Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: ofarrowsandbows    31/03/2014    3 recensioni
Più tenace della tua paura
Più profonda del tuo dolore
Nel silenzio dell'essere
La Vita canta
Genere: Angst, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Caspian, Peter Pevensie, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Diciannove anni.

Emmeline era stata chiusa nel suo castello per diciannove anni, circondata dall’affetto dei genitori e quello del fratello maggiore, Nathaniel e quello della sorella minore, Genevieve. Non che se ne lamentasse, ma col tempo, aveva finito per credere che il castello di  Archenland sarebbe stato l’unico posto che avrebbe mai visto.

Fu così che si avvicinò all’astronomia, d'altronde non poteva fare altro, visto che ciò che non le mancavano erano sicuramente decine di guardie poste a controllarla ogni singolo istante della sua giornata.

Della sua vita.

Per quello che era riuscita a carpire attraverso una delle guardie – quella più tonta che le potesse capitare, probabilmente – suo padre, Re Casius e suo fratello erano partiti con l’esercito di Archenland, diretti verso Narnia.

Cause sconosciute.

Durante la cena sua madre, Arabella, non proferì parola riguardo l’imminente viaggio del marito, ma Genevieve, che si sentiva probabilmente in vena, aprì la discussione, suscitando un sospiro dalle labbra della madre.

«C’è stata una guerra a Narnia.» disse semplicemente la donna, liquidando la conversazione con un gesto della mano.

«E noi che cosa c’entriamo?» chiese insistente la ragazza, sgranocchiando l’ultima carota rimasta nel suo piatto.

«Perché non riesci a capire che lei non vuole parlarne?»

Genevieve quasi sputò la restante parte della carota quando sentì la voce della sorella risuonare squillante nella sala da pranzo.

La Regina Arabella posò una mano sulla fronte, un lieve sospirò fuoriuscì – di nuovo – dalle sue labbra. Che Emmeline e Genevieve avessero uno strano rapporto – se così poteva essere definito – non era sconosciuto, forse col tempo si era solo affievolito.

«Preferirei che non alzassi la voce, Emmeline. Una futura regina non si comporta come una barbara.»

Un altro tarlo che colpiva Emmeline, sicuramente dopo sua sorella, era il fatto che fosse nata e cresciuta per diventare regina. Se avesse voluto fare la tenente nell’esercito di Archenland, sarebbe stato davvero problematico.

Fin da piccola era stata abituata a sentirsi dire da chiunque – genitori, fratello, servitù – che un giorno un bellissimo re sarebbe arrivato al suo cospetto e l’avrebbe sposata, rendendola la regina più bella, più ricca, più tutto della storia.

Le dicevano, appunto, che sarebbe finita nei libri in cui tanto si perdeva a leggere durante una giornata noiosa, e lei col tempo aveva finito per credere che fosse la soluzione migliore a tutti i suoi problemi, allontanarsi il più possibile dalla sua prigione ad alta protezione.

Aveva avuto modo di avvicinarsi alla preghiera, per via di quelle esasperanti speranze, quelle false storie che usavano per farla mangiare quando proprio non aveva voglia, o quando era malata ma – al diavolo, voglio uscire a fare un pupazzo di neve!

Sembrava che le sue preghiere si fossero esaudite, quando una lettera giunse al castello, portata dal postino reale, visibilmente trafelato per la corsa.
 


“Mia cara Arabella,

il Re Miraz è stato finalmente deposto – sono ormai passati trenta giorni – e non c’è più da temere per nessuno degli abitanti di Narnia e dintorni.

Questo mi rallegra, perché significa l’inizio di una nuova era, l’inizio della ritrovata felicità.

Narniani e Telmarini sembrano vivere in pace, per ora. Ogni tanto capita ancora di trovare qualche rivoltoso, ma non è niente che una sana chiacchierata sulla convivenza civile non possa risolvere.

Caspian X è diventato il nuovo re di Narnia, al posto di Miraz. Alla funzione vi erano anche i quattro Pevensie. Un sorriso è spuntato sul mio volto, quando li ho rivisti di nuovo giovani come quando eravamo ancora nell’età dell’Oro.

Che ricordi, peccato che il tempo sia passato – almeno per noi.

Ho parlato loro dei nostri adorati figli, ci sono grandi progetti, mia dolce moglie, non avremmo mai potuto desiderare di meglio: un’alleanza.

