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Autore: LadyMacbeth    07/07/2008    0 recensioni
quando nell'800 tutti i matrimoni erano complicati e ci si sposava solo per interesse, una donna cerca di affermarsi. una piccola OS romantica per chi come me adora i classici!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lady Wortinton era l’ultima discendente di una delle famiglie nobili del 1800 inglese. Quel pomeriggio aveva visitato l’orfanotrofio di Hartinton, era rimasta turbata, così come succedeva ogni qual volta che vedeva tutti quei bambini, fragili e indifesi, abbandonati. Era decisa ad aprire una sua struttura un giorno, dove i bambini sarebbero stati come suoi figli, non avrebbero avuto obblighi se non quello di divertirsi. Era quasi giunta a casa, aveva congedato il cocchiere per poter fare una passeggiata, quando vide Becky, la governante, correre affannata verso lei. Le disse: “ Signorina, signorina, corra a lavarsi, suo padre la sta aspettando nello studio con un ospite. Un ospite molto importante.” “ Chi Becky? “ chiese Margaret stupita. “ Non c’è tempo ora, corra, presto!” Detto ciò la piccola donnina affabile la prese per mano e si affrettarono insieme fino alla sala da bagno, dove era già stato tutto predisposto. Becky le fece indossare uno degli abiti da the più belli e le sistemò velocemente i capelli, ma non era importante, Margaret appariva comunque bellissima. Intanto nello studio Lord Wortinton era indaffarato a calmare Lord Randerwrot. Quest’ultimo stava appunto dicendo: “ Quando mio figlio e vostra figlia saranno sposati, sarà bene che diventi una vera dama, non è cortese far attendere un gentiluomo quale sono io!”. Mentre Mister Wortinton stava per replicare, cercando di far capire a Randerwrot che sua figlia era all’oscuro del loro patto, bussarono alla porta e apparve la sua piccola Maggie, più bella che mai. La giovane vedendo due sconosciuti rimase un poco stupita, specialmente per la bellezza fiera del giovane seduto in disparte, ma si riprese in fretta e disse: “ Padre mi avete mandata a chiamare?” e questi rispose: “ Mia cara figliola, vorrei presentarti Lord Blaze Randerwrot e il ragazzo sul divanetto è suo figlio Aaron.” Mister Randerwrot era rimasto stupito, aveva sentito parlare della bellezza di Margaret, ma non si era immaginato una simile meraviglia. Appena si riprese disse: “ Buona sera Lady Wortinton, mio figlio ed io siamo estremamente lieti di fare la vostra conoscenza.” “ Lo stesso vale per me Mister Randerwrot, .” disse Margaret e, rivolta al padre disse: “Padre ditemi pure”. Il Signor Wortinton cercò tutte le parole possibili per non mettere in agitazione la sua amata bambina, la sua unica figlia a cui rivolgeva ogni sua speranza. Con la sua voce bassa e rassicurante disse: “ Margaret, come già ti ho detto sei giunta in età da marito e, quando tu nascesti io e Blaze decidemmo che sarebbe stato opportuno congiungere le nostre due famiglie. Ed ora siamo entrambi del parere che ne sia giunto il momento, tra pochi mesi diventerai Lady Randerwrot!” Rupert non sapeva come avrebbe reagito sua figlia, ma era sicuro che non avrebbe perso il controllo. Infatti Margaret restò qualche momento in silenzio, cercando di calmare l’inaspettata e triste sorpresa, poi disse: “ Ne sarei onorata padre.” ed infine tacque. Era la prima volta in vita sua che non sapeva cosa dire. Ma sentì una nuova voce alle sue spalle che la fece sobbalzare un poco, era il giovane Randerwrot che si rivolse al padre con uno sguardo freddo e completamente disinteressato: “ Bene padre, credo che sia giunto il momento di avviarci verso casa.” “ Certo figliolo” rispose Blaze un po’ scocciato, voleva stabilire il prima possibile la data. Così i due dopo i convenevoli dell’occasione si diressero all’uscita e salirono poi sui loro destrieri. Intanto nello studio di Lord Wortinton Margaret era senza parole, come il padre del resto, mortificato di aver dovuto dare la notizia alla figlia in questo modo. Dopo poche banali parole la ragazza corse nella sua stanza, sconvolta e arrabbiata per il comportamento del padre. Rimase in quella stanza per ore, piangendo, fino a quando sulla soglia non comparve la madre, Elisabeth. La donna abbracciò la figlia e, le spiegò che il padre era veramente dispiaciuto per l’accaduto, ma i Randerwrot erano arrivati senza preavviso. Così Margaret parlò con il padre e insieme decisero di organizzare un ballo per la sera seguente di modo che i due giovani avrebbero avuto l’occasione di conoscersi. La sera arrivò e Margaret entrò nella sala da ballo, ove vi erano almeno due centinaia di persone. Al suo ingresso tutti si voltarono a guardarla e non mancarono di certo i complimenti, specialmente di quei giovani dell’alta società non ancora a conoscenza dell’imminente fidanzamento. Dopo qualche istante scorse Aaron, elegantemente vestito, poggiato a una delle colonne della sala. Lui la osservava rapito, i suoi occhi di ghiaccio erano incantati da un simile angelo. Lei si diresse verso il suo futuro marito il quale la salutò con un lieve bacia mano. Nessuno sembrava voler parlare, così Margaret disse: “ Buona sera Lord Randerwrot, sono contenta che siate venuto, vi state divertendo?” “ E’ una festa abbastanza piacevole Lady Wortinton” rispose il ragazzo in un tono