

- Sì, Alby, ma non esisteva ancora quando l’idiota mi ha uccisa.-

- Pensi che in Inghilterra troverai una situazione migliore?- le chiese Dabry.

- Chi vi ha mai detto che voglio andare in Inghilterra? Io voglio restare qui perché è la mia patria e non possono portarmi dove vogliono.-

- Sei una mezza sangue anche tu, Aki, ricordatelo. Solo perché ci siamo noi non sei ancora stata deportata.- ribatté Alby.

- Sì, e per questo ve ne sono grata, ma c’è ancora un luogo in cui posso vivere libera, senza che il mio sangue mi costringa a essere una schiava e in quel posto umani, youkai e hanyou vivono come pari.-

- Stai parlando del mito di Esperantia, Aki, quel luogo non è mai stato scoperto, quindi non esiste.-

- L’America esisteva prima che Colombo la scoprisse o che Amerigo Vespucci le desse questo nome? Così è anche per Esperantia. Io so che questa terra esiste e che è ancora più a sud.-

- Verremo con te alla ricerca di questa terra, Aki, ma prima puoi farci i compiti?- le chiese Dabry.

Aki sospirò. Non si stupiva delle interrogazioni delle sue amiche/padrone, visto che non facevano mai i compiti assegnati a casa e non si stupiva nemmeno quando prendevano voti alti rispetto agli standard usati per tutti gli altri componenti della loro classe, che erano tutti hanyou.

- Noi andiamo a fare un giro, mi raccomando, che siano corretti.- disse Alby.

- Altrimenti te la vedrai con me.- rise Dabry.

- Sissignore.- disse Aki e, con le sue fide volpi volanti, andò nella costruzione che da anni chiamava "casa".

 

- Inu Yasha, devi assolutamente trovare tua sorella e spiegarle come sono andate le cose.- disse Kagome, rivolta all’hanyou che stava seduto sulla riva del mare.

- Per dirle cosa? Che se non l’avessi uccisa quel tipo le avrebbe fatto del male peggiore di quanto gliene ho fatto io?-

- Qualcosa devi assolutamente dirle.- disse Miroku, dimostrandosi più maturo del solito.

- AAAAAAAAAH!- urlò Shippo.- Qualcosa mi ha sfiorato! Ma cos’è?-

- Sembra un pipistrello, ma è più grande del solito.- rispose Sango.- Come mai vola di giorno?-

- Che vuoi che ne sappia? Ma è meglio eliminarlo.- rispose Inu Yasha.- Per quanto ne sappiamo può essere una spia di Naraku.-

- Guai a voi se toccate quella piccola volpe volante.- li avvertì una voce alle loro spalle.- Altrimenti dovrete fare i conti con me. Meu, torna qui.-

La volpe volante andò sulla spalla sinistra di colei che aveva parlato.

- AKI!- esclamò Inu Yasha.- Pensavamo che fosse una spia di Naraku.-

- Sì, ho sentito parlare di lui.- disse Aki, alzando le spalle, con Meu sulla spalla sinistra, Iko sulla destra e Kaw sulla testa.- Come mai non te ne sei ancora andato da qui?-

- Aki, volevo scusarmi con te per ciò che è successo sessanta anni fa, ma non avevo altro modo di salvarti da quello straniero. Credimi, non volevo ucciderti.- disse Inu Yasha.

- ATTENZIONE! È PASSATA DI QUI!- gridò una voce.

- Maledizione, mi hanno scoperto.- disse a mezza voce Aki.

- Cosa? Stai scappando? Perché? Sesshomaru disse che ti aveva messo in un posto sicuro.-

- Sì, questo posto era sicuro finché non arrivarono gli inglesi. Ora hanno fatto irruzione nella mia classe e hanno catturato quasi tutti. Ora devo raggiungere coloro che si sono salvati: andremo a Esperantia.-

- Quel luogo è un posto immaginario, Aki, non esiste!- ribatté Inu Yasha, stringendole con forza le spalle.