Il fato non è mai in nostro favore, tu lo sai più di me. Un nuovo nemico minaccia i nostri regni.

Ti chiederai perché non ti abbia già ordinato di rifugiare i nostri pargoli nel castello, come fatto in questi anni, ma il fatto importante è che stavolta non ce ne sarà bisogno.

E quindi con somma gioia che ti annuncio il patto indissolubile costituito tra me e Caspian X: un matrimonio.

Le celebrazioni si terranno a Cair Paravel. Emmeline avrà sette giorni di tempo per conoscere meglio il Re Caspian, anche se immagino ne avrà già sentito parlare. Inoltre voglio presentare ai pargoli i Pevensie, una conoscenza simile potrebbe fare comodo in futuro, chissà, per un’altra futura alleanza.

Genevieve ed Edmund hanno pochi anni di differenza.

Per sempre tuo, Casius.”
 


Emmeline sgranò gli occhi, leggermente confusa. Non era questo il modo in cui aveva programmato la sua vita e, sì, aveva sentito parlare del principe Caspian – davvero Re Peter il Magnifico lo aveva autorizzato a governare il suo regno? – e ne aveva sentito parlare bene, per quel poco tempo – erano davvero già passati trenta giorni? – in cui la servitù si era ritrovata raggruppata a conversare sul nuovo regnante, sempre cercando di tagliarla fuori da ogni particolare informazione.
«Beh, è stato tutto deciso. Immagino che non tarderà anche la lettera con su scritto il giorno in cui si terranno le celebrazioni.» asserì la principessa con tono canzonatorio.

«Magari è carino! Piuttosto chi diavolo è Edmund?» esordì Genevieve guizzando dalla sua poltrona scarlatta.

Emmeline ebbe un tremito, si ritrovò a scuotere il capo con forza, mentre si alzava per poi proseguire spedita verso la libreria e prendere il libro che le interessava.

Il libro in questione era rilegato in pelle rossa, leggermente usurata in alcuni punti, le pagine risultavano ingiallite per via del tempo.

«Perché hai preso in mano il tuo libro preferito? Ti ho chiesto una cosa, potresti rispondermi? Non mi sembra il momento di iniziare una interessante lettura su gente morta e sepolta…»

«Non sono morti e sepolti! I Pevensie sono ancora vivi, hanno circa le nostre età.» sbraitò Emmeline sfogliando le pagine del libro, Arabella la guardava con aria assente dal suo divanetto, Genevieve attendeva schiamazzante accanto a lei, le braccia incrociate al petto e un cipiglio rabbioso sul volto.

«Eccolo qui. Re Edmund, il Giusto. C’è anche un ritratto, guarda che fortuna.» asserì spiaccicando il libro quasi in faccia alla sorella.

Genevieve prese il libro e se lo sistemò meglio tra le mani, iniziando a leggere la pagina riguardante il re in questione.

«Puoi tenere il libro e informarti per quanto vuoi, conosco quelle pagine meglio della mia vita, fidati.»

«Allora perché mi stai facendo leggere se puoi dirmelo tu?» chiese un po’ seccata. Emmeline scoppiò a ridere.

«Perché leggere sviluppa l’immaginazione. Non ti stai chiedendo come sia per davvero Re Edmund? Io lo faccio ogni giorno. E questo vale anche per Lucy, Susan e beh, Peter!»

Genevieve arricciò il naso guardando la figura a lato della pagina.

«Beh stai per essere accontentata…»
 
 
 
ANGOLO AUTRICE:

Beh, Le Cronache di Narnia era uno degli ultimi fandom di cui faccio parte in cui non avevo ancora scritto nulla, quindi eccomi qui. La ricerca del titolo è stata qualcosa di terribile e nonostante ami la canzone di James Blunt, probabilmente lo cambierò di nuovo, lol. La “poesia” in descrizione, è un passo della Bibbia, non chiedetemi quale sia perché a mia volta l’ho letto nel libro di Benedetta Tobagi, “Come mi batte forte il tuo cuore”. Mi sembrava un passo davvero bello e pieno di significato, spero che riusciate a coglierlo tutti perché beh (?) la long si basa molto su quello, lol.

Vi lascio con i “prestavolti” degli altri nostri baldi personaggi (?):

Re Casius

Regina Arabella

Principe Nathaniel

Principessa Emmeline

Principessa Genevieve
   
 
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