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Autore: Inu_Ran    31/03/2014    5 recensioni
"La sua meta era sempre più vicina e poteva avvertire, ad ogni singolo passo, il suo cuore stretto in una morsa che gli doleva terribilmente. Il respirò sembrò mancargli allorché arrivò. Perché puoi abituarti al sapore amaro del caffè ma non riesci mai ad abituarti alla vista della lapide del..."
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                  Legami.

Prese la tazza di caffè da sopra il tavolo e se la portò alle labbra. Assaggiò un po’ di quella bevanda per poi poggiarla sul ripiano della cucina. Non amava tanto il suo gusto amaro ma ne aveva bisogno per rimanere sveglio e attivo a causa della mancanza di sonno. Riprese di nuovo la tazzina questa volta però bevve tutto il contenuto. In seguito afferrò le chiavi dell’appartamento ed uscì da quest’ultimo.
 
Era già passato un anno dall’arresto dei vari membri dell’organizzazione e Shinichi si era ripreso la sua vita ed anche ciò che ambiva da tempo: l’amore di Ran. Ma adesso si trovava in una situazione critica. Ne era sicuro; i guai inseguivano lui. Aveva scoperto il luogo di un assassino ,da tempo ricercato dalla polizia, e , nascosto dietro delle assi di legno, in un vecchio magazzino, studiava le mosse del delinquente per trovare la migliore soluzione per catturarlo. Fuori dalla casa Ran e Kazuha aspettavano che il detective dell’ est tornasse e con lui anche il suo amico Heiji.
 
 Era una bellissima giornata. Il sole splendeva alto nel cielo, un leggero venticello portava con se i petali di ciliegio che riempivano centinai di alberi. Persone da diversi luoghi del Giappone ,e non solo, si riunivano sotto gli alberi e festeggiavano insieme alle famiglie o agli amici. Ed era bello vedere il clima di serenità, felicità e armonia che c’era e che creavano dei semplici fiori rosa. Ma Shinichi si era estraniato da tutto anzi trovava fuori luogo festeggiare in un momento come quello. Oltrepassò velocemente un parco e si diresse con passo spedito verso la sua destinazione.
 
L’uomo dai corti capelli neri e due profondi occhi castani, non appena finì di parlare al telefono, scrisse qualcosa su un foglio, lasciandolo sopra una scrivania malridotta, e uscì borbottando qualcosa di incomprensibile per il detective. Dopo alcuni minuti, Shinichi sgusciò fuori dal suo nascondiglio. Con passò felpato si diresse verso il tavolo ma nel suo percorso urtò un oggetto. Sperò che il criminale fosse già fuori o non avesse sentito nulla. Nessuno spuntò dalla porta e il detective tirò un sospiro di sollievo ma si dovette ricredere quando alle sue spalle udì la sua voce.
“Mi dispiace per te mio caro detective ma ho un ottimo udito. Considerando che hai fatto tutta questa strada per me vorrei ringraziarti.” L’uomo puntò la pistola in direzione del cuore di Shinichi e , dopo pochi secondi, premette il grilletto. Il proiettile perforò la pelle scura del ragazzo che cadde a terra mentre il sangue usciva dal suo petto incessantemente.

 
I suoi passi rieccheggiarono in quell’immenso cimitero. Shinichi si guardò in torno e notò la desolazione del posto. La sua meta era sempre più vicina e poteva avvertire, ad ogni singolo passo, il suo cuore stretto in una morsa che gli doleva terribilmente. Il respirò sembrò mancargli allorché arrivò. Perché puoi abituarti al sapore amaro del caffè ma non riesci mai ad abituarti alla vista della lapide del tuo migliore amico.
 
Fu un veloce susseguirsi di azioni; Ran colpì il criminale facendolo svenire, Kazuha corse verso il ragazzo ferito e Shinichi prese tra le braccia il suo amico colpito da un proiettile.
“Perché l’hai fatto?”domandò Shinichi cercando di mantenere il suo solito tono di voce ma gli risultava difficile soprattutto quando il liquido che ricopriva le sue mani era quello del suo amico.
“Heiji.” Gridò la ragazza di Osaka terrorizzata. Nel frattempo il detective dell’est aveva ordinato a Ran di chiamare l’ambulanza e la polizia e lei obbedì.
“Kazuha per quale motivo sei venuta? E’ pericoloso, sei un’idiota.” Disse Hattori con voce bassa e con grande difficoltà, segno che le forze lo stavano abbandonato e lui sapeva perfettamente cosa questo significasse.
“L’idiota sei tu. Guarda come ti sei ridotto.” Gli rispose tra un singhiozzo e l’altro Kazuha.
“Hattori, vedrai ora sistemeremo tutto. L’ambulanza sta per arrivare.”Kudo cercò di calmarlo ma forse l’unica persona da tranquillizzare era lui.
“Kudo sai benissimo che non c’è tempo. Sai bene che io sto per…” Ma fu prontamente fermato dalle parole del suo amico mentre una Kazuha in lacrime stringeva la sua mano.
“Non lo dire.” Gli ordinò.” Torneremo a casa sani salvi, come sempre. Tu non morirai. Tu non puoi morire.”Premette le sue mani sul suo torace per cercare di fermare l’emorragia ma inutilmente. Il sangue continuava a fluire e a macchiare il pavimento. Heiji, con grande sforzo portò la sua mano libera su quella del detective di Tokyo, e sorrise.
“Basta, Shinichi.” Usó il nome forse per la prima volta, forse per l’ultima volta.”Smettila. Vedrai che andrà tutto bene.”
 