- Non lo sapremo mai se non ci andremo.- ribatté Aki, liberandosi e fuggendo dal fratello.- Addio, nii-chan!-

- NEE-CHAN!- urlò un’ultima volta Inu Yasha e, piano.- È la prima volta che mi hai chiamato nii-chan.-

Aki corse lungo la spiaggia e raggiunse i suoi compagni, tutti mezzi spettri, e raggiunse a nuoto la loro imbarcazione, semplice come quella che aveva portato gli antichi hawaiiani su quelle coste e si diressero verso sud, ma le enormi imbarcazioni inglesi non riuscirono a raggiungerli. Loro erano in cinque, tutti hanyou che in quel momento avevano forma umana: una inu–hanyou, un lupo–hanyou, una mukade–hanyou, un garasu–hanyou e una kitsune–hanyou. Tutti andarono alle pagaie per aumentare la velocità e da riva Inu Yasha vide la primitiva ma funzionale imbarcazione solcare le acque. Kagome gli si avvicinò e gli circondò la vita con un braccio.

- Inu Yasha, per far resuscitare tua sorella hanno usato un frammento della Shikon no Tama e così era anche per tutti gli altri quattro suoi compagni che ha raggiunto.- disse Kagome.

- Naraku non potrà più completare la sfera.- disse Inu Yasha. "È vero, ho paura del giorno in cui mi sveglierò senza artigli e senza zanne e non potrò più proteggere la donna che amo, ma Aki ha sofferto molto quando l’ho uccisa, volevo solo ferirla affinché non la facessero andare via dal villaggio, ma se noi non completiamo la sfera nemmeno Naraku potrà farlo…"

Improvvisamente il mare si rigonfiò e l’imbarcazione fu affondata, anche se i giovani e coraggiosi hanyou proseguirono a nuoto, aggrappandosi ora a pezzi dell’imbarcazione, ora agli squali che passavano intorno a loro per capire se erano commestibili. Un altro rigonfiamento fece fuggire tutta la fauna e un’altra imbarcazione inglese si avvicinò a loro, raccogliendo in una rete tutti e cinque i ragazzi furono issati sulla tolda della nave.

- E così voi siete gli ultimi fuggiti, avrò la più alta onorificenza per avervi catturato.- rise l’ammiraglio della nave.

- BASTARDO!- urlò Aki, cercando di colpire l’ammiraglio, ma una potente scossa la fece raggomitolare, chiusa dal dolore.

- Credevate che ero così stolto da non prendere qualche precauzione? Quella rete è sacra e non vi permetterà di colpire nessun membro dell’equipaggio.-

L’ammiraglio se ne andò e Aki finalmente si riprese dal dolore, con gli occhi oscurati dalla scossa, ma dopo aver scosso un paio di volte la testa poté vedere di nuovo.

- Rimane solo una cosa da fare.- disse Mariam, la kitsune-hanyou.- Bisogna usare i nostri poteri nascosti.-

Tutti e cinque si rialzarono e si presero in mano, in modo da formare con le braccia una stella a cinque punte.

- ESPERANTIA!- urlarono i cinque.

I loro corpi si illuminarono e anche quelli di Inu Yasha e dei suoi amici. Lasciarono quella dimensione e furono tutti riuniti in un posto senza luogo e senza tempo.

- Addio, nii-chan, la strada per Esperantia è da quella parte.- sorrise Aki.- La vostra ricerca è finita: davanti a voi ci sono tutti i frammenti che compongono la Shikon no Tama, non ne manca nessuno. Addio, nii-chan.-

- Addio, nee-chan.- rispose Inu Yasha, che vide diventare sua sorella solo una luce che avrebbe raggiunto il paese di Esperantia.

- Ora che la Shikon no Tama è completa, che facciamo?- chiese Miroku.

- Mi sembra logico: eliminiamo Naraku.- rispose Inu Yasha, con una nuova energia.

Sapeva che da Esperantia sua sorella lo stava vegliando e nulla di male gli sarebbe accaduto, ora.

  
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