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Autore: Nocturnia    31/03/2014    6 recensioni
"È tempo di andare?"
"Sì."
"Li rivedrò?"
Genere: Angst, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bat Family, Batman, Damian Wayne, Selina Kyle aka Catwoman
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Selina Kyle, Bruce Wayne, Dick Grayson, Tim Drake, Damian Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


"In pace i figli seppelliscono i padri, in guerra sono invece i padri a seppellire i figli."

 - Erodoto -



La morte ha occhi giovani

Sono morto per te, padre.

Il mantello oscilla sul filo della falce e Gotham strappa la notte per lasciarne stillare sangue e veleno.

Sono morto per voi, fratelli.

Sussulta, trema, si contorce in spasmi violenti e improvvisi, eruttando ombre ancora più dense e mostri che piangono lacrime di vetro.

Sono morto per te, madre.

"Bruce." mormora Grayson "Dobbiamo andare."

Sono morto per te, Nightwing.

Raccoglie briciole di polvere e brandelli di cuore il vento, una metropoli che geme urla tuona.
"Forse non è ancora il momento, Dick."

Sono morto per te, Drake.

È nero il sangue sulla neve, nero il cielo e i suoi pensieri, nera l'anima di Gotham e tutto ciò che ha generato, utero ingrato e infetto d'ogni male.
"Non lo sarà mai, uccellino."

Sono morto per te, Selina.

Si rovesciano al suolo schegge di ghiaccio e sale, trasparenti come i suoi occhi, gelide come il rimorso e la colpa.
"Io dico di lasciarlo dov'è."

Sono morto persino per te, Jason.

"Non possiamo. Non dobbiamo. Siamo la sua famiglia; lui è la nostra famiglia."

Sono morto e basta. Uno sbuffo di sangue e uno d'aria, poi niente.

"Bruce..." una preghiera, una supplica esangue.

Ma, forse, non sono morto invano.

L'alba sporca l'orizzonte e Damian scioglie suo padre da quell'abbraccio invisibile, restituendolo a Gotham e alla vita: a loro, gatti uccellini eroi compagni.

Perché è così che deve essere.

Sorride al nulla e cerca il suo calore per l'ultima volta, sotto le palpebre l'umido di un dolore che punge e grida.

Perché siamo in guerra e io sono un soldato.

Preme la tristezza nel petto, ma Damian non l'ascolta, stornando lo sguardo e fissando lei.
"È tempo di andare?"
"Sì."
"Li rivedrò?"
"Quando verrà il momento."
"Allora spero sia il più lontano possibile."

E i soldati muoiono, padre: senza appello, senza ritorno.

L'ultimo figlio di Gotham cade senza fare alcun rumore.
   
 
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