scocciato, privo di qualsiasi gentilezza. “ Chiamatemi pure Margaret, signor Randerwrot. Vi va di accompagnarmi a fare una passeggiata in giardino?” “ Sinceramente preferirei rimanere qui nella sala se non vi dispiace, ma voi andate pure.” Rispose Aaron. Margaret si allontanò da quel giovane dalla bellezza apparente, privo di sensibilità. In quel momento capì che sposarlo sarebbe stato orribile. Non rivelò a nessuno questo pensiero che le tormentava le giornate, l’unico suo sollievo era andare a fare visita ai bambini che tanto amava. Ogni occasione in cui lo vedeva e ci parlava si sentiva travolta da una rabbia profonda, perfino la sera dell’annuncio del loro fidanzamento Randerwrot fu gelido con lei. Margaret non sopportava i matrimoni combinati, non sopportava che una donna dovesse sottomettersi alle volontà altrui. Un giorno le cose sarebbero cambiate, lei avrebbe lottato per questo. Nel frattempo arrivò l’inverno e con lui si avvicinò il giorno delle nozze. Lord Wortinton era preoccupato, sapeva che la figlia era agitata e nell’ultimo periodo la vedeva sempre più triste. Come se non bastasse aveva notato la freddezza degli sguardi tra i promessi e delle poche parole che si rivolgevano. Le andò a parlare una serata in cui la figlia era fuggita in giardino durante un ballo a casa Randerwrot, lei gli rivelò le sue preoccupazioni, gli disse di non volerlo sposare, ma vedendo gli occhi delusi del padre promise che lo avrebbe fatto comunque. Lord Wortinton non era soddisfatto, odiava far soffrire la sua unica figlia, così decise di organizzare una breve escursione nella baita in montagna assieme alla famiglia Randerwrot sperando che le cose migliorassero. Durante uno di questi pomeriggi Margaret era seduta su una roccia, pensando e scrivendo sul suo diario, quando vide avvicinarsi Aaron. Il giovane vista la ragazza si affrettò a raggiungerla, ma lei scappò via, in preda a un nuovo attacco di rabbia per essere stata disturbata in uno dei pochi momenti di pace che aveva da giorni. Randerwrot seccato si chiese il motivo di questa fuga, quando senti un improvviso urlo, era Maggie, ne era sicuro. Corse il più velocemente possibile fino a un dirupo dove la vide che si reggeva a un ramo incerto. Quando le afferrò la mano cadde un grosso pezzo di terreno e i due si salvarono a mala pena. Dopo poco accorsero anche i due padri chiedendosi da dove provenisse l’urlo e videro Aaron pallido con in braccio Margaret svenuta. Spiegò l’accaduto e la portarono subito dentro la baita. Appena si riprese la giovane chiese del suo salvatore, questi arrivò quasi subito, preoccupato le chiese: “Come state Margaret?” era la prima volta che pronunciava il suo nome, lei ne era felice e rispose: “Meglio, volevo ringraziarvi della vostra audacia, mi avete salvato la vita e non potrò mai esservene abbastanza grata.” Aaron rimase un attimo in silenzio, poi si fece coraggio e le parlò, più sincero di quanto non fosse mai stato nemmeno con se stesso. “Margaret, dal primo momento in cui vi ho vista mi avete fatto perdere il controllo di me. Eravate bellissima, ogni giorno di più. Una donna eccezionale, nobile di animo non solo di schiatta. So di non essere un bravo corteggiatore, ma non pensavo fino al punto di farmi apparire ai vostri occhi come un mostro. Non volendo l’altra sera ho sentito la conversazione tra voi e vostro padre, in cui mi definivate superbo e altezzoso, privo di un cuore. E al momento purtroppo l’unica cosa che posso fare per rendervi felice è annullare il fidanzamento. Ora scusatemi ma credo sia meglio avvisare le nostre famiglie, voi però non affaticatevi, ci penserò io. Mi assumerò la colpa di tutto, così com’è giusto che sia.” E senza lasciarle tempo per replicare se ne andò lasciandola in un turbinio di pensieri e sensi di colpa. Passò un anno, Maggie provò a dimenticare Aaron, cercò di ignorare i suoi sentimenti e di pensare ancora a lui come al bello senza cuore. Ma così non fu. Lei lo amava. L’unica consolazione per lei fu la realizzazione del suo sogno: riuscì in quella stessa primavera ad aprire il suo orfanotrofio. Ancora vi erano pochi bambini, ma si sentiva pienamente realizzata. Durante uno dei primi giorni del mese però venne a trovarla Lord Randerwrot e lei gli chiese ansiosa notizie del figlio. Seppe che si trovava fuori per un viaggio di lavoro ma che sarebbe tornato a breve. Effettivamente un mese più tardi bussarono alla porta, Margaret aprì e si trovò di fronte Aaron. “Salve Margaret, mio padre mi ha informato che mi cercavate. Avete bisogno di qualcosa?” chiese il giovane. La ragazza era emozionata, pensò che forse dopotutto lui non la odiasse. “Aaron. Sono felice di vedervi. Entrate pure e raccontatemi del vostro viaggio.” Così i due giovani iniziarono a parlare, si vederono sempre più spesso fino a quando un giorno Margaret gli disse: “Aaron siete cambiato. Non siete più il giovane freddo che vi credevo tempo fa. Ho immaginato tante volte questo momento e ora mi mancano le parole. Voglio solo che sappiate che sono molto dispiaciuta di come sia finito il nostro fidanzamento e mi chiedevo se potrete mai perdonarmi.” La risposta del giovane fu un bacio. Un bacio lungo e pieno di passione, quella passione risbocciata in un momento.
  
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