Era strano pensare che sotto terra doveva esserci lui ed invece quell’impulsivo aveva fatto di testa sua senza riflettere. Mai come allora aveva sentito il bisogno di sentire la sua voce , il suo tipico accento di Osaka di cui andava fiero, prenderlo in giro, scherzare, parlare di un caso. Adesso anche un semplice “ciao” gli avrebbe riempito il cuore di gioia. Ma lui non l’avrebbe salutato, lui non ci sarebbe più stato, lui era morto.
“Andrà tutto bene.” Gli aveva detto. Ma come poteva andare avanti  se ogni giorno la consapevolezza di essere stato in parte il suo carnefice lo torturava, lo devasta, gli lacerava l’anima? Non riusciva neanche a guardare in faccia Kazuha. Lui le aveva tolto l’amore della sua vita, le aveva portato via la felicità.
“Andrà tutto bene.”
Il tempo forse sarebbe stata l’unica soluzione per non soffrire più ma aveva paura che insieme al dolore si portasse via la sua immagine, la sua voce, i suoi ricordi.
 All’improvviso due esili braccia circondarono da dietro il corpo di Shinichi. Sapeva perfettamente chi era. Chiuse gli occhi e si lasciò cullare dalla dolce fragranza della sua fidanzata.
“Sai una volta mi disse una cosa che mi lasciò senza parole ma gli promisi di non dirtelo.”Il ragazzo non parlò ed aspettò che ella continuasse.” Mi disse che lui ti considerava come un fratello ed era stato fortunato ad incontrarti.” Anche Shinichi lo considerava come un fratello ma non glielo aveva mai rivelato, un po’ per orgoglio e un po’ per il suo carattere.
“Non è colpa tua.” Gli disse Ran mettendosi di fronte a lui.
“Lo so.” Alcune gocce bagnarono i loro volti segno che incominciava a piovere.
“L’ha fatto per salvarti.”
“Lo so.” La pioggia divenne sempre più fitta ma entrambi rimasero fermi e non cercarono riparo.
“Lui vorrebbe vederti felice.”
“Lo so, lo so. Ma è tremendamente difficile svegliarsi la mattina con il pensiero che non lo rivedrò più. Perché forse avrei potuto fare qualcosa, avrei potuto evitare che venisse colpito. Ed invece sono rimasto fermo a vederlo morire.” Ran non parlò ,perché sapeva che il dolore era troppo grande per essere alleggerito dalle parole, perché anche il più grande detective alla morte del migliore amico perdeva la sua corazza d’indifferenza. Quindi fece l’unica cosa che gli potesse donare un po’ di calore: lo abbracciò. Lui si lascio cullare e una lacrima percorse la sua faccia unendosi alla pioggia. 
“Mi manca.” Sussurrò.
Il tempo l’avrebbe aiutato. Ran l’avrebbe guarito. Dopotutto l’aveva detto anche Heiji.
“Andrà tutto bene. Ricordati che non sei solo, ricordati che hai lei.”
 
Ciao a tutti =), vi chiederete perché ho scritto questa storia ma a dirvi la verità non lo so nemmeno io XD. Ho pensato a una possibile morte di Heiji e allo stato d’animo del detective liceale. Non credo che sarebbe il tipo da piangere per giorni ma di sicuro non rimarrebbe impassibile. Inoltre volevo fare entrare in scena Ran come ancora di salvezza per Shinichi, colei che lo curerà dal dolore. Per quanto riguarda l’ambientazione è ad Osaka e quindi Shinichi ha preso in affitto una casa o qualcosa del genere ma non essendo importante per la trama non ho voluto approfondire. Io ringrazio chiunque sia entrato a leggere questa mia pazzia, chi ha  recensito o inserito in una delle tre liste. Un enorme bacio ^.^.

 
  
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