Disclaimer:
Selina Kyle, Bruce Wayne, Dick Grayson, Tim Drake, Damian Wayne e tutti
gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e
a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata
scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine
lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui
descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non
ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia
autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.
"In pace i figli seppelliscono i padri, in guerra sono invece i padri a seppellire i figli."
- Erodoto -
La morte ha occhi giovani
Sono morto per te, padre.
Il mantello oscilla sul filo della falce e Gotham strappa la notte per lasciarne stillare sangue e veleno.
Sono morto per voi, fratelli.
Sussulta, trema, si contorce in spasmi violenti e improvvisi, eruttando ombre ancora più dense e mostri che piangono lacrime di vetro.
Sono morto per te, madre.
"Bruce." mormora Grayson "Dobbiamo andare."
Sono morto per te, Nightwing.
Raccoglie briciole di polvere e brandelli di cuore il vento, una metropoli che geme urla tuona.
"Forse non è ancora il momento, Dick."
Sono morto per te, Drake.
È nero il sangue sulla neve, nero il cielo e i suoi pensieri, nera l'anima di Gotham e tutto ciò che ha generato, utero ingrato e infetto d'ogni male.
"Non lo sarà mai, uccellino."
Sono morto per te, Selina.
Si rovesciano al suolo schegge di ghiaccio e sale, trasparenti come i suoi occhi, gelide come il rimorso e la colpa.
"Io dico di lasciarlo dov'è."
Sono morto persino per te, Jason.
"Non possiamo. Non dobbiamo. Siamo la sua famiglia; lui è la nostra famiglia."
Sono morto e basta. Uno sbuffo di sangue e uno d'aria, poi niente.
"Bruce..." una preghiera, una supplica esangue.
Ma, forse, non sono morto invano.
L'alba sporca l'orizzonte e Damian scioglie suo padre da quell'abbraccio invisibile, restituendolo a Gotham e alla vita: a loro, gatti uccellini eroi compagni.
Perché è così che deve essere.
Sorride al nulla e cerca il suo calore per l'ultima volta, sotto le palpebre l'umido di un dolore che punge e grida.
Perché siamo in guerra e io sono un soldato.
Preme la tristezza nel petto, ma Damian non l'ascolta, stornando lo sguardo e fissando lei.
"È tempo di andare?"
"Sì."
"Li rivedrò?"
"Quando verrà il momento."
"Allora spero sia il più lontano possibile."
E i soldati muoiono, padre: senza appello, senza ritorno.
L'ultimo figlio di Gotham cade senza fare alcun rumore.